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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Kingdom Hearts
CrossOver: Twilight
Titolo Fanfic: VAMPIRE
Genere: Romantico, Avventura, Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: CrossOver, OOC
Autore: soral galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/03/2009 15:31:18 (ultimo inserimento: 30/03/09)

C'era qualcosa di strano in Sora... forse non era la persona che Riku e Kairi conoscevano...
 
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LA VERITÀ
- Capitolo 1° -

Io adoro Kingdom Hearts e mi piace molto anche Twilight.
Però, ho scritto questa fanfic perché la mia migliore amica non sa chi è Sora e questo è terribile!
Quindi qesta fanfic è dedicata a lei.



Dopo due anni, Sora e Riku erano tornati a casa e potevano stare con Kairi tutti i giorni che volevano.
Si divertivano molto e stavano tutti i giorni, o quasi, tutto il giorno insieme.
Ma Kairi aveva notato qualcosa di strano in Sora.
Quel ragazzo si era trasferito da tre anni a Forks, un piccolo paesino sulle Isole del Destino, con la sua famiglia.
I suoi genitori dovevano essere morti, visto che era stato adottato.
Anche se all’inizio non stava in mezzo alla gente, preferiva stare da solo, un giorno Riku era riuscito a convincerlo ad andare all’isola con lui.
Sora, quel giorno, lo ricordò come il giorno più bello della sua vita. Era riuscito a stringere un’amicizia speciale con Riku e Kairi.
Usciva tutti i giorni con loro… tutti i giorni tranne quelli in cui c’era il sole, in quei giorni non andava neanche a scuola: diceva che andavano a fare delle gite con i suoi genitori.
Ma Sora era molto strano… si era trasferito da tre anni e non era cambiato di una virgola: sembrava che il tempo per lui non passasse mai.
Inoltre Kairi aveva notato che, ogni tanto, gli occhi del ragazzo cambiavano colore: un giorno erano blu, a volte, forse quanto si arrabbiava, diventavano uno strano oro… questo non succede nelle persone normali.
Forse Sora, non era il ragazzo che conoscevano Riku e Kairi.
Poi c’era stato quel giorno, quando, per sbaglio Sora era andato a sbattere contro Kairi e le erano caduti per terra i fogli che aveva in mano. Il ragazzo, scusandosi, la stava aiutando a raccogliere i fogli, quando la ragazza gli toccò, per caso, la mano.
Non era calda, come la mano di una persona normale, al contrario, era fredda.
Quella volta Sora, l’aveva guardate negli occhi e poi se n’era andato senza dire una parola: sembrava spaventato.
Poi c’era un ragazzo, più grande di lei, che continuava a dirle di non stare vicino a Sora, che era pericoloso.
Come poteva dire una cosa del genere? Lui non lo conosceva Sora.
Sora era troppo buono per essere cattivo. Era il Custode del Keyblade. Aveva salvato, molte volte, i mondi dalla distruzione. Come poteva essere pericoloso?
Comunque, Kairi era preoccupata, così aveva iniziato a fare delle ricerche.
Occhi che cambiano colore, pelle fredda, non esce alla luce del sole, il tempo per lui non sembra passare mai. Sempre e solo la solita risposta: vampiro.
Poteva Sora essere un vampiro? I vampiri sono cattivi: uccidono le persone per sopravvivere.
Sora non poteva essere così.
Kairi, però, era sicura di una cosa: che il ragazzo dagli occhi blu non avrebbe mai fatto del male né a lei, né a Riku e nemmeno a tutti i suoi amici. E, inoltre, lei era innamorata di lui.
Un giorno la ragazza raccolse tutto il coraggio che aveva e decise di parlare con il ragazzo.
Andarono in un posto dove non potevano essere disturbati.
Kairi aveva solo assicurato che doveva parlare con Sora, non gli aveva detto di cosa dovevano parlare.
“Sora…” iniziò la ragazza. “Ecco io…”.
Il ragazzo la stava guardando e sorrideva. Ora Kairi aveva paura. Forse avrebbe dovuto portare anche Riku con lei.
No, Sora non poteva essere cattivo… non le avrebbe mai fatto del male.
“Ecco io… cioè tu…”.
Sora non stava più sorridendo, ora stava solo guardando la ragazza, sembrava quasi stufo di quell’attesa.
“Avanti, Kairi. Dimmi tutto quello che vuoi… hai paura di me?” chiese il ragazzo abbassando lo sguardo, forse capendo il motivo per cui era lì.
“No! È che… tu… ecco… sei strano. Insomma, mi spiego meglio. Ho notato delle cose strane cose in te.”
“Che cosa intendi dire?” anche se non voleva farlo notare, la voce del ragazzo tremava.
“È che… ti sei trasferito qua tre anni fa e non sei cambiato di una virgola: sembra che il tempo per te non passi mai. I tuoi occhi cambiano colore. Hai la pelle fredda e… non esci alla luce del sole…” la voce della ragazza si spezzò quando incontrò lo sguardo del ragazzo.
La stava guardando e sembrava molto arrabbiato.
“Sei arrivata ad una conclusione?” sibilò tornando a guardare il terreno.
“Sì… tutto quanto porta ad una sola risposta. Ho cercato tante volte, la risposta è sempre quella…” anche Kairi abbassò lo sguardo.
“Qual è questa risposta?” chiese Sora senza distogliere lo sguardo dal terreno.
“È… vampiro!”.
Kairi alzò lo sguardo. Dai suoi occhi stavano iniziando ad uscire delle lacrime.
Anche Sora alzò lo sguardo tornando a fissare la ragazza, ma lo spostò su una pietra vedendo che stava piangendo.
Si girò iniziando a camminare per andarsene, ma Kairi gli corse dietro per fermarlo.
“Ti prego! Non andartene, voglio delle risposte… ora.”.
Sora non si girò a guardarla, disse solo quattro parole: “Sì, sono un vampiro.”.
Il ragazzo ricominciò a camminare e, ancora una volta, Kairi lo bloccò di nuovo.
“No, Sora. Tu non puoi essere un vampiro. Tu non sei cattivo. Tu…”
“Oh Kairi, quanto sei ingenua!” il tono della voce del ragazzo era molto freddo.
Si voltò a guardare la ragazza e le afferrò un polso, la sua mano era fredda come l’altra volta.
Ora Kairi aveva veramente paura, non avrebbe dovuto provocarlo. Forse Sora stava fingendo di essere loro amico per attirarli in trappola e farli diventare, tutti quanti, il suo… spuntino.
“Ti sei chiesta perché non esco alla luce del sole, no? Beh io ti ho risposto: sono un vampiro. Non posso uscire alla luce del sole… il sole mi mostra per quello che sono veramente.”.
Sora aveva spinto Kairi contro un albero e la teneva bloccata; lei non riusciva a muoversi.
La faccia del ragazzo si stava avvicinando molto a quella della ragazza; forse stava mirando al collo… dopotutto i vampiri facevano così: mordevano sul collo e… si nutrivano.
“Sora… ti prego… non lo far…”.
Kairi spalancò gli occhi e poi li chiuse lentamente.
Una lacrima le rigò il volto.
Le labbra del ragazzo erano appoggiate su quelle della ragazza.
Si staccò e le sussurrò all’orecchio: “Kairi… io ti amo. Non potrei mai farti del male.”.
Tornò a guardarla in faccia.
“Io non sono un mostro.” il ragazzo abbassò lo sguardo diventando molto triste.
Forse era quella parola che lo faceva stare male…
Kairi lo abbracciò.
“Sora… io non ho mai pensato che tu fossi un mostro…”
“Tu e Riku… siete gli unici amici che io abbia mai avuto. Di solito, non sto mai con la gente… ho paura di fare del male alle persone…”.
Fu interrotto da Kairi: “Sora… tu, insomma… ti nutri davvero di… sangue?”.
Sora si allontanò guardandola negli occhi poi spostò lo sguardo su una pietra a terra.
“Sì.” sussurrò e ritornò a guardare la ragazza. “Ma io sono… non è proprio giusto da dire, però sono vegetariano…”
“Che cosa intendi dire?” chiese la ragazza confusa.
“Che non uccido le persone per sfamarmi. Uso il sangue degli animali…”.
Kairi sorrise.
“Sapevo che tu non potevi essere cattivo. Ma perché non ce l’hai detto? Noi potevamo aiutarti. Dev’essere stato difficile…”
“Non ve l’ho detto perché avevo paura che voi ve ne foste andati da me. Che non avreste più voluto vedermi. Te l’ho detto: siete gli unici amici che io abbia mai avuto.”
“Beh ora che sai che io non me ne vado… perché non mi racconti qualcosa di te?” chiese Kairi.
“Tipo?” domandò Sora tornando a sorridere.
“Tipo… perché sei un vampiro? Sei nato già così?”
“No, lo sono diventato dopo…”
“Ma perché… perché hai scelto di diventare un vampiro?”
“Non l’ho scelto… mi ha fatto diventare Carlisle così…”.
Kairi lo stava guardando negli occhi: quella risposta non le bastava voleva sapere di più.
“Ti prego, Sora. Puoi fidarti di me, puoi raccontarmi tutto quello che vuoi. Se è vero che mi ami… dovresti raccontarmi un po’ di cose su di te.” lo stava implorando.
Dopotutto Kairi aveva ragione. Sora non aveva mai confidato a nessuno la storia della sua vita, di lei poteva fidarsi…
“E va bene. Allora, come tu sai, io sono stato adottato da Carlisle… l’ho conosciuto in estate… mi trovò in un ospedale. I miei genitori si erano ammalati di spagnola ed erano già morti. Rimanevo solo io con mio fratello. Era lui che si prendeva cura di me, anche se ha solo due anni in più. Ma questo durò poco perché poi si ammalò anche lui… e, infine, io…” il ragazzo smise di parlare.
Dopo una breve pausa riprese: “Noi… stavamo morendo… Carlisle ha visto mia madre che gli ha chiesto di salvarci, così ha trasformato me e mio fratello…”
“Hai un fratello e anche lui è un vampiro?” chiese la ragazza e Sora annuì. “Ma perché… insomma, perché al posto di farvi diventare vampiri non vi ha dato delle medicine, la spagnola si può curare…”.
Kairi fu interrotta da Sora.
“Ora. Ora si può curare. Quando io mi sono ammalato, non esisteva una cura…”
“Sora… quando vi siete ammalati?” chiese Kairi con voce tremante.
“Nel 1918…”
“Cosa?” sussurrò Kairi. “È impossibile… questo significa che tu hai…”
“105 anni? Sì. Tra pochi mesi, però, ne compio 106…” concluse Sora. “I vampiri non muoiono mai… si possono uccidere solo facendoli a pezzi e bruciarli nel fuoco… non bella come cosa. Inoltre, se una persona viene trasformata in vampiro… resta sempre così, intendo che non invecchia mai. Io ho l’aspetto di un quindicenne da novant’anni.” Sora sorrise.
“Wow! È strano, però, tu resterai così per sempre. 105 anni… chissà quante fidanzate hai avuto…” disse Kairi rattristandosi.
Sora le prese una mano.
“Te l’ho detto che tu e Riku siete gli unici amici che abbia mai avuto. Non ho mai avuto una fidanzata, cioè tu sei la prima persona che io abbia mai amato. Dico sul serio.”.
Kairi sorrise, era sicura che il suo fidanzato non stesse mentendo.
“Sora… cosa hai provato quando ti stavi trasformando?” chiese la ragazza.
“Ecco io… credo di non aver mai provato un dolore così forte. Non so descriverlo, però, ti assicuro che ha fatto molto male…”.
Kairi vedendo che l’amico stava diventando triste, cambio discorso.
“E così hai trovato i tuoi nuovi genitori?” chiese Kairi.
“No, Esme è arrivata dopo di noi. Poi hanno deciso di sposarsi.”.
Ci fu un attimo di silenzio.
“Mi farai conoscere la tua famiglia?” chiese ad un tratto.
“Cosa? No!” disse Sora allibito.
“Perché no? Cos’ho che non va?”
“Kairi… se non te ne sei accorta, in casa mia siamo in otto vampiri, in teoria, io e te non dovremmo neanche frequentarci…”
“Non sono anche loro vegetariani?” domandò Kairi.
“Sì…” rispose Sora.
“Bene! Allora un giorno di questi vengo a casa tua.”.
Sora era sbalordito, ma allo stesso tempo felice.
“Kairi sei pazza…”
“È il prezzo che devo pagare per essere la fidanzata di un vampiro!”
“Sei proprio come Bella!”
“Chi è Bella?” chiese Kairi contrariata.
“La fidanzata di Edward, mio fratello! Non è la mia fidanzata, tranquilla.” la rassicurò Sora.
“D’accordo. Credo che dovresti raccontare la tua storia anche a Riku…”
“Hai ragione. Mi fido di lui.”.
Dette queste parole, Sora e Kairi si presero per mano e si diressero all’isola dove andavano tutti i giorni.
Quando mancava poco ad arrivare Kairi si fermò e chiese: “Sora, tu prima hai detto che la luce del sole fa vedere come sei veramente… che cosa intendevi dire?”.
Sora guardò il cielo.
“Oggi non c’è il sole. Un giorno ti farò vedere.”
“Finalmente siete arrivati!” disse Riku raggiungendoli. “Dov’eravate?”.
Sora guardò Riku poi Kairi.
“Riku ti devo dire una cosa…” disse il vampiro dagli occhi blu.
“Sentiamo.”
“Io sono un vampiro.”
“Sora, Halloween è già passato.”
“Senti, non è uno scherzo, è vero…”.
Sora raccontò anche a Riku la storia che aveva detto a Kairi.
“Non è possibile… questo significa che tu…” Riku, spaventato, fece un passo indietro. “Che tu non potrai mai avere la patente?” chiese alla fine.
Sora spalancò gli occhi. Si avvicinò a Riku e gli toccò la fronte.
“La febbre non ce l’hai… Riku, ti ho appena detto che sono un vampiro e tu ti preoccupi della patente che non potrò mai avere?”
“Non ti piacerebbe avere la macchina?” domandò il ragazzo dagli occhi verdi.
“Sei incorreggibile!” Sora si girò dall’altra parte.
“Sora che ti devo dire? Hai detto che sei vegetariano. Ok, ho trovato! Mi dispiace che non sei un lupo mannaro?” scherzò Riku.
Sora si girò di colpo e lo guardò negli occhi, i suoi erano diventati oro.
Riku capì di aver fatto arrabbiare l’amico.
“Scusa non volevo…” disse con un filo di voce.
“Non parlarmi mai più di lupi mannari!” sibilò Sora.
Riku lo guardò spaventato e annuì.
“Si può sapere che ti prende?” chiese Kairi. “Cos’hai contro i lupi mannari? E poi… esistono?”
“Sì, esistono. Loro non vogliono che io stia con la gente. Dicono che sono un assassino. Il veleno del lupo mannaro è fatale per me: mi uccide molto lentamente. E poi, ce n’è uno che continua a ronzarti intorno e questo mi dà fastidio.” disse Sora rivolto a Kairi.
“A me?” chiese la ragazza.
“Sì, quel tizio che ti diceva che io ero pericoloso, di starmi lontano. Ha detto la stessa cosa a Bella, ma lei non l’ha ascoltato. Il mio sesto senso mi dice che anche tu non lo farai.”.
Ci fu un attimo di pausa, poi Sora si ricordò qualcosa.
“Non vi ho detto la cosa più importante… ogni vampiro a un potere: Edward sa leggere nel pensiero, io riesco a sentire cosa stanno provando le persone vicino a me, intendo se sono felici, tristi, spaventate… in questo momento Riku è preoccupato e spaventato, mi dici il perché?” chiese Sora ridendo.
“Se te lo dico, giuri di non uccidermi?” domandò Riku con voce tremante.
Sora guardò Kairi, ma anche lei non aveva capito il motivo di quella frase.
“D’accordo non ti uccido…”
“Menomale. Ecco… mentre vi stavo aspettando ho trovato questa sulla spiaggia e… mi stavo dimenticando di dartela…”.
Riku prese da una tasca una lettera piegata, sulla quale c’era disegnato il sigillo del Re.
“Bravo Riku, e tu me la dai adesso? Sono arrivato da quasi un’ora.” disse Sora irritato.
“Calma! Hai giurato di non uccidermi…”.
Sora non lo ascoltò e gli strappò la lettera dalle mani iniziando a leggerla a voce alta.
“Dobbiamo fare una nuova missione. Bene. Voi due verrete con me questa volta!” ordinò Sora. “Mi sa che dovrò spiegare un paio di cosette a mio padre… non credo di potergli dire ‘me ne vado, non so quando torno’. Ci vediamo domani.”.
Sora era l’unico, della famiglia, che chiamava Carlisle papà ed Esme mamma, gli altri li chiamavano per nome; ma d’altronde, lui era il più piccolo.
Sora salutò gli amici e si diresse verso casa.
Durante il tragitto, stava pianificando un discorso da raccontare alla sua famiglia: doveva spiegargli tutto quello che era successo negli ultimi due anni.
Arrivò a casa in pochi minuti.
“Sarei dovuto andare più piano…” pensò. “Ok, il discorso va bene.”.
Sospirò ed entrò.
Come aveva previsto erano già tutti a casa.
“Ciao.” salutò Sora e tutti ricambiarono il saluto.
“Come mai sei così serio?” chiese Edward capendo che il fratellino era preoccupato per qualcosa. “È successo qualcosa?”
“Te ne sei accorto, eh?” disse Sora iniziando ad agitarsi.
Studiare il discorso era stato facile, ma raccontare tutta la storia non lo era. E se l’avrebbero preso per pazzo?
“D’accordo. Mi sono studiato il discorso a memoria quindi…” guardò tutta la sua famiglia. “Guai a voi se mi interrompete. I commenti lasciateli alla fine!” ordinò il ragazzo.
“Sora sei sicuro di stare bene?” domandò Rosalie.
“Sì, sto bene. Allora, oggi mi è arrivata una lettera. Anzi no, prima devo dirvi un’altra cosa. Ho detto alla mia fidanzata che sono un vampiro, che lo siete anche voi e che la amo.”
“Tu cosa…” iniziò Edward.
“Stai zitto. Ho detto di non interrompermi. Poi l’hai fatto anche tu con Bella. Comunque, ora passiamo alla parte seria. Oggi mi è arrivata una lettera, da un re e devo partire per una missione. Io sono il Custode del Keyblade, il mio compito è salvare i mondi dagli Heartless e dai Nessuno.”.
“Carlisle… credo che Sora non stia molto bene…” disse Edward.
“Non ho preparato nessun discorso… ma il mio sesto senso mi diceva che mi avreste preso per pazzo. Parto domani. Ora vado a dormire.” disse Sora.
“I vampiri non dormono!” gli ricordò Alice.
“Lo so! Allora, me ne vado in camera mia, contenta?” Sora se ne andò in camera, Edward lo seguì.
“Sora, in che senso devi partire per una missione? E dove devi andare? Chi è questo re di cui hai parlato?” domandò Edward un po’ confuso.
“Ehi ehi. Una domanda alla volta. Allora… forse dovrei raccontarti quando è iniziato tutto. È successo tutto due anni fa…”.
Sora raccontò al fratello tutto quello che era successo negli ultimi due anni: da quando stavano costruendo la zattera, fino a quando tornarono a casa lui e Riku. E anche di come gli Heartless, i Nessuno, Xehanort o l’Organizzazione XIII avevano tentato di ucciderlo.
Edward non poteva crederci: avevano scelto il suo fratellino per fare un lavoro molto pericoloso.
“Sei fortunato che non puoi morire… non è troppo pericoloso per un ragazzo di quindici anni?” chiese Edward guardando il fratello negli occhi.
“Oh Ed… io dimostro solo quindici anni, ne ho molti di più. Non vuoi che parto?”.
Edward restò in silenzio per qualche minuto, poi arrivò la risposta.
“D’accordo puoi partire, ma a una condizione…”
“Sarebbe?”
“Io vengo con te!”.
Sora cercò di ribattere ma fu fermato da Edward: “No, Sora. Ho promesso che ti avrei protetto e lo farò. Non sarò di intralcio per la tua missione.”
“Credo di non aver altra scelta, allora… d’accordo puoi venire…”
“Bene! Vado dirlo a Carlisle.”.
Edward se ne andò dalla stanza di Sora lasciandolo solo.
Il vampiro con gli occhi blu si buttò sul divanetto e iniziò a pensare a quello che avrebbe fatto il giorno dopo.
Era felice di partire per una nuova missione, ma allo stesso tempo era anche un po’ triste.
Per due anni, era stato vicino ad alcune persone che lo consideravano un amico, ma lui non gli aveva mai confidato il suo più grande segreto. Forse era arrivato il momento di dire la verità.
Ci rifletté tutta la notte e, infine, decise che avrebbe rivelato la sua vera identità.
Così il giorno dopo, alle prime luci dell’alba, Sora ed Edward si diressero all’isola aspettando Riku e Kairi; per fortuna non c’era il sole.
“Ed… oggi conoscerai la mia fidanzata.” disse il vampiro dagli occhi blu.
“Tu conosci già la mia…”.
Dopo qualche ora arrivarono Riku e Kairi.
“Ciao. Lui è mio fratello Edward. Ed, loro sono Riku e Kairi.” disse Sora.
“Wow. Non mi avevi detto che la tua fidanzata era così… bella!” disse Edward facendo arrossire Kairi.
“Ed, tu ce l’hai la fidanzata…” disse Sora irritato.
“Tranquillo, non ho intenzione di invitarla a cena.”.
Sora guardò gli amici e disse: “Lui vuole venire con me… quindi ci tocca sopportarlo… un’altra cosa: solo io posso chiamarlo ‘Ed’, per voi è Edward.”.
Riku e Kairi non obbiettarono e aspettarono l’arrivo del Re, di Paperino e di Pippo.




Vi è piaciuta la vampirizzazione di Sora? Spero di sì.
Commentate, per favore! ^^
 
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VOTO: (0 voti, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
lacrimadisangue 28/03/09 08:51
ciao carina^^ se ti va fatti un giro a sto sito www.mangablood.altervista.org ^^ ciao ciao
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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