INIZIO - Capitolo 1° -
Le luci della televisione illuminavano a tratti il viso perfetto di Sasuke, facendo risaltare i suoi lineamenti lisci e i capelli nero corvino. La sua lingua mi leccava il collo, scendendo pian piano sul mio seno turgido, bagnandolo. Alle leccate si alternavano piccoli morsettini, che mi facevano saltare ogni volta, ma che mi davano anche una scarica di piacere senza eguali. Con un sospiro gli cinsi le spalle, trascinandolo sul divano. << Mmm..Sakura...>> arrivò con la mano a toccare il mio sesso, passando sotto la gonna e premendo leggermente sulle mutandine. Mi morsi il labbro reprimendo un gemito e, guardandolo accaldata, mi accorsi che aveva una strana espressione sul volto.
Sembrava..turbato? O Adirato? Che cos'era quella scintilla infuocata nei suoi occhi profondi?
Lui premette di più, forse notando che stavo pensando troppo per i suoi gusti, e riprese a leccarmi i capezzoli con più foga. La cosa funzionò. Strinsi di più le mani intorno al suo collo, accarezzandogli i capelli, e buttai la testa indietro estasiata. << Ti piace cosi?...>> Mugugnai di risposta, confermando la sua domanda. Sorrise compiaciuto e, con velocità impressionante, mi sfilò entrambi gli indumenti, lasciandomi nuda sotto di lui. Poi accadde. Mi prese le mani e le portò dietro la mia schiena. Udii un doppio "tic" e sentii un oggetto freddo stringermi lievemente i polsi. Lo guardai dapprima basita, cercando di muovere le braccia, poi terrorizzata. <<Sasuke! Ma cosa...>> Come meglio potevo, girai la testa notando con orrore il paio di manette che mi aveva appena applicato. Luccicavano beffarde. << Noi due dobbiamo parlare >> disse in risposta, con voce profonda. Spalancai gli occhi confusa, tentando di capire i suoi piani, ma non riuscii a scorgere nessun indizio nel suo volto di pietra. Mi fissava truce, come se fossi una bestia da macello, e lui il mio macellaio matto. << Toglimi le manette! >> urlai soltanto, in preda ad un attacco di panico. Mi tappò la bocca con una mano e si avvicinò al mio volto << hai commesso un grave errore Sakura… >> Cercai di divincolarmi per rispondere, ma premette la mano più forte accostando le labbra al mio orecchio e sussurrando maliziosamente << …ti devo punire >> Il mio cuore si fermò a quella parola. Ma devo ammettere che mi eccitò al contempo. Sbirciai nella piega dei suoi pantaloni notando il suo membro teso, e strinsi con forza le mie gambe, soffocando l’attacco di lussuria. Lui tornò a guardarmi negli occhi, serio. << L’altro giorno hai mancato un appuntamento con me. Perché? >> Sbattei le palpebre velocemente, tornando lucida. A poco a poco gli avvenimenti dei giorni precedenti riaffiorarono alla mia mente, ricostruendo il passato.
Ricordai subito che avevo promesso a Sasuke di andare a cena fuori con lui qualche giorno fa, ma avevo incontrato Naruto per strada che mi aveva chiesto con urgenza di aiutarlo nella preparazione di una tesina da consegnare a Kakashi il giorno dopo. Doveva essere una descrizione molto dettagliata degli strumenti di combattimento ninja, e quello zuccone di Naruto non sarebbe mai riuscito a fare un buon lavoro senza un aiuto esterno. Cosi avevamo passato il resto della notte in biblioteca a sfogliare vecchi manuali e libri. Nella fretta di finire il lavoro, avevo dimenticato di avvertire Sasuke. Solo la mattina dopo mi ero ricordata di lui, e gli avevo inviato subito un messaggio con un centinaio di scuse, ma lui aveva detto di non preoccuparmi…ma forse mi ero rasserenata troppo presto.
<< Allora?? >> Gli feci notare con gli occhi che aveva ancora la mano sulla mia bocca. Con una smorfia la tolse lasciandomi respirare. Presi una boccata d’aria prima di rispondere. << Dovevo aiutare Naruto…>> << Naruto eh? E Naruto è più importante di me? >> chiese, scattando adirato. << N..no…>> << Ma lo hai preferito a me >> << Mi aveva supplicato di aiutarlo…>> << Sei stata scorretta a non avvertirmi. Sono stato ore ad aspettare all’entrata del ristorante. >> << Mi dispiace molto…>> << Sei stata cattiva >> a questa parola gli apparve un sorriso omicida sul viso << Molto cattiva. E meriti di essere punita. Perché se non ti punissi lo rifaresti. È cosi che si educano i bambini irrispettosi >> Aggrottai la fronte a quelle parole senza significato.
Bambina? Stava forse giocando?
Si alzò, prendendomi per le spalle e costringendomi ad inginocchiarmi a terra davanti a lui. Presa alla sprovvista, caddi quasi di schiena, ma lui fu più lesto a sorreggermi evitandomi una brutta botta. Mi accarezzò la testa, come fa in padre premuroso con il suo figlio prediletto, mentre con l’altra mano iniziò a masturbarsi da sopra i pantaloni. Riuscivo a scorgere bene la forma del suo membro teso e inconsciamente mi leccai le labbra vogliosa. In risposta, si abbassò la patta, estraendolo da sotto le mutande. Era completamente eretto, e fremeva al minimo contatto. Mi guardò eccitato. << Ti piace? >> << Mmm…>> riuscii a rispondere. La mia mente si era completamente distaccata dal corpo, ora erano solo i sensi a guidarmi. Lo prese nella mano, avvicinandolo alla mia guancia. Restai paralizzata, sentendo il contatto umido e caldo della cappella. Lo fece scorrere fino alle mie labbra, dandomi un leggero colpetto, come per farmi capire che dovevo aprirle. Lo guardai ancora, sentendone l’odore ammaliante e il sapore dolce che penetrava nella mia bocca. Alzai gli occhi incerta, supplicandolo di liberarmi, ma lui rispose prendendomi per la nuca e costringendomi a leccarlo. Dapprima indugiai, leccando brevemente la punta, ma vedendo la sua espressione estasiata, iniziai a passare la lingua sull’asta prima con lentezza, poi con più foga, arrivando fino ai testicoli. << Si…Cosi…Brava…>> Ritornai in cima, spalancando la bocca quando meglio potevo, e lo introdussi dentro. Pompai senza fermarmi, ascoltando i suoi gemiti strozzati e sentendo la sua mano premere di più dietro il mio collo, quasi soffocandomi. Poi, con un gesto deciso, me lo tolse dalle fauci, facendo colare la mia saliva sul pavimento. Esclamai indignata, sentendolo prendermi dai fianchi e girarmi a caproni. Finii con il busto sul divano e subito cercai di rialzarmi, ma mi blocco con le mani sulla schiena. Si inginocchio dietro di me e, con foga, iniziò a palparmi il sederino e ad aprirmi le gambe. << hai davvero un bellissimo didietro…>>
CONTINUA...
PS = Ho cercato di continuarla oggi, ma per varii impegni non ho potuto finirla. Spero di riprendere il racconto domani! Ditemi che ne pensate intanto, aspetto commenti e suggerimenti!!!
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lo stile è molto scorrevole e la storia interessante!!!!!
nn mi era mai passata x la mente l'idea ke il mio Sasu fosse così spietato...mi piace pensarlo + dolce e affettuoso ma anke 1 pò geloso e possessivo altrimenti nn sarebbe lui!!!!XD
cmq pensaci ad 1 ipotetico continuo!!^^
ciaoooooooooooooooooooo
La fine di questa fic mi ha un po' sorpreso:non avevo mai pensato ad un Sas'ke così crudele e violento,ed ora che ci rifletto quella potrebbe anche essere la sua reale natura.Mi piacerebbe che tu facessi un continuo,che ne so...uno "Special" o qualcosa di simile.
Io essendo una grande Black Panter accetto qualsiasi cosa su SasuSaku.
Veramente,pensaci sul continuo perchè ne verrebbe fuori una fic stupenda.
Ciao!!
Naturalmente la storia si svolge nel loro mondo, ma non ho ancora deciso a casa di chi xD
E grazie per i complimenti!
Voto: 10&Lode
Baci,
Kiara.
Ps.spero di non essere sembrata noiosa, ma quello dell'avviso era solo un consiglio. ^__^
...continua nelle pagine numero:
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