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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LA SCELTA
Genere: Sentimentale, Romantico, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: nozomi-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/02/2009 12:59:08

Capitolo centrale della storia che sto scrivendo, Ayla si trova a dovere scegliere, tra la propria felicità e il dovere.
 
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LA SCELTA
- Capitolo 1° -

Allora questo sarebbe il capitolo centrale della storia che sto scrivendo, è da sistemare lo so XD.


Attraverso lo specchio sul fondo del lago mi ritrovai subito nella Valle delle Fate, dove tutte le creature magiche, compresi gli dei, dimoravano. Osservai l’ambiente, era un posto meraviglioso, se mi avessero chiesto di rimanere non ci avrei pensato due volte. Poi però mi ricordai della mia missione, così allora cominciai a cercare il tempio della Dea Artemide: l’unica che poteva aiutarmi, in fondo era stata proprio lei a chiamarmi e a guidarmi.
Non so di preciso per quanto vagai nella valle, so solo che quando finalmente giunsi al tempio il sonno mi prese e mi addormentai sulla scalinata che portava a esso. Quando mi svegliai, mi trovai su di un letto molto comodo, e vicino un piccolo tavolo con sopra un po’ di frutta, mi alzai e osservai meglio l’ambiente.
Molto probabilmente mi trovavo all’interno del tempio, l’ambiente era sobrio, niente di esagerato o sfarzoso, semplice, e allo stesso tempo elegante, trasmetteva serenità.
I miei pensieri furono interrotti dall’arrivo di una ninfa.
<<non preoccuparti, io sono Leila, Artemide mi ha chiesto di venire a farti compagnia>>
<<posso sapere perché non è venuta lei, devo parlarle assolutamente. E poi è stata lei a chiamarmi, quindi non vedo il motivo di fare tanto la preziosa>>
<<in questo momento è impegnata, inoltre vuole che ti riposi e tranquillizzi, ti aspetta un’ardua scelta, e ti vuole al massimo della forma e della lucidità>>
<<ma…>>
<<niente ma, adesso la vasca è pronta, un bel bagno caldo riuscirà a rasserenarti, almeno un po’, poi farai un bel pasto, si ragiona sempre meglio a stomaco pieno, e poi potrai parlare con Diana>>

Dal suo sguardo capii che non era il caso di ribattere, così la seguii e feci quanto ordinato, la vasca era molto ampia, erano stati aggiunti degli oli profumati che in breve avevano abbattuto tutte le mie difese, ero tranquilla e beata. Il pranzo che seguì fu molto appagante, la tavola era imbandita, c’era una varia scelta di cibi, e tutti quanti erano deliziosi, non credo di avere mai mangiato così bene.
Non pensavo quasi più all’incontro quanto Leila mi chiamò dicendomi che ora Artemide poteva incontrarmi, attraversammo un lungo corridoio privo di qualsiasi illuminazione, quando finalmente uscimmo dalle tenebre una luce intensa per poco non mi accecò, a poco a poco si affievolì e potei osservare meglio la dea. Era bellissima, i lunghi capelli biondi erano acconciati alla perfezione, la pelle era candida, gli occhi di un azzurro come mai avevo visto e nei quali mi stavo perdendo. Il corpo era fasciato da un semplice vestito bianco.
<<eccoti qua finalmente, ti sei riposata a sufficienza?>> mi chiese la dea con sguardo dolce.
<<sì, ma ora devo chiederle aiuto, la guerra è sempre più vicina, e solo voi potete aiutarci. Mi avete chiamata, e penso non senza un buon motivo. So che avete i mezzi per sconfiggere Gorgias>>
<<sì, è vero che ho i mezzi, ma ciò comporterà un tuo sacrificio>> si diresse verso due enormi specchi e mi fece cenno di avvicinarmi <<guarda dentro gli specchi, ti mostrano cosa succederà se farai una scelta piuttosto che un’altra>>
Guardai nel primo specchio, mi vedevo a capo della rivolta, e riuscivo a sconfiggere Gorgias, ma poi tutto divenne buio, guardai la dea, e lei m’indicò l’altro specchio, in questo mi vedevo nella valle delle fate, ero felice e spensierata.
<<perché nel primo specchio sono calate le tenebre, mentre nel secondo no?>>
<<la vedi quell’armatura laggiù?>> indicò l’oggetto di pelle, dall’aspetto molto resistente, e corredata di armi di vario genere, arco e frecce, pugnali, spade e quant’altro, volsi lo sguardo verso di lei e annuii <<bene, se accetterai quest’armatura e queste armi porterai il popolo alla vittoria, ma potresti scegliere di rimanere qua, vivresti una vita eterna e felice>>
<<ma io voglio portare il popolo alla vittoria, Gorgias non può passarla liscia dopo tutto il male che ha fatto, accetto l’armatura e…>>
<<aspetta, prima mi hai chiesto perché lo specchio si è oscurato, bhe perché una volta portata a termine la tua missione ci sarà un prezzo da pagare…>> La fissai e capii.
<<la mia vita. Se accetto il tuo aiuto dovrò pagare con la mia vita>> lei mi fissò con tristezza.
<<ti lascio del tempo per decidere>>
Uscii dal tempio e rimasi a fissare il lago davanti a me, non sapevo cosa fare, se Aleo o Silke fossero stati qui con me avrebbero saputo come consigliarmi, e invece ero sola.
Non sono ancora riuscita a dichiararmi a Drenio, l’amore della mia vita, se accetto le sue condizioni non potrò mai farmi una vita mia, se rimango qua vivrei una vita immortale, è vero, ma senza amore che senso avrebbe?
Posso lasciare tutte le persone che amo a morire inutilmente? Io voglio vivere, ma potrei passare l’eternità col rimorso di non avere aiutato i miei amici?
Mi torturai per un bel po’ prima di fare la scelta, e alla fine tornai da Artemide.
<<allora, hai fatto la tua scelta?>> la guardai e annuii, poi presi l’armatura e la indossai. <<bene allora hai fatto la tua scelta, attraversa il primo specchio e ti ritroverai nell’accampamento dei tuoi amici. Fatti onore>> mi guardò sorridendo, ma sapevo che era in ansia per me.
Attraversai lo specchio e di nuovo mi colpì quella sensazione di freddo, come se mille lame mi trafiggessero, poi come il tepore di un abbraccio.
Aprii gli occhi, ero sul prato, e pochi metri più avanti vedevo Aleo, gli corsi incontro e insieme cercammo Silke. Non gli raccontai tutto, ma solo che la dea mi aveva aiutato, e che avremmo vinto con l’aiuto delle armi che mi portavo appresso.
Avrei voluto confidarmi con loro, ma sapevo fin troppo bene cosa sarebbe successo se avessi aperto bocca, mi avrebbero impedito di combattere pensando di fare del bene, ma avrebbero così segnato la fine di tutto.
Mi promisi che prima della battaglia finale mi sarei dichiarata a Drenio, e mi spaventava più questo che il combattimento.
 
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