SOPRANO E TENORE
- Capitolo 1° -
-Non posso farne a meno
confessò sconsolato Toshi Morimoto seduto al suo banco.
-So di non essere ricambiato, probabilmente il suo cuore appartiene a un altro, ma il mio…non so, non so cosa fare.
-Mhm…
annuì Saotome mentre trangugiava il suo panino alle alghe
-Ti ascolto, ma dimmi qualche informazione, vediamo cosa si può fare.
-Davvero, Ranma mi aiuteresti??
-Certo, tanto che mi costa?Allora dimmi chi è questo tuo angelo?
-Beh, lavora al Nekohanten, ha un viso dolcissimo, gli occhi e poi I suoi capelli così…così lunghi e lisci e…e lucidi!La sua voce oooh cazzo la sua voce è la voce di un angelo, solo che non so come si chiama.
-Aaah
fece Ranma con l’espressione di chi la sa lunga.
-Hai scelto giusto, si chiama Shanpoo
-Sh-Shanpoo?
Morimoto parve allarmarsi un pochino
-Strano come nome…
-Beh sai è un nome cinese
rispose Ranma con disinvoltura.
-Aaah ecco.
e il compagno parve rassenerarsi.
Ottimo, pensò il ragazzo col codino, così mi scrollo un peso di dosso e allo stesso tempo faccio una buona azione, ma che filantropo cche sono heheee.
-Certo che ti darò una mano
-Ma tu come conosci Shanpoo?
-Vado spesso lì a pranzo, anzi sai che facciamo, usciti da scuola andiamo lì a mangiare ti va? Almeno facciamo le presentazioni.
-O-ok..spero di farcela.
-Ma sì, tranquillo, ci vediamo li all’una io intanto accompagno il maschiaccio dalla forza bruta a casa.
-E chi sarebbe questo maschiaccio?
Domandò Akane rompendo una sedia sulla testa del suo, per così dire, fidanzato.
L’ora di punta per il ristorante Nekohanten voleva dire bollire e affettare, friggere contemporaneamente, battere dieci scontriniallo stesso tempo, tenere in equilibrio ventisei scodelle e avere colonne e colonne di piatti da lavare, il tutto era reso più difficile da una mummia essicata di cent’anni che cucinava impartiva ordini a sfare, da un’acida e presuntuosa ragazzina con la mania di ancheggiare e di distrarre I clienti dal loro cibo e infine da una talpa che fungeva da sguattero e cameriere.
-Shanpoo, c’e qualcosa che possa fare per te?
-Sì.
-Davvero, cosa?
-Crepa.
Lentamente ma deciso, Mousse tirò fuori dalla sua tunica un’enorme lama kukuri e se la mise alla gola con gesto solenne
-Se proprio devo...
-Fermo, no!!!Altrimenti chi li lava I piatti?Vabbeh, rimettiti a lavorare.
-Uffa…
e l’uomo papera riprese mestamente a lavorare.
-Allora, talpa?Quei piatti ci servono.
-Shanpoo, hai tinto I capelli di bianco?
-Coglione, sono io muoviti a lavare. Ah e poi prendi le ordinazioni ai tavoli quindici e ventisei.
-D’accordo.
Così, destreggiandosi con le scodelle piene di ramen, Mousse si sposta fra I tavoli nel chiassoso ed affollato ristorante, disincrostava olio e grasso dalle stoviglie e prendeva ordinazioni.
-Allora cosa ordini?Io predo ramen e verdure.
-V-va bene ra-ramen e verdure anche per m…me.
-Suvvia non è il caso di essere così tesi
ranma ranquillizzò Toshi dandogli una forte pacca sulla spalla.
-Oddioddioddioooo, no, senti io me ne vado.
-Tu resti qui, coraggio. Non puoi tirarti indietro.
ribattè Ranma afferrandolo per la collottola. Inutilmente Toshi cercò di liberarsi dallapresa.
-Okay resto.
-Bravo, oh sta arrivando
-DoveDOVE??
-Heheee scherzetto.
-Stronzo Saotome!
Ringhiò l’altro riprendendo fiato.Shanpoo si avviò verso il loro tavolo con passo leggero ed elegante.
-Nihao, cosa ordinate ragazzi?
-Prendiamo tutti e due ramern e verdure, grazie.
-Perfetto, naturalmente offro io tesoruccio.
-He-hem…ah questo è Toshi.
-Nihao, Toshi, sei un amico di Ranma?
-Sì, piacere.
-Bene, io vado Ranma, è pieno di clienti, nihao tesoruccio.
-Ciao.
Dtto questo la cinesina sparì in cucina ancheggiando fra I tavoli.
-Però, ti vedo più rilassato adesso.
-Beh, faccio quello che posso, insomma, diciamo che un po’ di paura è andata via, comunque grazie Ranma in due è meglio da solo no ce l’havrei mai fatta.
-Ma figurati, ad ogni modo, tu almeno sei libero di scegliere, io sono costretto da mio padre a stare con un mascolino disastro culinario!
Qualcuno in una palestra lì vicina non poco distante da quel quartiere starnutì scosso dai brividi.
-Parli di Akane?Ma daaai, a me sembra così carina, insomma tutti al liceo le fanno la corte e tutte le compagne la adorano…è la ragazza ideale.
-E allora perchè non te la sposi? Tanto a me non interessa un maschiaccio simile.
mentì Saotome
-Smettila, si vede chiaro e tondo che sei pazzo di lei e poi io sono inamorato perso di Shanpoo, te l’ho appena detto.
-I vostri Ramen, buon appetito.
fece una voce maschile e seria. Mousse appoggiò le scodelle sul tavolo e servì il vino.
-Grazie…comunque Toshi, ti sbagli, io di Akane me ne sbatto le pa…Toshi, mi stai ascoltando?
Morimoto no rispose, con gli occhi persi apparentemente nel vuoto, sembrava piombato in una specie di coma farmacologico.
-Toshi? Hei, tutto bene?? Ma stai male?
-Vi serve altro?Cos’ha il tuo amico?Non sembra molto in sè.
domandò Mousse
-Bah, non so, fino a tre secondi fa era normale.
Schioccarono le dita davanti a lui senza alcun effetto.
-Beh, ranma, io torno in cucina, è pieno di clienti.
-Ok, ciao, casomai dopo ordiniamo un dolce
-‘kay…Ah, scusate, mancano I bicchieri da vino, li porto subito.
E si avviò dinuovo verso la cucina.
-Ah sì, scusa Ranma stavi dicendo?Akane giusto?
-Stupidello, ti sei ripreso? Ma che avevi?
-Secondo te???Sono teso come una corda di violino, non si vede?
-Ancora per Shanpoo? Rilassati, prima sei andato benissimo devo solo…
-Sssh!!!Piano se no ci sente.
Lo interruppe il compagno. Intanto Mousse stava ritornando con I bicchieri e il cavatappi.
-I vostri bicchieri
e inizio ad armeggiare col tappo di sughero. POP! Estrasse il tappo ed avvolse la bottiglia in un tovagliolo.Poi si rivolse a Toshi
-Vuoi assagiare tu?
Improvvisamente Toshi divenne paonazzo e annuì lentamente
-Prego.
E versò il liquido nerorossastro ne bicchiere di Toshi. Tutto trermante questo lo avvicinò alle labbra e ne prese una piccola sorsata, poi guardò Mousse esitante
-Com’è?
-hem….buonissimo, grazie.
Bisbigliò Morimoto chinando il capo. Mousse prese il tappo e li lasciò soli.
-Cos’è? Sei dinuovo teso per Shanpoo?
-Hai visto? Gli ho parlato! Gli ho rivolto la parola, ce l’ho fatta. Ce l’ho fatta, ho assaggiato il vino senza che mia andasse di traverso, hai visto che occhi, che ti dicevo e poi hai visto quanto è sensuale la sua voce profonda???
Domandò eccitato Toshi.
-Ma come peofonda? Shanpoo ce l’ha acuta come un soprano.
-Ma sei scemo Saotome, ten e intendi di musica? Il soprano è una voce femminile. Lui al Massimo è un tenore.
-Lui chi, scusa?
-Shanpoo.
-Oddio…
Ranma si prese la testa fra le mani, poi ebbe un lampo di genio.
-Senti, me la indichi la persona che ti piace.
Senza esitare Toshi Morimoto also lindice per poi puntarlo deciso contro una tunica gialla decorata a losanghe, capelli lisci, lunghi e neri, occhi verdi e un paio di occhiali.
-Ah, fece Saotome, lui…
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fuliggine
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