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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: SARA E IL FANTASMA
Genere: Sentimentale, Drammatico, Soprannaturale, Dark
Rating: Per Tutte le età
Autore: niglia89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/03/2009 22:24:49

Non voglioa nticiparvi nulla. Perciò leggete e commentate! spero che vi piaccia!
 
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- Capitolo 1° -

1°capitolo

-Tesoro muoviti! Quanto ci metti a fare le valigie? Tra meno di un’ora dobbiamo partire!
-Vengo mamma! Finisco di riempire l’ultima e sono subito da te!
Tra un’ora esatta sarei dovuta partire e lasciare i miei più cari amici, per non rivederli più. Sarei andata in un posto lontanissimo da qua, magari anche sperduto tra le montagne. Non avrei più parlato con nessuno. La solitudine mi sarebbe piombata addosso in un secondo. Non volevo che ciò accadesse. La mamma però era irremovibile. Quando si mette in testa una cosa è molto difficile fargliela cambiare. Non avevo altra scelta. Sarei dovuta andare via con lei per forza. Non capiva quanto mi stesse facendo soffrire.
Cercai di scacciare dalla mente questi tristi pensieri. Continuai a fare le valigie. Poi mi guardai attorno. Questa non sarebbe più stata la mia stanza, quello non sarebbe più stato il letto in cui avrei dormito e neanche la scrivania su cui passavo le mie giornate a studiare, a leggere libri, oppure a cercare di scrivere un romanzo. Si, perché la mia ambizione è quella di diventare una scrittrice famosa e conosciuta in tutto il mondo. So che prima o poi ce la farò. Basta avere un po’ di voglia e un pizzico di immaginazione.
Mi stavo scordando una cosa importantissima. La foto dove è ritratto papà in guantoni dopo la vittoria contro il campione del mondo giapponese Taro Suzuki. La boxe. E’ stata proprio quella a farlo morire un giorno sul ring. Mi manca davvero tanto il mio papà. Quanto vorrei che fosse ancora qui con me e con la mamma. La presi e la misi accuratamente dentro il mio zainetto personale.
Scesi in salotto dove chiaramente la mamma mi stava aspettando con grande impazienza. Mi sedetti a tavola e cercai, anche se faticosamente, di mangiare qualcosa. Bevvi un bicchiere d’acqua e con lo sguardo perso nel vuoto cominciai a pensare. Ero immersa nei miei pensieri quando la mamma iniziò a parlarmi facendomi sobbalzare dalla sedia.
-Allora Sara le valigie sono già pronte?
-Sono pronte. Devo solamente riordinare la mia vecchia stanza
-Vai allora. Tra poco si parte! Andremo in un posto bellissimo, te l’assicuro!
-Si, ne sono più che sicura. Lo sai che i posti che scegli tu mi sono sempre andati a genio
-Davvero? Che bella soddisfazione mi dai. Corri o faremo tardi!
-Va bene. Ci metterò al massimo dieci minuti
In realtà stavo letteralmente mentendo alla mamma. Non volevo farla soffrire dicendole che in realtà i posti che sceglie lei non mi sono mai piaciuti. Nemmeno uno. Tranne quando andammo a Roma. Quella si che fu un’esperienza davvero indimenticabile ed eccitante. Come scordarsela. E’ stato il mio primo amore.
Salii in camera mia, per l’ultima volta, per riordinare le poche cose che erano ancora in giro. Presi le valigie e in un secondo fui giù in cortile ad aiutare la mamma a caricarle. Quando finimmo, tutte e due salimmo in macchina, ci allacciammo le cinture e la macchina partì a tutta velocità. Pian piano ci lasciammo la casa alle spalle, fino a quando divenne un piccolo puntino, per poi scomparire del tutto.
Durante tutto il tragitto evitai di parlare con la mamma. Non mi aveva neanche permesso di salutare la mia migliore amica e ormai mia ex compagna di scuola Giulia. Ascoltai per tutto il tempo il mio i-pod, canticchiando qualche canzone e guardando fuori dal finestrino. Mi chiedevo quando saremmo arrivate finalmente e destinazione.
Il sonno mi prese all’improvviso. Gli occhi mi si chiudevano. Mi ero alzata abbastanza presto stamattina. Così lasciai che il sonno mi “abbracciasse” e finalmente potei dormire. Il viaggio dovrebbe essere durato circa sei o sette ore. Non me lo ricordo di preciso.
Quando mi svegliai la mamma mi sorrise e io feci lo stesso. Mancava neanche un’ora per arrivare alla nostra nuova residenza. C’erano montagne dappertutto. Il paesaggio era veramente stupendo. Rimasi a bocca aperta. Tirai giù il finestrino e aspettai che il vento mi scompigliasse i capelli. L’aria era davvero pulita e si sentiva l’odore di erba fresca.
Attraversammo una stradina piena di buche. Visto che prima mi ero allacciata la cintura di sicurezza, incominciai a sobbalzare da tutte le parti. Cercai di trovare un appiglio ma sembrava che non ce ne fossero.
Poco dopo vidi una città. Pensai che la mamma avesse voluto fermarsi laggiù, invece mi sbagliai. Sopra una collina si ergeva un vecchio castello che mi fece venire la pelle d’oca. La mamma mi disse che era disabitato da tempo. Mi si rizzarono i capelli in testa. Questo voleva dire solamente una cosa: cioè che quel castello era infestato da fantasmi. incominciai ad agitarmi e la mamma se ne accorse.
-Stai tranquilla tesoro. Vedrai che quando arriveremo ti piacerà. Ne sono sicura
-Che stai dicendo?! Voglio tornare subito indietro! Ti prego mamma, gira!
-Perché mai dovrei tornare indietro? Che ti prende? Sei forse impazzita?
-Che mi prende?! Impazzita?! Se proprio lo vuoi sapere, secondo me quel castello è infestato da fantasmi! E direi proprio di quelli terrificanti! Quelli che di notte, quando l’orologio batte la mezzanotte, ululano e sbattono le catene contro i muri solo per farti prendere un accidente! Io non ci voglio andare! Ecco la mia spiegazione!
La mamma, con mia grande sorpresa, si mise a ridere. Questo mi fece andare letteralmente fuori di me. Come faceva a restare così calma? Io proprio non riuscivo a capirla.
-Ne sei proprio sicura? Sara i fantasmi non esistono. Sono solamente vecchie leggende metropolitane. I grandi le raccontano ai bambini solamente quando combinano qualche marachella. E poi a mezzanotte, e di questo ne sono più che convinta, dormirai come un sasso. E’ impossibile che qualcuno riesca a svegliarti. Neanche le cannonate ci riescono. Figurati un fantasma con le catene
-Certo, certo. Ridi pure. Prendimi pure in giro. Ti avverto: quando sari tu a vederlo con i tuoi stessi occhi, allora non venire da me urlando come una pazza. Io ti avevo avvertito e ti avevo messo in guardia
-Va bene. Allora ascolterò il tuo consiglio. Contenta ora?
-Per niente. Dici così solamente per farmi stare zitta
-Guarda che sei stata zitta per quasi tutto il viaggio con le cuffiette del tuo nuovo i-pod infilate nelle orecchie
Continuammo a discutere fino a quando non arrivammo in cima alla collina dove si trovava quel terrificante e lugubre castello. La mamma spense il motore, scese dalla macchina e chiuse la portiera, mentre io rimasi ancora in macchina a morire dalla paura. Deglutii. Che cosa mi stava succedendo? Dovevo essere coraggiosa e non farmi prendere dal panico. Dovevo ripetere a me stessa che i fantasmi non sono mai esistiti e non esisteranno mai e poi mai. Facevo fatica pure a dirlo. Le labbra mi tremavano, come foglie al vento. Lo dissi anche ad alta voce. Cominciai a sudare freddo, avevo i brividi lungo la schiena. La mamma mi guardò con aria interrogativa.
-Che cosa hai detto prima cara?
-“I fantasmi non sono mai esistiti e non esisteranno mai”. Almeno credo…
-Via fifona. Coraggio, vedrai che staremo bene qui. Vedrai che l’abitudine cancellerà tutte le tue paure
-Se lo dici tu allora posso crederci…
-Certo che ci devi credere. Non ho mica detto una fesseria
-Si, si. Hai perfettamente ragione
Scesi dalla macchina. Improvvisamente dal di dietro sentii una mano fredda e bianca toccarmi la spalla destra. Mi misi ad urlare come una scema. Pensai che fosse un fantasma. Invece era il custode del castello che era venuto a darci il benvenuto. Il respiro ricominciò a farsi regolare e il cuore a battere normalmente. Che paura che mi sono presa. Poteva almeno dirci qualcosa. No, invece si era attaccato alla mia spalla facendomi venire un infarto. La mamma si mise nuovamente a ridere. Non la sopporto proprio quando fa così. Sembra una presa in giro. Rise per qualche minuto, poi alla fine decise di calmarsi e tornare sé stessa. L’avrei strangolata in quel momento.
La mamma salutò cortesemente l’uomo, il quale ci fece un inchino. Mamma chiese delle informazioni. Sia lei che il custode continuarono a parlare per una buona mezz’ora. Io invece mi guardai intorno.
Alzai lo sguardo e da una piccola finestra mi sembrò che qualcuno si fosse affacciato e mi stesse osservando. Non era un uomo in carne ed ossa, ma qualcos’altro. Non so cosa potesse essere stato. Mi stropicciai gli occhi. Quando li riaprii non vidi più nulla. Pensai di avermelo solamente immaginato. Avrei voluto dirlo alla mamma. Poi ci ripensai. Si sarebbe cacciata a ridere e mi avrebbe detto che avevo le allucinazioni. Meglio stare zitta. Sarà, ma a me pareva di aver visto una figura non umana fluttuare per aria, quasi fosse stato un palloncino. Quei palloncini che quando li lasci salgono fino in cielo per poi scomparire tra le nuvole.
Il custode prese dalla tasca dei suoi pantaloni un mazzo di chiavi e cercò la chiave giusta. Quando finalmente la trovò aprì il portone che cominciò a cigolare. Accese la luce. La luce mi diede un attimo di fastidio e chiusi gli occhi. Quando li riapri, cioè un secondo più tardi, i miei occhi si era già abituati alla luce. Che meraviglia. Era tutto già pronto, in ordine, come se qualcuno avesse saputo in anticipo del nostro arrivo. Entrai. Stupendo. Che salone enorme. Pieno di quadri. Tende di seta. Divani. Ci si poteva perdere. Sorrisi. L’idea di venire qui ora non mi faceva più così paura. La calma si era improvvisamente impossessata di me.
Lo strano signore ci fece fare il giro del castello. Ci fece iniziare dalla cucina: enorme, imbandita di tante delizie. E c’erano pure piatti e posate d’argento. Avanzammo verso il salone. Qui dovevano farci sicuramente feste e balli. Il custode ci disse che prima qui ci aveva abitato il padrone, il quale amava dare balli e invitare parenti ed amici. Qualche volte a questi balli si intrufolavano anche persone sconosciute che non erano state invitate. Continuammo con le camere. Ce ne dovevano essere più di cento. Non finivano mai. Avevo solamente l’imbarazzo della scelta.
Quando il giro fu fatto, il custode ci augurò la buonanotte. Prima che se ne andasse io gli chiesi di raccontami la storia del signore che aveva abitato qui prima di noi
-Non c’è molto da dire. Il padrone era molto conosciuto giù in paese. Tutti lo rispettavano e lo amavano. Aveva un gran cuore. Ai bambini di alcuni orfanotrofi regalava giocattoli e soldi perché le suore potessero mantenerli. Un giorno incontrò una bellissima fanciulla dai lunghi capelli rossi e ai grandi occhi celesti. Fu un colpo di fulmine. Si piacquero. Lei lo andava a trovare spesso nel suo solitario castello e lui le dedicava qualche canzone suonata al pianoforte. Il loro amore crebbe a vista d’occhio. Non potevano fare a meno l’uno dell’altra. I due si giurarono amore eterno stabilirono la data delle loro nozze. Il 18 agosto. Il giorno arrivò. Lo sposo era eccitato ed emozionato. Non stava più in sé dalla gioia. Era sorridente. Ma il sorriso sparì quando le ore passavano e non c’erano tracce della sposa. Passò il pomeriggio. Le nozze furono annullate e tutti i presenti se ne ritornarono alle proprie case, delusi ed amareggiati. Il padrone, mogio e triste tornò al suo solitario castello. Quando fu in camera sua, prese la pistola che teneva sul comodino e si sparò ad una tempia
-Nessuno sa che fine abbia fatto la sposa?
-No. Nessuno lo sa. Attente perché in questo castello aleggia ancora il suo spirito. Si possono sentire i suoi lamenti e la sua voce che chiama instancabilmente il nome della sua amata. Pazzesco. Tu assomigli moltissimo alla sposa del padrone. Che somiglianza spaventosa… non so dirvi altro. Buonanotte
La storia che raccontò il custode mi colpì profondamente. Povero padrone di questo castello. Che storia triste. Si è suicidato per amore. Davvero il suo spirito vaga in questo castello e chiama la sua amata che non si è presentata al matrimonio? Ecco mi sono tornati i brividi. Davvero io assomiglio così tanto a quella dolce fanciulla? Chi lo sa. Le persone dicono tante cose…
Io e mamma tornammo dentro.
-Mamma hai sentito cosa ha detto il custode? Avevo ragione io. I fantasmi esistono
-Tesoro l’ha raccontato solo per farci prendere paura. Non sono vere, naturalmente. Che burloni che sono questi uomini. Sono solamente balle. La gente di questo posto ci crede ai fantasmi perché è mezza ignorante. Qualunque cosa gli si dica, loro finiscono col crederci
-Ma se fosse vero? Se non si fosse sbagliato? Se dicesse la verità?
-Basta parlare di queste cose. Ora scegliti una camera dove dormire e quando sarà pronta la cena ti verrò a chiamare. D’accordo?
-Va bene. Vado
Presi la mia valigia e percorsi una scala a chiocciola che portava direttamente alle camere. Quando arrivai non seppi in che camera sistemarmi. Ne scelsi una al primo piano. Tanto tutte potevano andare bene, non faceva molta differenza.
La camera in cui andai fu molto spaziosa. Aveva appesi al muro un sacco di quadri che raffiguravano vari paesaggi. Uno in particolare mi colpì. Il quadro rappresentava una persona sorridente. Lessi ciò che era scritto sotto il quadro: “Edge Parthon”. Chi mai poteva essere costui? Quella persona, chiunque egli fosse, mi trasmise una gran simpatia e una serenità indescrivibile. Sorrisi compiaciuta.
-Edge Parthon. Non è male come nome. E poi trasmette simpatia e serenità. Ed è anche molto affascinante
-Grazie tante per il suo complimento signorina. E’ veramente gentile
Sentendo una voce sconosciuta dietro alle mie spalle, mi girai di scatto. Davanti a me c’era un uomo che mi guardava e mi sorrideva. Doveva essere un uomo sulla trentina, di bell’aspetto, con due occhi color nocciola e degli occhiali calati sugli naso. Mi piacque subito. Arrossii. Non sapevo minimamente che ci fosse qualcuno che mi stesse ascoltando sulla soglia della porta.
-Mi scusi signorina se l’ho fatta arrossire. Non era mia intenzione, mi creda
-Certo che le credo. Forse la colpa è anche un po’ mia. Non avrei mai pensato che qualcuno mi stesse guardando e ascoltando
-Nessun problema. Capita a tutti di ammirare un quadro e di commentarlo ad alta voce
-Non mi sono ancora presentata. Mi chiamo Sara e mi sono trasferita in questo castello circa un’ora e mezzo fa
-Io sono Edge Parthon. Piacere di conoscerla
Quel nome mi fece sussultare. Lo guardai con aria incredula. Guardai il quadro e l’uomo di fronte a me: assomigliavano come due gocce d’acqua. Avevano anche lo stesso nome.
-Mi scusi è lei l’uomo raffigurato in questo quadro?
-Si sta sbagliando, non sono io. Si starà confondendo con un’altra persona
-Forse. Però sembra lei quello ritratto in questo quadro
-Io sono solamente il custode di questo castello
Custode? Ma il custode doveva essere quello di prima. Quello che ci ha fatto visitare il castello. Possibile che ci fossero due custodi? Possibile. Ma qualcosa mi diceva che non era affatto così.
Da sotto sentii la voce della mamma che mi stava chiamando. Mi girai per salutare il signor Parthon, ma non lo vidi più. Era come se si fosse improvvisamente dileguato nel nulla senza lasciare alcuna traccia di sé e senza aver fatto il minimo rumore. Rimasi sconcertata. Forse era stata la mia immaginazione. Impossibile. Eppure mi era sembrato di averlo visto e di avergli parlato faccia a faccia, come due persone normalissime.
Durante la cena non pensai più al signor Parthon, ma parlai tutto il tempo con la mamma, raccontandole un sacco di cose. Era da un po’ che non facevamo quattro chiacchiere. Dopo la morte di papà, la mamma aveva sempre parlato poco. Ora mi sembrava serena e felice. In fondo, però, pensava sempre a papà e si vedeva che soffriva non poco. Però sapeva nascondere molto bene questa sua tristezza. Per lei papà era sempre stato un punto di riferimento, una persona su cui poter contare in ogni momento della vita. Io non era da meno. In sua presenza, però, cercavo di non toccare questo tasto dolente.
Dopocena guardammo un po’ di televisione e giocammo a carte fino a tardi. Il sonno cominciò a farsi sentire. Ognuna di noi andò nella propria stanza, spense la luce e si addormentò. Era stata una giornata lunga e faticosa. Un po’ di riposo ce lo meritavamo entrambe.
Prima di dormire mi tornò alla mente il signor Parthon. Era davvero il custode? Non poteva essere semplicemente l’uomo del ritratto? Perché era sparito all’improvviso? Che cosa nascondeva di così importante? Quante domande. Il mistero stava per avere un suo inizio.

CONTINUA…


Spero che vi piaccia questo primo capitolo. Questa è la mia seconda ff! Leggetela e poi ditemi se vi è piaciuta! Vi prego commentate! Voglio sapere un vostro parere!
Ciao e al prossimo capitolo!



 
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VOTO: (3 voti, 8 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 8 commenti
karin-san - Voto: 02/05/09 23:21
Bravaaaaaa, amorina mia^^ Bellissimo^^
Continua, continua^//^ Kiss kiss
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niglia89 08/04/09 19:38
Grazie grazie! cercherò anche di andare avanti!
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reby95 - Voto: 08/04/09 19:37
povera sara!!!cmq è molto bella...bravissima
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niglia89 26/03/09 21:11
Grazie mille!
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michela4ever 25/03/09 19:31
BellaXD
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niglia89 10/03/09 12:24
adesso scoprirai chi è questo parthon! comunaue è un fantasma, senza ombra di dubbio! e chissà che farà Sara? poveretta costretta ad andarsene per arrivare ad un castello sconosciuto e maledetto! Eh si lo so che è triste, ma io ero triste quel giorno e così l'ho fatto triste!
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kagomina - Voto: 10/03/09 07:01
Ciao tesorina!!!!!!!!!!!
Com'é??

Parlo dell'inzio!!

Ma dò!!!!!!!!
Ti giuro!!!!!!!
Io avrei fatto la stessa cosa al suo posto!!!!!
Mi sarei messa a urlare e a dire a mia madre di tornare indietro!!!
Quel cacchio di maggiordomo!!! Non poteva riscaldarsi la mano??? Se solo fossi stata sola e senza qualcuno che mi stesse vicno (Mia zia che se ne sta per andare) mi sarei messa a urlare!!!!!!!!!
Stronzo!!!!!!
Mi ha fatto spaventare!!

Ora parlo del mezzo!!!!!!!!!

Mio dio!!!!! Che storia triste!!!!!!!!!!
Prima si giurano eterno amore e poi lei sparisce???
Poverino!!!!
Io però gli e l'avrei fatta pagare!!!!! Eh eh eh!!!!!!!! Con me nesunna la passa liscia Muaahahahah!!!
Basta!! Sono tornata quella di sempre
Mio dio!!!!!! Ci asspmigliapure!!!!!!!!!!!!
Questa è bruttissima!!!!!!!!!!!!!!!

Bellissima sta storia!!!!!

ora la fine!!!!!

Bellissima!!!!!! Chi sa chi è questo parthon!!!!!!!

E bella!!!!!!! spero la aggiornerai presto!!!

Aspetto l'aggiornamento!!!!!!!!!!

Ciao ciao!!!!!!!!!!!!!

Baci!!!!!!!!!!!!!

TVB!!!!!!!!!!!!
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niglia89 08/03/09 14:10
Leggetela e poi ditemi che cosa ne pensate... accetto anche giudizi negativi! perciò fatevi avanti!
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