LA RENTREÉ - Capitolo 1° -
Aeroporto di Parigi, ore 3.27am
“muoviti o perderemo il volo”
“la fai facile tu, ma qui sono io a portare la valige”
“su Mattias quante storie, sei un uomo alto e robusto, io sono tutt’altro”
“be se tu prendessi queste valige ti spezzeresti le ossa; sono lavori per uomini come me”
“bravo, quindi portale^_^”
“ecco lo sapevo…ma tu te le studi di notte?”
“non parlarmi di studio, non ne posso più! Per passare l’ultimo esame ho studiato giorno e notte”
“senti una cosa, perché hai scelto Kanaguia per le vacanze estive?”
“Kanagawa, non Kanaguia Mattias! La ci sono i miei vecchi amici” infatti casa mia, idea dei miei, l’abbiamo ricomprata perché loro hanno in previsione un lavoretto qui…mio fratello invece è andato in America a studiare l’anno scorso e, teoricamente, quest’estate sarei dovuta andare da lui, ma…Kanagawa è sempre Kanagawa, no? ahh sono passati la bellezza di 5 anni da quando sono venuta qui in Francia, chissà Yu e i ragazzi…speriamo siano ancora li…e poi ovviamente lui.
“hey Kyoko a che pensi? Mi sembra distratta”
“chi, io? Ah, hem…no è che mi emoziona un po’ tornare laggiù dopo 5 anni, sai com’è Mattias…”
“sarà…ad ogni modo dobbiamo imbarcarci, andiamo?”
“ok”
ci imbarchiamo…
***I GENTILI PASSEGGERI SONO PREGATI DI ALLACCIARE LE CINTURE DI SICUREZZA IN PREVISIONE DELL’ATTERRAGGIO ALL’AEROPORTO DI TOKYO***
“certo che prima che parlino la nostra lingua…”
“la tua lingua semmai…dimentichi che non sono francese come te”
“ah, è vero…ma sai, a furia di parlare con te in francese alla fine mi sono abituato”
“si effettivamente…”
“sento Kyo tu lo sai ancora il giapponese, no?”
“e secondo te in che lingua parlo ai miei?”
“già…ieri mi stavi parlando di uno che si chiama Yuki…posso sapere chi è?”
e così racconto a Mattias, sempre più in credulo, la mia “adolescenza” passata qui con i ragazzo
“eri una vera yankee”
“eggià”
“pazzesco…essì che sei l’eleganza e la femminilità fatta persona…”
“adesso perché ho 21 anni, ma a 16 ero tutta un’altra cosa…oddio, anche adesso mi lascio andare un po’, ma moderatamente”
“si vede…”
l’aereo atterra piano, sembra non finire più…atterriamo. Siamo a terra, siamo a casa…sono a casa.
Scendiamo e andiamo a ritirare i bagagli, prenotiamo un taxi e saliamo in fretta perché fuori piove a dirotto
“dove vi porto?” ci domanda il tassista
“che ha detto sto qui?”
“a Kanagawa” rispondo “Matt…ha chiesto dove ci porta”
“ahhh nuova parola…”
“e per fortuna che sei qui per studiare il giapponese…quanto impegno…”
“merci mademoiselle”
“de rien”
dopo una bella oretta, arriviamo davanti alla mia casa…già, da quanto tempo…
la guardo dal vetro del taxi un po’ titubante…accidenti, quasi me l’ero scordata.
Il giardino, il muro…di fianco il campetto da basket…quanti ricordi!
“eccoci” dice il tassista
paghiamo e scendiamo con le valige, di fretta apro il cancello e corriamo dalle scalinate fino alla porta, per ripararci dalla pioggia battente.
“cavoli, è un palazzo”
sorrido e apro la porta. Lo stesso profumo, quello stesso profumo di 5 anni fa, profumo di casa.
“casa dolce casa” dico mentre poggio i bagagli
“è enorme, stento a credere che vivevi qui praticamente con un cane”
“la mia cucciola…adesso ce l’ha la nonna, a Kyoto”
accendo tutte le luci della casa e mostro la camera a Mattias. Mentre lui si sistema io vado nella mia. È più o meno come prima, non è stato toccato niente…
mi butto sul materasso del letto disfatto e guardo in alto.
“sono tornata”
continua…
voglio subito ringraziare Luciana e Watery^_^
cerkerò di essere abb puntuale, allenamenti e vacanze xmettendo^^'''
mandatemi qlc commentuccio all'Fp!!!
baci Lucchan
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