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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Ranma 1/2
Titolo Fanfic: RANMA AND AKANE STORY
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: makka galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/02/2009 11:51:23

dopo il mancato matrimonio tra i due, succedono vari imprevisti....ma non si possono dividere i destini di Ranma e Akane....
 
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- Capitolo 1° -

Nel dojo della famiglia Tendo, qualcuno si stava allenando. Anzi, per meglio dire, qualcuno stava cercando di sfogare tutto ciò che aveva dentro: frustrazione, odio, tristezza, rabbia. Le lacrime si erano esaurite da tempo ormai, e l’unica cosa che le rimaneva per sfogarsi era il combattimento.
Pensò alla settimana appena trascorsa e iniziò a colpire con più violenza.
Solo otto giorni prima Ranma, il suo Ranma, le aveva detto che l’amava, stavano per sposarsi, ma tutto andò a monte come al solito per colpa di quel baka insensibile, che però lei amava ancora. Ma la cosa bruciante non era quella, bensì il litigio seguito sei giorni dopo. Loro due non si parlavano dal matrimonio, quando lei, Akane, decise di andare a parlargli. E come al solito finì tutto in litigio.
<<Senti Ranma io non ne posso più ok?? Adesso sono qua e ne parliamo con calma…>>
<<Prima cosa: come ti permetti di disturbarmi mentre m alleno! Seconda cosa: non c’è nulla da dire, il matrimonio è andato a monte. Punto e stop.>>
<<Tutto per colpa tua come al solito! Don Giovanni da strapazzo! Scemo! Insensibile!>>
<<Vedi…chi vorrebbe una donna rozza e senza fascino come te?? Lasciami stare ok??>>
<<No che non lascio stare!! Dì la verità! È un ottima occasione per te vero?? Ti liberi di me così corri da Ukyo o Shan-pu! Presuppongo Shan-pu giusto?? È più carina!!>>
<<Certo!! Sto andando proprio da lei! Ho i bagagli già pronti!>>
<<Perché non corri da lei al momento??>>
<<E’ questo che vuoi?? Ok ok!! Me ne vado!! Adesso! Sposerò lei!>>
Ranma aveva fatto i bagagli ed era andato da Shan-pu ad avvisare del suo arrivo. Dopodiché era partito con suo padre Genma.
Akane tirò un calcio ancora più violento a questo pensiero. Perché il “ti amo” di Ranma non lo riusciva a dimenticare. E perché lo voleva sempre accanto anche solo per litigare, ma con la sicurezza di averlo.
Come se qualcuno avesse letto i suoi pensieri, la porta del dojo si aprì e entrò il ragazzo con il codino accompagnato a braccetto da Shan-pu.
Akane quasi non si accorse di lei, era troppo intenta a osservare gli occhi grigio-blu del suo ex ragazzo. Li vedeva tristi di una tristezza celata da orgoglio e falsa felicità.
<<Io e la mia consorte siamo qui per prendere cose che ho dimenticato>>
“Mio Dio Akane quanto sei bella quando ti alleni”
<<Non affaticarti amore! Tra una settimana c’è il nostro matrimonio! Devi essere riposato, domani ci sono le prove! Vado io a prendere le cose!
<<Ok…Cara…>> disse il codinato e si sedette mentre guardava con la coda dell’occhio Akane che si preparava a tornare in casa.
Immaginò di andare li, dietro di lei, abbracciarla dolcemente, dirle quanto la amava, quanto la voleva e poi baciarla; stava assaporando a occhi chiusi quel immaginario sapore, quando sentì un uragano arrivargli addosso e stringersi a lui per poi poggiare le labbra sulle sue.
Qualcosa nella palestra cadde. Akane prese in fretta le sue cose e uscì dal dojo sull’orlo delle lacrime. L’avevano fatto apposta. Lei per renderla gelosa e lui per dimostrare chissà che. Eppure in quegli amati occhi le era parso di aver letto tristezza e nostalgia.
Ranma per poco non soffocò per quel “bacio”. Non riusciva ad assaporarli mai i baci di Shan-pu. Sapeva che solo quelli di Akane lo avrebbero portato in paradiso. Ma ormai probabilmente l’aveva persa e per colpa del suo orgoglio. Tanto valeva sopportare la cosa. Tornò a casa con Shan-pu pensando ad Akane, cosa che faceva sempre e comunque. Quanto avrebbe voluto tornare da lei.
Akane andò a letto senza cena. Era distrutta. Tutto quello che quel pomeriggio era successo dimostrava che ormai Ranma non era più suo, era di un’altra. E solo per colpa sua. Si addormentò pensando a lui e a quanto tutto senza di lui non aveva senso. Stare in quella casa senza lui non aveva senso. Decise che sarebbe partita, per dimenticare l’unico che sapeva avrebbe mai amato.

Due giorni dopo aver rivisto Ranma, Akane partì. Aveva avvisato il padre che voleva andarsene per un po’ da sua nonna, in un paesino vicino a Nerima. Soun Tendo capì e la lasciò fare. Vedeva nella figlia un enorme tristezza e così decise di parlarne con Ranma.
Quattro giorni dopo andò nel ristorante di Ramen e vi trovò il ragazzo
<<Ranma…Akane è partita>>
<<Non mi interessa Soun. Non è più la mia ragazza e l’abbiamo deciso in due, basta e avanza così.>>
<<Ma lei ti ama ancora…>>
<<Non dire balle Soun. Non mi interessa più di lei come a lei di me. E ora se permetti dovrei fare le prove per sposarmi>>
<<Come vuoi Ranma.>> disse Soun e se ne andò deluso.
E così Akane se ne era andata. Non gli importava. L’aveva persa definitivamente con il bacio di ieri a Shan-pu e a quanto pare a lei andava bene così. Ma lui non si sentiva bene in questa situazione, non gli andava bene. Decise di uscire a fare due passi per distrarsi.
In quel mentre Akane camminava tranquilla per strada. Stava tornando a casa per recuperare le ultime cose. Aveva deciso di trasferirsi definitivamente dalla nonna. Aveva conosciuto Sasuke, un ragazzo affascinante che la rendeva in parte felice e spensierata, anche se Ranma era sempre nei suoi pensieri, ma doveva chiudere con il passato. Era perciò tornata per annunciare la sua decisione. Camminava tranquilla quando si scontrò con un ragazzo alto e atletico, con un codino nero e profondi occhi blu-grigio. I due si guardarono un attimo, poi distolsero lo sguardo. Fu Ranma a parlare per primo.
<<Non eri partita?>>
<<Sono qui di passaggio. Me ne andrò subito così ti sposerai in pace>>
Ranma vide tristezza in quegli occhi, una tristezza un po’ scemata da un luccichio vago di gioia.
Akane fece per superarlo,ma Ranma la afferrò per il braccio, la guardò negli occhi. Quei bellissimi occhi castani,quante volte li aveva sognati. Quelle labbra rosse e piene quanto desiderava baciarle. E quel fisico che aveva definito poco attraente in realtà non desiderava altro che farlo suo.
Quanto era stato scemo? Perché stava rischiando di perdere qualcosa che gli avevano addirittura regalato e che era di sua proprietà? Perché stava rischiando di perdere lei? Aveva paura del rifiuto, delle brutte figure, di perderla comunque. Ma si decise che almeno chiederle scusa doveva, perché non sopportava più quel tormento.
<<Senti Akane scusa. Ti prego torna da me. Lascerò Shan-pu. Torna ti prego.>>
<<Ti ha costretto mio padre?>>
<<No, Akane io…>> e non resistette più. Si avvicinò al suo viso e baciò le sue labbra. Come previsto fu in paradiso. Perse il senso di tutto e non avrebbe voluto staccarsi, ma il fiato iniziava a mancare.
Akane da parte sua rimase interdetta da quel gesto. Per un attimo si abbandonò ai ricordi, alla gioia e rispose. Poi tornò al presente e si staccò bruscamente.
<<Perché?…>> disse Ranma
<<E’ troppo tardi per le scuse. Ho trovato qualcuno per poterti dimenticare. Potremo essere felice in due così>>
<<Io non lo sarei Akane…>>
<<Ti adatterai come ti sei adattato a me>>
<<Io non mi sono adatto a te…io mi sono innamorato di te>>
L’aveva detto. L’aveva confessato. Adesso doveva lei doveva capire.
<<Lo dici solo perché ti manca una ragazza alla tua collezione>> rispose lei acida, spiazzandolo
<<E’ questo che ricordi di me? Che pensi di me?>>
<<Si>> mentì Akane. Doveva dimenticarlo,così aveva deciso; così era giusto.
Sorpassò il ragazzo che era rimasto lì pietrificato. Si girò e con un largo sorriso disse <<Ranma, per favore, se mi vuoi bene dimenticati di me>>
Il ragazzo girò lo sguardo e osservò quegli occhi che mai più avrebbe rivisto. Una lacrima gli solcò il viso. Si voltò dalla parte opposta e iniziò a correre all’impazzata. L’aveva persa per sempre. Nulla aveva più senso. Nemmeno tornare uomo per intero. Era tutto privo di senso senza lei.
Akane lo guardò sparire per la strada poi cominciò a piangere per sfogarsi
Tornò a casa e annunciò la sua decisione che fu accolta nella tetraggine generale. Partì il mattino dopo, ignara che Ranma era tornato al ristorante, aveva lasciato Shan-pu fra le lacrime e l’aveva guardata partire il mattino mormorando
<<Farò come vuoi. Addio>>
così entrambi partirono ignari che non potevano essere divisi perché si appartenevano e ben presto lo avrebbero capito.

Ranma camminava ormai da due giorni alloggiando nei boschi e mangiando quel che capitava. Aveva deciso di andare a Tokyo e vivere con una palestra sua. Non smetteva mai di pensare ad Akane, e a quello che era costretto a fare. Lasciare che la perdesse. Pianse molto. La sognò ogni notte. Ma doveva dimenticare.
Al quarto giorno si fermò presso una casetta fuori Nerima dove viveva una vecchietta.
<<Buon giorno! Scusi, potreste darmi alloggio e vitto almeno per stasera? Domani ripartirò.>>
<<Ok giovanotto! Aspetta che rientra Sasuke dal bosco con qualche erba! Sai solo una scusa per andare con la sua nuova fidanzata!>>
Ranma ascoltava si e no. Era stanco morto e si diresse subito verso il bagno per un bagno caldo.
Si sedette a tavola subito dopo e mangiò quanto gli venne offerto. Parlò un po’ con il la vecchietta e con Sasuke, il ragazzo che l’assisteva. Alto, magro, affascinante.
<<Sasuke, dove è andata mia nipote, la tua fidanzata?>>
<<Akane non è la mia fidanzata te l’ho già detto! È innamorata di un altro. Me ne ha parlato giusto l’altra sera. Un certo Ranma che però vuole dimenticare. E così triste. Comunque è su in camera sua che piange.>>
Ranma lasciò cadere il cucchiaio.
<<Scusate! Non volevo! Comunque adesso vado a dormire…>>
Salì le scale ed entrò nella sua camera. In casa c’era Akane, doveva resistere nel vederla. Doveva mantenere la promessa, anche se fosse costato il fatto che Akane non sarebbe più stata sua e che probabilmente avrebbe cominciato ad amare quel Sasuke. Si girò nel letto e cercò di dormire, quando delle voci nella camera di fianco lo distrassero
<<Akane…come va??>>
<<Meglio, grazie! Devo sol abituarmi…e poi tu sei così gentile! Sarebbe meglio se ci conoscessimo meglio>>
<<Non ce la faresti comunque a dimenticare>>
<<Devo, Sasuke. Per entrambi.>>
<<Come vuoi, comunque attenta che nella camera di fianco c’è un giovane che alloggerà stasera. Non fare troppo rumore. Buona notte>>
<<Buona notte.>>
Ranma sentì i singhiozzi di Akane e l’istinto di andare in camera sua urlare quello che provava e baciarla era forte. Si trattenne perché, come aveva detto lei, era meglio per entrambi.

Akane si alzò alla buon ora la mattina dopo e si diresse in bagno. Aprì la porta e lo trovò già occupato.
<<Scusa! Non sapevo che il nostro ospite fosse così mattiniero!>>
Ranma sapeva che rispondendo si sarebbe tradito, ma doveva farlo. Voleva farlo. Voleva fargli sentire la sua voce. Uscì dal bagno con un asciugamano in vita e disse alla ragazza che era girata
<<Dovresti saperlo>>
A quella voce Akane si girò e gli occhi si riempirono di lacrime
<<Che ci fai qui tu??>>
<<Sono di passaggio. Partirò appena mi vesto. Almeno ti ho rivisto. Sono contento.>>
<<Ok ora vai da Shan-pu che ti starà aspettando>>
<<Ho lasciato Shan-pu! Perché ciò che ti ho detto l’ultima volta che ci siamo visti era tutto vero…e veniva dal cuore…se solo l’avessi capito…>>
Si diresse verso la camera dove si vestì, si mise lo zaino in spalla e si avviò all’ingresso
<<Grazie di tutto! Io vado!>>
<<Ok ragazzo!>>
E così si incamminò nel bosco. Dopo nemmeno dieci minuti vide una figura davanti a sé. Anche se c’era nebbia avrebbe riconosciuto quel profilo ovunque. Akane. La sua Akane.

<<Che ci fai nel bosco? Torna da Sasuke o si preoccuperà!>> disse salendo su un albero Ranma
<<Stupido io sono qui per parlarti e tu mi tratti così!>>
cercò di raggiungerlo sull’albero ma mise un piede in fallo su un ramo alto e stava per cadere a terra. Sentì due braccia forti afferrarla e metterla a terra.
<<Insomma devo badare a te anche se non sei più la mia ragazza!>>
<<Sei uno sce…>> ma non potè finire la frase, perché il codinato le aveva preso la faccia e aveva incominciato a baciarla con passione. Lei rispose con trasporto. Dimenticò i suoi propositi e si strinse a lui più forte che potè. Si staccarono dopo non seppero quanto perché ogni cosa aveva perso significato razionale.
<<Spero che tu abbia capito, Akane. E che quello che stavi per dirmi c’entri con il mio gesto perché sennò sai che figure…>>
<<In effetti ciò che stavo per dirti non era proprio riferito a questo…era più un restiamo amici…ma a me va benissimo così…>>
Ranma le mise una mano intorno alla vita e la portò su un albero.
<<Non sei più arrabbiata? Accetti le mie scuse?>>
<<Volevo già accettarle Ranma. Ma c’era Shan-pu di mezzo con un matrimonio...era troppo!>>
<<Scusa…>>
<<Già fatto…e comunque cosa dovrei capire da questo gesto??>>
<<Torna a casa con me ti prego. Torna con me. Non separarti mai più da me. Non ci sposeremo per ora, ma ti prego resta con me. Ho capito cos’è l’inferno perché non c’eri tu. E l’unica bocca che mi fa fremere è la tua. Io ti amo, anche se non lo mai ammesso. E sono uno stupido per questo. Capirò se non vorrai, ma ti…>>
Fu interrotto da un bacio di Akane. La ragazza aveva ascoltato tutto guardando quei magnifici occhi blu-grigio e al ti amo si era persa. Perciò si era alzata in punta di piedi e l’aveva baciato. Con voglia, con passione. Ranma le cinse i fianchi e lei si aggrappò al suo collo. Non volevano smettere e lo fecero solo perché in debito d’ossigeno.
<<Lo prendo per un sì!>> disse il ragazzo
<<Vedo che hai capito…portami via con te! È l’unica cosa a cui pensavo in questi giorni. Che saresti arrivato a prendermi. E per caso lo hai fatto.>>
<<Però non sono riuscito a mantenere la promessa di dimenticarti…>>
<<Meglio così…>>
<<Ti amo troppo per poterlo fare…>>
E così dicendo la abbracciò affondando il viso in quei corti profumati capelli castani
<<Sai di buono…non staccarti più da me te ne prego…>>
<<Come vuoi…ti amo!>>
Ranma pianse sulla sua spalla. L’aveva quasi persa e ora sapeva cosa voleva dire e non se la sarebbe più lasciata scappare.
<<Torniamo a casa, Ranma>>
<<Ok…>> si staccò, la prese per mano e si incamminarono.
Ogni tanto Ranma si voltava a guardarla e sorrideva.
<<Perché ridi?>>
<<Perché era tanto che non vedevo il tuo sorriso. È magnifico come sempre. Non lo voglio più perdere…>>
Akane sorrise felice e sentì la stretta della mano di Ranma rafforzarsi. Si sentiva protetta e amata.
Quel giorno vide il cielo un po’ più azzurro.

 
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VOTO: (3 voti, 4 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 4 commenti
apple92 - Voto: 04/08/09 00:31
molto sdolcinata ma tanto caruccia
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95sango95 08/02/09 13:42
stupendaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!se fossero cosi anke nel cartoon..aaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!^////^
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alissia8 - Voto: 03/02/09 20:41
mmm... è scritta maluccio, ma è tanto dolce, forse un pò troppo ooc!
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anka - Voto: 02/02/09 21:40
E' carina, per i miei gusti un pò troppo sdolcinata, non ce lo vedo Ranma che parla in quel modo, comunque sono contenta che qualcuno abbia pubblicato una nuova storia su Ranma e Akane ultimamente sono poco gettonati!!
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