RAGAZZE SPECIALI
- Capitolo 1° -
Ci avevano detto che a fine concerto avremmo dovuto incontrare delle fan davvero speciali. Io avevo risposto che tutte le nostre ragazze erano speciali, ma mi era stato riferito che queste due avevano qualcosa di veramente fuori dal comune.
A fine concerto non ci stavo davvero più pensando quando mi sono girato e me le sono trovate davanti. Eravamo tutti insieme nello stanzino del mixer, tutti, tecnici, amici, il resto della band. Ci complimentavamo a vicenda perché era stato davvero un bellissimo spettacolo. Axel si era allontanato per andare a prendere le nostre ospiti. Infatti dopo un quarto d’ora sentimmo riaprirsi la porta, ma nessuno si voltò finché Andreas non sorrise ed indicò alle nostre spalle. Due piccole figure intimorite e sorridenti erano immobili davanti alla porta. Si assomigliavano un po’. Avevano entrambe i capelli lunghi e lisci, una biondi e l’altra castani, occhi verdi bellissimi, labbra rosee e carnagione chiara. Sembravano delle piccole bamboline, avevo quasi paura ad avvicinarmi. Pensavo che avrei potuto romperle, io così maldestro e tanto più grosso di loro. Mi voltai verso Bill, vidi che sorrideva. Sembrava stranamente felice ed emozionato. Guardava lo scricciolo dai capelli castani con la sua aria da bambino contento e profondamente meravigliato. Tutti sembravano così euforici, me compreso, guardavamo le ragazze, come se fossero le prime che avessimo visto fino a quel giorno. C’era veramente qualcosa di speciale in loro. Mi soffermai con più attenzione sulla bionda, aveva dei jeans strettissimi grigi con delle ballerine nere ed una maglietta di stoffa leggera a righe, quasi trasparente che lasciava intravedere la pelle candida sotto. Il mio sguardo fu inevitabilmente attratto dai suoi occhi che erano quasi una calamita verde acceso come uno smeraldo radioattivo. Nell’ istante preciso in cui i nostri sguardi si persero l’uno nell’altro, lei sorrise e a quel gesto sentii il mio cuore accelerare di qualche battito. Che mi succedeva? Georg e Gustav partirono subito all’attacco e si avvicinarono per primi. “Ciao….piacere….siete stati grandi questa sera…” ero leggermente infastidito dalle persone intorno, ma allora perché me ne stavo immobile come un’idiota? Anche Bill era immobile, si girò improvvisamente verso di me,lessi in un istante cosa mi voleva dire solo con l’espressione degli occhi, quindi risposi facendo cenno di si con la testa. Tre, due, uno.. i gemelli Kaulitz danno inizio alle danze. Ci avvicinammo alle due piccole figure, che facevano conoscenza con i nostri due compagni di vita e musica, a passo sincronizzato, stessa velocità, stesso momento in cui poggiavamo la scarpa in terra, sembrava uno di quei film a rallentatore. Spostai Georg con una spallata. “Hallo sono Tom!” e gli porsi la mano. “Ciao, io sono Valentina”, la bionda, “Io Roberta”, la castana, lei indossava dei jeans stretti blu scuro ed una canottiera bianca. Da vicino erano ancora più carine. Mi girai ancora verso Bill, voleva la stessa cosa che volevo io, essere lasciato da solo con loro. Guardai tutti , i miei occhi lasciavano intendere molte cose, ma nessuno afferrò il concetto al volo, perchèèèèè? Esasperato allora accentuai il gesto del “eh andatevene!” con il collo. E un’imbarazzante coretto di “Aaaaahh” si sollevò da tutti. Idioti. In pochi secondi la stanza era vuota, c’eravamo solo noi quattro. “Allora, dove lo volete l’autografo?” Val si girò di schiena e si alzò i capelli, l’aiutai, toccandoli e muovendoli con le mie mani mi accorsi che profumavano di vaniglia, buono, oltretutto erano anche morbidissimi. “Me lo faresti qui, tra il collo e le spalle?!” “Certo, ma perché in un posto così?!” “Perché voglio farlo diventare il mio prossimo tatuaggio, così in qualche modo resterai per sempre su di me!” Brividi lungo la schiena,io volevo fottutamente stare sulla sua pelle anche in quel momento. Bill stava alzando la maglietta dell’altra ragazza, anche lei voleva un autografo sulla pelle, vidi che firmava sulle costole, nello stesso punto dove anche lui aveva quell’enorme tatuaggio. Lui tappò il pennarello e lei si sistemò la canottiera, si guardarono a lungo negli occhi, vedevo una grande intesa. Ridemmo e scherzammo per tutta l’ora successiva. Val parlava accanto a me, era divertente, gesticolava molto, proprio come me, le poche volte in cui ci siamo guardati negli occhi lei tirava fuori un sorrisone enorme. Mi sentivo bene. Era come se l’avessi aspettata per tutta la vita e finalmente ce l’avevo accanto. Bussarono alla porta. Era Axel. “Ragazze dovete andare!”. La mia bambolina cambiò improvvisamente sguardo, diventò triste, e così anche io, se non l’avessi più rivista? Mi guardò con gli occhi persi, dispiaciuti, le leggevo un “E adesso?”. Abbassai lo sguardo verso il pavimento. Non potevo farmi vedere così follemente dispiaciuto, io sono Tom Kaulitz, quello che con le ragazze ci fa una cosa sola. Lei aspettava ancora una risposta da me, allora rialzai il volto verso i suoi grandi occhi e sollevai mani e spalle come per dire “Non posso faci nulla!” e sorrisi. Lei si buttò verso di me e mi strinse fortissimo in un abbraccio. L’abbracciai anche io e appoggiai il collo accanto alla sua testa. L’avvolgevo tutta come a proteggerla, eppure ero io a sentirmi al sicuro. “Piccola mia!” pensai, “Ti giuro che non è finita qui!”. Si mosse sotto di me, girò la testa, e mi stampò un enorme bacio sul collo. Brividi, ancora. Sciolse l’abbraccio. Mi girai verso Bill, la sua ragazza lo stava accarezzando sul volto, poi scese fino al collo, si fermò per un po’ così. Poi entrambe ci riguardarono e ci voltarono le spalle. Bill fissava un piccolo tatuaggio sulla spalla che aveva Roberta. Era un omino con un cuore rosso nel petto. Anche lui si allontanava con loro.
Alcuni mesi dopo ci trovavamo in una trasmissione televisiva in Germania. Ci avevano chiamato per proporci un'intervista. “Allora..parlateci di ragazze, com’è andata nel tour, qualche ragazza ha fatto colpo su di voi?” Tutti si girarono verso di me, Bill compreso, io lo riguardai. “Allora?!”. “In realtà si!” presi coraggio “C’è stata una ragazza in questo tour che…..che…” gesticolavo, non riuscivo a parlare, troppe cose da dire, e solo semplici parole per esprimerle. “C’è stata una ragazza che… mh.. non so come spiegarlo…non ci riesco proprio.” “Tom!” mi incitò Bill. Cosa voleva lui da me? Perché non raccontava cosa era successo a lui. Uffa. “Insomma, questa ragazza mi ha preso,io non la dimenticherò mai, mi sono perso nei suoi occhi, credo di essere totalmente preso da lei, per la prima volta nella mia vita.” Silenzio. Mi sentivo nudo come un verme. Ma forse lei era davanti alla TV e aveva sentito tutto, forse tutto ciò l’avrebbe riportata da me! Bill cominciò a parlare “Anche io nello stesso giorno ho incontrato una ragazza.” Merda perché lui era così sicuro e non sembrava un’imbecille? “Io avrò per sempre lei dentro di me, il suo sorriso, e il suo piccolo omino tatuato sulla spalla che si allontana da me.” Bene entro due ore tutto il mondo l’avrebbe saputo. Entro la settimana forse il mio cuore sarebbe nuovamente impazzito di gioia.
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