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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: SLPENDID LOVESTORY? NO THANKS!
Genere: Commedia, Comico, Parodia
Rating: Per Tutte le età
Autore: kai-sweety-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/04/2009 22:30:46

serie di sfighe e scempi che hanno attentato alla salute mentale e “fisica” di una povera teenager
 
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SK8ER BOY
- Capitolo 1° -

Slpendid Lovestory? No thanks!

Capitolo 1: Sk8er Boy



Avete mai provato quella sensazione di inferiorità guardando dal basso all'alto qualcuno o qualcosa? Forse no, ma arrivare all'età di sedici anni ed avere una sorella di cinque anni più piccola che ti ha già superato da un bel pezzo...quello si che è un problema.
Se poi aggiungiamo altre sfighe e scempi che hanno attentato alla salute mentale e “fisica” di una povera teenager allora ci si potrebbe scrivere un romanzo.
E allora perché non rifilarci pure questo? Proprio una bella situazione quella in cui mi trovavo: Michael, davanti a me, che da qualche ora a questa parte aveva iniziato a sproloquiare, spaziando, da come avevo capito, dalla psicologia adolescenziale finendo al gelato al cioccolato, di cui sinceramente, non ne avevo capito la pertinenza.
Inutile, quando qualcuno iniziava a parlare dovevo per forza pensare a qualcos'altro, e quale altro argomento migliore dell'altezza?
Cavolo Mik pur avendo la mia età era ben 20 cm più di me...che diamine!
E poi per quanto ne aveva ancora? La campanella dell'ultima ora era suonata da un bel pezzo. La casa reclamava il mio ritorno!
«Allora?»
«Allora cosa?» quella domanda fatta così all'improvviso mi aveva fatto sobbalzare.
«Allora tutto questo tempo ti ho detto che mi sono innamorato di te...spero che tu mi abbia ascoltato» colpita e affondata, evidentemente sembrava un po seccato il ragazzo.
Spero non avesse il ciclo.
«Allora hai fatto un discorso magnifico» feci un sorriso a 32 denti per celare il mio smisurato disinteresse...ma cosa c'entrava il gelato ancora non lo avevo capito.
«Basta con questi “allora”, vorrei una risposta»
Ecco, era certo, anche se non dichiarato, anche i maschi hanno il ciclo!
«Non mi interessi» e quale può essere un modo migliore se non essere estremamente diretti? Soprattutto se poi puoi assistere alla scena di un'esemplare dell'opposto sesso iniziare a frignare e scappare come una ragazzina in preda ad una crisi isterica.
Scena davvero deliziosa.
«Lo sai che non dovresti trattare così i ragazzi a vita» finalmente era arrivata, era dal termine delle lezioni che la stavo aspettando «Si potrebbero indispettire».
Mi girai verso di lei e misi le mani sui fianchi con fare scocciato.
«Lo sai quanto sono morbosi alcuni» le risposi imbronciata notando la sua espressione contrariata.
A volte mi chiedevo perché sempre gli Sgorbi si facevano avanti.
La presi per una mano e iniziai a camminare cambiando discorso «Ale hai fatto tardi, si può sapere che stavi facendo? La borsa pesa e se mi viene mal di schiena domani farò portare a te tutti i libri»
La guardai con un sopracciglio inarcato incrociando le braccia.
Castana, capelli lunghi, frangetta fonata, non tanto magra, quasi maggiorenne...e più alta di me.
Eravamo in classe insieme quindi non ci voleva tanto a capire cosa fosse successo leggendo la sua espressione da pesce lesso.
«L'ho visto» iniziò con un sorrisetto da imbranata sulle labbra «ero in palestra e lui mi ha guardata»
Non mi stupii più di tanto.
«'Manco fosse l'unico ragazzo sulla faccia della terra» quei discorsi, non so perché, mi alteravano sempre «E ti ricordo che sei fidanzata»
Non mi rispose, come sempre, ma dopotutto non aveva mai tradito il suo ragazzo quindi dov'era il problema...si dilettava soltanto a guardare altri ragazzi.
Dopo una decina di minuti di camino eravamo arrivate alla metropolitana.
«Spero che oggi non sia piena come gli altri giorni»
«Non ti preoccupare Ale, non sarà piena come le altre volte...» mi fermai giusto dietro di lei sfoggiando uno dei miei sorrisi più bastardi «lo sarà solo ancora di più. Buona fortuna cara io oggi prendo la Linea 1»
Iniziai a correre nella direzione opposta per imboccare il corridoio che mi avrebbe portato al binario dell'altra linea ferroviaria, lanciando di tanto in tanto delle occhiate alla mia amica.
«Che cosa?!» lei iniziò ad urlare agitando la sua borsa «E mi lasci così?»
«Scusa ma ho da pensare un po! Ci vediamo domani»



Avevo deciso di prendere quella strada perché sapevo che lei non mi avrebbe seguita. Con quella metropolitana si arrivava nella parte di città frequentata specialmente da punk, emo, metallari e altro ancora, quindi non era raro vedere anche coppie omosessuali qua e la...questo è il motivo per cui lei sconsigliava a tutti di andare li.
Non perché fosse schifata o impressionata...semplicemente si metteva paura di vedere due ragazze che si baciavano.
Roba da pazzi.
E poi ero io la strana.
Appena uscii dalla stazione, mi immersi subito in quel miscuglio di colori strambi e profumo di incensi che accendevano sempre su quelle bancarelle un po lugubri.
Improvvisamente mi sentii invadere da una strana scarica elettrica, ogni volta che andavo in quel luogo mi sentivo sempre felice. Quello era l'effetto di Piazza Dante.
«Mwahahahah» e una risatina famelica era sempre richiesta.
Provvedei subito a togliermi la maglietta della divisa scolastica restando con una t-shirt di Emily the Strange.
Mi era sempre piaciuto creare un look tutto mio, giusto per distinguermi dalla massa: ne troppo modaiola ne troppo punk...una via di mezzo.
Per questo ero stata denominata “la Dark che ama Hello Kitty”...se solo ripenso a quella pazza che mi ha dato questo nome...no meglio non pensarci.
Presa dall'euforia non mi accorsi che qualcuno mi era venuta addosso e mi ritrovai a terra.
«Cavolo che frenata!»
Aprii gli occhi ancora un po frastornata trovandomi davanti un ragazzo intento a raccogliere uno skate da terra...se c'era una cosa che odiavo di più erano gli skater!
«Ti sei fatta male bimba?» mi chiese dopo un po tendendomi una mano.
Sbuffai sonoramente, come si permetteva quel tipo di chiamarmi bimba?!
«Sto benissimo grazie» risposi acidamente scostandogli la mano.
Mi rialzai andando a recuperare la roba che avevo perso.
Il ragazzo mi si avvicinò e mi porse la borsa «Scusa ma devi stare più attenta per strada»
Com'era irritante, neanche lo conoscevo e già mi dava sui nervi.
«Questo vale anche per te» dopo aver raccolto tutto misi la borsa a tracollo e mi voltai «A non rivederci!»

Dopo aver percorso neanche 10 metri me lo ritrovai di nuovo accanto con una strana espressione sul volto.
«Cosa vuoi?» sbottai atona girando la faccia da un'altra parte.
«La tua borsa sembra pesante, se vuoi ti aiuto io»
«Figurati se mi faccio aiutare da te»
«Perché no?» mi guardò con un'aria innocente da cane bastonato. Per un attimo, e sottolineo un attimo, mi fece tenerezza, ma poi assottigliai di nuovo gli occhi.
Mi fermai di colpo facendolo sbandare.
«Allora stammi bene a sentire...» lo squadrai per un'istante «...tipo. Tu non piaci a me e io non piaccio a te, quindi vedi di non rendere tutto più difficile»
«Chi ti dice che non mi piaci?»
«Il fatto che ho una maglia di Emily the Strange e una borsa di Trilli forse?»
«Non ti seguo più»
Ecco meglio così, almeno avremo finito presto quella farsa.
Ma perché non ho preso la strada normale per tornarmene? Così mi stavo solo perdendo la nuova puntata di Naruto.
Io questo lo picchio!!
«Lascia stare»
Lui di tutta risposta afferrò un manico della borsa e lo strattonò un po.
«Stai andando a prendere la metropolitana vero? Ti accompagno io» mi rivolse un caldo sorriso.
Oh my God! Nessun ragazzo mi aveva sorriso in quel modo!!
Che diavolo sta succedendo? A breve arriverà il Diluvio Universale? La fine del mondo? Michael Jackson dichiarerà di essere in realtà una donna? Babbo Natale vive alle Hawaii?
«O-ok» abbassai lo sguardo per nascondere il mio rossore.
Il tragitto non durò molto e quando arrivammo il mio treno era già arrivato e prossimo alla partenza.
Mi rivolsi a lui cercando di non pensare agli infiniti centimetri di distanza che c'erano tra e e lui «Allora grazie...nome?»
«Frank»
Assottigliai gli occhi guardandolo di sbieco «Ci sono fin troppi Frank per i miei gusti ultimamente»
Lui scrollò le spalle e sorrise di nuovo «Te?»
«Chiamami semplicemente Dark Lady o meglio Senzanome»
«Come siamo ironici»
«Senza dubbio»
L'altoparlante dichiarò che a breve il mio treno sarebbe partito, se non mi sbrigavo l'avrei perso.
«Allora io vado. Avrei voluto sdebitarmi per quello che ai fatto ma non vedo in che modo, per questo addio» mi allontanai di poco ma lui mi afferrò per la manica.
«In realtà un modo ci sarebbe» lo guardai un po confusa mentre mi porgeva un foglietto spiegazzato «questo è il mio numero. Martedì alle 17 ti aspetto sotto la statua di Dante sempre in piazza»
«Eh?»
Ma cosa andava blaterando quello?
«Allenamenti con lo skate. Mi serve il tifo»
Ok quello era tutto pazzo!
Lo osservai pensierosa per un'ultima volta sul treno in partenza.



•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•




Bene questo è il primo capitolo, vi prego siate clementi!Spero vi piaccia
E' una fic inizata nel 2009 e in fase di pubblicazione su un altro sito, ho appena scoperto di averla sospesa su questo sito così l'ho ripubblicata.


NEXT
Di tre cose ero del tutto certa.
Primo, che tutti coloro che si chiamassero Edward erano belli da morire.
Secondo, che quel Frank non mi convinceva affatto.
Terzo, quella pizzetta che stavo mangiando faceva totalmente schifo!



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