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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: PREDICTIONS & POTIONS
Genere: Romantico, Commedia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: annaf galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 20/03/2009 16:03:50

Storia partecipante a un contest per coppie tra docenti e staff di Hogwarts
 
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PREDICTIONS & POTIONS
- Capitolo 1° -

Predictions & Potions

Le uscite a Hogsmeade erano sempre state una bella occasione per allontanarsi qualche ora dalla scuola, per distrarsi dagli impegni settimanali che di solito la tenevano occupata. Ma lei non si era mai preoccupata molto di far visita al paesino vicino, preferiva restare rintanata nel suo studio, talvolta opprimente e altre rassicurante.
L’odore di incenso, unito al fragrante aroma di tè alla menta – il suo preferito in quel periodo –, si andava diffondendo per la stanza, come sospinto da qualche alito di vento dispettoso che si faceva strada tra gli infissi delle finestre ben chiuse e coperte, come sempre, da pesanti tende che non permettevano al sole di entrare liberamente in quell’ambiente.
Nonostante l’altezza, sentiva alcuni schiamazzi degli studenti che si apprestavano a trascorrere una giornata serena e gioiosa a Hogsmeade. Un piccolo pensiero si fece strada nella sua mente, mentre sorseggiava il tè e lo sguardo era fisso su un particolare della tovaglia che adornava il tavolino rotondo che aveva davanti. "Forse, pensò, potrei andare a fare un giro di sotto. Quasi tutti gli studenti sono a Hogsmeade, quindi nessuno mi vedrà, e la mia Vista di certo non risentirà di un po’ di luce".
Si alzò con estrema lentezza dalla poltrona nella quale era sprofondata e si diresse verso la porta; quando l’aprì una folata gelida la colpì, si vide costretta a prendere un altro scialle e a buttarselo sulle spalle. La temperatura fuori dallo studio era assai mite, l’estate era quasi alle porte.
Non aveva una meta precisa e non voleva stare fuori troppo a lungo, anche se gli alberi in fiore che intravedeva dalle finestre dei corridoi e il canto degli uccellini erano un richiamo molto invitante.
Mentre camminava nei corridoi per raggiungere la Sala d’Ingresso le varie collane che portava al collo tintinnavano delicatamente, emettendo dei suoni vivaci che poco si accostavano alla sua figura. A un tratto la sua attenzione fu attirata da qualcosa che spariva dietro un angolo: le era sembrato di vedere una veste nera ondeggiare e svoltare l’angolo.
Sibilla si fermò di colpo e pensò a ciò che aveva visto: anche una persona particolare come lei non avrebbe mai creduto che una veste se ne stesse andando in giro da sola, quindi doveva appartenere a qualcuno. Solo in quel momento si accorse di essere arrivata nella Sala d’Ingresso e che, oltre alla scala sulla quale si trovava, ce n’erano altre due che portavano ai Sotterranei.
Quel posto lugubre l’aveva sempre affascinata, aveva cercato di proteggere la Vista da agenti esterni, quali la luce del sole troppo forte, il freddo e l’umidità, ma questo non le aveva impedito di pensare a come sarebbe stato svolgere qualche lezione laggiù, dove il freddo sembra impadronirsi di qualsiasi cosa e non lasciare il posto ad altro.
Non era forse per questo che Severus Piton aveva scelto quel luogo? Sibilla aveva sempre pensato che l’insegnante di Pozioni e i Sotterranei avessero una certa affinità, non solo perché quello era il luogo nel quale aveva sede la Casa Serpeverde, ma anche perché Severus era una persona fredda e schiva, difficilmente aveva cercato di relazionarsi con lei o gli altri colleghi.
L’aveva sempre visto così quelle poche volte che usciva dalla sua torre, ma probabilmente si sbagliava o le aveva dato un’impressione diversa da come fosse in realtà. Nelle sue predizioni, lui c’era stato poche volte e anche quelle non erano situazioni molto positive. Come la volta che, dopo il pranzo di Natale, aveva visto Severus perire sotto l’attacco di un Lupo Mannaro. La cosa non era ancora accaduta, ma lei sapeva che prima o dopo sarebbe successo e, forse, era arrivato il momento di dirglielo.
Sibilla, scesa la scala, arrivò lentamente davanti alla porta di Severus. Esitò qualche istante prima di bussare, in fondo non voleva disturbare il collega; quando alla fine si decise, dall’altra parte si sentì un “Avanti” un po’ irritato, in perfetto stile Pitoniano.
« Ehm... Buongiorno Severus, ti disturbo? » chiese titubante la professoressa di Divinazione, entrando nello studio.
Severus la guardò tra lo stupefatto e l’infastidito, si chiese da quando Sibilla avesse iniziato a lasciare lo studio così spesso. Natale non era passato da molto e pensava che l’avrebbe rivista solo per gli esami di fine anno, ormai.
« Sibilla, che piacere vederti », asserì con tono ironico dopo essersi ripreso dalla sorpresa. « Stavo solo correggendo alcune pergamene ».
« Se vuoi ripasso più tardi », lo interruppe Sibilla.
« No », si affrettò a dire Severus, forse con un po’ troppa enfasi, cosa che stupì anche lui; insomma, da quando gli faceva piacere ricevere la visita di quella pazza visionaria? « Accomodati pure », disse poi, indicando la sedia davanti alla sua scrivania. Prima Sibilla se ne sarebbe andata e prima avrebbe ripreso il suo lavoro.
La professoressa di Divinazione non se lo fece ripetere due volte, si sedette, schiarì la voce e iniziò a parlare al collega, anche se la cosa non era facile, infatti Severus aveva appoggiato prima i gomiti sul piano della scrivania e poi il mento sulle mani intrecciate e sembrava piuttosto inquietante.
« Severus, sono qui per dirti una cosa », iniziò titubante Sibilla.
« Avanti, ti ascolto », disse Severus, sempre più nervoso per l’interruzione di poco prima. E ancora una volta si dovette trattenere dal buttare fuori a calci la collega.
L’altra insegnante si prese del tempo per riflettere: il cuore le batteva all’impazzata, non era abituata a stare in quel posto angusto e il professore di Pozioni non aiutava molto, sembrava imperturbabile e, pensò Sibilla, anche piuttosto scontroso. Senza contare che la sola presenza del collega l’aveva sempre intimorita e messa a disagio, vuoi per i modi un po’ bruschi di Piton, vuoi per l’eccessiva sensibilità di lei.
« Sì, ecco... », riprese a fatica. « Severus, tu verrai sbranato da un Lupo Mannaro ».
L’aveva detto, eppure non si sentiva affatto leggera come aveva immaginato, anzi, sembrava più nervosa di prima. Ormai aveva imparato che le sue predizioni ai più parevano fasulle e inattendibili, ma c’era sempre un fondo di verità in ciò che la sua Vista percepiva e pensava che anche stavolta la cosa non sarebbe andata diversamente.
Severus la guardò per qualche istante con sufficienza, sembrava che la cosa non lo importasse più di tanto, poi riprese in mano un compito che aveva corretto solo a metà e riprese a fare il suo lavoro.
Quando notò che la collega era ancora impietrita sulla sedia di fronte a lui si decise a parlare: « Bene, me l’aspettavo che prima o dopo le tue predizioni avessero coinvolto anche me. Sibilla, io non sono come i ragazzini del terzo anno, che ogni volta affascini con le tue “doti” magiche », disse con estrema calma. « Purtroppo io non credo a queste cose e... come farei a incontrare un Lupo Mannaro se sono qui a Hogwarts? » chiese con gli occhi fissi sulla collega che, inevitabilmente, si stava facendo sempre più piccola al sentire le sue parole.
« La Foresta Proibita è molto grande e di sicuro ce n’è qualcuno nel fitto del bosco », sussurrò a un tratto Sibilla, sorprendendo sia se stessa sia Severus.
« Ti stai preoccupando per me? » chiese il collega ironico, guardando la professoressa di Divinazione, che si stava torturando le mani. Vedendola così, Severus notò che sembrava indifesa e impaurita, come se quella predizione l’avesse spaventata più di tante altre che aveva fatto.
Qualcosa dentro di lui scattò e gli fece vedere Sibilla sotto una luce diversa, quasi del tutto nuova: come se quella che aveva davanti non fosse la stessa persona che era entrata, disturbandolo, circa un quarto d’ora prima. La vedeva nella sua normalità. La vedeva come aveva visto solo un’altra persona in tutta la sua vita. In quel momento paura e sollievo si unirono a creare una sensazione di completezza che poche volte aveva sentito dentro di sé.
Sibilla non sapeva ancora cosa rispondere alla domanda del collega: se avesse detto di sì gli avrebbe fatto capire che in realtà teneva a lui molto di più di quanto potesse pensare; se la risposta fosse stata no forse sarebbe sembrata insensibile e quindi quell’incontro non avrebbe avuto senso.
« Un po’ », disse alla fine sospirando. Le sembrava una risposta adeguata, non era né sì né no e non lasciava trapelare un qualche sentimento. Almeno sperava fosse così.
Severus si alzò con calma dalla sedia e si diresse verso Sibilla; quest’ultima non capì molto cosa stesse succedendo. Si ritrovò il collega a pochi centimetri da lei e la sorpresa aumentò quando lui la prese per mano e l’aiutò ad alzarsi in modo da avere gli occhi di lei più o meno alla stessa altezza dei suoi, per poterla guardare meglio.
« Ora, se non ti dispiace, ritorno alla correzione dei compiti degli studenti. Ti prometto che starò attento, d’ora in poi », asserì Severus, continuando a guardarla negli occhi. Sibilla sembrava incantata da quello sguardo, non riusciva a staccarlo dal mago che aveva davanti.
Lentamente Severus si avvicinò ancora di più, finché le sue labbra toccarono quelle di lei, prima solo sfiorandole, poi quando Sibilla rispose al bacio, con sempre maggiore passione.
Dopo quella che parve un’eternità, si staccarono per riprendere un po’ d’aria, Severus si allontanò un po’ da lei, lasciandole il tempo di metabolizzare ciò che fosse appena successo.
« Grazie », disse semplicemente Severus, guardandola con un ghigno divertito.
« Per cosa? » chiese Sibilla, sorpresa, dopo essersi ripresa dal bacio che si erano appena scambiati.
« Per preoccuparti », rispose lui riaccomodandosi alla scrivania.
Sibilla capì che era arrivato il momento di andare, lo guardò un'ultima volta prima di uscire e lasciarlo alle sue pergamene.




Salve, sono appena approdata qui su Manga.it e ho deciso di pubblicare subito la mia ultima storia.
Come di sicuro avrete notato la storia tratta di una coppia un po' insolita, questo sia perché dovevo partecipare a un contest che vedesse protagonista una coppia originale e che comprendesse due personaggi tra docenti e staff di Hogwarts, sia perché le coppie un po' strane mi piacciono.
Se volete lasciare qualche commento, non fatevi problemi, anzi, le critiche negative o positive che siano si accettano sempre (magari del primo tipo argomentatele un po' ^^).
Spero di pubblicare qualcos'altro presto^^

Ciao ciao

 
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