ARRIVI IMPREVISTI
- Capitolo 1° -
In teoria questa F.F. si potrebbe collegare con la precedente (Tre giorni... da cane) solo perché riprendo quel finale per cominciare una nuova storia, poiché in quell'altra c'è un elemento che muove i fatti anche in questa storia.
Spero vi piaccia. Fatemelo sapere, grazie.
Bada, non ho ancora cominciato.
-…Mi raccomando domani venite tutti, ripeteremo l’ecosistema delle barriere coralline. È ripetizione l’esame di biologia che comincerà tra meno di due settimane.
La campanella suono non appena la professoressa di biologia finì di parlare, tutta la classe si affrettò ad uscire, tranne Kagome che si muoveva con la velocità di un bradipo.
-Higurashi va tutto bene?
-Si professoressa, non si preoccupi.
Mentì Kagome, poi corse fuori. Tornata a casa corse in camera e cominciò a studiare.
“_ Accidenti quanta roba, non ce la farò mai a studiare tutto in tempo”
Aveva un intero quaderno di appunti da studiare, senza contare le trentotto schede illustrate sui vari ecosistemi. Era tardo pomeriggio quando udì due voci familiari chiamarla da sotto la finestra.
-Ciao totana!
La salutò Inuyasha, Sesshomaru le fece solo un cenno con la mano, anche lui sorridendo come il fratellastro.
-Ragazzi che ci fate qui.
-Vieni giù e te la mostriamo.
Lei scese di corsa le scale e si precipitò fuori. Era contenta di rivederli dopo tutto quel tempo.
-Guarda cos’ho.
Sesshoamru le mostrò una perla color acqua marina, chiusa dentro un’ostrica bianca perlacea.
-È una perla.
-Non una perla qualunque.
-Hosenki ci ha fatto il favore di trasferire il potere della spade di quel tanuki in una delle sue perle demoniache.
-Siamo riusciti a prenderla prima che Totosai la distruggesse, così abbiamo fatto fare il lavoretto ad Hosenki prima di restituirla.
-E quindi?
-Questa perla ha gli stessi poteri della spada, anche se un po’ diversi.
-Non mi dire che hai intenzione di trasformarti in cane un’altra volta!
Sia Inuyasha che Sesshomaru sogghignarono, poi il mezzo demone disse con un sorrisetto.
-Mica solo lui!
-Infatti, e poi anche se fosse, questa sarebbe un’altra storia!
-Come un’altra storia? Hei ragazzi non fate scherzi, io ho gli esami tra un po’ e non posso perdere tempo.
I tre si fissarono in silenzio poi Inuyasha disse.
-Trasformiamo quelli che chiami professori in scarafaggi, così niente esame.
Kagome lo guardò poi fece un sorriso malefico e si strofinò le mani.
-Giàaa. Buona idea.
-Kagome! Perché hai quella brutta faccia?
Lei tornò normale, Inuaysha fece il gesto della croce con le dita di fronte a Kagome.
-Esci da questo corpo demonio.
Kagome restò indignata.
-Inuaysha, ACCUCCIA!!!
Come al solito lui si schiantò a terra.
-Ma poveraccio, voleva solo mettere in pratica quello che ha imparato da Miroku.
-Questo dice tutto.
-Sei proprio antipatica oggi.
-Non è vero.
Disse lei inacidita. Inuyahsa sghignazzò.
-Ho capito qual è il problema, hai preso quattro in qualche materia. Ignorante!
-ACCUCCIA!!!
-Se fai così ho ragione.
-Non ho preso quattro ma cinque e mezzo in geometria.
-Ci sono andato vicino.
-E con questo?!
Kagome era nera di rabbia, Inuyasha voleva dire tanti imprevisti e niente studio, e niente studio equivaleva a bocciatura sicura.
-Dai adesso datevi un bacio e fate pace, come fanno i bambini piccoli.
-Sesshomaru, ci stai prendendo in giro?
Dissero i due in coro.
-Forse.
-Come mai sei così di buon umore?
-Si è vero, è da stamattina che sei così …allegro?
-A proposito, come vanno le cosa con Kagura?
-Non so di cosa parli Kagome.
Lui guardava altrove, in modo da non rivolgerle lo sguardo.
-Lo sanno tutti che dopo la morte di Naraku hai resuscitato Kagura, anche se non ho ancora capito bene come hai fatto.
-Ma davvero? Io non mi ricordo. E poi bho. Un mistero.
Inuyasha e Kagome fissavano Sesshomaru con l’aria di chi sospettava qualcosa.
-Che avete da fissarmi in qual modo.
I due sogghignarono e si strofinavano le mani soddisfatti.
-Smettetela, mi fate impressione.
Il rumore di una cannonata distrasse i tre dalla conversazione; dal tempio in cui stava il pozzo si alzò una nuvola di fumo grigio.
-SALVE RAGAZZI!!! Ho interrotto qualcosa?
Kagome guardò sconvolta cinque dei sette mercenari che saltarono fuori dal tempio improvvisamente.
-Cosa ci fanno loro qui! Sesshomaru, ne sai qualcosa non è vero?
-Hem si… no… più o meno, forse…
Kagome lo fissava nera di rabbia.
-E va bene, ma non l’ho fatto apposta, li ho resuscitai per sbaglio.
-Confermo. C’ero anch’io.
-Si certo, capisco che ti sia venuto un attacco di generosità ma… che diavolo ci fanno qui!!!!
-HUUuuu ma guarda che carine queste!
Jakotsu era sul retro e stava studiando la biancheria intima di Kagome stesa ad asciugare. Prese uno slip rosa pastello a fiori celesti, e li studiava per bene. Bankotsu aveva la faccia schiacciata al vetro della finestra e fissava la tv, sorpreso ed entusiasta.
-Che pariata!!!
-Pariata? Che cavolo vuol dire.
Chiese Jakotsu sentendolo.
-Ah non lo so, però mi piace il suono. Pariante. Dove hai preso quelle… quelle… Com’è che si chiamano?
-Sono delle mutandine da donna.
Intervenne Renkotsu.
-HUUuuuuuu.
Dissero in risposta gli altri due mercenari, con espressione simile ad E.T.
-E tu come lo sai?
Remkotsu fece un’aria da saputello soddisfatto.
-Modestamente, sono molto intelligente. E poi le trovo molto comode.
Detto ciò tornò a ciò che aveva trovato.
Kagome si guardava intorno stringendo i pugni, pronta ad esplodere di rabbia. Mukotsu preparava uno dei suoi intrugli velenosi in mezzo al giardino, strappando le radici delle piante nelle aiuole, Suikotsu squadrava il gatto come se volesse giocarvi all’allegro chirurgo, Bankotsu e Jakotsu tenevano la faccia schiacciata al vetro della finestra, cercando di guardare l’interno della casa, Renkotsu aveva trovato i vecchi libri di matematica di Kagome nella cantina, e li sfogliava con le lacrime agli occhi per l’emozione di nuovo sapere.
-CHE CAVOLO FATE QUI, SPARITE SUBITO!!!
Tutti si bloccarono e girarono lentamente la testa verso di lei, con espressione agghiacciata.
-Posso sapere il motivo di questa visita?
Nessuno rispose; Inuyasha e Sesshomaru sgattaiolarono silenziosi e si nascosero dietro la porta della cantina, cercando di sfuggire alla rabbia di Kagome.
-Allora? Aspetto una risposta.
-È stato lui a dire che potevamo venire.
Bankotsu puntò il dito contro Inuyasha, che faceva mosse per dirgli di stare zitto.
-Bene Inuyasha.
Kagome gli si avvicinava con un sorrisetto minaccioso, peggiore di quello di Sesshomaru quando aveva qualcosa di malvagio in mente, e si sgranchiva le dita.
-Sai a cosa sei andato in contro, vero?
Inuyasha si allontanava di dieci passi ad ognuno di Kagme. Fece uno scatto e corse dietro Suikotsu, che lasciò andare il gatto.
-Dai non ha fatto nulla di male.
Gli occhi di Bankotsu diventarono lucidi, pieni di lacrime di emozione.
-Già è vero, è la prima volta ch qualcuno ci tratta come amici, e no come mercenari. Sono commosso.
Scoppiò a piangere come un fontanella, e Jakotsu era pronto a seguirlo.
-Infatti. Non solo Sesshomaru ci ha resuscitati e non ci ha trattati come pezze, come fece Naraku a suo tempo, ma sia lui che Inuyasha si sono comportati da amici verso di noi.
-Tutti amici, abbracciamoci.
I due mercenari abbracciarono Kagome, che rimase confusa dal loro comportamento. Fu più forte di lei, divenne improvvisamente gentile e cortese.
-Su ragazzi, va tutto bene. Non c’è motivo di disperarsi.
-E chi si dispera. Siamo tanto felici.
-Si certo, bhe se volete…
Jakotru e Bankotsu la guardavano con grandi occhioni lucidi e speranzosi.
-…Potete anche restare.
Un urlo di gioia rimbombò in tutto il quartiere, come se la nazionale di calcio avesse vinto i mondiali.
-Si però ad una condizione.
-Si tutto quello che vuoi.
-Voglio solo che voi cinque ed i signorini nascosti in cantina, non combinate guai.
-Hai la nostra parola da mercenari.
-Si Kagme, anche la nostra, a patto che non usi quella parola.
-Parola? Quale parola?
Il tono di Kagome era antipatico
-Non fare la finta tonta.
- Appunto, è una mia strategia, e tu non me la puoi copiare.
Inuyasha annuì serio alle parole del fratellastro.
-Da quando in qua vi date ragione a vicenda?
I fratellastri si fissarono di sbilenco.
-Io non gli do ragione. Annuisco solo perche non voglio che usi quella parola.
-Parola?
Inuyasha fissava turbato Kagome.
-A si, ora ricordo, è accuccia!
Il mezzo demone sbatté a terra, e si rialzò infuriato.
-Bene Kagome, l’hai voluto tu.
Fischiò con le dita per attirare l’attenzione dei presenti.
-Ragazzi, abbiamo il permesso di scatenarci!!!
Un altro urlo squarciò la quiete del tardo pomeriggio nel quartiere.
-Ragazzi state calmi, se vi comportate come Inuyasha comanda vi mando a casa.
-Hei che ne dite di provare la perla demoniaca!!!
Si udì un si generale ed entusiasta da parte di tutti i presenti.
-Sesshomaru! Ti ci metti anche tu!!
-E su Kagome, non preoccuparti, so bene quel che faccio.
-Io ne dubito.
Lei era disperata. Il demone salì sul tetto di lamiera della cantina/baracca.
-CHI VUOLE ESSERE IL PRIMO VENGA QUI!!!!!
Una massa confusa avvolta da un polverone lo raggiunse, facendo crollare il tetto.
Kagome sospiro sconfitta.
-Questo è l’inizio della fine. Addio esame, addio tranquilli e noiosi giorni scolastici, e soprattutto addio diploma.
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noe3004
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lisiana
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Bravissima!Continua così!!!Siii!Aggiorna presto!^^
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Quetre sono pazzi!Poverini!beh...se non ci fossero...nn ci sarebbe divertimento...no?
...continua nelle pagine numero:
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