- Capitolo 1° -
Come era possibile?
Morto. A soli quindici anni.
Senza motivo apparente, senza spiegazioni.
Morto.
Si chiese se tutte le persone li vicine avessero i suoi stessi pensieri.
Non una battaglia. Non una eroica impresa se l’era portato via, ma una malattia.
Kiba Inuzuka.
Queste erano le parole incise sopra quella lapide.
All’improvviso, Tenten avvertì un groppo in gola gigantesco.
Non è giusto.
Tutti lo pensavano, nessuno lo diceva.
Sensi di colpa.
Questa era l’emozione che le attanagliava lo stomaco.
Quante volte aveva parlato con quel ragazzo-cane? Una, forse due.
Lei non lo conosceva. Non aveva il diritto di piangere, di sentirsi affranta.
Eppure, non poteva farne a meno. Morto.
Sentì, più che vedere, Hinata urlare per la disperazione.
Il suo ragazzo.
E ancora sensi di colpa, perché sapeva che Kiba era uno da conoscere. Simpatico, divertente, carino. E, l’unica volta in cui ci aveva davvero parlato, era rimasta incantata dalla sua voce.
E invece, lui era morto.
Senza che lei potesse conoscerlo meglio.
Si guardò intorno, notando Neji che teneva fra le braccia la povera Hinata, Rock-lee che consolava sakura, naruto tra le braccia forti di Sasuke.
Una lacrima le sfuggì, involontaria.
Lei non era una piagnucolona, ma quella morte, così distante, eppure così vicina, l’aveva colpita a fondo.
Si sentì improvvisamente sola.
Se dentro quella bara ci fosse stata lei, qualcuno avrebbe pianto sinceramente come stavano facendo per l’Inuzuka?
Quante persone che non conosceva c’erano al mondo? E quante di queste sarebbero potute essere sue amiche?
Era lo stesso che si chiedeva per Kiba.
Forse, in futuro si sarebbero potuti parlare di nuovo, conoscersi, diventare amici.
Sentì Akamaru uggiolare triste e sconsolato.
I sensi di colpa se ne andarono improvvisamente.
Pianse, per quello che sarebbe potuto essere.
Pianse, perché era ingiusto.
Pianse, perché poteva esserci lei al suo posto.
E poi le lacrime cessarono, e solo il ricordo di quella voce che tanto l’aveva affascinata si fece strada in lei.
Non più sensi di colpa, non più lacrime.
Solo un piccolo, timido sorriso. Forse, dopo due mesi di coma, ora Kiba stava meglio.
Sperò che il suo pensiero lo raggiungesse ovunque egli fosse.
Mi dispiace.
E, in qualche modo, conserverò con gioia il tuo ricordo.
All’improvviso delle braccia calde la avvolsero.
<< Non pensavo lo conoscessi così bene>> sussurrò nel suo orecchio Neji -accortosi delle sue lacrime -e una sensazione calda e dolce l’avvolse.
<< Ha davvero importanza? Non è giusto, che io lo conoscessi o meno. Non è giusto e mi dispiace>>.
Neji la guardò, stupito e dolcemente gli asciugò una lacrima.
<< Torniamo a casa>> mormorò.
Tenten afferrò la sua mano e , insieme, si diressero verso il futuro.
l'ho scritta in memoria di un ragazzo morto nel mio paese... gli avevo parlato solo una volta, ma la sua morte mi ha sconvolta... ci ho messo due mesi per pubblicarla...
in memoria di Antonio... mi dispiace...
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ogni volta che leggo una recensione mi va il cuore a mille e mi viene da piangere!!!! GRAZIE MILLE!!!!!
Devo dire che non mi dispiacciono le coppi,specialmente la Naruto Sasuke°ç°
Comunque...davvero complimenti^-^
ti ho dato un 5...forse sarò stato un po troppo gentile,ma per questo gesto te lo meriti ^_^
un saluto per te e per questo antonio...da izuna uchiha
ps: "naruto tra le braccia forti di Sasuke"...O.o mica saranno gay?..perfavore dimmi di no ç_ç