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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: One Piece
Titolo Fanfic: " AMICI MIEI… AIUTATEMI "
Genere: Sentimentale, Azione, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: hachiko95 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/03/2009 23:54:05

Era passato un anno da quando Nami si trovava in quell’orribile posto, un anno preciso. Era di nuovo quella data, il 3 luglio. Il Suo compleanno....
 
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GRAZIE AMICI…. SIETE LA MIA FAMIGLIA, NON VI ABBANDONERÒ MAI
- Capitolo 1° -

questa one shot è molto interessante.. non ci sono coppie, niente innamoramenti..
Onestamente questo era un mio sogno, che ho trascritto sotto forma di fic.. è stano che io sogni cartoni.. ma che ci posso fare?
Questa fic è un po' l'incrocio tra due film.. "V per Vendetta" e il sesto film di one piece " Il Barone Omatsuri e L'Isola Segreta"
... vabbe.. giudicate voi! secondo me è bella!
PS è molto lunga..


__________________________________________________________________



Era una calda giornata d’estate, ma non una qualunque, era il compleanno di un membro della ciurma di cappello di paglia, che per ora era impegnata a dare ordini per ormeggiare nel porto di un isola paradisiaca. Erano tutti molto contenti, la navigatrice, come suo solito fare, dava, infatti, gli ordini, il capitano continuava a ripetere che aveva fame, lo spadaccino sonnecchiava sul ponte senza aiutare, il cecchino lavorava e si vantava di fronte alla piccola renna dal naso blu, il cuoco era sempre pronto ad ubbidirle e l’archeologa leggeva il suo inseparabile libro aiutando grazie ai suoi poteri derivanti dai frutti del mare.
Erano tutti pronti per scendere a terra, e uno dopo l’altro scesero, tranne una persona, la festeggiata.
- Dai Nami, vieni giù!- la incitò il capitano.
-No ragazzi, ho un brutto presentimento, voglio restare qui…- disse guardandosi intorno.
-dai mocciosa, non ha paura Usopp, devi averne tu? Non è l’ora di guastare la festa - disse lo spadaccino in modo diretto.
- Hei!! Che vuol dire ‘non ha paura Usopp’..?! – chiese il cecchino allo spadaccino che non gli rispose.
- voglio restare qui!! Io ho sempre ragione! Perciò resto qui! - disse molto seria.
- Nami cara! Ci sono io!! Non avere paura, buttati tra le mie braccia!! - rispose il cuoco con occhi a cuoricino.
- Sorella!! Ci divertiremo!! – trillò franky
-che brutto presentimento è..? - chiese timido il piccolo Chopper.
- non avrai paura anche tu, vero Chopper? - chiese il cecchino.
-no, ma Nami sembra sicura di ciò che dice. -
-non preoccuparti, e poi con te c’è il mitico capitan Usopp.- disse scherzando il ragazzo dai capelli vedi.
-già..! ci-ci sono io!!- disse prendendo coraggio il divertente bugiardo.
- Dai, voi andate- riprese il discorso la ragazza dai capelli rossi.
-ma Nami! È il tuo compleanno. Dobbiamo festeggiare.- la incitò Rufy.
-non preoccuparti Rufy, già è un traguardo non passarlo ad Arlong Park a disegnare cartine. - sorrise la ragazza.
-sorellina, dai ci siamo noi, non avere paura. - disse l’archeologa con gran sorriso.
Nami si convinse, e scese dalla nave avvicinandosi all’altra ragazza per parlare con lei. Rufy si avvicinò a loro.
- allora Nami, dove vuoi andare per il tuo compleanno? - chiese con gran sorriso a trentadue denti.
- Rufy, ti dispiacerebbe non ripetere più la parola compleanno se nella frase il soggetto sono io?- chiese cortesemente la ragazza.
-eh?-
- ahh… non ripetere sempre che è il mio compleanno o che sono la festeggiata. - si rassegnò a spiegare in modo semplice lei.
- ok! E perchè? - chiese curioso.
- il compleanno non è un bel giorno, ok? -
- ma che dici!! È bellissimo!! Ti regalano tante cose belle! Poi ti diverti! Ridi! -
- Capitano, fa come ti ha detto per favore. - s’intromise Nico Robin.
- non ho capito il perché.. ma va bene.- si rassegnò lui questa volta.
Corse e si mise a capo del gruppo che rideva e scherzava tranquillamente. Pochi minuti dopo incontrarono un signore. Aveva all’incirca quarant’anni, e li portava male. Era alto e robusto con molte rughe in faccia, due occhi piccoli e stretti dello stesso colore del ghiaccio, i capelli di un rosso acceso mossi. Accolse la ciurma di Rufy con allegria.
- Salve visitatori! Benvenuti a Happy Island! Qual buon vento vi porta qui? - chiese in modo cortese l’uomo.
-emm.. penso il vento scirocco. – disse grattandosi la testa Rufy.
- siamo qui di passaggio, sa quanto ci vuole per la magnetizzazione dell’isola? - chiese Nami lasciando perdere i convenevoli.
- Mia cara ragazza, ci vorrà poco tempo! Meno di 12 ore. - rispose in modo cordiale, poi continuò. - come volete trascorrere il tempo su questa magnifica isola?-
- non lo sappiamo. - disse veloce lo spadaccino.
- è il compleanno della nostra navigatrice!! - rispose ingenuo Rufy, che si rivolse a Nami.
- è il suo compleanno signorina? Allora è fortunata a festeggiarlo qui! In questa isola paradisiaca. - disse sorridendo, facendo esultare tutti.
Ma per un istante, quando i loro occhi si incrociarono, lui assunse uno strano ghigno che la fece rabbrividire insieme a quegli occhi ghiacciati. Staccò lo sguardo, guardò il capitano che si stava dirigendo verso la bianca sabbia della spiaggia. Successivamente, volle riguardare quell’uomo così misterioso, ora stava discutendo con Sanji sul pranzo.
Tutti seguirono il capitano, anche Nami, che però aveva sempre quel brutto presentimento, e quando scontrò gli occhi con quel tipo era diventato ancora più intenso.
-Navigatrice, tutto bene? - chiese Robin veramente preoccupata.
- Ho sempre quel brutto presentimento. - rispose quasi assente.
- Capisco, dai, raggiungiamo gli altri. -
Nami annuì, e insieme corsero verso i compagni che erano già in costume a giocare a palla nell’acqua bassa.
Rufy allungando il bracciò posò il suo cappello sulla testa di Nami, che stava sistemando il telo per prendersi il sole.
La spiaggia era fantastica, si stava perfettamente, sotto il sole caldo e il vento fresco. Prima dell’ora di pranzo, tutti si sistemarono per andare a mangiare, ma prima di arrivare alla locanda si misero a parlare un po’.
- Ragazzi! Continuo ad avere questo brutto presentimento. - disse timorosa Nami.
- Nami, che tu lo voglia o no, dobbiamo restare qui per 12 ore. - rispose il cecchino contento di stare in quell’isola.
- mocciosa, Usopp ha ragione. Perciò rilassati e goditi questo giorno. - si aggiunse lo spadaccino.
Dopo un po’ di silenzio, Sanji indicò la locanda dove dovevano andare a mangiare. - siamo arrivati!-
Tutti entrarono e si sedettero al tavolo, il locare non era pieno, c’erano diversi gruppi di pirati.
Li raggiunse anche il tizio che li aveva accolti. - Ragazzi! Eccovi, ora vi faccio portare il pranzo! -
- Mi scusi, lei come si chiama?- chiese Robin.
- io mi chiamo Boris, piacere, invece, se posso permettere di chiedervi, quali sono i vostri nomi? -
- Io! Io! Comincio io!!- disse il capitano.
- si giovanotto, comincia pure. - disse Boris con un enorme gocciolina dietro la testa.
- mi presento, io sono Monkey D. Rufy! E sono il capitano! - disse con entusiasmo.
- io sono Roronoa Zoro. -
- Piacere, io sono Tony-Tony Chopper! Il medico di bordo.-
- Io sono il prode capitan Usopp! -
- Hei Usopp!! Il capitano sono io!! - lo rimproverò Rufy.
- Allora sono il vicecapitano! -
- ok!-
- emm… continuando io sono Sanji. -
- Io mi chiamo Nico Robin. –
- Ehi fratello! Io sono franky! -
- …. - Nami non disse nulla.
- Siete i pirati di cappello di paglia, che onore! - rispose contento, poi proseguì rivolgendosi a Nami - e lei Miss. Come si chiama? Mi è sfuggito il vostro nome. -
Nami continuò a tenere la bocca chiusa, ma qualcun altro rispose per lei.
-lei si chiama Nami!! - rispose il capitano.
- ooh! Che bel nome, signorina, lei è la festeggiata, se non sbaglio? - continuò a chiederle.
- si, ma ora ci porti il cibo, io e i miei compagni abbiamo fame. - disse sgarbata.
Boris andò a prendere i piatti ricolmi di cibo, e durante la sua assenza, tutti si rivolsero a Nami.
-perché sei stata così sgarbata?- chiese la piccola renna.
- perché questo tizio non mi piace, non mi fido di lui. Ma soprattutto mi stupisco di te, Rufy, dovresti avere un sesto senso per queste cose! - lo rimproverò.
- era a lui che ti riferivi con ‘ho un brutto presentimento’?- chiese il capitano.
- si! -
- in effetti.. ha qualcosa che non mi convince. -
I ragazzi chiusero la discussione lì perché oramai la tavola era piena di cose buone da mangiare.
Tutti, perciò, cominciarono a mangiare tutte quelle cose buone, facendo la loro magiata, cioè far sparire tutto lasciando solo i piatti bianchi.
Appena finito di mangiare, tutti uscirono per andare, di nuovo, nella bianca spiaggia bagnata dal mare limpido e chiaro.
Tutti cominciarono a giocare con la palla in spiaggia, divertendosi. Nami, però continuava ad avere quel brutto presentimento, ma stava cercando di divertirsi, dopotutto era il suo primo compleanno con la ciurma di Rufy.
Dopo un oretta circa, il tempo si oscurò, arrivarono delle improvvise nuvole nere cariche di pioggia, Nami non se lo aspettava, non capiva come fossero spuntate, di solito riusciva a prevedere gli eventi climatici, eppure questo non era normale, e lei lo sapeva bene.
Boris arrivò sulla spiaggia con dietro di se molte persone. Sembrava molto convinto di ciò che stava facendo. Nami rabbrividì, il brutto presentimento era diventato realtà, ma nessuno non le aveva dato ragione, e ora erano tutti faccia a faccia con il pericolo.
Rufy si parò davanti a lei, e anche gli altri lo fecero, anche con Robin. Poco dopo cominciò a piovere molto forte.
- Boris! Chi sei in realtà!- urlò arrabbiato Rufy.
- Io? Io sono il vicecapitano Boris! Il padrone di questo tratto di mare e dell’isola! - rispose a gran voce.
- e che vuoi da noi? - chiese lo spadaccino mettendosi la terza spada in bocca.
- la vostra sofferenza! Come io ho avuto la mia! -
- era questo il tuo scopo, fin dall’inizio! Bastardo!! - gli urlò contro Sanji.
Il combattimento cominciò subito, ma Rufy non si allontanò da Nami, almeno, non prima di avergli parlato.
- scusami Nami! È colpa mia, ti dovevo dare ragione. Di difenderò! - Rufy, non appena scusatosi, andò a combattere con Boris.
I due cominciarono a combattere, così come gli altri. Ma qualcosa andò storto, quando Rufy stava per sferrare uno dei suoi micidiali colpi, ma il suo avversario scomparve sotto la piaggia, riapparendo dietro Nami, dandole una forte mazzata dietro la testa che la fece cadere a terra svenuta.
- se non vi dispiace questa la prendo io! - disse rivolgendosi alla rossa semisvenuta.
La pioggia si fece ancora più fitta, faceva quasi male, ma forse non era la pioggia, forse era il dolore di una perdita di una compagna.
Tutti si erano distratti a guardare Boris scomparire come prima nella pioggia, portandosi con se Nami, e non si accorsero che i loro nemici li stavano attaccando. Tutti vennero atterrati, tranne Rufy e Robin che riuscirono a parare i colpi, ma per loro sfortuna entrarono in contatto con l’Algamatolite Marina che uno dei nemici aveva con se.
Tutti erano ormai svenuti, e vennero portati sulla loro nave, che fecero salpare, facendoli allontanare per sempre da quell’isola, che si sarebbe tenuta per sempre Nami…


Erano passati già sei mesi da quando la Tousand Sunny aveva lasciato quella strana isola, e ora era alla deriva, tutto l’equipaggio era silenzioso, a volte Robin prendeva un po’ il comando per evitare di finire in fondo all’oceano. Ma nessuno aveva più la forza di ridere, e neanche di piangere.
La voce trillante non si sentiva più, le frottole del cecchino non riuscivano a formarsi, i cibi di Sanji non erano più gli stessi, Robin non riusciva più a leggere tranquilla, anche a Zoro mancava la mocciosa, non aveva più voglia di non fare nulla, perché nessuno lo rimproverava, aveva anche cominciato a svegliarsi alle otto di mattina, franky non riusciva a ridere a dire nulla, era sconvolto come tutti. Chopper era molto triste, ma cercava in qualche modo di far sorridere gli altri, ma non ci riusciva, non ci riusciva nemmeno lui.
- Rufy.. dove stiamo andando…? - chiese solo per rompere quel silenzio straziante.
- Non lo so… chiedi a Na..- non riuscì a finire la frase che si ricordò la figura della sua navigatrice che ormai non era più con loro.
Un senso di rabbia e sofferenza gli pervase il corpo e la mente. Non riusciva più a stare calmo, prese una botte vuota e la ruppe con un calcio, poi se ne scese sotto coperta.
Chopper andò da Zoro, che stava lavando il ponte con tre scoponi.
- Zoro… - iniziò Chopper.
- Dimmi.. - continuò lui continuando a pulire.
- La rivoglio!! Perché è successo tutto questo!? Non è giusto!! - corse via sotto coperta raggiungendo Rufy e cominciando a dargli dei pugni sulle gambe.
- è colpa nostra!! Dovevamo darle ragione!! Rufy! Fa qualcosa!! Mi manca!! Riportiamola indietro!!- si mise a piangere Chopper.
Rufy rimase impassibile, poi si allontanò, entrò in camera, ma aveva sbagliato, non era la sua, era quella della sua navigatrice, c’era ancora il suo profumo, il profumo dei suoi amati mandarini.
Si guardò intorno e si avvicinò alla scrivania. C’era un diario, forse era della ragazza, il suo diario segreto. Decise di aprirlo, era tutto scritto, prese l’ultima pagina e cominciò a leggere.

3 Luglio

Oggi è il mio compleanno. C’è chi direbbe : ‘che bella cosa!! Evviva!! Festeggiamo!’ come il mio capitano Rufy, lui si che è sempre allegro, e ogni volta riesce a trasmettermi la sua allegra, non si trova tutti i giorni un amico come lui.
C’è chi mi direbbe: ‘mocciosa, stai crescendo, ora sei vecchia!’ lo direbbe di sicuro Zoro, lui è il solito amico con cui mi piace litigare, ma in fondo faccio così perché gli voglio bene, è il nostro modo per esprimere i sentimenti.
Poi c’è anche Sanji che mi riempierebbe di complimenti più del solito, mi fa sentire proprio amata, è una bella sensazione, ma lo sappiamo tutti e due che siamo e saremo solo amici, è meglio così, e poi lui fa così perché è molto affettuoso, non penso che mi ami davvero.
Sono sicura che questa sera chopper e Usopp mi faranno uno spettacolino quando saranno ubriachi, sono uno più divertente dell’altro, uno è un bugiardo nato, e il secondo è un credulone di prima categoria, si possono definire una coppia vincente!
E infine, ma non meno importate, c’è la mia sorellona, Nico Robin, con cui andrò a fare shopping per tutto il pomeriggio, senza che gli altri ci diano fastidio.
Voglio molto bene a tutti, oggi è il mio primo compleanno passato con loro! Chissà se mi divertirò, anche se non ho dubbi! È impossibile non divertirsi con loro, se anche uno di loro mi fosse portato via non saprei sopravvivere, farei di tutto per riaverlo, perché loro sono la mia famiglia, sono tutto!
Ora è meglio che esca fuori, vado a fare colazione e poi tra un po’ approderemo su un isola, chissà quali avventure ci aspettano, spero non siano pericolose però!
Questa sera descriverò come andata la giornata!


Rufy non si sentì affatto meglio dopo aver letto il diario della navigatrice, lo chiuse violentemente e uscì subito dalla cabina di Nami. Chiuse la porta dietro di se e si appoggiò ad essa, scivolando lentamente per sedersi. Si posò il cappello in modo tale che non si vedessero i suoi occhi neri, lucidi.
Si stava mordendo il labbro inferiore, come di solito faceva la ragazza, stette lì ancora un po’, doveva riuscire a calmarsi.
Intanto, tutto l’equipaggio aveva sentito le urla disperate di Chopper, e ognuno di loro ci stava riflettendo, sentendo ancora di più il vuoto che aveva lasciato la ragazza.



Sull’isola dove sei mesi fa erano approdato Monkey D. Rufy e il suo equipaggio, Nami, alloggiava in una fredda stanza di pietra, con solo un water e un lavandino, nient’altro. Ci alloggiava già da sei mesi, e non erano stati di sicuro semplici, erano stati dei mesi infernali.
Quando si era risvegliata per la prima volta, si era ritrovata lì con la testa fasciata, a causa che aveva ricevuto da Boris alle spalle, aveva dormito per tre lunghi giorni.
Appena svegliata si era messa in piedi e si era guardata intorno, nemmeno una piccola finestra da cui poter guardar, niente, niente di niente. C’era solo una grossa porta di ferro, con un piccolo foro che consentiva alle guardie di guardarci dentro, e basta. Aveva cominciato a chiamare i suoi compagni senza successo, loro non rispondevano, le guardie, sentendo che lei si era svegliata, chiamarono subito Boris, che arrivò subito.
Le guardie la scortarono nella camera di lui. Che era seduto comodo sul divano nero.
- ti sei svegliata mia cara. - le disse.
- dove sono i miei compagni! - le aveva urlato subito lei.
- semplice, sono salpati. - aveva risposto senza nessuno problema.
Nami sembrava essersi pietrificata, ma si risvegliò poco dopo.
- no! Non è possibile! - continuò ad urlargli.
- fa male, vero? - rispose come contento lui.
- Dove sono..? - continuava a chiedergli sconvolta Nami.
- Dove sono? Non lo so. Sono salpati subito. - le disse ridendo di gusto.
Nami si era accasciata a terra distrutta da quella notizia, no.. non poteva essere vero, dove si trovava, era forse un sogno? I suoi compagni non l’avrebbero mai permesso, eppure era lì, tutta sola. Senza nessuno accanto.
Boris ordinò di riportarla in camera. Così le guardie fecero, la gettarono poco delicatamente sulle fredde pietre e le diedero solamente una leggera veste a maniche corte bianca.
I giorni che seguirono non furono migliori, anzi ogni giorno la torturavano con gusto.
Orano erano passati sei mesi, la sua pelle era secca, sporca, ora era anche pallida. Era dimagrita molto.
Erano le 10 del mattino, era ora delle torture, a volte veniva portata in una camera fredda, le legavano i polsi e le mani e le lanciavano brevi ondate di acqua gelida e calda. Era una cosa veramente insopportabile, poi la buttavano in camera sua, e lei si metteva accucciata in un angolo, aveva trovato un penna e aveva cominciato a scrivere la sua storia sulla carta igienica , che poi metteva nascosta dove mancava un pezzo di mattone.

Ormai erano passati quasi nove mesi. Le torture continuavano, da un po’ di tempo la portavano in una nuova camera, dove portavano tutti delle maschere, e di fronte a lei Boris, a dividerli una vasca con dell’acqua.
- Dillo! Di che cosa sono i tuoi ‘compagni’ che ti hanno abbandonata qui! Dimmi che pensi di loro! - chiese Boris infuriato.
- Sono i miei migliori amici! Loro mi aiuteranno! Non mi hanno abbandonata! Ne sono sicura!! - gli urlò Nami.
Le guardie presero la sua testa e la immersero nella vasca piena d’acqua, la tennero in modo che non la uscisse. Poi appena vedevano che non ce la faceva quasi più la ritiravano su per i capelli.
E Boris continuava ad urlarle contro - I TUOI COMPAGNI TI HANNO LASCIATA SOLA! -
- No! - rispondeva sempre testarda.
E le guardie le rimettevano la testa sott’acqua.
Le giornate di Nami trascorrevano così.

Sulla Going Merry, intanto, Rufy e gli altri erano sempre giù di morale.
Ma avevano preso una decisione importante, dovevano ritrovare Nami, perciò cercavano in ogni città in cui approdavano un Eternal Pose che puntasse a Happy Island.
Erano appena approdati su una nuova isola, tutti quelli che li guardavano restavano stupefatti per quanto fossero tristi, silenziosi, depressi. Ma appena usciti da un negozio cominciarono a urlare di gioia. Avevano trovato l’Eternal Pose che cercavano, si erano allontanati moltissimo, ma seguendo un percorso di correnti sarebbero arrivati più o meno nei primi di luglio.
Salparono subito. Ora si stavano dirigendo in quella terra in cui avevano un conto in sospeso, potevano riprendersi la loro navigatrice.
Sanji ora stava ricominciando a preparare pasti più gustosi, Zoro si allenava con più grinta, l’immaginazione di Usopp era ritornata e Chopper era più contento, Robin dava le direttive, cercava di essere come Nami, ma non ci riusciva, perciò aveva ricominciato a leggere il libro che aveva cominciato prima dell’arrivo ad Happy Island.
Rufy era rientrato di nuovo nella camera di Nami, questa volta non per sbaglio, c’era andato appositamente. Aveva portato tutto l’occorrente per pulire.
Però non appena si sedette sul letto comodo e chiuse gli occhi non riuscì più ad aprirli, e cullato dal dolce profumo della ragazza si addormentò.


Era passato un anno da quando Nami si trovava in quell’orribile posto, un anno preciso. Era di nuovo quella data, il 3 luglio. Lei si trovava sempre in quell’orrenda situazione. La mattina si svegliò presto, verso le sette, aspettando che arrivasse l’ora delle torture si mise a scrivere la sua storia.
Erano le dieci, la porta di ferro si aprì puntualmente e le guardie la scortarono lungo il buio corridoio, si stava avvicinando sempre più alla luce, gli occhi stavano cominciando a bruciarle, la luce, da quanto non la vedeva ormai. Appena arrivata fuori Nami si coprì gli occhi con le mani, era una strana sensazione ricevere i caldi raggi solari, bellissima, era la prima volta che ci faceva così caso, appena cominciò a vedere meglio senza pararsi con le mani tocco la calda sabbia e rivide il grande oceano azzurro e calmo, le venne un tuffo al cuore, poi si guardò intorno, e si ritrovò Boris accanto.
- allora mia cara. È bella l’aria fresca, vero? - chiese come se per tutto l’anno non le avesse fatto nulla. Lei cercò di trattenersi, se no l’avrebbe ucciso.
- che cosa vuoi farmi oggi? - chiese con aria seria. Boris rise compiaciuto, era una ragazzina testarda, ma simpatica.
- sai stavo pensando… di lasciarti un po’ libera… - lei sbarrò gli occhi.
- Li-Libera…? -
Gli occhi di Nami cominciarono a brillare. Finalmente aveva un occasione per scappare.
- Hei, aspetta un attimo. Non ho mica finito, c’è una condizione. - disse con un ghigno malefico disegnato in volto.
Nami rabbrividì non poco, che altro voleva quel pazzo!
- ti vorrei presentare il mio capitano. - disse facendo segno di seguirla.
Era un uomo veramente grande e grosso, con la barba corta e nera come gli occhi così simili al carbone e capelli alzati blu elettrico.
- è lei la prigioniera di quest’anno? - chiese con la voce profonda.
- si padron Ruben - disse inchinandosi.
- Piacere ragazzina, Nami, se non erro. -
- si- disse tenendo i denti serrati.
- perfetto, devi sapere, che dietro le tue torture ci sono io. - disse come se avesse detto una cosa da niente.
Nami restò in silenzio, pensando a tutto il male che le avevano fatto. Si morse il labbro in segno di nervosismo, non sapendo che rispondere, aspetto in silenzio che lui proseguisse.
- noi ti lasceremo libera se tu… Tu diventerai l’ufficiale di rotta della mia ciurma. -
Ci fu in istante di silenzio, era tutto così familiare, questo ricatto, per la libertà, già. Anche se non erano uomini pesce, erano crudeli come tali, sembrava il ricatto che anni fa le aveva fatto Arlong. Ma questa volta era maturata, voleva vivere, ma non in quelle condizioni, condizioni di rimorso, rimpianto, tristezza, solitudine…
- no! Preferisco morire! Preferisco essere torturata fino alla morte! Io sono, adesso e per sempre, la navigatrice di Monkey D. Rufy, cappello di paglia! - rispose convinta di ciò che stava dicendo, ma una voce alla sue spalle la fece girare, fece girare anche Boris e Ruben.

- Ben detto Nami, tu sei una nostra compagna! Sei la mia navigatrice!! - Disse una voce trillante di gioia, che era trattenuta al limite per sembrare il più serio possibile.
Per Nami era una voce molto familiare, infatti, appena si girò, vide il suo capitano, ma non solo lui, anche il resto della ciurma, strizzò gli occhi, li chiuse, li riaprì dopo un po’, per tutto l’anno li aveva sognati, e ora erano lì. I suoi amici, i suoi compagni d’avventura.
Si diresse correndo verso di loro, ma da dietro uno degli alleati di Ruben cercò di fermarla con un grande spadone, appena si girò, si vide l’immensa spada tra gli occhi, urlò e cadde all’indietro.
Lentamente aprì gli occhi, e trovò lo spadaccino lì, davanti a lei a proteggerla con le sue tre spade dal colpo di quel gigante, che vanne subito messo al tappeto.
- Mocciosa, come hai fatto a durare senza nessuno che ti proteggesse? - scherzò lo spadaccino che venne abbracciato dalla compagna. Si, l’era mancato anche Zoro, con le sue battutine irritanti, con i suoi ghigni, con il soprannome che le aveva affibbiato… Mocciosa… le era mancato anche quello, anche se lo detestava..
Nami cominciò nuovamente a correre in contro a Rufy, e finalmente dopo un anno poté riabbracciarlo, potè riabbracciare tutti i suoi amici.
Chopper, Usopp, Franky e Robin si commossero, così come Nami, che ormai era scossa dai singhiozzi.
L’abbraccio di gruppo finì, e Nami cercò di asciugarsi le lacrime che scorrevano veloci, senza tregua, sul suo viso.
- Ci sei mancata moltissimo - disse il piccolo dottore con le lacrime agli occhi.
Lei rispose con un semplice sorriso, il suo sorriso, unico e irripetibile, il più sincero che esistesse e che lasciò tutti senza parole nel vederlo con le lacrime che le scendevano dai lucenti occhi nocciola.
- Nami sei… - cominciò Rufy, ma venne interrotto da un'altra voce.
- ma allora sei in grado di piangere. - disse Ruben.
Dietro di se aveva molte persone, il suo equipaggio.
- Nami, chi è questo tizio? - chiese Robin.
- piacere, io sono Ruben, capitano della banda del male! - disse fiero di se.
- concordo con il capitano. Allora sei in grado di piangere, mi sembrava strano, non hai mai pianto durante quest’anno, nemmeno una sola volta. - disse Boris avvicinandoli al suo adorato capitano.
- perché, che è successo durante la nostra assenza - chiese il cyborg cominciando a scaldarsi.
- ahah! Vuoi un racconto dettagliato o in generale, per un racconto dettagliato ci starei giorni interi per descriver ti tutte le torture che ha subito. - disse quasi contento di ciò che aveva fatto.
Rufy si calò il cappello sugli occhi e tirò, delicatamente, Nami dietro di se dato che stava un po’ tremando.
- Bastardi! Avete fatto male! Vi siete messi contro il prode Sogeking! Il re dei cecchini! Che ha più di ottomila sottoposti nella sua ciurma! - mentì il naso lungo mettendosi l’inseparabile maschera del re dei cecchini.
- ahah! Ma non farmi ridere! Il re dei cecchini! Se vuoi saperlo per tutto l’anno abbiamo torturato la vostra amichetta per farle cambiare idea su di voi. Ma non c’è stato niente da fare, è proprio convinta che voi le vogliate bene. Ma lo si sa, le donne servono solo ad una cosa, soprattutto a noi pirati, e voi non fate eccezione, quante volte l’avrete…-
- STA ZITTO! Tu non sai niente…LEI FA BENE A CREDERE CHE LE VOGLIAMO BENE! PERCHÈ COSÌ!! - disse arrabbiato il capitano dal cappello di paglia.
- se non sai le cose, non parlarle! – disse cercando di non tremare Usopp.
- AHAH!! Poveri illusi!! Non mi fate nessuna paura, vi abbiamo battuto una volta! Non ci vorrà niente nemmeno questa volta!! – Urlò Ruben.
Boris guardava Nami, sentì un vuoto dentro di se, quanto gli sarebbe piaciuto, gli sarebbe piaciuto essere amato. Non era la famiglia di lei, eppure, erano così affiatati insieme. Lui, invece, era stato abbandonato dalla sua famiglia, andò avanti, divenne un valoroso capitano, o così credeva, un giorno, la ciurma si sbarazzò di lui lasciandolo solo su questa isola, fu trovato solo da Ruben, e così decise di seguirlo, anche la storia di Ruben era simile, ma solo ora aveva capito una cosa, aveva capito che non era giusto fare perire a delle persone la loro stessa sorte. Fu risvegliato dai suoi pensieri appena i pirati di cappello di paglia parlarono.
- Navigatrice, ora ci siamo noi con te! – Esclamò Robin.
- ma non fatemi ridere!!! Nami vi ha odiato per tutto questo tempo! –
- Non è vero! Ne sono, anzi, ne siamo più che sicuri, le non ci odierebbe mai, noi siamo una squadra, e sa che in qualsiasi situazione, noi ci saremo! – Le parole dello spadaccino colpirono molto Nami, che stava cominciando a piangere, ma si stava trattenendo.
-Nami è una dei nostri! Ci è mancata moltissimo! Non ve la lasceremo! Ha dei sentimenti! E voi per tutto questo tempo li avete calpestati!! – Ora anche Usopp aveva preso parola, e da vero amico che era le aveva dato la forza, l’aveva difesa, e Nami ne sarebbe stata sempre infinitamente grata.
- Anche se sono piccolo ora la proteggerò a costo della vita!! Noi non siamo solo compagni! Siamo amici! – Ora il piccolo e tenero Chopper di era trasformato.
- Nami! Ti aiuterò anche io!! – anche franky s’immischio.
Nami era con le lacrime agli occhi, si era commossa, anche se sapeva che erano già speciali, non riusciva a trattenere le lacrime. Cercò di asciugarsi le lacrime, e si diresse verso Usopp.
-Amico! Dammi il Perfect Climattack, combatterò anche io. – era molto determinata, e Usopp non osò contraddirla.
Ora erano tutti pronti, lo scontro ebbe inizio, Rufy, naturalmente, era contro Ruben. Nami, inaspettatamente, aveva scelto Boris come avversario. Fu così, che la stessa pioggia di un anno fa cominciò a ricadere.
Zoro si stava scontrando con diversi spadaccini molto abili, ma non potevano competere con lui. Usopp, combatteva da coraggioso pirata, così come Chopper, che si andava trasformando. Franky si stava scatenando, all’opposto di Robin che combatteva in modo calmo usando i suoi poteri.
- Nami, non avrei mai pensato di sfidarti. – annunciò Boris.
- Invece è così, preparati! – Nami cominciò a lanciare bolle d’acqua ghiacciata.
- che vorresti fare ragazzina!? Se non l’hai ancora capito, sono io che decido se far piovere o meno! Ho mangiato i frutti del mare, e ora posso controllare il tempo! –
- Non sei l’unico a saperlo fare! –
- Non puoi aver mangiato il mio stesso frutto!! –
- chi ti ha detto che ne ho mangiato uno! –
Boris scomparì, e poco dopo spunto dietro Nami e la colpì. Ma qualcosa non andò giusto secondo i suoi piani, Nami, dopo averla colpita era scomparsa.
- Mirage Tempo! È incredibile cosa si riesce a fare manipolando la densità dell’aria, vero? – Boris non fece in tempo a girarsi. Vide una grande nuvola nera di fronte a se.- Dark Cloud Tempo –
Appena vide la faccia sorridente della ragazza si preoccupò, poi sentì un dolore attraversagli la pancia e tutto il colpo, era stato attraversato da un fulmine. - Thunder Lance Tempo!! –
Nami lasciò cadere il bastone, la pioggia cessò con la morte di Boris, e il bel tempo ritorno a splendere.
Tutti avevano finito, mancava solo Rufy, che si mise in posizione per attivare il gear second.
Il suo corpo cominciò ad emettere vapore, il suo corpo era diventato più rosso e le gambe avevano fatto da pompa per aumentare la circolazione.
-Ragazzino! Non ti servirà a niente questo trucco!! – Ruben si stava scagliando contro di Rufy, che aveva allungato le mani indietro per molti metri, e appena Ruben lo stava per colpire rilasciò un potentissimo colpo. - Jet Bazooka gom gom!!!!! – Ruben venne colpito in pancia e scaraventato lontano.
La battaglia era ora finita.
Rufy si lasciò cadere all’indietro. Chiuse gli occhi, e appena li riaprì vide il volto della sua navigatrice.
- è finita!!! – disse lui contento.
- Già.. – delle lacrime salate cominciarono a rigare il volto di Nami.
- Ehi Nami! Non piangere! – Rufy si mise seduto di fronte a le e la prese per le spalle. – Oggi è il tuo compleanno! Bisogna festeggiare!! –
Nami sorrise, si asciugò le lacrime e abbracciò il capitano.
-Si!! Ora possiamo festeggiare- disse tra una lacrima e un sorriso.
- Sanji!! Vai a preparare qualcosa buona da mangiare!! Questa sera si festeggia!!! – disse contento Rufy che non vedeva l’ora di mangiare.

Nami abbracciò uno per uno i compagni. Gli voleva molto bene, quanto le erano mancati…
Ma ora doveva fare una visita da Chopper. Lui le bendò tutte le ferite, le diede un paio di medicine e le consigliò tanto riposo.
Nami si mise a prendere il sole con Robin, e ogni tanto si facevano il bagno, la giornata era splendida. Erano le cinque, e lei era riuscita a riprendere colore, era da tanto che non sentiva il sole sulla sua pelle. Mentre si era presa il sole aveva raccontato a Robin tutto quello che le era accaduto, e lei l’aveva consolata. Anche se non era questo il suo obbiettivo, Nami accettò il gesto. Ormai era tardi, e non ne poteva più di prendersi il sole, decise di salire sulla Nave e si diresse in cabina. Non era cambiata di una virgola, ma era pulitissima, però c’era qualcosa di insolito, Rufy stava dormendo sul suo letto.
- e no! Così non va bene! – disse piano.
Rufy continuava a ronfare, in volto aveva un espressione angelica.
- Sei come un bambino… quando dorme un angelo quando è sveglio un diavolo – Sorrise – Non posso farti crescere viziato, ma per questa volta ti lascio stare qui.-
Lo sposto un po’ e si addormentò insieme a lui.
Rufy si svegliò che erano le sei, e trovò la compagna accanto a lui, fu una cosa bellissima, si era disabituato a vederla. Ma ora era lì che dormiva, decise di non svegliarla e di lasciarla dormire, uscì fuori dalla cabina della ragazza e si diresse in cucina.
- allora Sanji è pronto??- Chiese mettendosi una mano sopra la pancia.
- non dirmi che hai fame??! –
- emm…. – disse lui arrossendo.
- FUORI DA QUESTA CUCINA!!! – Gli urlò.
- Shh!! Abbassa la voce!! – il cuoco restò un po’ stupefatto.
-eh? Perché? –
- Nami sta dormendo!! – disse il capitano premuroso.
- Ah, davvero? La mocciosa sta facendo il suo riposino? –
- Parla quello che dorme sempre – disse sottovoce il cuoco.
- Ripetilo se hai il coraggio!! Damerino!! –
- Carciofo stai zitto e vai a dormire!! –
Rufy li lasciò litigare, uscì fuori e vide che Usopp, Franky e Chopper stavano addobbando tutto.

Erano quasi le otto di sera, e Nami si svegliò comodamente, Rufy non c’era più nel letto e tra se e se pensò << vabbè… meglio così.. >> sbadigliò e si preparò per la serata.
Appena fu fuori, tutti l’accolsero con un applauso, e insieme le cantarono buon compleanno.
Quella sera si sedette accanto al capitano, la sera passò ridendo e scherzando con tutti, era il miglior compleanno della sua vita.. non se lo sarebbe mai aspettata così bello…
Quello che bellemere le aveva sempre ripetuto era vero…
“ se vivrete ci saranno sicuramente delle belle cose belle.. il modo è pieno di cose bellissime tutte per voi..” era vero… e ora poteva finalmente ridere di cuore con i suoi amici…

<< GRAZIE AMICI…. SIETE LA MIA FAMIGLIA, NON VI ABBANDONERÒ MAI…>>


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spero vi sia piaciuta.. ci ho messo un po' per scriverla... spero di riceve almeno un po' di commenti..

 
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VOTO: (4 voti, 7 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 7 commenti
onda50 21/01/13 13:19
bellissima, e davvero commovente e stupenda. complimenti
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bibi95 - Voto: 03/08/12 21:50
bellissima...è davvero commovente, commento solo ora perchè l'ho letta da poco...ma è davvero bella! :D
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videl-san - Voto: 26/10/10 14:43
bellissima;) e commovente!!!
notato e apprezzato i riferimenti a "V per vendetta":)

una domanda...Franky non ti va tanto a genio?XD
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keiko94 - Voto: 11/03/09 20:04
madò, la banda del male fa tanto "misery non deve morire" O__O
comunque fanfic bellissima *__* blava giò *__*
baci^^
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mallow - Voto: 08/03/09 15:34
Bellissimaaaa!!! Sei troppo brava!!
No non sei decisamente l'unica...è capitato anche a me di sognare i cartoni e spesso anche i videogiochi...forse io sono presa peggio...XD
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hachiko95 08/03/09 13:43
che bello! almeno non sono l'unica xD
sono felice che ti sia piaciuta.
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n1sasuke 08/03/09 11:45
molto commovente ç_ç
devo dire che mi è proprio piaciuta questa fic. cmq, che tu ci creda o no, anche a me capita di sognare i miei cartoni preferiti.. anche se spesso finisco col mischiarli :p
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