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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Il Signore degli Anelli (The lord of the rings)
Titolo Fanfic: PASSATO E FUTURO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: hutton86 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 09/06/2003 17:51:55

ciò crediamo avvenga solo nei sogni è accaduto. un fulmine a ciel sereno e la terra di mezzo è intorno a noi.
 
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NEL POSTO SBAGLIATO AL MOMENTO SBAGLIATO, MA CON IL VESTITO GIUSTO
- Capitolo 1° -

Nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma con il vestito giusto

Non c’era il sole quel giorno... purtroppo. Sarebbe stato meglio, ma la fiera stava iniziando bene, tutto era partito al meglio.
Due Novembre quel giorno era, per Cecilia, molto importante –Forza, forza- disse alla sua amica che aveva finito in quel momento di pagare il biglietto –Andiamo Tury!-
-We! Bella donna! Ok che è il mio soprannome ma non urlarlo così ad alta voce, non c’è molto di cui vantarsene. Forse non è stata una buona idea accompagnarti!- sospirò l’amica
-Non dirlo nemmeno per sogno, hai visto quanta gente travestita da personaggi?-
-Si, ma io non ne conosco nemmeno uno-
-Fa nulla, dai entriamo ora che abbiamo il biglietto!-.
Però era vero, senza “la Tury” lei non sarebbe andata da nessuna parte e di sicuro nemmeno lì. Entrarono nella fiera, c’erano centinaia di persone che camminavano tra i banchi, mille colori e voci –Vediamo di non perderci- disse Cecilia
-Celi... solo una scema come te può vestirsi in quel modo- le disse l’amica
-Ehi!! Non offendere che ciò messo tantissimo per conciarmi in questo modo. Ho sudato le tre camicie per farmi il vestito!-
-Si dice “sette camicie” e comunque non vedo la necessità di farti i capelli biondi, gli occhi azzurri e quella roba lì!-
-Intanto ti avviso che gli Elfi sono biondi e hanno gli occhi azzurri, e poi queste sono orecchie a punta non “quella roba lì”. Diamine Tury, non essere così insofferente, cerca di divertirti!-
-Ma gli elfi hanno gli scalda muscoli ai polsi?-
-No, ma mi piaceva l’idea... era per riempire il vestito! Guarda laggiù!- esclamò cambiando discorso -Andiamo a vedere perchè c’è tanta gente!- prese l’amica per il braccio e la trascinò da una parte
-Potresti chiamarmi Federica almeno per oggi?- piagnucolò.
Le due erano compagne di classe e Federica era stata, più o meno, costretta ad accompagnare Cecilia a quella fiera. Si vergognava a morte al fianco dell’amica conciata in quella strana maniera. Solo perchè le piaceva il fantasy le aveva rotto le scatole per cinque mesi per cercare materiali per farsi il costume da elfo.
E lei, povera... aveva dovuto sopportarla! Si chiedeva davvero se quella era davvero Cecilia. Non sembrava lei che di solito era mora, ora la vedeva bionda e in quei panni da creatura strana!
Forse la sua amica si era bevuta il cervello a colazione un po’ di tempo prima...
Ora che la osservava bene però aveva prodotto un buon costume (con il suo infallibile aiuto ovviamente... anche se lei non sapeva nemmeno mettere l’ago nel filo “O era l’incontrario?” si chiese). Nonostante il vestito in se non fosse molto elaborato le piacevano molto la faretra e l’arco che si era costruita, le erano venute bene. E si ricordava ancora il pomeriggio che aveva dovuto spendere a casa sua per aiutarla! Ore interminabili a levigare il legno che costituiva l’arco e altrettante a fare i decori sopra la faretra. Al solo pensiero le veniva di nuovo l’angoscia che aveva provato quella volta. Sembrava che il lavoro non finisse più!
Forse Cecilia aveva ragione, doveva rilassarsi e godersi la fiera... avrebbe passato il tempo a ridere delle orecchie dell’amiche, così almeno avrebbe scaricato un po’ di tensione.
L’ammasso di gente che avevano individuato era tutta intorno ad un cerchio formato con delle panchine. Al centro di esse stavano due individui. Uno vestito normalmente e un’altro con un’armatura addosso –Sono giochi di ruolo- sussurrò Cecilia –Alcuni si vestono da guerrieri apposta per parteciparvi, ma altri li fanno anche con vestiti normali... dici che potrei partecipare?-
-Ma se sai al massimo vincere una partita di pallavolo?-
-Silenzio che tu non prendi mai un pallone!-
-Comunque non lo fare se ci tieni alla tua reputazione, ti sconfiggerebbero in meno di due nanosecondi-
-Tu dici? Quanta fiducia che hai in me- singhiozzò disperata –Ma forse hai ragione-
-Brava donna, torna in te. Rinsavisci!-.
In quel momento il rumore di un tuono si spanse nell’aria –Dov’era il fulmine?- chiese Cecilia –La prof non ci ha detto che il tuono viene dopo il lampo perchè la luce è più veloce delle onde sonore?-
-Ma tu pensi a Fisica ora? Magari il fulmine non l’abbiamo visto per le troppe nuvole-
-Ma che bello!!! Come vorrei poter partecipare!-
-Lascia stare, quante volte te lo devo dire?-.
Iniziò a piovere leggermente –Accidenti... speriamo che non inizi a diluviare o addio colore!-
-Ah, ah, ah! È vero! Se piove ti si lava via tutta la tinta, che figata vederti ricoperta di giallo!!-
-Non ci trovo nulla di divertente-.
Un lampo colpì l’albero vicino e ci fu un tuono fortissimo, le due si tapparono le orecchie perchè il rumore era troppo forte –Che cos’era?- sentì dire. Quando Cecilia riaprì gli occhi si accorse che sotto di se non aveva più la terra ferma. Non c’era più nulla. Si spaventò di colpo e li richiuse, un po’ per paura un po’ a causa di una fortissima luce “Oooooh... aiuto!!!!!!!!!!!!” pensò mentre si sentiva cadere a terra. Urlò ma alle sue orecchie non arrivò nessun suono se non quello della voce di Federica –Celi che fai?-. Poi più nulla e strinse gli occhi fortissimo rannicchiandosi su se stessa.
Le sembrava di star cadendo, ma ancora non sentiva lo schianto contro il suolo. Non vi era terra sotto i suoi piedi ne sotto il suo sedere, benché pensasse di essere inginocchiata.
Quando finalmente ebbe di nuovo la sensazione di qualcosa che la toccava aprì pianissimo gli occhi. Si accorse che non c’era più nessuna luce.
Impossibile descrivere il suo stupore quando sotto di lei si accorse esservi erba e non cemento e che tutt’intorno erano sparite le persone e i banconi.
Anche in quel posto il cielo era scuro, ma non capiva dov’era e come ci era finita.
D’un tratto sentì dei rumori che però non riusciva a distinguere. Non capiva di cos’erano, ma trovò la forza di gridare anche se era completamente sconvolta –Ehi!! Aiuto!!- riuscì solo a dire.
Il rumore di fermò –Aiuto!!- ripeté. Poco dopo vide apparire dietro a un gruppo di rocce una persona a cavallo. Dire che rimase a bocca aperta è dir poco e soprattutto continua va a pensare che fosse tutto strano, il chela impauriva a morte. L’individuo sul cavallo rimase per un po’ fermo a scrutarla poi si avvicinò con il cavallo che trotterellava tranquillo –Mae Govannen! Elen sìla lùmenn’ omentielvo!- esclamò quando fu vicino. Cecilia rimase a terra a guardarlo con gli occhi sbarrati –C...- sibilò piano –Can you speak English?- chiese tutto d’un fiato. Quello la guardò a sua volta stupito e dopo qualche minuto di silenzio scese dall’animale. La squadrò da capo a piedi –Intirie menior si?- chiese.
Cecilia continuò a guardarlo stupita, ma si sentiva scema. Si stavano guardando nella stessa maniera –Spricht du Deusch? Hablas espanol?- ma non rispose –AAAAAH!!!!- strillò –Parla, parla di qualcosa!! Da dove vieni accidenti?!! Dove siamo, cos’è successo?!!-
-Oh, ma allora parli la Lingua Corrente- disse l’altro –Strano, perchè non parli l’elfico?-
-Scherzerai? Vabbè che sono vestita da elfo ma mica mi metto anche a parlare come loro. Era solo una fiera... ascolta io credo di... ehm... essermi persa. Non è che sai dirmi come faccio a tornare alla fiera? O ci stai già andando tu?-
-Fiera?-
-Beh si, quella per cui vai vestito in questo modo!- gli disse indicando i suoi vestiti
-Non vado ad una fiera. Non so cosa sia, io mi vesto sempre così-
-Come prego?- chiese lei ancora più sbalordita
-Come mai sei qui?- chiese aiutandola ad alzarsi, ma lei non gli diede la mano e rimase a terra “Questo è matto... in che senso va sempre in giro vestito così? E se parla la mia lingua perchè prima diceva robe strane? Dove sono finita dannazione? Aiuto... la Tury dov’è? Dov’è tutto il resto della gente?”
-Sei vicino agli Hithaeglir, è un posto anche pericoloso per un elfo femmina da solo- le disse come se le avesse letto nel pensiero –Stai andando da qualche parte di preciso? Perchè chiedevi aiuto?-
-Ma veramente io non andavo e non vado- rispose senza sapere nemmeno lei cosa stava dicendo -... stavo ferma e mi sono ritrovata qui- si accorgeva di star dicendo delle idiozie
-Come scusa? Com’è possibile?-
-Beh ciccio, buona domanda!- disse in preda al panico –Senti forse è meglio se mi indichi la città più vicina- “Ma perchè poi glielo chiedo? Io ero in centro città, in centro fiera!! Perchè ora mi ritrovo in campagna con un tizio che va a cavallo e che ha le...” –Orecchie a punta?!!!- strillò
-Si- rispose questi un po’ spaventato dalla reazione della ragazza –E’ ovvio, se siamo elfi abbiamo le orecchie a punta sin dalla nascita-.
“Oh no! Ho incontrato un ubriaco! Un maniaco! Un pedofilo! Un pazzo scappato dal manicomio! Cosa sta dicendo questo!! Meglio svignarsela prima che si approfitti della mia giovinezza e della mia debolezza nel combattimento fisico” –Ah ok, che cosa interessante!- esclamò con voce stridula –Beh grazie mille, ci vediamo. Che la forza sia con te Liuk! Bye, bye! Auf wiedersen!- si alzò di scatto e prese a camminare velocemente. Non doveva far vedere che se la stava svignando o il maniaco si sarebbe messo a rincorrerla e poi l’avrebbe di sicuro raggiunta e aggredita. Appena scese dal pendio di una collina di guardò indietro. Il matto non era in vista. Si lasciò cadere sulle ginocchia e iniziò a sentirsi peggio di prima –Ma come diavolo sono finita qui?- si chiese con un filo di voce –E dove sono poi? Com’è possibile che due secondi fa ero alla fiera con la Tury ora sono in mezzo ad un prato? Con un pazzoide che si finge Don Qijote poi! Magari sono tornata indietro nel tempo e quello era davvero Don Qijote... no impossibile! Non c’era Sancio Panza e poi... COSA VADO A PENSARE?!!!
Viaggi nel tempo? Ma rinsavisci Celi! Cerca di pensare con razionalità...
MA QUI NON C’E’ NULLA DI SPIEGABILE DANNAZIONE!!- si urlava sottovoce presa dal panico e dalla paura.
Si guardò intorno. Solo prato, prato a perdita d’occhio, non una casa, non una bancarella, una persona normale, una fiera, palazzi... negozi...
Si mise a piangere per la paura di non sapere dove si trovava –Voglio tornare a casa...- si sussurrò tra i singhiozzi.
Rimase lì, con vento freddo della sera che le congelava i piedi nudi e il corpo coperto solo dal suo costume da elfo. Non passava nessuno, non si udivano rumori a parte i suoi singhiozzi che erano continuati per tutto il giorno. Ormai aveva gli occhi gonfi e rossi dal pianto, tremava di freddo e aveva tanta voglia di un fazzoletto per soffiarsi il naso!
-Cosa sto qui a fare?- si chiese ancora. Aveva passato tutto il giorno a parlare da sola per rassicurarsi, ma poi la paura prendeva il sopravvento e si diceva parole che aumentavano la sua angoscia –Perchè sono qui? Dove sono?
Voglio andare a casa... a quest’ora mia mamma sta già cucinando le lasagne al forno che sognavo da una settimana. Ma poi... se la Tury non mi ha più visto saranno tutti in allarme, avranno chiamato la polizia. A cosa penseranno... a un rapimento? A una scomparsa misteriosa, magari che sono gravemente ferita, o che mi sono persa chissà dove... o che... sono morta...- scoppiò in singhiozzi. Cosa poteva fare lei? Lei... che non sapeva nulla?
Lei... che non aveva capito niente... come trovarsi per la prima volta davanti ad una tempesta e non sapere come salvarsi, non avere scogli ai quali aggrapparsi... e affogare, inesorabilmente... aggrappandosi all’acqua... che sfugge alle dita.
Aprì gli occhi e vedendo davanti a sé una figura se li strofinò di modo da togliere le lacrime e poter vedere chi era. Questi si avvicinò veloce e le prese le mani.
Era lo stesso ragazzo di prima –Non piangere. Se c’è stato un modo per arrivare allora... c’è anche per tornare-. E le era bastato guardarlo negli occhi, per non dover nemmeno pensare “di lui mi posso fidare”, che già piangeva sulla sua spalla. Era bastato il suo sguardo per gettarle una corda nell’acqua alla quale aggrapparsi.

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Salve amiconzoli lettori!
La vostra Hutton torna alla carica nel scrivere una ff su The Lord of the Rings. So che vi sto facendo aspettare molto con gli ultimi due capitoli di Andata e Ritorno, ma ho avuto spiacevoli inconvenienti che se si prolungheranno provocheranno una sospensione (proprio sul più bello sigh ;__;) della pubblicazione di Andata e Ritorno... cmq vedrò come comportarmi... mentre aspettate ecco che vi ho offerto una nuova ff come vi sembra? ^^
Hutton
 
Continua nel capitolo:


 
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