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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Neon Genesis Evangelion (Shin Seiki Evangelion)
Titolo Fanfic: - UNA VACANZA MOVIMENTATA -
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: rei-chan86 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/12/2001 17:15:19

finalmente una vacanza per gli stressatissimi piloti degli evangelion?:) disponibile per adesso soltanto il primo capitolo (sto scrivendo il secondo!)
 
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LA NOTIZIA!
- Capitolo 1° -

Una Vacanza Movimentata

1° capitolo – Prima parte


“Problemi respiratori!?!?” Esclamò tutto ad un tratto il Vicecomandante Fuyutsuki stupito più che mai, tanto da precedere colui da cui era realmente attesa la risposta: Gendo Ikari che, come al solito, non si scompose affatto di fronte all'inaspettata notizia che la bionda scienziata, la dottoressa Ritsuko Akagi, aveva da poco pronunciato con tono preoccupato e poco scherzoso.

“Proprio così, Vicecomandante Fuyutsuki. Dall'ultimo controllo medico dei Children, in tutti e quattro i soggetti si sono riscontrate delle difficoltà respiratorie per fortuna di bassa entità. Ma andando avanti di questo passo potrebbero avere delle conseguenze molto serie…” Rispose decisa Ritsuko con voce fiera e sicura di ciò che stava dicendo. Detestava dover usare certi termini scientifici, privi di alcun carattere emotivo, ma dopotutto colui a cui stava riportando questi dati non era poi tanto differente emotivamente dalle sue parole, no?

Gendo infatti non si lasciò affatto influenzare dalle reazione di sorpresa del suo fedele vicecomandante. Così senza distogliersi dalla sua classica posizione prese la parola. “A cos'è dovuto secondo lei questo disturbo, Dottoressa Akagi?…”

Ritsuko riprese a sfogliare delle cartelle cliniche dove aveva annotato ogni cosa, che fino ad ora aveva tenuto sotto braccio, e avvicinandosi lentamente alla scrivania vi appoggiò il tutto.

“Stando alle seguenti disposizioni evidenziate su questi reports, ritengo che la colpa di questa irritazione alle vie respiratorie dei piloti sia da attribuire esclusivamente all'utilizzo eccessivo dell' LCL.”

“L'LCL?!!?!??!!?” Il vicecomandante Fuyutsuki non poté trattenersi nell'evidenziare ancora una volta tutta la sua sorpresa per la risposta della ragazza. “Ma com'è possibile?!!? L'LCL è stato testato e ritestato più volte affinché fosse una sostanza completamente priva di sostanze nocive per l'organismo!!!” Continuò.

“E' vero. Il Link Connect Liquid è una sostanza completamente innocua per il nostro organismo. Ma ciò non toglie che i polmoni dei ragazzi vengono costantemente esposti ad in utilizzo così eccessivo del liquido che possano indebolirsi e quindi portare ad avere anche problemi seri alle vie respirazioni…”

Sia Fuyutsuki che Gendo Ikari non fiatarono. Conoscevano bene Ritsuko, e sapevano che era raro che commettesse un errore su una faccenda seria.

“Il Link Connect Liquid è indispensabile per il funzionamento corretto degli Evangelion, lo sa bene…” Disse Gendo, alzando com'era solito a fare, i suoi occhiali sul naso.

Ritsuko non si scompose. Sta volta infatti, stava giocando il suo asso nella manica. “Lo so. Ed è per questo che sono qui.” Rispose in tutta tranquillità.

Il vicecomandante si sorprese dell'incredibile tempestività della ragazza “Mi sta dicendo che ha già trovato una soluzione a questo problema!?”

“Non proprio ma…”Ritsuko non trattenne un piccolo sorriso di soddisfazione “…un rimedio semplice ed efficace per far fronte a questo problema ci sarebbe! “

Il tono di voce sicuro e nello stesso momento allegro con cui la dottoressa Akagi aveva completato il suo discorso non lasciarono tranquillo il vicecomandante Fuyutsuki che, al contrario del Comandante Ikari che non aveva alterato per un solo secondo la sua espressione inespressiva, non riuscì a trattenere la sua espressione incredula e nello stesso tempo, poco convinta…

*

Il giorno dopo…

Ore 8:00 del mattino. Appartamento del Maggiore Misato Katsuragi.

“COOOOOOOOOOOOOOOOOOOSAAAAA?!!??!!?O_______O” Fu questa la reazione stupita di Asuka Soryuu Langley; La ragazzina tedesca pilota dell'Evangelion 02, alcuni secondi dopo aver aperto una busta da lettere che Ritsuko le aveva consegnato.

“Shhh!! ^^;; non urlare in questo modo, Asuka!” Esclamò Ritsuko sfilandosi le scarpe sul pianerottolo dell'appartamento, sorridendo per la reazione, del resto più che prevedibile, della rossa tedesca.

“Ri…Ritsuko, è uno scherzo, vero!?!??!” Continuò ancora Asuka trattenendo a fatica la sua felicità, mentre rileggeva ancora una volta i difficili kanji presenti nella lettera che teneva tra le mani, assicurandosi in questo modo di aver capito bene il contenuto di essa.

“No, non è uno scherzo. Dagli ultimi controlli medici i vostri polmoni sono risultati molto indeboliti a causa dell'eccessiva esposizione all'LCL, e così la Nerv ha deciso di organizzare per voi un breve soggiorno in montagna che servirà a ristabilirvi completamente.. ” Rispose a sua volta in tutta serenità la bionda scienziata, mentre tirava fuori dalla sua borsa a tracollo una seconda lettera, da consegnare però a Shinji, che essendo ti turno per le pulizie assieme a Rei, era dovuto uscire prima dell'inizio delle lezioni.

Asuka ridacchiò “In poche parole ci state mandando in vacanza, eh!?!” Continuò con un sorriso malizioso e saputello stampato sul volto.

“Beh…^^;; qualcosa del genere…”Mormorò Ritsuko, facendosi strada lungo l'appartamento della sua amica, come se stesse dirigendosi verso una destinazione ben precisa.

“YAAAAAATTAAA!!^O^O^O^ Che bello!!! Era una vita che non facevo una vacanza!!! ^O^” Esclamò ancora Asuka saltellando allegramente per il corridoio, come una bambina che ha appena trovato il regalo tanto desiderato sotto l'albero di Natale.

Ritsuko sorrise per l'innocente gioia del Second Children. Del resto, i Children erano stati costretti più volte a dover rinunciare alle gite scolastiche organizzate dalla scuola per i doveri che la Nerv gli imponeva; Ed una reazione di gioia del genere da parte di uno di loro, per questa vacanza imprevista, era più che plausibile. Però era strano che Misato non glene avesse parlato la sera precedente dopo il lavoro…del resto la reazione del Maggiore alla notizia che sia lei che Ritsuko avrebbero preso parte a questa breve vacanza in montagna, come accompagnatrici, non era stata poi così tanto differente da quella di Asuka…
Il fatto che Misato se ne fosse dimenticata sorprese non poco la dottoressa, che in quel momento si ricordò il motivo principale per cui era li quella mattina.

“Asuka, Misato è ancora in camera sua vero?!” Domandò Ritsuko mentre si dirigeva lentamente verso la camera del maggiore.

Asuka annuì, e portò le mani ai fianchi “Si, stamattina non c'è davvero stato modo per tirarla fuori dal letto...Shinji ha detto che probabilmente non sta molto bene, e così ha insistito tanto per farti venire qui!…bah! Per me sono tutte scuse per non voler andare a lavorare ed incontrarsi con il signor Kaji una volta che si sara' sbarazzata della mia presenza e quella di baka Shinji!” Esclamò seccatamente, spostando all'indietro alcune ciocche di capelli, con un gesto veloce della mano.

“Potrebbe anche essere, per Misato ogni scusa è buona per stare a letto assieme a Kaji !^__^;;” Esclamò scherzosamente Ritsuko, poggiando una mano sulla porta della camera dove dormiva la sua amica.

La rossa tedesca sbuffò e assunse ancora una volta la sua classica posizione “E' quello che ho pensato anche io! Ma come al solito quello scemo di Shinji vuole sempre avere ragione lui! Certo che quel ragazzo è davvero un credulone!…Comunque cio’ che mi sorprende e’ che oggi non ha voluto neanche bere il suo caffè! O_o;” Continuo’ indicando con gli occhi in lontananza un vassoio posto su un tavolino contenente una tazza di caffè quasi del tutto intatta.

A sentire la parola ‘caffè’, la dottoressa Akagi si ricordo’ che quella mattina essendosi precipitata di tutta fretta nell’appartamento del Maggiore, non era riuscita ancora a bere una tazza della sua bevanda preferita, così prima di entrare dentro la camera della sua collega, percorse la distanza che la separava dal tavolino dove vi era la tazza di caffè, e con la scusa di evitare lo spreco inizio’ a sorseggiarlo.

“Ah! Non sapevo volessi il caffè! Se vuoi te lo preparo subito!” Esclamo’ Asuka assistendo alla scena. Quel giorno era talmente felice che sarebbe stata capace di elogiare il baka-Shinji! Figuriamoci se per lei sarebbe stato un problema preparare del caffè alla portantina della sua felicità!

Ritsuko scosse la testa, mentre si affrettava a bere tutto il caffè il prima possibile “No, non ti preoccupare! Quello di Misato era praticamente pieno…”Esclamo’, posando la tazzina nel vassoio ed avvicinandosi nuovamente alla ragazza.

“Già! L’ha soltanto assaggiato, e dopo un po’ ha detto che le dava nausea…boh!” Asuka alzo’ le spalle in segno di dissenso “E…e se fosse incinta?!?! ^++^” Aggiunse ancora, facendo un po’ di spirito mattiniero che non guastava.

Di fronte alla visione immaginaria di Misato incinta, Ritsuko non riuscì a trattenere le risate per la bizzarra idea di Asuka. In fondo non era poi un ipotesi da escludere! Ma adesso era giunto il momento di trasformare le idee in fatti compiuti…

“Beh, staremo a vedere…” Ritsuko aprì la porta scorrevole della camera di Misato, dove ancora vi regnava la penombra delle persiane chiuse, e vi entrò lentamente, facendo attenzione a non calpestare la marea di vestiti e lattine di birra vuote sparpagliate per il pavimento. Ritsuko sospiro' sconsolatamente...

*Accidenti, che disordine! Ma come fa Misato a poltrire sapendo di avere attorno a se tutto questo macello??" Domando' a se stessa Ritsuko, continuando ad avanzare per la stanza.

Ad un tratto, nell'uscita della stanza, la dottoressa inizio' a sentire degli strani lamenti soffusi, e da cio' capì immediatamente che la sua amica si era finalmente svegliata..

"mmmmm...sei tu, Ritsuko?..." La voce di Misato si estese attraverso l'oscurita', e a quel richiamo, la dottoressa Akagi riuscì ad intravedere finalmente il futon dove era stesa la sua amica.

"Di un po', hai alzato ancora una volta il gomito, eh Misa-chan? Oppure stai recitando la parte del Maggiore Ammalato per chiamare Kaji e farti un po' 'coccolare' da lui?;) " Esclamo' scherzosamente Ritsuko, abituata ormai a simili malesseri della sua amica dovuti all'eccessiva birra che ogni giorno Misato consumava in quantita' industriali ^^;

Misato si volto' di fianco, portando un braccio sui suoi occhi, infastidita dalla luce che filtrava dalla porta lasciata socchiusa. "Risparmiati lo spirito, Ritchan... non ho avuto manco la forza di bere ieri sera!" Si lamento' con tono supplicante.

Nonostante trovasse Misato molto convincente, Ritsuko non si lascio’ abbindolare facilmente dai suoi lamenti; Misato era proprio un’attrice sprecata, e in fondo, se era divenuta direttore delle operazioni strategiche della Nerv, la furbizia non doveva proprio mancarle. Così, accarezzando l’idea di constatare da sola le sue reali condizioni, Ritsuko si inginocchio’ accanto al futon dell’amica, mentre sul suo viso non cancello’ l’espressione poco convinta e quasi divertita dalla sceneggiata mattiniera…

“Addirittura?…Non e’ che per caso non hai bevuto perché ti sono finite tutte le scorte di birra e adesso sei in una sottospecie di ‘crisi d’astinenza’?” Ritsuko smise immediatamente di scherzare pero’, quando nel toccare la fronte dell’amica si accorse che essa era completamente bagnata dal sudore che versava, e in più scottava come un ferro da stiro rovente. L’espressione di Ritsuko cambio’ all’istante e si fece concentrata “Misato, la tua fronte scotta!” Esclamo’ preoccupata, mentre nel buio della stanza cerco’ il suo braccio per tastarle il polso, e questo confermo’ la sua impressione…

“Trovi?…altro che birra!…” Si lamento’ Misato, facendo riferimento alle battute sarcastiche che poco prima la dottoressa le aveva rivolto.

Ritsuko quasi si sentì in colpa per essersi presa gioco della sua amica poco prima; il suo malessere evidentemente non era frutto della sua fantasia come aveva creduto. “Eggia! Credo proprio che tu abbia la febbre, sarà meglio misurarla…”Esclamo’ prima di alzarsi in piedi e guardarsi intorno la stanza buia in cerca dell’interruttore della luce. “Hai un termometro per caso?” Domando’ ancora, avvicinandosi verso il muro accanto alla porta d’ingresso dove aveva intravisto l’interruttore, facendo sempre attenzione a non inciampare sui vari vestiti della sua disordinata compagna universitaria.

Misato si sforzo’ di ricordare facendo mente locale per un attimo “mmm…si, dovrebbe essere nel primo cassetto del comodino…” Certo che ricordarsi dove aver messo un determinato oggetto in tutto quel soqquadro doveva essere già una vera impresa per una persona sana, figuriamoci una persona febbriciante come lo era Misato in quel momento. Aggrotto’ le sopracciglia emettendo un lieve lamento di fastidio nel momento in cui i fastidiosissimi raggi emessi dal lampadario si propagarono per tutta la stanza abbagliandola. Strinse il cuscino al suo viso, cercando ci coprire in questo modo i suoi occhi ancora abituati alla vista del buio, ma lentamente essi sembrarono prendere confidenza con i fasci di luce e indugiando allento’ la stretta con cui pressava il cuscino sui suoi occhi. Ne aprì uno timidamente, cercando con esso di riuscire ad intravedere i movimenti della sua amica all’interno della stanza, non riuscendo nella sua impresa pero’, fu costretta ad aprire anche l’altro, e così a scostare definitivamente il cuscino dal suo viso.

Ritsuko rovistava nel primo cassetto del piccolo comodino accanto al suo letto in cerca del termometro; ma era ben chiaro anche per lei che trovarlo tra le mille cianfrusaglie che vi erano all’interno di esso non sarebbe stato facile…
“Ma dove cav.…” Prima che riuscisse a terminare la sua frase, un oggetto all’interno del cassetto sembro’ catturare la sua attenzione.
La prima cosa che venne in mente a Misato fu il tanto cercato termometro; ma la sua espressione febbriciante muto’ immediatamente quando la dottoressa, dopo aver assunto un insolito sguardo malizioso, tirò fuori dal cassetto con le punta delle dita una confezione aperta di preservativi.

“Ma brava! Fai bene ad avere sempre una scorta personale di questi…In fondo Kaji potrebbe sempre dimenticarsi di comprarli prima di venire da te , non ti pare?! ;)” Ironizzare certi particolari imbarazzanti della sua amica, per Ritsuko era un vero e proprio spasso; e lo sarebbe stato per chiunque. Bastava solo guardare il colorito paonazzo di Misato che quasi non riusciva a differenziarsi dal tessuto color porpora della coperta del suo futon, che si era tirata fin sopra la bocca. Di certo la febbre l’aveva presa proprio al cervello per aver indirizzato così tranquillamente Ritsuko verso quel cassetto senza riflettere sulle possibili conseguenze. Di scatto, dimenticandosi quasi della sua debolezza fisica, Misato si alzo’ dal futon mettendosi seduta ed agitando le mani come gesto di smentita.
“Oh beh, ec…ecco io!! Non…Non e’ come sembra, Ritsuko!! Quell…quelle cose li non son…” A mettere fine alle balbuzie di Misato, la quale cercavano in tutti i modi di inventarsi una scusa plausibile che riuscisse a negare l’evidenza, fu ancora una volta la scienziata, che le chiuse la bocca cacciandole inaspettatamente tra le labbra il famoso termometro, che finalmente era riuscita a ripescare dalla confusione del cassetto.

“Agitarsi in questo modo servirà solo ad alzare la febbre…rimettiti giù e tranquillizzati.” Ritsuko sorrise, richiamando la sua amica alla calma. “In fondo non c’è niente di male, no?…vi date alla pazza gioia del sesso senza correre il rischio di ritrovarvi bel bebè!” Ribatte’ ancora riprendendo il suo tono scherzoso.

“Grrrrrr…Pianthala, Rithsuko!” Nonostante la presenza del bulbo di metallo sotto la sua lingua, Misato non si trattenne dall’esclamare questa frase che andava conto le numerose frecciatine che la sua amica si divertiva a lanciarle.
La dottoressa sventolo’ la mano facendo segno di troncare li la discussione “Ok, ok…non ti arrabbiare! La mia era solo una battuta…” Misato avrebbe voluto rispondere anche alle ultime parole della scienziata, ma la risposta le fu impedita dai leggeri segnali acustici emessi dal termometro come segno che aveva già acquisito la temperatura corporea della ragazza. Prima che Misato potesse fare qualsiasi cosa, Ritsuko le sfilo’ dalle labbra lo strumento e guardo’ attentamente i numeri mostrati sul display a cristalli liquidi.

“Trentotto e mezzo…e’ piuttosto alta…” Mormoro’ con un filo di preoccupazione nel tono di voce. “Per oggi e’ meglio che resti al caldo e riposi, probabilmente devi aver preso freddo ultimamente…”Continuo’ Akagi, spegnendo il termometro e rimettendolo nell’apposito astuccio. “In caso ti sentissi male avvertimi, chiaro?”

“Beh, sopravviverò!…” Bisbiglio’ con un sorriso Misato, pur avvertendo la sua anomala temperatura corporea avvolgerla e farla sua velocemente. Vedeva su di se Ritsuko, che per qualche istante rimase ad osservarla con preoccupazione. Nonostante le frecciatine ironiche, e i numerosi battibecchi che le avevano coinvolte, Misato restava sempre la sua migliore amica, nonché l’unica che poteva definire così. Forse non l’avrebbe ammesso con facilita’, ma preoccuparsi per lei le sorgeva spontaneo…

“Ma dovevi ammalarti proprio adesso che stiamo per partire?…” Sapeva bene che non era in quelle condizioni per voler suo, e infatti la dottoressa sorrise nel pronunciare queste parole, cercando con il suo sorriso di affievolire la situazione…

“Baah! Domani sarò come nuova, non preoccuparti!” Misato sapeva che molto probabilmente non sarebbe stato così, ma questa frase la consolava. Un’occasione del genere non si sarebbe ripetuta tanto facilmente, e di certo non sarebbe stata una febbriciattola inaspettata a metterla in condizioni di rinunciare alla vacanza!

“Lo sper…” Le parole della ragazza si arrestarono di colpo. E non fu un’altra scatola di profilattici, ne’ tantomeno un altro particolare imbarazzante a farla agire in questo modo, anzi..
I suoi occhi sembrarono essersi posati su di un particolare presente sul viso di Misato, e la sua espressione divenne ancora una volta seria e concentrata.
Prima non se ne era neanche accorta, forse perché a coprirlo dalla sua vista erano state alcune ciocche di capelli della sua amica; ma durante il dialogo ebbe l’impressione di intravedere un piccolo particolare insolito dietro l’orecchio della sua collega ammalata…
Rimase immobile, mentre nella sua mente si affollarono mille pensieri…

“Uh? Che…che c’è, Ritsuko?” Non potendo fare a meno di notare questo cambiamento improvviso nella sua amica, Misato volle richiamare l’attenzione di quest’ultima con le sue parole da cui si poteva evincere un’evidente stato di preoccupazione.

La dottoressa non rispose verbalmente. Era troppo presa da ciò che aveva visto per farlo. Bensì aguzzo’ la vista, e lentamente si sporse verso Katsuragi, cercando di identificare meglio ciò che di sfuggita gli era parso di vedere…

“ Un momento, ma...” Furono queste le sue parole, quando con grande nitidezza poté osservare una strana, e a prima vista innocua macchiolina scorgere sulla pelle accanto all’orecchio della sua amica. Innocua fino ad un certo punto…
Una preoccupante idea baleno’ come un fulmine a ciel sereno nella mente della scienziata, che cerco’ in tutti i modi di allontanarla per paura che essa potesse corrispondere realmente alla verita’.

“Ehm…Rits…uko?!” Misato , con un tono di voce molto più preoccupato di prima, cerco’ almeno di avere una spiegazione per tutto ciò che stava succedendo. “Ma si può sapere cos’hai??…” Domando’ ancora. Quando Ritsuko agiva in questo modo non preannunciava niente di buono…

Quest’ultima non si degno’ di rispondere neanche a quest’ultimo richiamo della sua amica. Era troppo intenta a guardare e riguardare quello strano segno in cerca di un qualcosa che avrebbe potuto smentire la sua idea, ma il risultato fu completamente l’opposto…

“Mi…Misato, ascolta…f…fa prurito qui?!” Finalmente pero’ parlo’. L’ultima cosa in cui poteva sperare e che avrebbe potuto smentire la sua paura dipendeva dalla risposta che Misato avrebbe dato a quella sua domanda pronunciata tra mille balbuzie, quindi cerco’ di trovare coraggio a sufficienza per pronunciare quelle parole.

Misato continuo’ a non capire per quale motivo la sua amica si mostro’ così spaventata, ma ad ogni modo decise di rispondere. “Li? Si, eccome se fa prurito!!” Nel momento in cui Ritsuko, toccò la macchiolina rosata, risveglio’ la sgradevole sensazione di prurito che di conseguenza Misato istintivamente inizio’ a grattare cercando di affievolirlo.
Akagi rimase completamente spiazzata, tanto che non ebbe neanche la forza di incitare la sua amica a non grattare quella parte. Fino ad allora aveva sperato ardentemente di sbagliarsi, ma ormai non aveva più alcun dubbio…
In bocca sentiva ancora il sapore amarognolo del di Misato che poco prima aveva bevuto, ed esso servì a ricordarle che se la malattia di Misato era dovuta ad un virus, lei poco prima aveva bevuto in una tazza infetta…

“Mis…Misato tu hai il……” Riuscì a stendo a pronunciare queste parole, mentre sulla sua fronte iniziavano a comparire goccioline di sudore freddo…

Misato la guardava preoccupatissima, mentre continuava a sfregare la macchiolina dietro l’orecchio “Il…cosa??”

“I…Il….IL MORBILLO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” Fu’ già tanto che Ritsuko riuscì a mantenere la calma di fronte ad una simile minaccia per tutto il tempo, ma la pazienza umana purtroppo ha un limite, così con uno scatto di paura improvvisa, la scienziata scatto’ in piedi, cercando di allontanarsi il prima possibile dalla sua amica portatrice della malattia. Si sa, il morbillo non e’ poi un disturbo grave; e solamente un po’ fastidioso, ma e’ anche molto, ma molto contagioso…
Soprattutto per le persone che, come lei, non aveva ricevuto la malattia in precedenza, e non era immunizzata neanche tramite vaccinazione. E fu questo il più grande rimpianto della dottoressa, anche se ormai, era decisamente troppo tardi per piangere sul latte versato…

Ad assistere a tutto questo trambusto senza pero’ essere al corrente della situazione era Asuka. La tedesca, in piedi sulla soglia della porta, diede un’ultima occhiata all’appartamento che stava per lasciare, nel momento in cui le urla disperate miste tra quelle di Misato e di Ritsuko si propagarono per tutto l’appartamento, raggiungendo persino la porta d’entrata. Naturalmente non avrebbe reagito in questo modo se avesse saputo come fossero andate le cose , ma fatto sta che la ragazzina sbuffo’ e scosse la testa sconsolatamente. “ E poi saremo noi i CHILDREN!-___-;” Detto ciò, uscì di casa e si preparo’ ad un’altra noiosissima giornata di scuola.


Fine I parte – 1° episodio
 
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