PREPARAZIONE - Capitolo 1° -
È sera e , dopo aver mangiato, leggo il mio solito libro su cui sto quotidianamente una mezzoretta. Mi siedo contenta sul bordo del letto, incuriosita da quelle poche pagine che rimangono al raggiungere la fine del volumetto alto quasi cinque centimetri. Non era altissimo, ma era faticosamente difficile da capire, ogni parola aveva dentro di se una piccola parte su cui incuriosirsi. Gli abitanti di quel libro erano le frasi, e il padrone, il re, era il titolo, che sfiorava quasi un millimetro di altezza dalla copertina. Era un titolo in bianco, piuttosto grande. Mi piaceva spesso passargli la mano sopra e sentire le lettere che mi parlavano da sotto, con timore e con espressione. Mi misi il pigiama: tanto sapevo che mia madre me l’avrebbe chiesto, e sarebbe stato peggio se l’avesse fatto mentre ero in mezzo al mare accompagnata da Moby e dal capitano Achab. Andai subito in bagno a lavarmi i denti ed a legarmi i capelli in una comoda coda, così non mi avrebbero dato fastidio mentre sono immersa in un altro mondo, azzerando la fantasia per poi ricominciare da capo iniziando dalla pagina che il giorno prima avevo cominciato. Mi concentravo al massimo per mantenere la serietà e anche il controllo mentale. L’ultima frase di quel capitolo lasciato in sospeso ancora mi chiedeva di essere riletta, come se mi attirasse in tutti modi possibili, verso quel libro ancora da esplorare. Fissai camera mia, e c’era una luce fiocca che la illuminava: una scarsa lampadina, tutte le altre bruciate o troppo tempo accese. Mio padre dice sempre che aggiusterà tutto, ma ogni giorno mi ritrovo a leggere a mezzo buio. Faccio un sorriso smagliante, con la testa rivolta allo specchio e tutte le altre parti, trascinate dalla voglia, corrono verso la stanzetta, attirate magneticamente dal famoso volumetto de ‘Moby Dick’, che avevo tanta voglia di leggere. Mi sdraiai sul letto, coprendomi con le lenzuola per metà, fissando il volumetto come se lo dovessi mangiare. Lo toccai, ma non osai aprirlo, e con avidità lo abbracciai ancora una volta. Finalmente. Era giunto il momento di entrare in quel mondo. Riprovai il mio esercizio di azzeramento della fantasia e iniziai il mio viaggio da dove lo avevo lasciato…
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sono contenta che tu non abbia fatto diventare questa ff una lunga storia!
è eccezionale così!
brava!!!
mi è venuta voglia di leggere....
^__^
^^