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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: BINARIO 7
Genere: Avventura
Rating: Per Tutte le età
Avviso: OOC, AU, Lemon
Autore: sara-rodo galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/05/2009 12:30:41 (ultimo inserimento: 17/05/09)

personaggi di Naruto, ma cn nomi differenti.
 
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COLLEGIO
- Capitolo 1° -

allora,qsta è la mia 1^ fic. nn si svolge nel mondo di naruto, ma nel nostro.i personaggi nn hanno mantenuto i loro nomi( tranne Shika) ma solo l'aspetto fisico, anke se in alcuni casi può essere leggermente variato( o molto, dipende da come c'ho voglia) per adattarli al mondo reale. non ho messo comico xke nn dovrebbe diventare una fic comica( io spero sentimentale e 1 pò drammatica, ma nn sò ankora cm andrà a finire)ma possono spuntare nel testo delle vere scemate, dipende da cm mi sento in quel momento.
qndi, in poke parole, nn so ankora cm andrà a finire, e sn molto apprezzati suggerimenti( soprattitto se consigliano lemon/yaoi)
un'ultima cosa prima. l'età dei personaggi. allora, io nn li vorrei fare piccoli piccoli, ma neanke maggiorenni, qndi, x adesso, hanno 1 età variabile dai 14 ai 16-17(dipende da cosa gli faccio fare dopo)
un' ultima-ultimissima cosa: sono molto apprezzati commenti, di qualsiasi genere, che sia x dirmi qnto faccia skifo la fic( credo ke ne riceverò tnti di qsti) sia x correggere errori ortografici,di cui mi scuso in precedenza( se volete fare commenti positivi, beh, anke se kredo ke solo quelli parzialmente-totalmente andati o qlli a cui fccio tnta pena li faranno, sn super graditi!!!)
ringrazio ankora ttt qlli ke la leggeranno, e adesso vi lascio.
buona lettura











-Andrete in un collegio.-
Sono passati tre giorni da quando Ms. Spitting ce l’ha comunicato, o meglio, ordinato. Per lei siamo senza speranza, nessuna possibilità di redenzione, ci ha detto. Che faccia quello che vuole, a me non importa tanto; anzi, più sono lontano dall’arpia e meglio è. Non l’ho mai sopportata, pensa di essere sempre nel giusto, che è l’unica che sa cosa è davvero importante per la nostra educazione. In realtà non ha mai capito niente dei ragazzi di cui lei si “prende cura amorevolmente”. Lei ci odia, non ci sopporta e ogni cosa è un motivo per metterci in castigo. Ma soprattutto odia noi quattro. Cerca tutti i modi per sbarazzarsi di noi, neanche fossimo assatanati. È solo che la libertà di pensiero non rientra nei diritti che secondo lei un ragazzo dovrebbe avere, e noi non abbiamo certo peli sulla lingua. Una volta Shika l’ha sentita parlare con un altro adulto mentre diceva che noi quattro non siamo ancora in prigione perché non abbiamo l’età per essere puniti penalmente,ma una volta superata non sarebbe molto sorpresa se questo accadesse. Ma è possibile?
Però adesso sono un po’ preoccupato. Sarebbe la prima volta che vado in una scuola che non sia quella dell’orfanotrofio, e non so come sarà. L’unica consolazione è che da quando si è sparsa la notizia i nostri compagni hanno incominciato a trattarci con più rispetto di quello che usano per gli insegnanti e la direttrice: abbiamo sfidato il potere supremo dell’arpia, togliendola di ogni autorità agli occhi dei suoi sottoposti e abbiamo vinto conquistando la libertà. Adesso è anarchia. O almeno è quello che pensano: non durerà più di una settima.
Ran è felicissimo della situazione,non vede l’ora di andarsene da qui, ma Shika e Sam non sono tanto convinti. Loro due odiano i cambiamenti, perché Sam è un piagnucolone nato e Shika perché dice che cambiare costa fatica, e lui è troppo pigro per farlo. Ma non credo che sia solo per questo. Sembra preoccupato, ma non ci vuole dire il motivo: ha passato tutto ieri a borbottare cose incomprensibili e poi all’improvviso è sparito nella stanza da notte comune e non è uscito neanche per cenare, rimanendo tutto il tempo sul suo letto a scarabocchiare indecifrabili appunti sul suo Moleskine. Uhm,mi preoccupo troppo? Forse era solo perché non aveva voglia di fare tutta la strada dal dormitorio alla mensa, venti metri sono davvero tanti per uno come lui!.
E io non so proprio cosa pensare. L’unica cosa sicura è che domani andremo in questa nuova scuola, e che probabilmente questa è l’ultima notte che rimango qui. Ho sempre creduto di odiare questo posto, ma adesso mi ritrovo a pensare che forse mi mancherà: ci ho passato tutta la mia vita, e non sono abituato a cambiamenti radicali. O forse non voglio andare via da qui. Non so più cosa pensare, ma tutti gli altri dormono, e io devo essere l’unico scemo che resta sveglio alle tre di notte ponendosi inutili problemi che non posso risolvere, quindi è inutile che mi scervello. Forse sto diventando come Shika, anche se mi farebbe bene essere intelligente come lui, così non avrei più problemi in matematica… No, basta pensare!! L’unica cosa che devo fare adesso è dormire, perché mi sento che domani sarà una giornata difficile…

-La sveglia è alle 6-
Già dall’inizio, questo posto non mi piace: che cosa significa “sveglia alle 6 ”?! Io non mi sono mai svegliato prima delle 8, e non ho nessuna intenzione di cambiare abitudine. Dallo sguardo stralunato dei miei compagni di sventura intuisco che devono essere dello stesso parere, ma ci eravamo ripromessi di fare gli studenti modello e di dare finalmente una svolta decisiva alla nostra vita… beh, decisiva è una parola grossa, diciamo che per un paio di settimane potremmo comportarci come normali ragazzi. Questo comporta di non metterci a urlare a metà lezione contro gli insegnanti, provare a far finta di ascoltare in parte le lezioni, non scarabocchiare i muri e non demolire i banchi. Non capisco perché gli adulti non sopportano queste libere espressioni di sé, in fondo scrivere sui muri e dipingere un quadro sono la stessa cosa. Solo che quando scrivi sul muro nessuno fa complimenti alla tua opera d’arte, ma ti corre dietro per strozzarti. Certo che quando uno diventa adulto perde il senso estetico: cosa ci sarebbe di bello in un muro bianco?? Bah
Comunque, se faremo i bravi sarà solo per non dare soddisfazione all’arpia. Però ho come l’impressione che presto saremmo malvisti anche qui. Ci sono troppe regole, soprattutto per noi: non che siamo degli incivili, ma tenere a mente troppe regole non è il nostro forte; e il mio orgoglio rifiuta categoricamente di prendere ordini da qualcuno, e rispettare assurde regole rientra nella categoria. Il problema è che questi tizi del collegio non sembrano persone con cui si può instaurare dialogo. Dovrei cercare il modo di cambiare le cose o sbattermene altamente?? Uhm …

POV Shika
Aaron sembra tranquillo, non è da lui. Forse sta pensando. Sì, sta pensando a qualcosa. Ma lui non dovrebbe pensare tanto a lungo, non è abituato. Forse dovrei preoccuparmi: è da più di un quarto d’ora che non apre bocca. E stamattina è stato quasi sempre zitto. Spero che non abbia la febbre, sarebbe un magnifico modo per incominciare il nuovo anno scolastico. Anno scolastico. Scuola. Uffa, che scocciatura. Adesso mi piacerebbe essere fuori, magari all’ombra di un bell’albero, a guardare le nuvole invece che stare qui ad ascoltare questo nano calvo che si presenta come nostro direttore. Scommetto che è uno di quei tizi tutti precisini che non sopportano il disordine o il caos, ma soprattutto l’insubordinazione. Beh, credo che il suo fegato soffrirà parecchio; sono proprio curioso di vedere quanto durerà la pace qui dentro, adesso che ci sono Aaron e Ran. Basta che non si fanno cacciare un'altra volta, mi scoccerebbe parecchio cambiare ancora scuola.
Beh, nell’insieme questo posto non è proprio malaccio: a parte le troppe regole, che sono una vera rottura anche solo da ricordare, abbiamo molti vantaggi che all’orfanotrofio non c’erano: tre campi da sport, che io non userò molto, ma che piaceranno a Ran e Aaron; una piscina; due palestre coperte; laboratori di biologia, chimica e arte; una serra e un piccolo spazio verde fornito di pista per correre.
Non avevo mai visto tanto racchiuso in un edificio unico, e questo mi rende sospettoso: perché la Spitting ci ha mandato in un posto cosi?? Sono sicuro che c’è sotto qualcosa, ma non riesco a capire cosa. Forse ha davvero avuto uno slancio d’altruismo…no, è impossibile, l’arpia non è capace di questo. Non so davvero cosa pensare, forse dovrei provare a dirlo a qualcuno, ma a Sam sono sicuro che non importa un fico secco, Ran la prenderebbe sul ridere e Aaron…beh, mi sembra già abbastanza pensieroso. Non credo che riuscirebbe a pensare a due cose contemporaneamente senza fare confusione. No, per adesso me lo terrò per me.
Abbiamo finito il giro, e il direttore ci guarda e sorride. Sorride. Uhm, non mi fido del pelato, è molto probabile che si sia messo d’accordo con l’arpia per metterci in trappola. Sarebbe anche la prima volta che un adulto ci sorride senza secondi fini da quando abbiamo perso la faccia d’angelo tipica dei bambini. A quei tempi, invece, ci riempivano di coccole e le vecchiette si divertivano a pizzicarci affettuosamente le guance rosse. A dirla tutta, non mi dispiace di essere cresciuto: ho sempre odiato tutte quelle attenzioni, ma sono sparite velocemente come erano arrivate: un bambino, quando cresce, perde il suo fascino.
- Allora ragazzi, adesso vi lascio liberi di sistemare le vostre stanze. Le regole sono appese a ogni porta. Vedete di non combinare guai. –
Adesso cominciavo a capirci qualcosa: la Spitting l’aveva messo in guardia. Probabilmente sapeva già tutto su di noi, e chissà quante malignità gli aveva raccontato l’arpia! Forse è uno di quei collegi dove diventi un automa a furia di legnate; ne avevo sentito parlare, ma non credevo che esistessero anche qui da noi. Che maledetta imbrogliona!
Il direttore se ne va, lasciandoci nel bel mezzo di uno dei tanti corridoi disseminati nell’edificio. – E adesso che si fa?- mi chiese Sam. Lo guardai sconsolato. Ran è sparito, probabilmente è già andato in esplorazione; Aaron resta assorto nei suoi pensieri, sicuramente non ha ascoltato una sola parola e Sam è intento a sgranocchiarsi delle patatine. Le patatine, la nostra prima conquista: quando il pelato ha provato a prendergli il pacchetto, dopo aver avvisato che era proibito mangiare nelle aule o nei corridoi, è bastata un occhiata da pazzo assassino di Sam a farlo desistere.
Però questa sua magnifica dote in quel momento non ci serve granché, quindi, trascinando Aaron, io e Sam decidiamo di andare in esplorazione, o almeno di trovare qualcuno a cui chiedere informazioni… il posto è completamente deserto. Ma dove sono tutti??!

POV Ran
-Questo posto è immenso-
Sento la mia voce rimbombare nel corridoio mentre lo dico. C’e anche l’eco. Che roba assurda!!!
Lo sapevo che questo è il posto giusto per noi. Diventeremo presto i più fighi della scuola. Beh, io di sicuro. Anche Aaron ha buone possibilità, ma per gli altri due…ma chissene di quei due. Non credo neanche che gli importi qualcosa. Bah.
Comunque questa scuola è immensa davvero, uno di questi giorni dovremmo andare in esplorazione. Si si, non vedo l’ora di vederla tutta.
Però c’e qualcosa che non mi quadra. Mi sembra abbastanza deserto questo posto, e anche un po’ troppo pulito: sul muro non c’è neanche una pedata. Forse è una di quelle scuole dove ci vivono i figli di papà. Si, per permettersi questa scuola devono essere davvero ricchi. Ma allora noi che ci facciamo qui?. È molto probabile che abbiano sbagliato istituto. Conoscendo l’arpia, ci avrebbe mandato direttamente in riformatorio, non in un posto così.
Il corridoio è davvero ampio, le mura sono pitturate di giallo chiarissimo fino a circa un metro dal pavimento, dove si trova una striscia continua di legno modellato. Mi ricorda l’ufficio del comandante della polizia, quando ci hanno presi per quel vetro rotto: ci ha urlato contro per quasi un ora, e quando ce ne siamo andati, era ormai senza voce; il bello è stato poi offrirgli una caramella per la gola e vederlo diventare rosso e gonfio, quasi dovesse esplodere. Per fortuna che siamo scappati, perché se ci prendeva di sicuro ci ammazzava.
Sento la mia risata nel corridoio, ma ancora una volta mi sorprendo che sia l’unico suono oltre ai miei passi. Adesso comincio davvero a preoccuparmi, e non vedo neanche più gli altri. Forse non è stata una buona idea separarmi dal gruppo, ma non pensavo che mi sarei trovato in questa situazione. Sono completamente perso in un posto sconosciuto dove non c’è anima viva, e non so neanche come uscire di qui.
Giro ancora per quasi mezzora, ma non riesco neanche ad orientarmi. Tutti i corridoi sono uguali, tutti gialli e forniti di un mucchio di porte tutte chiuse a chiave. Non credo che riuscirò mai a uscire da qui. Nessuno mi ritroverà mai in questo labirinto se non fra molti anni, e io sarò già morto di fame, e probabilmente mi trasformerò in una mummia. Mi viene quasi da piangere.
Vedo un ombra svoltare ò’angolo davanti a me. Questi corridoi sono un vero e proprio labirinto…Aspetta un secondo. Un ombra?. C’è un ombra!!! Che bello, qualcuno a cui chiedere informazioni; non importa che sia umano o un fantasma, basta che mi dica dove sono gli altri.
Mi metto a correre dietro a quella presenza, mentre la chiamo quasi urlando, ma sembra che non mi sente. No, sta accelerando. Non ci posso credere, sta fuggendo da me! Ma non posso dargliela vinta. O no, tesoro: sei la mia unica speranza e non ti lascio scappare.
Siamo vicinissimi, e appena svolta l’angolo, io riesco a fermarlo lanciandomi addosso.
-Ti prego, lasciami stare, non ti ho fatto niente –
Mi sta implorando mentre rimane schiacciata sotto di me, ma io non ho nessuna intenzione di togliermi. Prima deve rispondere ai miei punti-domanda che mi sono appena fatto: 1 – chi sei ? 2 – perché scappavi ? 3 – come faccio ad uscire da qui ?. Non sono un ragazzo violento, ma in casi di emergenza mi vedo costretto a usare un po’ di forza. E questo è un caso di emergenza.
Ha addosso una specie di cappotto-saio nero che gli copre il volto. L’ultimo ostacolo per rispondere al primo quesito. Non aspetto che se lo toglie da solo. Non sono paziente, e mi piace occuparmi in prima persona degli impedimenti sul mio cammino, quindi glielo tolgo. E mi viene un colpo.
-Sei un ragazza ?! machecavolo…-
Beh, dire solo ragazza è un po’ poco. È molto carina, e io me ne intendo. Deve avere circa la mia età, ma ha un aspetto così delicato e fragile…
Dopo circa un minuto che continuo a fissarla senza parlare, mi accorgo che la tengo ancora bloccata sul pavimento e mi alzo come una scheggia. Lei rimane seduta lì, con lo sguardo basso e tutta rossa in faccia. Sento appena che sta farfugliando delle scuse, e questo mi fa stare malissimo: mi sono comportato proprio come un animale, e non sempre il fine giustifica i mezzi.
-I-io..beh..mi...mi dis-spiace…io n-non volevo…davvero. È solo che tu…beh..scappavi e io…non so…scusa. – Ok, Ran, sei patetico, farfugli come un moccioso. Cavolo, datti un po’ di contegno, ti fai pena da solo. Credo di essere arrossito, mentre lo dico. Non so proprio cosa mi prende, ma sono pieno di sensi di colpa.
Lei mi guarda stupita, come se non fosse abituata a sentirselo dire. Ha i capelli neri a caschetto che scalano corti dietro, tranne per due ciocche davanti che scendono quasi alle spalle delimitando la frangia e il volto ovale. La sua carnagione è lattea, come il colore dei suoi occhi: è la tonalità di azzurro più chiara che ho mai visto. Sembra imbarazzata quanto me, e ha ripreso a guardare per terra.
L’aiuto ad alzarsi e mi presento: così scopro che si chiama Niwe Yuna, ed è una studentessa del collegio femminile, nello stesso edificio in cui sarei andato. Nonostante sia timida, rimane una ricca fonte di informazioni: io non sapevo neanche che l’edificio era diviso in parte maschile e femminile, e che agli studenti delle due parti era quasi proibito incontrarsi.
Questa è una vera ingiustizia, devo trovare il modo per aggirare questa stupida regola senza farmi appioppare un castigo, che secondo lei sono molto duri.
Mi accompagna fino in bidelleria, al primo piano. Infatti ho appena scoperto che eravamo al quarto, dove ci sono tutte le camere ancora senza proprietario. Si vede che quando siamo saliti io pesavo ad altro. Anzi,no. So cosa mi è successo: il cranio lucido del pelato mi ha ipnotizzato. Ma che imbroglione! Non mi stupirei se si fosse fatto cadere i capelli apposta. Parliamo durante tutto il tragitto, cioè io parlo e lei ascolta, ma prima di arrivare lei all’improvviso si ricorda di una commissione urgente che deve sbrigare e sparisce in meno di un secondo dietro un angolo. Devo dire che ha molta classe nei movimenti, anche nel piantarmi in asso in mezzo al nulla più assoluto. Cavolo, un'altra volta. Sono arrivato da neanche tre ore e già mi sono perso due volte. Forse il mio senso dell’orientamento incomincia a vacillare.
Mentre mi demoralizzo sento delle voci che riconosco per quelle dei miei amici. Sono salvo!!! Alleluia. Li raggiungo di corsa, felice di averli finalmente ritrovati: ho un sacco di novità da raccontargli.

POV Shika
Stiamo parlando con una ragazza quando arriva Ran tutto trafelato, ed eccitato, dal suo giretto. Sembra felice di vederci, visto che ci salta letteralmente addosso; riesco a spostarmi appena in tempo per non farmi travolgere, così il “cane pazzo” centra Sam, che non si muove di un centimetro. Meno male che no mi ha preso: a me mi avrebbe sicuramente buttato per terra.
La ragazza ci guarda scioccata. È piuttosto giovane, non credo che arrivi ai trenta, i suoi capelli sono scuri con una frangetta ribelle a ciocche che puntano da un lato. I capelli sono sfrangiati molto accuratamente, le unghie lunghe e curate smaltate d’argento senza una sbeccatura, il trucco impeccabile. Chissà quante ore deve essere stata davanti allo specchio per avere quell’aspetto; niente stona: anche i vestiti sono stati scelti con cura per abbinarsi al resto. Che inutile spreco di tempo!
Comunque, mi affretto a rassicurarla che, nonostante i modi un po’ bruschi, è un bravo ragazzo e non morde, ma non sembra tanto convinta; anzi, esce con una risatina nervosa e un po’ forzata. Ci avrà preso per dei dementi, o dei pazzi, oppure tutt’e due. Grazie Ran.
Comunque, prima che arrivasse il “pazzo” ci stava spiegando perché il posto fosse completamente privo di esseri umani, cosi riprendo il discorso. Sembra che abbia ancora la testa fra le nuvole, ma si riscuote subito e continua con la spiegazione: la scuola apre fra una settimana e noi siamo i primi studenti a metterci piede.
-Ma perché siamo qui, se la scuola apre fra una settimana?- questa cosa non mi è tanto chiara.
Lei sembra piuttosto imbarazzata, prova a balbettare qualche scusa su un problema burocratico, ma alla fine si arrende sotto il mio sguardo indagatore e ci confessa, con molti giri di parole e usando un linguaggio fine e delicato, che l’arpia non ci voleva più fra i piedi e questa era l’unica scuola che aveva accettato non solo di prenderli una settimana prima, ma anche di ammetterci ai corsi scolastici; la nostra scheda valutativa deve essere davvero brutta se ci hanno rifiutato così tante scuole.uff, a pensarci bene un po’ mi dispiace per l’arpia, ormai il suo unico scopo era quello di distruggerci, o liberarsi di noi nel caso non fosse riuscita, e ora che non ci siamo più credo che gli mancheremo. O forse no.
Ma noi cosa dovremmo fare in questo periodo di tempo?
-Nel frattempo resterete nella scuola: anche se non ci sono studenti, nell’arco della settimana arriveranno tutti i dipendenti dell’istituto, e troveremo qualcosa da far fare anche a voi, non preoccupatevi.- dice la ragazza- Io mi chiamo Nicole, sono disponibile per ogni chiarimento e se aveste bisogno di me basta che chiedete della segretaria della direttrice. Ora scusatemi, ma devo andare. L’assegnazione delle stanze è esposta in bacheca, nell’atrio vicino all’entrata.-
Detto questo se ne va, lasciandoci ancora una volta da soli. Credo che si divertano ad abbandonarci così. Beh, almeno lei ci ha dato qualche informazione. Uffa. Ma, aspetta un secondo: ha detto direttrice? Femmina? Forse si è sbagliata, o forse il pelato con cui abbiamo parlato prima non è il vero … o forse era una femmina?? Cavolo, non ci capisco più niente…
Mi giro verso i miei amici. Ran è lanciato nella narrazione di tutte le cose che gli sono successe quando noi non c’eravamo, come se ci interessasse, e parla di un avvincente incontro, mentre Sam si beve ogni parola mentre lo guarda ormai preso dalla storia. Ran è un magnifico oratore, il modo in cui racconta le sue storie lascia sempre a bocca aperta; nessuno è in grado di resistergli. Beh, forse qualcuno c’è: Aaron è ancora immerso nei suoi pensieri e non lo considera minimamente, come del resto sta facendo con ogni altra cosa. Il suo limite è che non riesce a pensare e nello stesso tempo fare altro, e nel tempo ha sacrificato la prima a favore della seconda.
Interrompo gli altri e propongo di andare a consultare la bacheca, fonte di salvezza per noi poveri dispersi, sperando che ci sia anche una pianta dell’edificio, e magari anche qualche indizio sul mistero del direttore/direttrice.
-Dove è andata la signorina, Shika?- mi chiede Sam. È inutile dire che aveva passato il tempo ad ascoltare Ran e senza prestare attenzione alle spiegazioni della ragazza. Uffa. Non ho voglia di dirgli tutto, ma se non lo faccio, Ran probabilmente mi romperebbe per saperlo e io devo riferirgli tutto lo stesso, quindi tanto vale dirglielo subito.
Ho appena finito di spiegargli tutto quello che aveva detto la segretaria quando Aaron esce dalla trance.
-Ciao ragazzi, che è successo di bello???-
Quanta pazienza che ci vuole. Uffa.

 
Continua nel capitolo:


 
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COMMENTI:
Trovati 2 commenti
sara-rodo 11/05/09 14:36
beh, la mia intenzione era appunto qsta.C'è, nn voglio ancora spiegare in che posto si trovano, perchè volevo metterlo nei prossimi capitoli. dovrebbe essere una specie di rivelazione.lo so, adesso penserai " ma qnto è scema sta qui, vuole farci leggere una fic e nn la sa neanke skrivere"; beh,lo so ke nn so skrivere molto bene, non riguardo all'italiano bensì a spiegarmi, ma vorrei provare così come ho incominciato.
riguardo ai personaggi, la descrizione fisica verrà dopo, ma non si discosta molto dagli originali di Kishimoto. ho messo che potrebbe essere leggermente variato in quanto ho intenzione di accentuare alcuni punti "base" fisici, ma credo ke si potranno riconoscere facilmente( comunque, Aaron=Naruto; Ran=Kiba; Sam=Choji;Shika si riconosce da se)
per la lemon, sn d'accordo cn te:avevo già pensato di metterli sui 16, ma nn ne ero ankora convinta. si trasformerà in yaoi se la trama lo permetterà, ma x adesso nn riesco a darle un collegamento ke nn sfoci nel banale.
comunque grazie per il tuo commento, mi è stato molto utile a chiarirmi 1 pò le idee. spero ke kontinuerai a farne nei prossimi capitoli.
thanks ankora.Sara
ps:nn ho messo AU xke nn sapevo cs significava!!xD
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syra44 10/05/09 16:16
Beh, su grammatica e altro non ho nulla da segnalare, visto che di questi tempi è raro incontrare una fic scritta almeno in italiano...
Quello che non mi convince di questa fic è l'ambientazione. Tutto è molto vago, e non si spiega molto bene cosa sta succedendo. Mi spiego meglio: dai dialoghi dei personaggi, e dalle loro riflessioni, si riesce ad intuire qualcosa, ma devi comuncuqe tenere presente che un eventuale lettore non è onnisciente e non può sapere cosa hai pensato tu, autore. Quindi il mio primo consiglio è questo: cercare di rendere il tutto meno vago.
Secondo: se intendi scrivere parti lemon, ti consiglio di rendere i personaggi maggiorenni, è consigliabile, o perlomeno sedicenni, che è il minimo concesso. Sullo yaoi, invece, non so cosa dirti, perchè non sono fan di quest'ultimo.
Ultima cosa che vorrei chiederti: se hai cambiato i nomi e vorresti cambiare anche l'aspetto dei personaggi, perchè non hai scritto direttamente una storia originale? In questo modo ti destreggeresti in una storia completamente tua. A parte il fatto che manca la dicitura AU, Alternative Universe, ma così non si capisce nemmeno di quali personaggi stai parlando, tranne Shikamaru (anche se non ho capito perchè hai dimezzato il suo nome). Quindi secondo me è meglio che tu riposti la storia come originale ^^
Spero che i miei consigli possano esserti utili. Syra
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