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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Code Geass: Lelouch of the Rebellion R2
Titolo Fanfic: DROUGHT
Genere: Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Shounen Ai
Autore: hikasama galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/03/2009 18:07:27

Tu sapevi, sapevi sempre. E io guardavo, e non capivo. [...] Nel profondo, non ho mai voluto davvero aprire i miei occhi. [implied SuzaLulu]
 
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DROUGHT
- Capitolo 1° -

Summer, move forward and leave your heat anchored in dust
Forgotten him, cheated him, painted illusions of lust
Now language escape, fugitive of forgiveness,
Leaving as trace only circles of rust.
(Vienna Teng, Drought)



…Ricordi?

Ultimamente, l’erba di allora ha smesso di essere una macchia verde brillante sfumata dallo scorrere del tempo sulle mie palpebre chiuse, e la luce del sole che proveniva da dietro di essa, da dietro gli alberi e le colline e la fine del mare, non è più un’aureola sfuocata, ma semplicemente se stessa: luce, calore, quella cosa bollente che infastidiva la nostra pelle dall’ora di pranzo al tramonto.

Col passare dei giorni, riesco a distinguere la forma dei petali che costituivano la corona dorata degli alti girasoli che ci circondavano. Presto, forse, le immagini nella mia mente saranno abbastanza nitide da permettermi di contarli uno ad uno, quei petali d’oro e velluto, proprio come te che, con gli occhi grandi (così diversi dai miei o quelli di mio padre) incollati al cielo, tentavi di contare ogni stella abbastanza luminosa da raggiungere i nostri sguardi e da dipingere i nostri capelli di un argento morbido attraverso la spaventosa distanza di anni luce su anni luce. Tentavi, in quelle notti d’estate, anche se sapevi che era inutile e pensavi che era sciocco; e rimanevi in quella posizione—perfettamente immobile per ore, eccetto quando le proteste del tuo collo dolorante si facevano sentire, prepotenti, e allora arricciavi il naso o stringevi alcuni fili d’erba tra le dita, sfiorando accidentalmente le mie.

Ma so – almeno questo poco posso dire di saperlo davvero – che, anche allora, non eri il tipo da distogliere lo sguardo dal disastro che era questo mondo per abbandonarti a fantasie infantili. Eri troppo intelligente e troppo orgoglioso per illuderti e credere che saresti potuto restare un bambino dopo tutto quello che avevi vissuto. Ma per quanto orgoglioso tu fossi, non hai mai imparato a mettere i tuoi desideri in primo piano, e quindi ti sedevi tra noi, alzando gli occhi verso il cielo, scegliendo, volta dopo volta, di contare le stelle per occhi ciechi e un riso gentile. Ed io, persino io che sognavo di sconfiggere i mostri che divoravano il mio paese, e non di fuggire da loro, mi lasciavo trasportare verso la Via Lattea dalla tua voce – così ferma e sicura da darmi sui nervi ogni volta che litigavamo.

Indesiderato, non benvenuto, sei arrivato nella mia vita ed ho imparato a sognare, ad essere anche solo un po’ più gentile (e soltanto ora lo capisco), mentre tu scoprivi come dimenticarti di te stesso, come rassicurare e mentire, e cucinare e pulire e sporcare le tue mani—prima con polvere e terriccio, poi col sangue. E tutto per il suo bene—per il bene di quella bambina per cui contavi le stelle infinite.

…Ricordi quelle stelle, Lelouch?

_________


Non è tanto strana quanto inattesa—questa sensazione di tessuto e poi di pelle che si rompe, di muscoli che si arrendono e vita che accoglie cortese l’acciaio freddo. Solo pochi istanti fa, la spada brillava come una cometa mentre fendeva l’aria: le sue gemme erano piccole stelle preziose, e il suo acciaio era argentato come i vostri capelli (tuoi e di questo tiranno) in quelle notti d’estate così tanti anni fa.

Mentre cerca di scivolare più avanti nel suo nuovo nido di carne e ossa, la spada incontra una certa resistenza, e sai che è del tutto naturale, perché anche un corpo delicato come quello è nato per battersi e combattere per sopravvivere, a dispetto di quello che tu e il suo proprietario possiate aver deciso. Sai che è del tutto naturale; sai che devi solo rinforzare la presa sull’elsa e spingere un altro poco, e poi tutto finirà.

Tu sai cosa sta succedendo – tutte le ragioni, disgustosamente dettagliate, e le blande lezioni di anatomia che credevi di aver scordato, tutte quante ti inondano la testa nello stesso momento. Tu sai cosa significa e cosa comporta la morte—questo tipo di morte: sei un soldato, dopo tutto. Ed un soldato, per quanto ridicolo possa suonare, impara ad uccidere per proteggere e, comunque, non dovresti già aver ucciso abbastanza persone da poter evitare questo senso di nausea, questo peso che va a sistemarsi alla bocca del tuo stomaco e sul tuo cuore? Sì, rispondi alla voce nella tua testa, sì, ho ucciso abbastanza, ma non così, non così—e così impari che non sei solo un soldato ma anche un codardo, adesso.

Occhi viola si spalancano impossibilmente per un secondo—denti bianchi si stringono e battono—un respiro più veloce—Vedi tuo padre che muore per mano tua una seconda volta: questo momento è il passato, i tuoi vecchi errori e scelte, ma anche il futuro che stai gettando via e l’amico – il tuo unico amico – che stai strappando a te stesso. Nonostante sia adesso, questo momento non conosce spazi per il presente.

Tu non esisti più, e le mani ti tremano a questo pensiero, mentre il suo corpo trema a sua volta, perché la morte – questa morte – è tanto, tanto dolorosa, e allora capisci—

—finalmente, tu comprendi, tu puoi vedere: che anche un demone incarnato è umano dopotutto.

_________


Correvamo, facendo a turno a spingere la sua sedia a rotelle nella nostra estasi precipitosa, e lei rideva e gridava di tanto in tanto: “Più veloce, più veloce!”, e tu – sempre un fratello maggiore modello – mi lanciavi occhiatacce ogni volta che decidevo di accontentarla. Una nuova occasione per sfidarti mi sembrava troppo appetitosa per lasciarla andare così, e smisi di assecondare Nunnally solo dopo quella volta che cademmo per davvero e lei si slogò il polso ma cercava più che poteva di non piangere per non farti preoccupare, e io credevo che mi avresti veramente ucciso lì e subito.

Poche volte, quando l’aria era troppo umida e calda per poterla sopportare, ci siamo avventurati lungo il fiume alla ricerca di un po’ di sollievo, e ricordo la tua faccia, rossa, e il tuo tono indignato mentre mi gridavi che non ci si spoglia davanti ad una ragazza, e ricordo Nunnally che ridacchiava – per nulla insultata dall’idiozia della tua affermazione – e ricordo di aver ghignato e di averti buttato nell’acqua trasparente, e il tuo pomposo completo si attaccava velocemente alla tua pelle come i tuoi capelli inzuppati alle guance e alla fronte.

Di mattina e di pomeriggio, quando finivo con gli allenamenti e la prospettiva di ore vuote si affacciava, minacciosa e all’improvviso, sulla mia testa, ero solito esplorare il circondario del tempio alla tua ricerca. Poi di solito giocavamo assieme o ci azzuffavamo, oppure potevi anche decidere di restare tra i girasoli fino all’ora di cena, a recitare vecchie storie e filastrocche a tua sorella, perché, mi avevi spiegato una volta, alle femmine piace questo genere di cose, e tu eri sempre molto attento nei confronti di Nunnally. E le prime volte io mi siedevo a terra, così, a fissarvi come un idiota mentre cercavo di capire inutilmente il significato di quelle parole così aspre per le mie orecchie giapponesi—E, sì, era noioso, ma la tua presenza mi aveva fatto dimenticare come riuscivo a trascorrere le mie giornate in solitudine prima.

Usai quelle ore di quiete per studiarti, e notai come sorridevi ininterrottamente quando parlavi con tua sorella, perché sapevi che delle orecchie attente potevano sentire la curva delle tue labbra sottili, anche se occhi bianchi non potevano vederla. Tu sapevi, sapevi sempre. E io guardavo, e non capivo.

…Io ero quello che non si accorgeva mai di nulla, se non quando era troppo tardi. Nel profondo, non ho mai voluto davvero aprire i miei occhi.

_________


Da questa distanza (o mancanza di tale), riesci a vederlo che trema per il dolore; puoi sentire quei brividi sulla tua pelle, dentro la tua carne come un piccolo eppur terribile terremoto: siete così vicini che i battiti dei vostri cuori si incontrano, a dispetto di strati di stoffa spessa e muscoli e tutto il resto. E tutto il resto.

È esattamente come le vostre scazzottate assurdamente feroci meno di dieci anni fa: voi due in piedi, seri, sì, orgogliosi, certo, ma in qualche modo troppo vicini per qualcosa di drammatico e odioso come un litigio. L’unica differenza, oggi, è che nessuno di voi sarà costretto a mormorare uno ‘scusa’ pieno di vergogna all’altro: semplicemente, questa è la fine.

E mentre voi due finite insieme (perché, davvero, non fa alcuna differenza che l’uno vivrà mentre l’altro muore: questa è la fine per tutti e due) lui ti guarda negli occhi (sa dove cercarli dietro la maschera; lui sa tutto) e viene più vicino, piùvicinopiùvicinopiùvicino, e si inarca verso di te – come un gatto viziato, come un amante nel mezzo del sesso. È caldo—lo è, lo sarà ancora per un po’; per una manciata di istanti sarà vivo proprio come te. Dopodiché, a te non resterà altro che della cenere nel tuo palmo e il mondo sulle spalle.

_________


Te li ricordi, Lelouch, quei girasoli alti con corone d’oro e foglie di velluto? Ci vegliavano anche quando le cicale si zittivano e il cielo era scuro, e noi – noi due soltanto – siedevamo assieme, cercando di parlare di sogni e di un bene superiore tramite frasi spezzate e un silenzio vuoto.

Di notte, parole dopo parole scivolavano via dalle nostre bocche, ma bisbigliate, perché Nunnally dormiva già e un semplice pannello di carta di riso non era spesso come le porte intarsiate del palazzo di Aries. Parlavamo quasi a turni, e a turni ci spegnevamo nel silenzio. Persino far finta di essere arrabbiati l’uno con l’altro non riusciva a riportare la solita atmosfera tra noi.

Ricordo come tutto sembrava… pesante; tutto intorno e dentro di me—di noi, forse, così stranamente reale e… doloroso. Ricordo la sensazione vagamente fredda dell’erba bagnata sotto il mio palmo, e quella della tua mano che a stento sfiorava la mia. In quel modo, riuscivo a percepire distintamente le tue dita che tremavano, si flettevano, come volendo disperatamente avvicinarsi alle mie—o magari era la mia mano che tremava, ero io quello che sempre cercava di raggiungerti e sempre falliva—Non lo saprò mai con certezza. Non ero abbastanza coraggioso da abbassare gli occhi sulle nostre mani per scoprirlo; né riuscivo a costringermi a guardarti in viso per troppo tempo, di notte.

A causa di tutto questo, io—Tutto quello che riesco a ricordare di quei momenti è la sensazione della nostra pelle che si sfiorava appena, solleticata dall’erba umida, e il colore bizzarro dei tuoi occhi: due macchie grandi e brillanti sul tuo viso. Tutto il resto è sfuocato, come se parte di un sogno. Come se non fosse stato davvero importante.

Il disprezzo che condividevamo verso le nostre braccia e le nostre gambe, corte e innocue, invece, è scolpito nella mia mente assieme alla frustrazione che avvertivamo nel non essere in grado di costruire il mondo che vedevamo nei nostri sogni, e—

Il tuo sorriso, Lelouch, è anch’esso lì. I contorni del tuo viso infantile sono vaghi nei miei ricordi, ma la luce che emanava il tuo sorriso è


_________


La folla è—silenziosa—silenziosamente in attesa.

Tu non puoi fare a meno di guardare; non puoi fare a meno di accettare questo, tutto questo, anche se pensi: non mi aspettavo che mi sarei sentito così.

E osservare la morte del tuo primo amico è, infatti, cento, mille volte peggio di quel che avevi immaginato. Ma non è che i tuoi sentimenti contino ancora – tu sei morto per il mondo; per questa folla, già – e quindi guardi; semplicemente guardi come bei fiori rossi sbocciano sulla sua veste bianca, e poi vorresti, tu sciocco ingenuo, vorresti averlo portato alla fiera, quell’estate, per vedere i fuochi d’artificio che esplodevano nel cielo, così simili al suo sangue adesso, eppure molto più belli. Vorresti avercelo portato e aver visto i fuochi assieme.

_________


—Io—Talvolta, vorrei quasi che tu potessi ancora ridere di me, sai.

_________


Poi lui inciampa e cade, e sembra così sbagliato, così fuori luogo, e i rumori che il suo corpo fa cadendo ti fanno sentire male quando pensi che un oggetto, qualcosa di inanimate, avrebbe prodotto gli stessi rumori. Non c’è dignità, nessuna dignità, in questo.

E hai freddo; il tuo collo è freddo anche sotto gli strati di stoffa; la tua pelle sente già la mancanza dell’essere accarezzata dal suo ultimo ordine crudele. Ma tu accettarai anche quello.

Le tue mani invece sono calde—in maniera insopportabile, addirittura, col suo sangue che ti inzuppa guanti e polsini. Non puoi vederlo, ma brucia troppo perché tu possa ignorarne la presenza: il suo sangue è bollente sulla tua pelle, come il sole in quei giorni d’estate, e pensi che, forse, questo è un motivo per amarlo, ance se solo un poco.

All’improvviso, la folla ruggisce, urla di gioia, perché il tiranno è morto. Zero è di nuovo l’uomo dei miracoli.

_________


Quell’estate era solo un momento destinato a passare, e noi eravamo solo bambini—troppo giovani e deboli per trasformare i nostri ideali in realtà. Mi chiedo se quei messi sarebbero stati più dolci, le nostre vite diverse, se avessimo dato tutti noi stessi a quello che avevamo allora, anziché ad un’utopia distante.

Quando ci incontrammo per la prima volta dopo tanti anni, immaginavo come sarebbe potuta essere questa vita – noi tre a vivere insieme, felici – spesso, ma poi col tempo, anche questa fantasia si è spenta man mano che inseguivo un sogno più grande: era il mio dovere; divenne la mia vita. Ho compiuto le mie scelte e tu le tue: alla fine, abbiamo semplicemente ottenuto ciò che meritavamo.

Ed ora, è questo—tutto quello che abbiamo appena ottenuto assieme, la stessa luce che cercavamo sempre di afferrare nella nostra infanzia? La guerra non è più, e le ferite della Britannia sono profonde, quindi immagino di sì. Eppure—

Eppure, sai, Lelouch, se qualcuno mi riconoscesse ancora come Kururugi Suzaku e mi chiedesse: “Cosa ti renderebbe felice?”, sarei in grado di parlare soltanto di girasoli, del cielo scuro pieno di stele e dei tuoi occhi fissati su di esso, del riso gentile di Nunnally e delle sue risate allegre quando giocavamo assieme; penserei al mio primo, migliore amico, al suo atteggiamento altezzoso e alla sua mano sottile che stringevo solo quando scappavamo dal pericolo, e lui non era abbastanza veloce das é—Penserei anche a queste cose, ma non le direi ad alta voce, perché quei ricordi—no, quel Lelouch, appartiene solo a me e ad un’estate che se n’è andata per sempre.

_________


Il mondo è in pace; lui non è più—

_________


Lelouch, se sarà deciso che persino io e te meritiamo di nascere ancora, giuro che la prossima volta sarò abbastanza coraggioso di prenderti la mano anche mentre conti le stelle, e poi, chiusi in quella gabbia di girasoli, troverò le parole giuste per te prima che il nostro tempo scada.

_________


—le tue mani sono vuote.
 
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VOTO: (2 voti, 4 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 4 commenti
aptx-4869 - Voto: 10/01/11 06:12
BELLISSIMO!!!!
La descrizione e' accuratissima, mi sembrava di essere insieme a loro e provare le stesse emozioni.
Mi ha commosso come quando ho visto l'ultimo episodio di Code Geass R2 T.T
Se dovessi dare un voto darei 10 e lode, ma dato che i voti si fermano a 5 stelle, ti daro' quelle ^_^
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

lawrence-of-dw 11/11/09 14:57
Quasi mi sono messa a piangere, questa fanfic è bellissima, i toni sono così caldi e ovattati. Quando racconti della loro estate sembra quasi di sentire il rumore delle cicale che riempie le orecchie e poi le immagini della morte di Lelouch che si susseguono silenziose come inghiottite dal ricordo di quel tempo passato... è davvero una fic stupenda. Complimenti ^^
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hikasama 30/03/09 19:56
Grazie mille. ^^
Sì, la fic è post!ultimo episodio. La morte di Lelouch un po' me la aspettavo, e proprio per questo ho apprezzato molto il finale: nonostante non fosse una sorpresa, sono riusciti a gestirlo in modo stupendo!
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purpleyes17 - Voto: 30/03/09 19:21
è veramente triste eppure...così poetica!!!!ç_ç
si tratta dell'ultimo ep vero?? io ho visto l'anime...quando Lelouch è morto ci sono rimasta malissimo xkè lo adoravo!!!!*_*

cmq ti faccio i miei complimenti soprattutto x la parte ke parlava dell'estate...mi è piaciuta 1 kasotto!!!!^^
ciaoooooooooooo
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