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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: One Piece
Titolo Fanfic: " MY HEAVEN ARE YOU"
Genere: Sentimentale, Romantico, Comico, Azione, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: OOC, AU
Autore: hachiko95 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 17/03/2009 18:17:34 (ultimo inserimento: 20/03/09)

continuazione di one piece nel presente!! una fic su Zoro e Nami, con questa coppia più una Rufy x Nojiko! una storia piena d'azione e romanticismo!
 
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CAMBIAMENTI...?
- Capitolo 1° -

ciao a tutti/e sono Hachiko95 (giò) l'autrice di questa fic.
è la continuazione di one piece nel presente, perciò se ancora non l'avete letta correte a leggerla! se no non di questa storia non ci capirete un cavolo! ;)
Aviso: questa storia è ambientata nei nostri giorni, non siamo nell'epoca dei pirati, perciò niente tesoro chiamato One Piece.
Altro Avviso: ho cambiato il modo di scrivere, se non vi piace fatemelo sapere. ^^buona lettura ^^

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Marzo era lentamente passato lasciando il posto ad aprile, con la dolce primavera che si faceva sempre più sentire.
Tirava un vento fresco, così sembrava. Da dietro la finestra la finestra chiusa non si poteva capire bene. Sbuffò pigramente, e riprese a seguire la lezione. Un paio di occhi neri la stavano scrutando con interesse. Come se la lezione fosse lei. Senza nemmeno voltarsi, gli tirò una penna in testa. Appena la penna lo colpì, si mise a ridere sottovoce. Ma la professoressa aveva visto tutto.
Ella cercò di trattenersi, non era la prima voltai che vedeva i ragazzi farsi dispetti e disturbare la classe. Si raddrizzò gli occhiali, e si schiarì la voce, per questa volta lasciò passare; continuò a spiegare, ma continuava a non essere seguita dai due giovani, che si erano passati un foglio sospetto. Si avvicinò verso di loro minacciosa, e appena arrivati al banco di lui, prese il foglio, e vide la sua caricatura!
Una vena cominciò a pulsarle in fronte, accartocciò il disegno e cominciò a urlare.
- Cocoyashi! Roronoa!! Andate subito fuori!!! – I due si scambiarono un occhiata complice, si alzarono ridendo e si avviarono verso la porta.
La professoressa era veramente arrabbiata, non era la prima volta, che i due ragazzi rendevano una lezione noiosa in un piccolo teatrino.
- siete ancora in classe!! Uscite!! – indicò la porta con il dito dritto e secco.
Un ghigno si disegnò prima che i due uscissero da fuori l’aula.
- aspettate. – disse facendoli voltare. – è l’ora delle interrogazioni.. vediamo chi dei due è preparato.- nella sua mente era convinta di averli incastrati.
- ok, va bene. – disse la ragazzina dai capelli rossi.
- va bene?- ripeté la professoressa.
La ragazza cominciò a parlare e non la finì più fino alla fine dell’ora, cioè per gli ultimi dieci minuti.
Negli ultimi banchi tutti parlavano, la professoressa doveva ascoltare per forza Nami.
- Nami è fantastica! – commentò Sanji.
- perfetto, ora possiamo andare a casa!! – trillò contento Rufy.
La campanella suonò e Nami e Zoro si diressero come tutti, fuori dalla scuola. Ma la professoressa li bloccò.
- voi due! Venite qui! – I due si avvicinarono all’insegnate alta e snella con capelli dorati, occhi blu circondati da degli occhiali rettangolari.
- si professoressa Kalifa? – chiese Zoro.
- voi due siete molto fortunati. – li rimproverò con un sorriso.
Nessuno dei due fiatò, e la professoressa continuò il discorso. – Cocoyashi, a breve ci sarà il viaggio d’istruzione, devi ricominciare ad essere più seria. Non seguire Roronoa. – Nami la guardò perplessa. – c’è il rischio che tu non sia dei nostri per il viaggio. – disse cattiva aggiustandosi gli occhiali.
- ma professoressa!!! Ho degli ottimi voti!!! – cominciò a preoccuparsi.
- la condotta sta peggiorando, e io non porto con me delle bambine.- Nami restò sconvolta, si scusò, e con Zoro uscì fuori dalla scuola.
-Nami, vedrai che partirai con noi. – cercò di farla sentire meglio Zoro.
- però ha ragione, non posso rischiare. Devo fare una cosa importantissima a Tokyo.- spiegò camminando veloce.
- rallenta!- la supplicò Zoro.
Lei continuò ad aumentare il passo.
- perché stiamo andando così di fretta? E poi casa è dall’altra parte! – si lamentò lo spadaccino.
- dobbiamo andare a prendere il bambino! – disse convinta lei.
-bambino?- si ripeté lui.
- Chopper!! – disse la ragazza abbracciando il bambino che le corse incontro.
“ah… era lui il bambino” pensò con un sospiro di sollievo Zoro. Che scombinò i capelli al piccolo.
- Zoro! Mi porti sulle spalle?? – chiese il piccolo facendo una faccia irresistibile.
-ma..? non c’è motivo! – disse contrariato Zoro.
-daii!! Non fare il cattivo! – lo rimproverò Nami.
Zoro si mise sulle spalle Chopper, e insieme a Nami tornarono a casa.

Sono ormai passati sono passati ormai quasi cinque mesi da quando Nami e Zoro stanno insieme. Il loro rapporto si è rafforzato. Spesso Nami andava a dormire a casa di Zoro, o almeno così diceva. Quasi sempre, invece, Zoro andava a mangiare a casa di Nami, Nojiko e Rufy. Questi ultimi, come Zoro e Nami, stavano insieme da cinque mesi. Il piccolo Chopper viveva con i quattro ragazzi, che avevano dimostrato di sapersi prendere cura del piccolo. Sanji e Robin, all’opposto delle altre due coppie, non erano in perfetti rapporti, Sanji pensava ad altre ragazze, e Robin, in silenzio, soffriva molto. Ma questa vita la fecero per pochi mesi, poiché si lasciarono.
Ace, che aveva affermato di partire il giorno seguente la scoperta di essere diventati “famosi” era ancora lì con tutti. Non avendo avuto notizie di barbanera era rimasto lì con loro invece di ritornare a Tokyo, si era affittato un appartamento in zona. Era sempre molto ricercato dalle ragazze, e si era fatto una propria vita.
Quando fu pubblicato l’articolo sul giornale locare della banda di teppisti di Rufy, tutti erano rimasti stupefatti. A scuola non si parlava d’altro, tutti portavano rispetto ai ragazzi, ma la fama non durò a lungo, infatti dopo un mese, nessuno non teneva più conto dell’accaduto.
Nami e Zoro erano tornati a casa, e il pranzo li aspettava, insieme a Nojiko e Rufy.
- che fame. – disse Zoro lasciandosi cadere sulla seria.
- dai, è tutto pronto, aspettavamo voi. – disse dolcemente nojiko.
- cohme… mai.. aete.. fatto così… ardi? – cercò di parlare Rufy con la bocca già piena di cibo.
Tutti lo guardarono male. Non era cambiato di una virgola. Tutti speravano che Nojiko riuscisse a “educarlo” ma niente, era sempre un bambino. Capì subito che loro non avevano capito la domanda, perciò deglutì e riformulò la domanda agli amici – come mai avete fatto così tardi? –
Zoro e Nami si guardarono, poi lei cominciò a parlare, - siamo andati a prendere Chopper, no? –
Il ragazzino appena venne tirato in causa, prese la parola, come per riconfermare la domanda di Rufy.
- ma da me siete arrivati pure in ritardo. – concluse mettendosi la brillante forchetta in bocca con un buon pezzo di carne. Masticando con le guance piene, aspettò la risposta dei due, che arrivò poco più tardi.
- siamo stati richiamati dalla professoressa Kalifa. – ammise Nami con sguardo basso.
- che avete fatto questa volta? – domandò la sorella con tono scocciato. Ormai era da tempo che sua sorella non ere più la stessa studentessa seria è diligente. Lanciò un occhiata fulminante verso di Zoro, che si affogò bevendo un sorso d’acqua.
Dato che nessuno dei due rispondeva a Nojiko, Rufy prese la parola, - non è successo niente di grave, sta tranquilla. – cercò di placarla.
Gli occhi blu di lei si scontrarono con quelli nocciola della sorella più piccola, che distolse lo sguardo imbarazzata, ripensò a ciò che la professoressa le aveva detto, non poteva rinunciare a quel viaggio, era troppo importante. Il suo cuore prese un ritmo irregolare, i sensi di colpa l’assalivano, ma perché tutto questo? Era una normale studentessa che si divertiva a fare scherzi, perché doveva essere punita? Cercò di assumere un espressione naturale, cercò di far ritornare il suo battito normale e di cacciar via i sensi di colpa, poi, riprese la discussione.
- mi ha detto che se… c’è il rischio che io non parta. – Nojiko si arrabbiò sentendo le parole della sorella.
- sei una scema! Tu devi partire! Per te è importante questo viaggio. – sorrise in conclusione Nojiko che cominciò a sparecchiare la tavola.
Nami le diede una mano. Subito dopo, i ragazzi si inventarono una scusa per non sparecchiare, dissero in coro “andiamo a fare i compiti”, ma le due avevano capito che non era così. Nami, appena finì di sparecchiare, sparì in camera sua, e Nojiko andò dai ragazzi a vedere che facevano. Non era difficile da ipotizzare, infatti, come le sorelle pensavano, erano andati a giocare con la PlayStation.
- state ancora giocando? – chiese sedendosi tra i due per guardare la partita in corso. Nessuno le rispose, Zoro e Rufy erano troppo impegnati a giocare. Nojiko stette un po’ a guardare, poi, spazientita, si alzò e andò a spegnere la console e la TV, attirando su di se l’attenzione dei due.
Prima che i due cominciassero a lamentarsi lei parlò, - Rufy, vai a studiare, e anche tu Zoro! – Ordinò severa, con gli occhi blu infiammati.
Rufy, rassegnato, si alzò e prese lo zaino, poi si rivolse alla bella ragazza dai capelli turchesi di fronte a se. – Mi dai una mano?- chiese alla sua ragazza, che acconsentì con un dolce sorriso, ormai, la sua rabbia era svanita semplicemente guardando gli occhi scuri e profondi del compagno.
Zoro restò sul divano da solo a pensare al richiamo della professoressa avuto di mattina. Si sentiva in colpa, ma non da ora, da tempo. Ogni volta che era da solo si sentiva male, non sapeva come spiegarselo, la verità faceva male, ma lui non riusciva a capirla, quale verità? Si sentiva male da quando Nami era cambiata, cioè poco dopo che si misero insieme. Stava guardando la TV spenta, era incantato, sta cercando qualche risposta, ma non riusciva a trovarne, non riusciva spiegarsi perché in quel preciso momento il suo cuore pulsava più velocemente del solito, non capiva come mai stava sudando, come i sensi di colpa stavano dilaniando la sua mente. Si alzò dal comodo divano un po’ barcollando, per poco non inciampò su un cuscino caduto a terra.
Si passò una mano in faccia e strizzò gli occhi, poi si diresse in camera di Nami, la quale sta studiando silenziosamente, immersa nei libri di testo. Lui restò ad osservarla, come il primo giorno di scuola, quando il suo cuore aveva cominciato a battere per qualcos’altro che non fossero state spade. Continuò ad osservarla, lei non si era ancora accorta di lui, il silenzio totale accompagnava la mano di lei che scriveva fluidamente sul quaderno. Zoro notò la sua concentrazione, la lingua a lato che usciva, l’espressione attenta, la mano che seguiva le parole del libro. La ragazza si morse il dolce labbro roseo inferiore.
I minuti passarono silenziosi, infrangibili. Zoro si avvicinò a lei per vedere cosa studiava. Nami si spaventò, prima di all’ora non si era accora della sua presenza e istintivamente chiuse il libro sonoramente e mostrò un finto sorriso allo spadaccino.
“perché faccio così?” si chiese tra se e se la ragazza mostrando sempre il grande sorriso.
- che stai facendo? – chiese perplesso lo spadaccino vedendo le reazioni e il finto sorriso della rossa.
- niente! – rispose accentuando il sorriso finto.
Lo spadaccino non soddisfatto della risposta finta della compagna aprì il quaderno e vide molti esercizi di matematica. Si voltò verso di lei, evidentemente la sua espressione era così strana, così confusa che Nami parlò.
- sono i compiti di matematica – disse richiudendo il quaderno, nel suo tono c’era un piccolo accento di vergogna e paura.
- C’è qualcosa che vorresti dirmi? – ipotizzò Zoro dopo tutta la scenata di Nami. In effetti aveva centrato in pieno il discorso. Nami si alzò dalla sedia della scrivania per lasciarsi cadere sul letto morbido seguita da lui.
Ci fu un po’ di silenzio, Zoro aspettava ancora una risposta, ma non arrivò, almeno, non ancora perché Nami gli fece una domanda.
- secondo te sono cambiata? – chiese cercando di non mostrarsi timorosa, ma sforzando il più possibile per avere un atteggiamento e un tono normale.
- si – rispose secco lui, che proseguì con delle domande, - che è successo? Perché sei cambiata? –
Nami abbassò lo sguardo, fissava un punto indefinito del pavimento in cerca di una risposta, ma l’aveva già in testa, lei lo sapeva il perché, ma non sapeva come dirlo.
- io.. l’ho fatto per te. – si confesso.
Zoro sgranò gli occhi, in un primo momento non seppe cosa fare, poi, l’istinto prevalse insieme all’amore e l’abbracciò.
- Nami, non c’è bisogno che cambi per me. – disse con uno splendido sorriso lo spadaccino. – perché? –
- volevo essere forte come te e non deluderti.. –
- Non mi deluderai mai! – la baciò.
- perciò anche se studio seriamente per te va bene? – chiese con il sorriso.
- certo! Anzi, ti ricordo che mi devi dare delle ripetizioni, ricordi? – le ricordò malizioso Zoro.
Nami lo baciò, dopo il bacio i due cominciarono ad amarsi, ma per poco, perché il campanello suonò. Perciò si rivestirono e cominciarono a studiare seriamente.

Rufy andò ad aprire. Era suo fratello. I due si salutarono, Rufy lo fece accomodare e poco dopo arrivò pure Nojiko.
- ciao bellezza! – la salutò Ace amichevole.
- ciao Ace – salutò cortese.
- Fratellone, che c’è? – chiese Rufy.
- niente di particolare, non avevo che fare e sono venuto. – disse sedendosi e appoggiando i piedi sul tavolo.
- comodo? – chiese ironica Nojiko.
Lui cominciò a dondolarsi, si abbassò il cappello e rispose – abbastanza –
Ci fu silenzio, e poi…
BUM!!

Nella camera di Nami, lei e Zoro vennero interrotti da quel rumore, e uscirono andando in cucina, da dove proveniva il rumore. Trovarono Ace per terra insieme ad una sedia. Nami l’aiutò subito a rialzarsi, e Zoro rialzò la sedia. Nojiko e Rufy, intanto, ridevano come dei matti. Nami e Zoro si guardarono, poi Nami si avvicinò ad Ace.
- ti sei fatto male? – chiese gentilmente.
- no no, tranquilla – sorrise Ace.
- Che è successo? – chiese Zoro a nessuno in particolare.
Gli rispose nojiko che rideva con le lacrime agli occhi, - si è addormentato sulla sedia ed è caduto!! Ahah!!! – continuò a ridere.
- non ci credo!! – Zoro cercò di trattenersi, ora anche Nami era scoppiata in una risata cristallina. Zoro decise di non trattenersi e si mise a ridere. Poi domandò all’amico, - come hai fatto ad addormentarti?? –
Ace divenne rosso, dopo aver riso un po’ si calmò e rispose – Soffro di narcolessia, ahah –
Tutti continuarono a ridere spensierati. Ormai i sensi di colpa di Nami e Zoro erano spariti…


____________________________________________


Che ve ne sembra?? Buona come continuazione?? Io non ne ho idea… vedrò di continuarla al più presto ;)(se vi piace naturalmente u_u)


 
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VOTO: (6 voti, 8 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 8 commenti
rob-ali - Voto: 03/01/15 22:25
Molto carina,continuala ^_-
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keiko94 21/03/09 15:01
ehm...volevo dire lampadina ma stavo pensando a quella del tuo messaggio personale di msn sulle patatine....XD scusaaaaa XD
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keiko94 - Voto: 21/03/09 15:00
Nooooo Giò non arrabbiarti ç_ç scusa sono una fan deprecabile *cade in depressione*ç__ç T___T
La battuta della patatina è meravigliosa!!*O*
Si si comunque un monumento va fatto ù__ù assolutamente *___*
ciao^^
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hachiko95 21/03/09 13:37
non esageriamo ^^' un monumento??
addirittura ^^
ripeto, l'italia cade ancora più in basso xD
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mallow - Voto: 20/03/09 21:48
Sì sì un monumento te lo meriti proprio!!! Le tue fic sono sempre interessantissime e romantiche!! Mi piacciono un sacco!! Continua presto mi raccomando!! ^_^
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dubhe93 - Voto: 17/03/09 22:01
uao!!!!! mi ha stupita tantissima!!!!! nn credevo ke avresti aggiornato così in fretta!!!!!hai proprio una fantasia incredibile giò!!!!e poi stupendo il titolo lo sapevo ke ci avresti azzeccato di nuovo!!!!! e mi incuriosisce molto anke la storia!!!!6 fantastica continua così!!!!!

ps:keiko, mallow dobbiamo farle un monumento!!!!!è troppo brava!!!!
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keiko94 - Voto: 17/03/09 21:41
Molto carina la continuazione ^_^ ahah Kalifa è azzeccatissima!! Te l'avevo detto anche su msn mi sembra...XD Ace che cade dalla sedia, stupendo!!!XD
ciao^^
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mallow - Voto: 17/03/09 20:56
Che bello la continuazioneeee!!! Non credevo sarebbe arrivata così presto!!!
Non vedo l'ora di leggere cosa succederà!!!! Mi raccomando continua!! Sei brava come sempre!! Bacioni!! ^_^
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