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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto Shippuden
Titolo Fanfic: PER OGGI BASTA
Genere: Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: kawaii galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 14/04/2009 18:20:25

Non sono una gran fan di Sakura, però mi sembrava adatta alla drabble. Il resto all'interno.
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -


Titolo: Per oggi basta
genere: drammatico, introspettivo
rating:pg


a/n:Secondo me, Sakura era sempre stata sottovalutata.
Magari il suo comportamento durante la cotta verso Sasuke l'ha fatta sembrare sciocca e viziata.. io che sono una convinta yaoista, non riesco a visualizzarla felice con uno dei ragazzi, quindi ho pensato a come si sentisse, cercando un contesto abbastanza normale, come ad esempio scrivere nel diario.
Possono essere poche frasi, incoerenti anche, ma che esprimino ciò che ha paura di rivelare al mondo, perché dev'essere forte, per se stessa ma soprattuttuo per gli altri.

buona lettura.

ah, vi consiglio la canzone più deprimente del vostro repertorio.





* * *



Questa fottuta tristezza addosso, qualcosa che cresce quasi a sentire una stupida canzone della quale non puoi nemmeno capire le parole. Ti piace la melodia, il tono della canzone, i sospiri, i sentimenti nascosti... e sai che ha qualcosa da rivelarti, qualcosa che sai solo tu puoi capire.


Chiudi gli occhi, cerchi di immaginare qualunque cosa, ti sforzi ma intorno a te tutto rimane inersorabilmente vuoto e bianco.


Nessun rumore, nessun pensiero, solo la musica che ti invade ferendoti.


L'ascolti, ti rendi conto che tra poco termina, le note del piano affievoliscono, la voce smette, e il resto è il nulla.

Eppure, rimetti la canzone, non importa se dall'inizio o da metà, lasci che ti fluisca dentro.

Quella voglia di piangere, tu, sola, nella stanza, ad occhi aperti, per vedere come le lacrime scedono, come si offusca la vista.


E' quasi un piacere maniacale, il dolore, non fisico, qualcosa di più profondo e lacerante.



Amare la sofferenza, sentirla con tutta te stessa, volerla come compagna, volerla straziante e deliziosamente vera.

E in questi momenti, non ti importa di cosa possano pensare gli altri, a che cosa attribuiscano il tuo comportamento, che ti reputino per pazza.

Vorresti, ma non ne hai la forza, di ridere, magari rannicchiarti, spegnere le luci e singhiozzare silenziosamente.

Perché sai quanto bello possa essere farlo di notte, con le porte chiuse, con le finestre aperte e il rumore dell'infinito che ti invade.


La canzone cambia, e il tuo umore la segue, così finto e così dannatamente prevedibile.

Ma, ormai è ora, ascoltala, pensa, rifletti, rimungina, rammaricati, spera, credi, desidera.. e piangi.

Perché sai quanto facile sia sorridere, quanto facile sia ridere di fronte a tutto, e quanto invece lo sia fare finta dentro la tua stanza vuota e fredda. Quanto diventi insopportabile fingere nella tua intimità, quanto sciocco sia rivelarsi a qualcuno.


La tua migliore amica potrà solo compatirti, fare sì che ti possa capire e consolare.



E sai quanto faccia male, e quanto sia stupido il tuo comportamente e la tua accettazione.


E quanto sia malato scrivere tutto ciò.


E pensi, cerchi di trovare qualcosa di vero in te.


Ormai poco di quello che conoscevi è rimasto impresso nella tua memoria e tutto cambia, e ti viene da ridere dell'espressione della tua amica che ti ha guardata strana dopo averglielo detto.


Averle detto di quanto lei potrebbe cambiare fra qualche anno, di quanto il mondo e il tutto influenzi.

Dio, niente può rimanere, per quanto ci sforziamo di conservarlo dentro noi e negli altri, niente può rimanere enternamente così come ce lo ricordiamo e vogliamo che sia.


Perchè siamo intimamente egoisti.


Un'altra canzone, sì, il giro delle melodie drammatiche, le stesse strofe incomprensibili, la lingua che non potrai mai comprendere ma che pensi di poter capire meglio di chiunque, parole trasparenti che solo tu puoi palpare con il tuo pensiero.


Ripetermi.


Tutto ciò che puoi fare in sere monotone come questa è dire addio.

Non sai a che cosa, capisci che qualcosa cambia e va' via senza tornare indietro, ogni sera.

Il tempo, i sorrisi, le parole, le sensazioni così sfuggevoli, la verità, le bugie.

Dopo notti come queste non senti nemmeno più il bisogno di mentire, almeno, non in queste notti.



Perchè sono speciali, sole, buie.



Mentire a te stessa diventa però indispensabile, sai che domani dovrai svegliarti e sorridere, dovrai dire che va tutto bene, dovrai scherzarci su, fare arrabbiare, solo per mostrare che sei la stessa di sempre e che nulla è cambiato.

Perché è così che ti vogliono...uguale, affidabile, unica eppure così simile al resto.

Non senti il bisogno di metterti in ridicolo scrivendo tutto ciò, ma non te ne importa, sai che presto tutto verrà dimenticato.


Ogni parola cancellata, ogni emozione, ogni cazzata che scrivi pensando a una notte infinita.

La luce è ancora accesa, gli occhi che iniziano piano a bruciare.


Le lettere pian piano si confondono in un nero denso e scuro, le labbra serrate, un fremito.

Ma non hai la forza di farlo, qualcosa te lo impedisce, ma la prima lacrima si ostina a scendere.



Chiudi gli occhi ma rimane intrappolata lì, sulla guancia.

Può bastare, ti dici, la canzone termina, l'ultima nota melanconica del violino che spezza il vuoto, la lacrima orfana che scende piano.


E dentro te il nulla, non ricordi nemmeno quello che stavi pensando prima, senti quell'umido sulla guancia ma non sai perché.

Come al solito sorridi, appena accenni.




E' ora di cambiare canzone, per oggi basta, spegnerai, asciugherai quella goccia fastidiosa con il dorso della mano e....




... scoprirai che è insapore.




Sorridi alla vita, lei non lo farà per te.


Hah.


Che cosa patetica.



* * *




Fin.
 
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