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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: BUIO E LUCE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: yurichan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 09/06/2003 21:54:27

una ragazza, una vita persa nel buoi del monastero...poi un orgoglio ferito, che riporterà alla vita
 
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OCCHI DI GHIACCIO, OCCHI DI FUOCO
- Capitolo 1° -

ecco qui un nuovo lavoro...pubblicato sotto il consiglio di mayumi chan!commentate e ditemi come l'avete trovato!

Mi sembra sciocco cominciare con un caro diario, non voglio sembrare una sciocca mocciosetta senza spina dorsale. Quando arrivai al monastero, mi aspettavo che mi cacciassero; era per questo che avevo deciso di fare le cose in grande...volevo introdurmi di nascosto e rubare black dranzer...in questo modo sono stata convocata direttamente al cospetto di Borkov:
ragazza...qual’è il tuo nome?- mi chiese con calma. Ero restia a rispondere –anya signore. Anya swaresky-. Capii subito il carattere di borkov; se mi fossi mostrata forte e rispettosa nei suoi confronti sarei diventata la numero uno. Mi fece una specie d’interrogatorio, con domande che non mi sarei mai aspettata, fino all’ultima, che speravo mi venisse posta –perchè vuoi entrare nel monastero?- prima di quei giorni mi ero preparata perfettamente alla domanda, e avevo trovato la risposta più appropriata –voglio conquistare il mondo-; borkov sembrava molto soddisfatto, mi fece accompagnare al dormitorio in cui avrei passato la mia infanzia; c’era molto fermento, a quanto pareva la mia prodezza nel tentare di rubare black dranzer era giunta fino a lî. Un ragazzino che doveva avere la mia età mi si avvicinô –non durerà questo momento di gloria- mi disse con aria seria. Mi sovrastava in altezza di un paio di cm, aveva dei capelli rosso fuoco e due profondi occhi color ghiaccio. Se pensava di incutermi timore si sbagliava di grosso: non avrei lasciato che uno stupido ragazzino smontasse il mio orgoglio –l’invidia non è una bella cosa- dissi in tono di scerno; smontando le mie aspettative il ragazzino rise –mi sei simpatica...come ti chiami- dovevo ammetterlo...anche a me quel rossino mi stava simpatico –anya e tu sei...- il ragazzino mi rispose con orgoglio –yuri- si, mi stava veramente simpatico e poi era cosî carino! Ma il mio animo non voleva assolutamente farglielo notare...anche se quei due occhi di ghiaccio mi avevano incantato, d’altronde io avevo avuto da sempre un debole per le persone con dei begl’occhi.
Il giorno dopo iniziarono le lezioni...mi stupii; avevo sempre pensato che mi avrebbero sottoposto ad allenamenti durissimi, ma oltre a quelli ci venivano impartite lezioni sulla struttura dei bey; e fu durante una di quelle lezioni che incontrai il secondo ragazzo che mi avrebbe conquistata; era quasi ora di pranzo, e sapevo già che come al solito ci avrebbero servito una misera zuppa con una pagnotta; ma nulla mi avrebbe fatto immaginare che sarebbero successe le due cose migliori che mi sarebbero capitate in quel luogo; sentii distintamente la voce di Borkov venire dall’altoparlante –anya swaresky, nel mio ufficio, immediatamente!- alzai la testa dal quaderno su cui stavo prendendo gli appunti, e cercai di capire che cosa avesse di cosî urgente da dirmi. Mi alzai epresi la mia roba, lanciando un’occhiata al mio rossino che mi fissava con una certa invidia –non prendertela male yuri, vedrô ti portarti un souvenir!- il rossino mi sorrise, ma poi girô gli occhi verso un’altro ragazzo, colui che mi colpî al pari del rossino.aveva i capelli scuri con un ciuffo argentato sul davanti e gli occhi di fuoco che fissavano calcolatori i miei...con un sguardo cosî penetrante e misterioso. Gli sorrisi e lui distolse lo sguardo; già, mi piaceva da impazzire...lo fissai fino a quando ricevetti un ultimo appello di Borkov. La guardia mi si avvicinô e tentô di colpirmi con il frustino, ma io lo bloccai. Ero irriverente con tutti meno che con Borkov; risposi con calma – ho sentito il messaggio, mi avvio- salutai il mio caro rossino e lanciai uno sguardo penetrante a occhi di fuoco che ricambiô e mi sorrise; per la prima volta mi venne da arrossire perô cercai di trattenermi, non volevo che nessuno mi vedesse come una ragazzina debole e indifesa.
Dieci minuti dopo mi trovai davanti all’ufficio di Borkow...bussai ed entrai senza aspettare risposta, Borkov era interessato alla mia irriverenza –anya ti aspettavo, siediti e mangia con me- era seduto all’estremità di un lungo tavolo –non ho fame, la ringrazio- Borkov mi rise in faccia –sento subito se le persone mentono- in effetti aveva ragione, avevo una fame pazzesca; feci come mi era stato detto, mi sedetti e i camerieri mi porsero dapprima un’abbondante piatto di zuppa di patate, in seguito un piatto con del tonno e dell’insalata, e per finire una fetta di torta con le ciliegie; mi soffermai ad osservare una ciliegia che aveva il colore degli occhi di quel ragazzo dai capelli argentei, i miei pensieri vennero interrotti nuovamente da Borkov –anya, tu desideri conquistare il mondo possedento black dranzer?- io annuii in silenzio –bene...mi spiace deludere le tue aspettative ma io non desidero che tu lo diventi- com’era possibile? Chi mi aveva battuto? Credevo di essere la migliore! Ero tutto ciô che Borkov adorava! Fredda, sicura di me ed ubbidiente, ero la migliore in bey sia in teoria che in pratica! Dove avevo sbagliato? –qualcuno è stato migliore di te!- uno schermo davanti ai miei occhi si accese e comparvero le foto dei miei due ragazzi...yuri e... –kei- disse Borkov –ti ha battuto in tutto con i migliori voti e la migliore dedizione che io abbia mai visto- io ero scioccata...oltre che bello e tenebroso era anche forte e intelligente! Mi alzai e me ne andai scocciata.
Negli anni a seguire il mio rossino divenne freddo e privo di ogni emozioni...e occhi di fuoco se ne andô. Quando abbandonô il monastero speravo che Borkov mi prendesse al suo posto ma mi sbagliai, non mi scelse. Cosî finii per diventare il giocattolo di yuri; mi sfruttava e utilizzava a suo piacere...io ero comunque felice di appartenere al mio rossino e nutrivo sempre la recondita speranza di entrare in squadra...e quando Borkov mi annunciô che quel traditore di kei, che si era unito ad una squadra di blader del non so cosa per poi lasciarli, sarebbe tornato con noi, avevo la forte tentazione di dargli un pugno...ma non dissi niente e me ne andai, volevo stare un pô con yuri, che di certo aveva il mio stesso umore. Lo trovai e come al solito mi sfruttô per poi lasciarmi come sempre sola e con una sensazione strana addosso...volevo che yuri restasse con me ancora un pô, giusto per farmi sentire importante. Infine decisi di vedere quel tenebroso; mi diressi nello spogliatoio e lo trovai a fissare...black dranzer! Glielo avevano dato! Ero livida di rabbia e corsi da yuri, lo baciai e scappai per sempre...seppi solo più tardi che kei era dinuovo tornato nella sua vecchia squadra e che noi avevamo perso...decisi una impresa folle! Tornai al monastero e recuperai il mio bey, kirjava, e la mia volpe del vento, poi mi recai nell’ufficio di Boekov. Fuggii alle guardie passando dal condotto dell’aria e mi trovai al cospetto di Borkov –ciao- gli dissi con aria di sfida –e il tuo folle progetto sulla conquista del mondo?- lui era ormai consumato dalla rabbia e dall’odio –da quando non mi dai più del lei? E poi quello era anche il tuo progetto!- io presi la pistola che avevo portato con me e gliela puntai contro –ti faccio un favore!- e sparai; Borkov non fu più. Uscii dal suo ufficio e mi diressi come sempre nella camera di yuri; lui fù stupito nel vedermi –cosda vuoi?- mi chiese calmo –hai sempre giocato con me, ora è arrivato il momento che avvenga il contrario!- lo sfruttai per almeno tre ore, ma senza dargli soddisfazioni, facendolo pentire di sè stesso...il mio rossino. Lo salutai e me ne andai, non prima di avergli preso la cosa a lui più preziosa: l’orgoglio; se c’era una cosa che avevo imparato al monastero era quella...come strappare l’orgoglio ad una persona; poi sparii, inghiottita nei sobborghi di mosca...e ora eccomi quî, a diventare una studentessa giapponese...conobbî takao e la sua banda e rincontrai kei...non era più il freddo e distaccato tenebroso, ma aveva acquistato un certo fascino e una personalità cosî magnetica...me ne ero innamorata. Cosî finii i miei giorni, lontano da tutto ciô in cui credevo e che avevo perso...non ero più anya swaresky...ero diventata anya hiwatari. THE END

 
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