1° CAPITOLO
- Capitolo 1° -
“Avanti Tobi, muoviti!”
“No! Non ho ancora finito! Tu inizia a rientrare, Deidara-sempai!” sorrise il ragazzo.
I due membri erano fuori dal covo dell’organizzazione da più di mezz’ora e Tobi non si decideva a rientrare.
“Siamo già in ritardo! Il Boss ha voluto anticipare le pulizie di primavera della base!”
“Ho quasi finito! Però, non capisco, è strano fare le pulizie di primavera a fine inverno!”
“Il Boss ha deciso così, non ci posso fare nulla… Oh insomma!! Quanto ti ci vuole per finire quel pupazzo di neve!!??!”
Vennero raggiunti da Itachi:
“Eccovi… ma siete ancora qui?”
“Prenditela con lui!!!” disse infuriato Deidara indicando il compagno.
Tobi finì di sistemare i bottoni al suo pupazzo e si voltò verso gli altri
“Ecco fatto!!! Tobi ha finito!!! Oh, ciao Itachi!”
“Muovetevi…” disse spazientito l’Uchiha.
“Ti piace Itachi?!”
“......” Itachi fissò la creazione di neve senza dire nulla, attivò l’amaterasu e la sciolse. Si voltò e si incamminò verso il covo.
Tobi era talmente sconvolto che non riuscì a dire nulla: rimase fermo in piedi a fissare in silenzio la pozza d’acqua.
“Wow… che stile…” anche Deidara rimase senza parole “Su, vieni Tobi… lo rifarai l’anno prossimo.” Disse incamminandosi.
Tutti i membri si stavano rimboccando le maniche per sistemare e pulire la propria stanza… ok, quasi tutti: Tobi era ancora in cortile a fissare la pozza d’acqua.
I sei corpi di Pain si chiusero nella loro stanza e rimasero tre quarti d’ora a fissare i sei armadi a muro nel disperato tentavo di organizzarsi per fare il cambio dei vestiti. (E VOI CHE PENSAVATE CHE INDOSSASSERO SEMPRE LA STESSA TUNICA! XD)
Konan si mise a riordinare fascicoli, foglietti e cartacce nel suo ufficio. Separò tutte le pratiche contabili di Kakuzu dai testamenti delle vittime sacrificali di Hidan, i disegni di Tobi dai romanzi autobiografici sulle disgrazie di Pain.
Una forte esplosione travolse tutto il covo e le carte appena sistemate si sparsero nuovamente per l’ufficio.
Konan, che era una donna pacata e di poche parole, uscì dal suo studio e con tutta la calma di questo mondo disse: “CHI È L’IDIOTA CHE HA FATTO SALTARE IN ARIA TUTTO!!?? SE SEI UN VERO UMOMO ESCI E FATTI VEDERE!!!” era di poche parole, ma quando parlava si faceva sentire…
Si aprì una porta nel corridoio e da una nuvola di fumo uscì Deidara tutto abbrustolito, con i capelli spettinati e la tunica un po’ lacerata.
“Scusami Konan… Cof! Cof! Ma volevo rivoluzionare la camera…”
“Oh, Deidara sei tu…” disse lei con un sorriso dolce ed innocente che si tramutò in un’espressione di odio e furia omicida.
Il dinamitardo fuggì per il covo inseguito da centinaia di foglietti. Uscì e corse per il cortile passando davanti a Tobi.
“Aaaah! Aiutami Tobi!!!”
Il ragazzo non si mosse da lì.
Continuò a fissare la pozzanghera: “………”
Nel frattempo Hidan aveva appena ripulito la sua stanza da macchie e strisciate di sangue sulle pareti e sul pavimento, aveva accatastato in un angolo i cadaveri dei suoi innumerevoli sacrifici, aveva pure dato una mano di vernice dove il sangue si era già seccato e, già che c’era, aveva imprecato una cinquantina di volte.
Si sentiva davvero orgoglioso del suo operato.
“Ho fatto veramente un ottimo lavoro! Devo ringraziare il grande Jashin che mi ha permesso di finire tutto in così poco tempo!” tracciò con il proprio sangue il simbolo del Dio della morte sul pavimento, sui muri e sul soffitto, si sdraiò a terra e procedette con la solita cerimonia.
Fu così che dovette ricominciare tutto da capo…
Il Pain capellone uscì dalla camera con un aspirapolvere e si mise a pulire il corridoio, ll soggiorno, la cucina, la sala delle riunioni, la falegnameria di Sasori, la camera dei giochi di Tobi e l’acquario personale di Kisame. Insomma, si era proprio fatto prendere la mano!
Kakuzu si era barricato nel suo studio… letteralmente barricato. Aveva innalzato un muro in cemento armato con filo spinato sulla sommità davanti alla trincea che aveva scavato davanti alla porta blindata dello studio. (SI SA! CON I SOLDI NON SI È MAI TROPPO SICURI!)
Era lì, nel silenzio più assoluto, in armonia con l’universo, in pace con ogni creatura del creato a contare minuziosamente i suoi amati soldini.
L’unico suono percepibile era il tintinnio delle monete che venivano impilate l’una sull’altra e il fruscio delle verdi banconote quando le sfogliava tra le mani.
L’equilibrio perfetto tra yin e yang che si era creato in quel santuario del denaro venne distrutto dall’aspirapolvere di Pain che entrò, non si sa come, nello studio del contabile (C’È POCO DA STUPIRSI: IL RINNEGAN TUTTO VEDE E TUTTO PUÒ!). il caso volle che Pain distrattamente attivò la funzione inversa dell’elettrodomestico e spazzò dalla stanza ogni singolo centesimo che finì nella stanza attigua, dove Kisame stava pulendo il filtro della piscina.
Si sentì solo: “Nooooooooo!!!!!!!!!”
Era il grido disperato di Kakuzu.
Come una furia Kisame supererò la barricata ed entrò nell’ufficio: vide Kakuzu inginocchiato a terra che piangeva disperato.
“Che diamine è successo??!!”
“È stato il capo!!!” rispose il contabile piagnucolando indicando alla sua destra.
Kisame si voltò ma non c’era nessuno: “… dov’è andato?!”
(L’HO DETTO PRIMA… IL RINNEGAN PUÒ TUTTO! XD).
L’uomo pesce uscì dallo studio lasciando il contabile nella sua disperazione: “Dannazione! Avevo appena ripulito il filtro!” prima che potesse entrare nella sua camera Itachi gli passò davanti rapidissimo avvolto dalle fiamme e si buttò nella piscina.
“… ma che hanno tutti oggi… Itachi, cosa ti è successo?!”
L’Uchiha rimase a galleggiare nell’acqua a mo’ di morto: “Ero in camera mia e per sbaglio ho attivato l’amaterasu. Tutto ha preso fuoco, io compreso…”
“Oh cielo…” Kisame si battè una mano sulla fronte “Ho bisogno di bere qualcosa…” così dicendo se ne andò, lasciano lì Itachi.
Tobi era ancora in cortile a fissare la pozzanghera con l’unica differenza che si era seduto a terra: “………”
Konan decise di lasciar in pace Deidara, per questa volta. Aveva troppo da fare.
Stava tranquillamente camminando per il corridoio quando arrivò il Pain con l’aspirapolvere che aspirò di tutto: polvere, ragnatele, tappeti, sassolini… d’un tratto si sentì un lamento provenire all’intermo dell’elettrodomestico: “Fammi uscire!!!”
Pain spense l’aspira tutto e l’aprì. Foglietti impolverati uscirono e composero Konan che lo fulminò con lo sguardo.
“Eheheh… scusami sorellina!” rise imbarazzato.
Kisame tornò alla sua piscina con un bicchierino di scotch in mano e non trovò più Itachi… ma un centinaio di cadaveri…
Bevve in un sorso il liquore “Speriamo che il filtro non si intasi di nuovo…” lasciò il bicchiere e si diresse alla porta di Zetsu.
“Zetsu!! Ci sei!? Avanti aprimi!!!” disse bussando.
Non ricevendo risposta socchiuse la porta e sbirciò all’interno: vide il compagno chino su alcune piante, intento ad annaffiarle.
“Chi è la pianticellina di papà!?! Chi è!? Bevi tutta l’acqua forza! Che diventerai grande e forte!!”
Kisame rimase scioccato: “Ehm… Zetsu…”
Zetsu si alzò di scatto voltandosi nascondendo l’annaffiatoio dietro la schiena. “Sì…?”
“Mi serve una mano a liberare la piscina…”
“Arrivo!” si incamminò verso la stanza di Kisame.
Kisame ripassò dalla cucina. Questa volta prese l’intera bottiglia di scotch. Tornò in camera e non trovò più i cadaveri… ma nemmeno l’acqua…
Zetsu se ne era appropriato per far crescere sane e forti le su pianticelle.
Kisame si scolò l’intera bottiglia…
Sasori era tutto intento nel suo laboratorio a lavorare su nuove marionette… voleva realizzarle in legno più leggero, adatto per la bella stagione.
Solo allora Tobi si rese conto che il suo pupazzo di neve era stato sciolto e realizzò l’immenso odio che provava per Itachi.
Entrò come una furia nel covo e trovò Itachi.
“Oh, ciao Tobi.”
Il ragazzo non rispose. Prese l’Uchiha per il colletto della tunica e lo trascinò fuori di peso. Lo sommerse con la neve realizzando un pupazzo con le sue fattezze.
Tutto soddisfatto gli scattò una foto, attivò il suo sharingan ipnotico e gli diede fuoco.
Itachi corse come un disperato per tutto il cortile fino a rientrare nella base. Si fiondò nuovamente nella stanza di Kisame gettandosi in piscina… però, sta volta, oltre all’acqua c’erano anche i cinque squali famelici…
I cinque Pain erano ancora chiusi nella camera a fare il cambio delle tuniche e dei piercing.
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Questo è il dilemma ù.ù
Meravigliosa,le scene di Itachi e Tobi erano veramente troppo sceme!Ma il pupazzo di neve!!XDXDXDXDPovero Tobi!Piccolo e innocente(e bastardo sotto sotto[mica tanto sotto!]) Tobi!
Davvero,ora sono indecisa sul tuo soprannome...Ah,la tua doppia bravura mi confonde!Vabbè,me ne vado,ci sentiamo sul fp,alla prossima^^