UNO. - Capitolo 1° -
Immobile. Sempre, e comunque. Il capo chino, gli occhi piccoli e perennemente chiusi. Così fastidiosamente calmo, pacato, senza fare mai nulla. Lui voleva parlare, ma nessuno lo sentiva. Nessuno voleva sentirlo. Nessuno, a parte Lui. Un vuoto. E poi una luce, bianca… così abbagliante. Un’ urlo. “ Jhonny? Ti prego Jhonny, ti scongiuro, non fare così! “ gridò mia madre, scuotendomi dalla sedia a rotelle. Di nuovo un vuoto. E ancora un urlo. “ Johnny! Per l’amore del cielo, smettila! “ continuò “ e guardami quando ti parlo!” mi gridò di nuovo, questa volta scoppiando in un pianto isterico. Non era preoccupata per me. Era semplicemente terrorizzata, spaventata. Come tutti del resto. Ero davvero un mostro? “ Jhonny Hiron Smith, l’uomo più potente del mondo economico americano, caduto in depressione a causa della grave malattia del figlio”, dicevano i giornali. “ sono un mostro” gridai con quanta più voce potevo. Con quanta più voce, per la prima volta, venisse fuori. Non ci avevo mai provato. Ora mi sentivo sfinito, ma ne valeva la pena. In fondo non era così male. Mia madre mi guardò, allibita. Non credeva alle sue orecchie. Non credeva a quell’essere così disgraziato che aveva di fronte: la verità è che non credeva in me. Lentamente deglutii quella saliva dal sapore amaro. Tremavo, e avevo freddo. Brividi di paura mi assalirono e sentivo che questa volta non sarebbero state sufficienti le medicine. Ci sarebbe voluto qualcosa di più efficace… una cosa che non aveva prezzo, eppure così orrendamente difficile d’avere. Mi sarebbe bastato un sorriso. Solo una volta, o una carezza. Per capire come ci si sente ad essere amati. Per provare quell’enorme stato di affetto, di tenerezza, o il solo sapere che sei importante per qualcuno. Qualcuno che prega per te, e spera ogni giorno che Dio ti tenga sotto la sua protezione. E invece per lui, non era affatto così. Dov’erano questa persone? “ dove siete!” urlò. Ora era agitato, scombussolato. E così, anche lui, quel ricco bambino dal capo sempre abbassato, lo alzò. Lentamente, con piccoli movimenti controllati. Finalmente, i suoi occhi verdi incontrarono la luce. Una lacrima, e poi via. Libero da tutti. Libero per sempre. |
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Innocence29