Come una cometa
- Capitolo 1° -
Mi ritrovo a vagare nel vuoto infinito.
È freddo assoluto.
È silenzio completo.
È buio accecante… tranne… per tante, piccole luci lontane… punti splendenti su una pagina nera…
…sono galassie… sono stelle… è il Sole…
Il Sole è fonte di luce. Il Sole è sorgente di calore. Il Sole è motore di vita.
Se non ci fosse il Sole non esisterebbero i mari… e in essi le onde perché non esisterebbe il vento.
Se non ci fosse il Sole non esisterebbero i giorni… e con essi il tempo che ne è da sempre scandito.
Se non ci fosse il Sole non esisterebbero le stagioni… e con esse gli anni… e con essi il lavoro dell'uomo.
Se non ci fosse il Sole non esisterebbe la vita… non le piante, non gli animali, non l'uomo.
Ma io non sono un sole.
Io sono un ramingo pezzo di ghiaccio incrostato. Io sono una palla di neve sporca alla deriva nel cosmo. Io sono uno sterile ammasso d'inutilità.
Lentamente, proseguo, rassegnato, la mia inutile corsa nel vuoto, irresistibilmente attratto da uno di quei lontani puntini, da uno di quegli scrigni di terribile forza.
Mi avvicino.
Passa il tempo.
Mi avvicino.
E avviene il miracolo… la trasformazione…
Ero una palla di neve sporca, obbrobrio di me stesso; ora sono uno spettacolo meraviglioso.
Assurto a stella, che è sorgente d'infinita potenza, brillo, seppur di riflesso, di vivida luce, diventando così la biblica guida alla scoperta divina.
Ancor più meraviglioso è ciò che mi lascio alle spalle… una splendente scia fatata simile al velo nuziale di una sposa che si avvia, a cadenzato passo, all'incontro col suo sposo.
Ed ora è tutto in mano al destino. Tre sono le strade che mi attendono ma solo una potrà essere percorsa.
La più terribile mi conduce lontano… lontano dalla fonte della mia nuova magnificenza, catapultandomi di nuovo in quel mondo di freddo, buio e silenzio, con solo la speranza vaga d'imbattermi in un altro sole…
Un'altra, non meno terribile, m'imbriglierà nell'eterno circolo vizioso… un continuo, ciclico avvicinarmi e allontanarmi da Lei, con la rassegnata consapevolezza di non poterla mai raggiungere…
L'ultima strada, invece, mi porta dritto verso di Lei, consumandomi mentre mi avvicino per poi scontrami con Lei… morire in Lei!
Ma ora… mi ritrovo a vagare nel vuoto infinito. È freddo. È silenzio. È buio… tranne per tante piccole luci lontane…
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