torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: L'INASPETTATO INTRECCIO
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: rika-moon galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/02/2009 17:25:00

Harry ha ucciso Voldemort,ma Ron è stato ucciso nel tentativo di difenderlo...ora inizia una nuova vita all'ultimo anno di Hogwarts... Harry/Hermione
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
TRA LE LACRIME
- Capitolo 1° -

Salve a tutti!
Allora,questa fic intanto ha un solo capitolo,per vedere se vi piace oppure no... ^^ Se vedrò che è apprezzata continuerò!=D

E' una "E se..."
In questo caso Harry sconfigge Voldemort prima dell'ultimo anno a Hogwarts,ma Ron si sacrifica per lui durante lo scontro.Vi avviso,è una Harry/Hermione,che,sebbene non siano la mia coppia preferita (Hermione e Draco lover <3) mi hanno stimolato in questa storia :P




Chapter I


Harry James Potter stava accoccolato sulla poltrona rossa davanti al fuoco, nel dormitorio dei Grifondoro. Fissava inespressivo le fiamme crepitanti del caminetto.
Non parlava da tantissimo, ormai.
Certo, era riuscito a uccidere Voldemort, ma a che prezzo? Il suo migliore amico, Ronald Weasley, era morto. Ucciso da Voldemort stesso.
Che stupido.
È sempre stato un grandissimo stupido, il più grande idiota del mondo. Si era lanciato sul suo corpo, proprio mentre, disarmato, stava per essere colpito dall’Avada Kedavra di Voldemort. Nella sua mente rivedeva nitide le immagini dello scontro, vivide e impresse. Come se fosse un film al rallentatore. Il ghigno sadico del Signore Oscuro, la bacchetta lontana, la luce verde. Era sicuro che sarebbe morto.
Poi una massa informe e indistinta su di lui. Una selva di capelli rossi. Il grido stramazzato di Ron, che, colpito, giaceva addosso a lui. La disperata incredulità di Harry, la fugace visione del viso di Hermione.
Non l’aveva mai vista così. Una lacrima perlacea andava a scivolare sulle gote rosate della ragazza. Un urlo disperato.
-Nooooooo!-
Poi la rabbia, la furia, esplosa nel suo corpo minuto, mentre i ricci le ricadevano scomposti sul viso, mentre si gettava su Voldemort con la disperazione di chi ha perso qualcuno che ama.
-Harry?- una voce dolce sussurrava al suo orecchio. Harry si risvegliò da quello strano torpore. Si accorse che, appesa alle ciglia nere, una lacrima era in procinto di nascere. Il Bambino Sopravvissuto alzò gli occhi.
-Ginny- asserì con voce roca.
La ragazza dai folti capelli rossi si avvicinò a lui. Al suo viso serio si sovrappose l’immagine di Hermione. Perché ci pensava?
-Vieni a fare colazione?- disse lei in un soffio. Anche Ginny aveva sofferto molto. In fondo era suo fratello. Ma Hermione...
Harry annuì con il capo alla domanda della ragazza. Lei lo baciò sulle labbra, quasi di sfuggita. Da quando era successo, Ginny, di solito così solare, era diventata fredda e quasi indifferente. Questo aveva influito sul loro rapporto.
Si era convinto che, tornando a scuola, avrebbe dimenticato. Avrebbe preso i suoi M.A.G.O. e se ne sarebbe andato. Dove, non sapeva. Forse sarebbe diventato Auror. Anche a Ron sarebbe piaciuto diventarlo. Harry scacciò quei pensieri.
La Sala Comune era vivace e chiacchiericcia come sempre. Il tavolo dei Grifondoro era gremito come sempre.
-Vieni- disse Ginny, prendendolo per un braccio. Lui si fece guidare, passivo, finché non sedettero lontano dalla marmaglia di studenti.
Harry afferrò pigramente il caffé, versandone un poco nella tazza. Lanciò un’occhiata alla ragazza davanti a sé. Ginny stava mordicchiando distratta un biscottino, i capelli di fuoco che ricadevano delicati sul viso. Forse era stato il trauma della morte di Ron, ma Harry non riusciva più a vedere Ginny come la sua ragazza.
Nessuno di loro, a dir la verità, era come prima. L’unico sollievo per Harry era diventato il volare. Spesso si assentava per ore, volando sulla sua scopa, fino a perdere la sensibilità delle dita.
Ginny era fredda come una statua di marmo. Quando passavano il tempo assieme, sembrava che lo facessero per abitudine, più che per il gusto di stare insieme. Più o meno consciamente, Harry sentiva che i suoi sentimenti per Ginny si stavano affievolendo.
Hermione, invece, non si vedeva da giorni. Passava le giornate in biblioteca, probabilmente desiderando di affogare il dolore nei libri. Ormai erano giorni che Harry non la vedeva, tranne qualche sera, dove scorgeva la chioma ricciuta sparire nel dormitorio femminile.
Si alzò, mentre il cibo della colazione lentamente spariva per poi ricomparire nella cucina degli elfi.
-Ora ho Incantesimi- disse Ginny, osservando il suo orario –e tu?- chiese, guardandolo negli occhi smeraldini.
-Cosa?- disse lui, come risvegliandosi da un sonno profondo –Oh... Storia della Magia- rispose –Ci vediamo a pranzo, ok?- chiese alla ragazza.
-Va bene- disse lei –A dopo- lo salutò, baciandolo sulla guancia.
Harry la seguì con lo sguardo, mentre camminava in fretta scuotendo la chioma rossiccia. Era felice che ci fosse Storia della Magia. Almeno poteva dormire sul banco, perché la notte non riusciva a prendere sonno molto spesso.
Si guardò in giro, per riuscire ad intercettare Hermione. La ragazza non c’era.
Non si era mai sentito così solo in vita sua. A casa Dursley almeno non sapeva neppure cosa significava avere veri amici.
“E’ più doloroso perdere qualcuno che non averlo mai avuto” constatò Harry, accovacciato sul suo banco, la testa appoggiata sulle braccia.
La giornata passò abbastanza in fretta, tutto sommato. Ora il Bambino Sopravvissuto si trovava di nuovo sulla sua poltrona preferita, in Sala Comune, ed era quasi mezzanotte.
Gli occhi del ragazzo stavano quasi per chiudersi dolcemente, quando un cigolio lo fece sobbalzare.
Era Hermione, che scendeva le scale del Dormitorio.
<<Ehi>> la salutò con un cenno.
<<Ciao>> rispose la ragazza. Indossava un pigiama che ricadeva dolcemente sulle sue forme da giovane donna.
Harry quasi si stupì, in quel momento. Non si era mai reso conto di quanto era cresciuta la sua migliore amica. Si ritrovò a fissarla, inebetito, per qualche istante, finché il dolce sguardo scuro della ragazza si posò sul suo viso.
<<Che c’è?>> chiese lei, mentre si accovacciava davanti al caminetto acceso.
<<Cos...? Oh, nulla, nulla.>> rispose Harry.
<<Non riesci a dormire neppure tu, eh?>> domandò la ragazza.
<<Io... non proprio>> rispose il ragazzo.
<<Sono ormai due settimane che passo le notti in bianco. Vengo spesso qui.>> disse la ragazza, senza essere stata interpellata. Sul suo viso l’espressione sofferta di chi si tiene tutto dentro. Harry capì che voleva sfogarsi.
Non sapeva come la Grifondoro fosse riuscita a stare zitta tutto quel tempo. Lui si era sfogato più volte con Ginny, e lei con lui. Ma Hermione… lei non aveva nessuno con cui sfogarsi.
Harry si alzò, e si accovacciò vicino a lei. La ragazza lo guardò un attimo negli occhi, prima che lui la cingesse dolcemente con le braccia. Hermione capì il perché del suo gesto.
Prima una, poi due, infine lacrime, salate lacrime che uscivano dai begli occhi color cioccolato. Iniziò a singhiozzare, tra le braccia del suo migliore amico. Pianse tutta la sua disperazione, tutto il dolore, l’incredulità, la paura, la solitudine che l’avevano attanagliata da quando Ron, il suo vero primo amore, era morto.
<<Sfogati, non aver paura. Butta tutto fuori>> le sussurrava Harry, mentre la stringeva tra le braccia forti.
La ragazza sussultò. Le lacrime scendevano, ma un torpore rassicurante la stava avvolgendo. Si sentiva finalmente al sicuro, e non credeva che per riuscirci dovesse bastare solo un abbraccio.
Strinse forte la maglietta del ragazzo, mentre lui le accarezzava dolcemente i riccioli castani.
Dopo quella che le parve un’eternità, lei si separò da quell’abbraccio, gli occhi gonfi e rossi, la bocca carnosa tirata in una smorfia dolorosa.
<<Oh, Harry… perché?>> chiese, anche se sapeva benissimo che non c’era risposta a quella domanda. Rivedeva Harry che uccideva Voldemort, ma non riusciva a sentire la gioia, perché in quel momento un’enorme vuoto si era aperto nel suo cuore, e tutto quel tempo trascorso non le sembrava mai sufficiente a colmarne nemmeno una briciola. Però… però, ora c’era Harry con lei. Se non altro, non si sentiva più così sola. Ora che si era sfogata, le sembrò che un piccolo peso si sciogliesse e cadesse lontano. Forse sarebbe sopravvissuta, con lui accanto.
<<Mi dispiace, Herm…>>
<<Shh>> lo interruppe lei, posandole l’indice affusolato sulle labbra. Lui tacque.
<<…ne…ne abbiamo già discusso, Harry. Io…>> fece una pausa, come per prendere il coraggio di parlare senza scoppiare in lacrime un’altra volta <<…io lo so che hai fatto tutto il possibile. Tu sei riuscito nella tua impresa, l’hai ucciso, Harry! È stato stupido da parte sua fare… fare quel che ha fatto>> riprese, senza dire il suo nome. La ragazza sospirò. <<Non devi sentirti in colpa>>
<<Hermione…>> sussurrò lui, fissandola negli occhi. Riusciva a intercettare ogni piccolo particolare del suo viso, ogni sfumatura delle iridi profonde, l’angolo perfetto del naso. Perché lo vedeva solo ora? All’improvviso si vergognò di se stesso, non sapendone nemmeno il motivo… come poteva pensare al volto di Hermione in quel momento? È vero, lui non aveva mai pensato che fosse una brutta ragazza, ma pensava che solo il suo affetto fraterno li avesse legati in tutti quegli anni. E allora, perché i suoi occhi ora scivolavano sul pigiamino di raso lilla, sulla pelle candida, sui pantaloncini troppo corti di lei? Chiuse forte gli occhi, scrollando di dosso quelle assurde sensazioni. Ne era certo, tutta quella confusione era causata dalla mancanza di Ron.
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
hachiko95 - Voto: 25/02/09 20:50
Bella Storia, anche se preferisco la coppia Ron/Hermione.
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: