CAP1
- Capitolo 1° -
RICOMINCIARE
CAP 1
SONO PARTITA DALLA FANFIC CHE AVEVO PUBBLICATO IN PRECEDENZA “VOGLIO VOLARE”
E così anche Nami se ne era andata.Il motivo?Non lo aveva detto a nessuno,aveva preferito mantenere il segreto. Chissà,se avesse detto le vere motivazioni che l’avevano spinta a partire forse ora la situazione si sarebbe sistemata e ora lei sarebbe ancora sulla nave o forse il rapporto,già esile,che legava la ragazza allo spadaccino si sarebbe rotto definitivamente.Questo lei non lo sapeva,preferiva vivere nel dubbio mantenendo quell’esile speranza che la sua partenza avesse creato una piccola ferita nel cuore del burbero spadaccino.
La decisione di partire era stata improvvisa e ora Nami non sapeva che cosa ne sarebbe stato della sua vita.Continuava a girovagare senza meta per le via dell’isola sulla quale aveva deciso di scendere,Trinity Island.Per qualche istante nella sua testa balenò l’idea di tornare a Coco. No,meglio di no,almeno per ora.La cerano ancora troppe cose capaci di riaprirle le ferite nel suo cuore e poi non voleva mettere radici,era ancora giovane e voleva viaggiare per conoscere nuovi mari,nuove isole e chissà,magari anche trovare una nuova ciurma con la quale trovare lo One piece,anche se sapeva che non sarebbe stata la stessa cosa.
Quei 5 testoni dei suoi compagni già le mancavano. Rubber,Zoro,Usop,Sanji e Chopper. I suoi più grandi amici,fedeli compagni di viaggio e suoi angeli custodi,ma ora era finita.Si ripromise di guardare avanti e di non sentirsi sola.la vita era ancora lunga chissà quante cose belle potevano ancora accaderle.
Mentre camminava con la mente rivolta a chissà quali pensieri si scontrò con qualcuno,o forse qualcosa. L’impatto che la fece cadere a terra facendole sbattere la testa sulle pietre che formavano la strada fu talmente forte da farle perdere i sensi per qualche minuto.
Intanto intorno a lei si era formata una piccola folla di gente che ,incuriosita,si era fermata a guardare.Una donna dai lunghi capelli rosa invece si era avvicinata e prendendole il viso tra le mani le aveva dato qualche piccola sberla per farla rinvenire.
“qualcuno la conosce?” chiese poi rivolta alla folla,ma nessuno rispose.
“almeno sapete se è di queste parti” continuò nella speranza di ricevere qualche informazione.
“no,non è una di qui” un omino piuttosto minuto si fece avanti fino ad essere davanti alla donna “l’ho vita scendere da una nave che poi è ripartita subito.era da sola” finì
“quindi e una viaggiatrice” suppose la donna.Intanto sembrava che Nami si stesse riprendendo,Aveva aperto gli occhi e si era portata le mani alla testa.Le sembrava che stesse per scoppiare,
“ai che male” si lamentò Nami cercando di mettere a fuoco la vista per vedere chi la stava circondando.
“meno male che stai bene” disse la donna con un sospiro di sollievo nel vedere che la ragazza si era ripresa.
“scusate” disse Nami con voce smarrita “ma che è successo e..... dove mi trovo?”
Le persone intorno a lei erano stupite della domanda.come era possibile che una persona viaggiasse senza sapere il nome dell’isola sulla quale era sbarcata.
“hai avuto uno scontro con uno dei miei uomini,ma davvero non sai dove ti trovi” chiese la donna per accertarsi di aver sentito bene.Poi una strana idea iniziò a farsi strada nella sua testa.possibile che a causa dello scontro avesse .....no impossibile infondo l’impatto non era stato poi così forte .Tornò a fissare la ragazza che ancora stava seduta a terra con lo sguardo perso e la sua ipotesi sembrava sempre più plausibile.
“tu ti ricordi come ti chiami vero?”
“certo che mi ricordo,per chi mi hai preso,io mi chiamo.....mi chiamo.....” Nami non riuscì a rispondere alla domanda della donna e fu a quel punto che la donna ebbe la conferma della sua ipotesi.
“mia cara”disse poi a Nami “tu hai un’amnesia”
“cosa!!! non è possibile!” sbraitò la rossa in preda a una crisi di nervi
“stai calma forse è una cosa passeggera,anzi molto probabilmente è così,ma è meglio portarti da un dottore.ma che stupida tu non sai chi sono vero?e come potresti hai perso la memoria!”
“non prendermi tanto per il culo,se è come dici te la causa di tutto questo e stato un tuo uomo perciò io non ho nessuna colpa”si agitò Nami.Anche se momentaneamente non si ricordava chi era non tollerava di essere presa in giro.Si alzò in piedi dirigendosi verso la donna e tirando fuori dalla gonna la sua fedele asta
“vedo che sei armata” disse la donna compiaciuta nel constatare che la ragazza aveva proprio un bel caratterino. Nami appena si accorse di aver in mano l’arma si fermò e la guardò curiosa.Non sapeva di aver un’arma eppure l’aveva tirata fuori con una tale convinzione evidentemente doveva usarla ormai da anni.Continuava a guardare l’asta come se questa avesse potuto darle delle risposte.
“dai dammi” disse la donna prendendo l’asta “è meglio se non ti agiti,potresti svenire di nuovo”
“ehi dammi l’asta!”disse Nami fissando la persona che gliela aveva appena presa.Quella donna non le piaceva ,si dava troppe arie per i suoi gusti e poi come si permetteva si trattarla come una mocciosa. Mocciosa?quel termine le sembrava così famigliare come se non avessero fatto altro che chiamarla così per anni. I suoi pensieri furono nuovamente interrotti dalla donna
“io sono Tascia.ora muoviti che andiamo dal dottore” disse con tono fermo e autoritario.
continua...
questo più che il primo capitolo è una prova per vedere se il mio modo di scrivere e la storia può andare.Ditemi cosa ne pensate così posso correggere i miei errori.Aspetto commenti
Mery Ann
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