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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: NEVER AGAIN
Genere: Sentimentale, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, What if? (E se...), Shounen Ai
Autore: kawaii galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/01/2009 21:56:12

Dieci anni sono passati da quando Draco è scomparso dalla vita di Harry, lasciando una traccia indelebile dietro di sé..
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

titolo: Never again
rating: pg13
genere: drama
sommario: Dieci anni sono passati da quando Draco è scomparso dalla vita di Harry, lasciando una traccia indelebile dietro di sé..

a/n: non prende in considerazione 'i doni della morte', ho giocato un po' con i nomi e le date, ma pazienza.
buona lettura.

*'*'*



"Grazie!" risposero i due gemelli con grandi sorrisi sulle labbra.

Harry non fece in tempo a raggiungerli che stavano già abbracciando la donna.
Li aveva sempre ammoniti di non accettare dolci o altro dagli sconosciuti, ma quei due birbanti non imparavano mai. Rimettendo il resto nel portafogli si incamminò in direzione dei bambini.

"Almeno siete educati, nonostante tutto." mormorò tra sé sorridendo alla donna che si era rialzata di fronte a lui. La salutò con un cenno del capo e gettò uno sguardo affettuoso ai suoi ragazzi, promettendo una bella chiacchierata più tardi. Il biondo ebbe la decenza di mostrarsi imbarazzato, mentre il piccolo moretto dagli occhi smeraldi come i suoi ghignò con l'espressione malefica di chi è riuscito in qualcosa di grandioso.

"Al, Scorpius." iniziò, evitando contatto diretto con la donna.

"Papà," lo interruppe Scorpius con un sorriso timido prima che Harry potesse aggiungere altro."ti presento la signora Malfoy." terminò con una punta di orgoglio, mancando così di notare un lampo d'ansia attraversare il volto del padre.

Harry sgranò gli occhi, stringendo inconsciamente la piccola borsa dei dolci a sé.

Malfoy?

Solo anni di autocontrollo imposto lo fermarono dallo spalancare la bocca e balbettare.
La donna gli si presentò con un'espressione gentile, gli occhi azzurri, come quelli di Scorpius, i lunghi capelli raccolti in un elegante chignon e la frangia ondulata che le incorniciava il bel viso.

Ora che ci faceva caso, somigliava parecchio a Narcissa Malfoy, ma non poteva esserne sicuro, avendola vista solo due volte in dieci anni.

"Malfoy?" richiese, guadagnandosi uno sbuffo scocciato dal figlio.

"Sì, papà. Narcissa Malfoy. Ci ha detto che vi conoscete, ma che forse avresti avuto qualche difficoltà a ricordarla. Allora, ti ricordi di lei?"

Harry si concesse un attimo per osservare il biondo e l'immagine non mancò a ricordargli ancora una volta del padre.

La donna, possibilmente Narcissa, lo guardò quasi divertita.
Prese fiato e scosse le fondamenta del suo shock e le sorrise rigido, allungando la mano per stringergliela. Non poteva mica abbracciarla e baciarle la mano era fuori discussione, no grazie.

Narcissa osservò la mano del moro per un istante, poi scosse lievemente la testa facendo ondulare i boccoli scuri ai lati del viso e alzò gli occhi sull'uomo.

"Mi fa piacere rivederla, signor Potter." disse con tono educato e soffice.

"Stesso vale per me, signora Malfoy." replicò Harry ritirando la mano, ringraziando il cielo di non avere sudato per l'agitazione. I due gemelli li guardarono con i sopraccigli alzati ma non dissero niente. Qualunque cosa ci stesse facendo in un negozio di dolci Narcissa Malfoy, era sconsigliabile parlarne di fronte ai ragazzi.

La sensazione d'ansia aumentò radicalmente- quasi sicuramente la donna avrà sospettato qualcosa, ma doveva esserne certo prima di rivelarle qualunque cosa.

"Vogliamo sederci da qualche parte? E' una coincidenza averla incontrata da questa parte." soffiò dopo qualche istante, visto che la donna non pareva avere l'intenzione di iniziare una conversazione.

Narcissa acconsentì con un gesto elegante della mano, intendendo così però che quel luogo non fosse il più adatto.

"Penso sia meglio per entrambi fare questa conversazione in privato." disse dopo un lungo minuto, osservando i due bambini mangiare i loro gelati al tavolino poco lontano.
"Suppongo lei sappia dove si trova il Manor, signor Potter. L'aspetterò lì, a sua scelta ovviamente.
Domani mattina, diciamo verso le dieci, è libero?" Harry non rispose inizialmente, seguendo il suo sguardo.

Narcissa se ne andò dopo poco.


'*'*'


Erano passati dieci anni dalla fine della guerra.

I Malfoy, tranne Lucius che era rimasto al fianco di Voldemort fino alla fine, erano stati scagionati da ogni accusa, Draco Malfoy non aveva nemmeno il marchio, quindi non potevano dimostrare nulla. La vedova Malfoy aveva scelto di rimanere al Manor, sebbene suo figlio non abitasse più con lei da tanto.
Era rientrata rapidamente nel circolo dei nobili, organizzando feste di beneficenza e sociali, se ne sentiva parlare in quell'ambiente, ma Harry non si era mai disturbato a seguire i pettegolezzi, e aveva preferito non comprare più la Gazzeta del Profeta, scegliendo il giornale dei Lovegood, diretto da Luna al momento. Le notizie più importante erano stampati in semplici frasi.

Dieci anni che nessuno, a parte i Weasley, lo contattava più.

Aveva scelto di rimanere nel mondo magico per via dei suoi due figli, viaggiando però il giro per il mondo, spostandosi continuamente, per non incontrare personaggi conosciuti.
Inizialmente era per paura che gli venissero sottratti i suoi figli, e aveva fatto il possibile per assicurarsi la potestà dei bambini. Il loro padre, prima della fine della guerra, l'aveva lasciato, Harry non aveva avuto la minima idea di essere rimasto incinto- l'aveva scoperto solo dopo aver sconfitto Voldemort, rimanendo in coma per quasi un mese, rischiando un aborto magico.

Draco Malfoy non l'aveva più cercato da allora.

Ma, d'altronde, sapendo di avere figli, ancora responsabilità.. forse se ne sarebbe andato ugualmente, Harry l'aveva sospettato per cui aveva scelto di non rivelare mai il padre dei bambini a nessuno tranne i Weasley.

Fred e George l'avevano sostenuto parecchio durante la gravidanza e si erano spesso offerto di fare da tate ai due gemelli, Bill l'aveva aiutato sul piano legale, mentre Molly gli era stato vicina durante le sue crisi e l'aveva aiutato e insegnato ad essere un buon padre. Doveva loro molto.

Con gli anni, aveva iniziato ad accompagnare Charlie nei suoi viaggi, non potendone più di stare in casa, ma tornando ogni volta da Molly e i gemelli. I bambini non amavano particolarmente Ginny, e la stessa non aveva gran desiderio di avere figli, per cui si era trasferita in America con uno dei suoi fidanzati, mandando una lettera un paio di volte all'anno.

A Natale si riunivano tutti insieme, e Hermione, un'Indicibile, assieme a Ron facevano loro compagnia.

Ron aveva sempre saputo di Draco, e sebbene non avesse mai approvato, amava i gemelli, arrossendo ogni volta che i piccoli lo chiamavano zio Ron. I due si erano sposati quando Albus e Scorpius avevano compiuto quattro anni, Hermione rimase incinta due anni dopo con Rose.

Quando i gemelli erano diventati più indipendenti, Harry aveva iniziato a portarli con sé, non più a caccia di draghi, ma ad esplorare, in remoti posti del mondo magico e quello babbano.
Aveva passato anni meravigliosi, mai pentendosi di essere diventato padre, o madre, avendoli portato alla luce lui, ma ora, avendo incontrato la loro nonna, non sapeva che cosa aspettarsi.

Era certo che Draco non lo sapesse, altrimenti sarebbe venuto..anzi, forse era ancora fissato con l'idea di non avere legami, e che Harry gli stesse distruggendo ogni piano arrivando alla sua porta con i gemelli.

Mancava un anno, e poi Al e Scorpius sarebbero andati ad Hogwarts.

Voleva approfittarne il più possibile del tempo rimasto loro prima di separarsi di loro- non gli sarebbe bastato di certo Natale e le vacanze estive. Però, sembrava ingiusto privare la donna della gioia di avere dei nipoti e passare del tempo con loro.

Narcissa Malfoy, nonostante i pettegolezzi, era sola.

Il fatto che Draco la visitasse di tanto in tanto non colmava di certo il vuoto che la morte del marito ha lasciato in lei. Lucius era malvagio, altezzoso, ambizioso.. però lei lo amava.

Harry sospirò e riaprì gli occhi, sentendosi stanco come non mai.


'*'*'


Era rimasto stupito quando le mura magiche del Manor l'aveva accettato, ma suppose che il fatto dovesse essere spiegato dalla presenza dei due gemelli che aveva di fianco, quindi era entrato in casa, dirigendosi inconsciamente verso la libreria.

Ignorò i mormorii d'ammirazione dei gemelli e salutò con un lieve inchino del capo la donna.
Narcissa aveva i capelli biondi stavolta, ondulati, lasciati liberi sulle spalle fragili.
Lasciò i bambini salutare la donna e osservò immobile l'espressione sorpresa della bionda trasformarsi immediatamente in gioia, ringiovanendola di almeno dieci anni.

Forse non aveva fatto male a portarsi i gemelli dietro, pensò avvicinandosi e baciando la mano della donna, stupendola ancora una volta.

"Buongiorno, signora Malfoy." salutò, ma la donna, ancora sorridente, lo corresse, col tono rotto dall'emozione.

" Narcissa," poi posò le dita tremanti ad accarezzare le teste dei due bambini.

Harry notò che Scorpius pareva molto contento delle attenzioni della donna e Albus si era come rifugiato dietro la lunga gonna della donna. La cosa lo stupì un po', ma evito di dire altro, dandosi conferma ancora una volta che era questo di cui avevano bisogno sia Narcissa che i gemelli.
In fondo, c'era anche il suo sangue in loro.

I gemelli erano molto suscettibili in fatto di magia, e accettavano la sola presenza di coloro la cui magia suscitava il loro interesse. C'entrava molto anche la compatibilità magica.

"Harry." acconsentì rilassandosi, dopodiché Narcissa fece loro segno di sedersi, chiamando un elfo ed ordinandogli quattro tazzine di té e i dolci migliori per i piccoli.

Appena l'elfo riapparve con i pasticcini, i gemelli cacciarono urli di gioia, facendo ridacchiare la donna che approfittò del momento di distrazione per allungare la mano e prendere gentilmente quella di Harry.

" Harry, avrai la mia eterna gratitudine." sussurrò con tono soffice e Harry sorrise di rimando, stringendo lievemente le dita della donna prima di lasciarla andare.

Sapeva. Ormai ne era sicuro.

Non riuscì a capire come, forse era legato al sangue, alla magia, fatto sta che oramai era meglio così.
Narcissa sapeva, però, restava una cosa ancora da chiarire.

Mentre i gemelli si davano da fare con i cioccolatini ripieni, catturò lo sguardo amorevole della bionda e le fece segno di volerle parlare. Si alzò, raccomandandosi con i bambini, e si diresse fuori dalla porta.

Chiudendola con un leggerlo tonfo, Narcissa lo guardò attenta, ma con un lampo angoscioso, come se avesse paura di perderli, appena ritrovati. Harry sospirò, passandosi nervosamente la mano tra i capelli, poi parlò.

"Narcissa, non voglio allontanarli da te, né lo farò. Non posso privarli di un parente, per di più di una nonna," lo sguardo della donna si ammorbidì,"ma non voglio che si parli di Draco in loro presenza."l'ammonì," mi rendo conto che sia tuo figlio, che tu lo ami, e l'ho amato anch'io.. anzi, lo amo ancora adesso, però lui non avrà nessun diritto su di loro."

" Harry.."

" No, Narcissa. Ha avuto dieci anni, non si è mai disturbato di cercarmi, e mi ha abbandonato prima che potessi dirgli niente. Non voglio che torni nella mia, nostra, vita, non voglio soffrire ancora. Non so come avrei fatto, non fosse per i gemelli." prima che potesse continuare venne accolto tra le sottili ma calde braccia della donna e senza rendersene conto si lasciò completamente andare.

"Entrambi sapevamo che forse non avrei sopravvissuto alla guerra, ma volevo passare gli ultimi giorni con lui, volevo sentirmi amato per una volta, amato davvero. Io lo amo ancora tantissimo, Narcissa, lo vedo ogni giorno nel volto dei nostri figli, e non posso dimenticarlo, né voglio farlo, per amore dei gemelli. Ma non avrò la forza di sopportare un altro abbandono. Se anche verrà a sapere dei figli, non avrà alcun diritto come padre." Narcissa trattenne il fiato e Harry si corresse," i ragazzi sono dei Potter, così come dei Malfoy e dei Black. Se Draco non avrà altri figli, Scorpius, se vorrai, sarà il prossimo erede, mentre Albus continuerà la discendenza dei Potter o quella dei Black."

Solo finendo di parlare si rese conto di stare singhiozzando, tuttavia non fece altro che stringere di più la donna a sé e confidarsi con lei.

Sentendosi finalmente a casa.


*'*'*


Harry e i gemelli andarono a trovare Narcissa talmente spesso da avere delle stanze loro nell'ala dei dormitori dei Malfoy. Harry non aveva commentato sul gesto, ma capì di essere parte della famiglia ed era sereno assieme ai gemelli.

Dopo un paio di mesi avevano deciso di parlare con i bambini per rivelare loro che Narcissa era la loro nonna, ma rimasero in un imbarazzante silenzio quando i gemelli confessarono di averlo sospettato sin dall'inizio, facendo una sfuriata scherzosa degna di Hermione specialmente al padre per averlo nascosto.
"Non siamo mica stupidi, papà!" non poteva che esserne d'accordo.

Harry si rese conto di non essersi mai rilassato tanto quanto in compagnia della sua famiglia, specialmente assieme a Narcissa.
Ogni tanto andavano insieme a trovare i Weasley, e Molly aveva immediatamente fatto amicizia con la donna, facendo rimanere tutti di stucco. Ron si era arreso all'evidenza che i Malfoy, nonostante Narcissa fosse una Black, avrebbero fatto sempre fatto parte della vita di Harry e le cose erano andate lisce per un po', almeno fino a Natale.

Harry era appena rientrato dalle sue compere natalizie, richiudendo con un tonfo il portone e togliendosi in mantello pesante per darlo all'elfa domestico, quando notò l'espressione preoccupata di Pimpsy, che sembrava tentata di darsi una testata nel muro piuttosto che guardarlo negli occhi.

Aveva un rapporto molto amichevole con l'elfa e il fatto che lo stesse evitando lo fece preoccupare, un dubbio si insinuò in gola, rendendolo incapace di dire qualunque cosa.

L'elfa afferrò anche i pacchetti senza dire un'altra parola e scomparì con un 'pop' distinto, lasciando un sapore amaro in fondo alla bocca all'uomo.

Senza attendere oltre quasi corse in direzione della libreria, dove solitamente trovava Narcissa e i bambini quando una voce terribilmente familiare non lo bloccò sul passo.

Mormorii confusi, la voce di Narcissa..

Deglutendo si rimise sui propri passi e continuò, arrivando davanti alla libreria, spingendo con una mano la pesante porta.

" --contenta di vedermi, madre? Chi sono questi due bambini? Non dirmi che ti sei risposata a mia insaputa." tuonò il tono strascicato di Draco Malfoy nella sala.

Harry osservò rapito la figura snella e flessuosa del biondo dopo tutti quegli anni, la fiamma del desiderio infuocargli per un istante gli occhi smeraldi, ma l'illusione terminò quando l'uomo si piegò versò i gemelli, afferrando con un movimento veloce il mento di Albus, osservandolo con gli occhi assottigliati.

"Tu piccolino, mi ricordi vagamente qualcuno.. "

Harry ignorò la fitta di dolore che gli costrinse il petto.

Vagamente..

Non meritava nemmeno un piccolo posto nella memoria del biondo.

Il pensiero gli diede la forza necessaria per avanzare, lasciando la porta richiudersi con un forte tonfo, svegliando Narcissa dal suo stato di trance e i gemelli, soprattutto Albus, che si liberò della presa di Draco per correre in contro al padre. Scorpius lo seguì dopo poco, non prima di avere lanciato una lunga occhiata al biondo, ancora piegato, con gli occhi sgranati.

Harry abbracciò distrattamente i bambini, lasciandosi baciare le guance, poi fece per salutare Narcissa e andarsene con i ragazzi, ma la donna, riprendendosi dallo stupore, lo pregò con lo sguardo di non lasciarla, quindi optò per un accenno di capo in sua direzione e sussurrò ai ragazzi di andare dalla nonna.

"E' lui." mormorò Scorpius con una sicurezza che sconvolse Harry, ma che tuttavia non ebbe il coraggio di negare.
Albus annuì dopo un istante, ricollegando i fatti, poi prese il gemello per la mano e si diressero verso Narcissa.

Draco era rimasto immobile durante l'intero scambio di parole, il sopracciglio sinistro alzato e le labbra strette in una smorfia dolorosamente familiare.

"Potter." disse finalmente il biondo, riprendendo il proprio cipiglio freddo.

Né Harry né Narcissa mancarono di notare l'uso dispregiativo del cognome, ma la donna non fece altro che sorridere com'era dovuto, stringendo a sé i nipotini.

" Malfoy." replicò Harry, senza abbassare lo sguardo.

Vederlo dopo tutti quegli anni aveva fatto riaprire quel frammento del suo cuore che aveva pensato ormai morto, e rabbrividì internamente per l'intensità dei suoi sentimenti.

"Posso sapere che cosa ci fai a casa mia?" continuò freddo il biondo, alternando l'occhiata verso i bambini e la madre.

"E' anche casa loro, Draco." interruppe lo scambio di sguardi Narcissa, guadagnandosi l'attenzione del figlio che la guardò sorpreso.

"Allora sono veramente tuoi figli?!" quasi urlò, facendo indietreggiare i due gemelli.

La vista di ciò infiammò il sangue del moro che avanzò verso la donna, venendo fermato dalla stessa. Narcissa scosse la testa, poi guardò in direzione del moro, come chiedendo il permesso per ciò che stava per rivelare, e continuò, tutto il suo essere che trasudava la fierezza tipica dei Black.

"Draco, ti presento Albus Sirius Potter e Scorpius Severus Potter,"si fermò, guardando con un'emozione capace di togliere il fiato i due gemelli che ricambiarono con affetto, stringendosi alla gonna della nonna. Il biondo parve analizzare la notizia, nei suoi occhi un lampo di rabbia e.. tradimento?

Harry sbatté le palpebre confuso ma non parlò, avendo Narcissa altro da aggiungere.

"Entrambi fieri Malfoy."


'*'*'


Il fuoco parve essere l'unica fonte di rumore nell'ampia sala della libreria.
Narcissa e i gemelli ignorarono deliberatamente i due adulti in piedi a fissarsi e tutti per mano, uscirono dalla porta.

Draco non interruppe per un istante il contatto visivo con il moro, ma quando Harry chiuse gli occhi per calmarsi, imponendosi di non lasciarsi andare in presenza dell'uomo, il biondo lo raggiunse con pochi passi, afferrandogli i polsi, intrappolandolo in direzione del muro.
Prima che Harry potesse liberarsi o urlargli di lasciarlo libero, rimase incatenato alla vista del dolore in quelle iridi grigie che tanto amava. Rimase zitto, illudendosi ancora una volta di non averlo mai perso.

"Che cosa significa tutto questo, Potter?!" gli ringhiò contro Draco, facendolo tornare nella cruda realtà.

Il fatto che usasse il suo cognome indicava che era inutile persino sperarci.

Harry chiuse gli occhi, inspirando, arrendendosi.

"Significa che i miei figli," sottolineò la parola miei con un ringhio possessivo," sono venuti a trovare la loro nonna. Qual è il tuo problema? Dubito ti stessimo disturbando, d'altronde, non sei mai venuto a trovarla in tutto l'anno." ancora quello sguardo ferito.

Perché mai Draco dovesse sentirsi in quel modo?

"Tuoi figli?" ripeté quasi tra sé e sé il biondo, stringendo i polsi del moro quasi gentilmente.

"Miei, Malfoy." e non avrebbe permesso che gli venissero tolti. Non dalla persona che non l'amava e non avrebbe potuto amare i loro figli."Non hai più nessun diritto su di loro." aggiunse, pregustando il sapore della vendetta.. che tuttavia gli parve amara.

Non era più una vendetta.

Non era più niente.

Draco sgranò gli occhi, le iridi illuminate da una luce nuova.

"Cosa?" chiese con un tono frammentato, ma Harry non volle illudersi e ripeté duro.

"Sono Malfoy e Potter di sangue, ma.. fosse l'ultima cosa che faccio.. tu non avrai niente a che fare con loro." terminò e si liberò dalla stretta oramai inesistente del biondo.

"Sono.. nostri?"

"Miei, Malfoy!" ripeté con rabbia questa volta, ma venne interrotto dal biondo che si fermò a fissare le proprie mani.

"Ho dei figli.. "

Harry soffocò l'ondata d'amore e angoscia che rischiava di travolgerlo e fece per dirigersi verso la porta, quando venne fermato dalle braccia dell'uomo che lo avvolsero in una stretta di bisogno talmente ovvia da farlo urlare di frustrazione.

"Harry.." mormorò Draco all'orecchio del moro, ghiacciandolo. "Harry.." continuò in un verso infinito.

"Lasciami." ordinò invano.

"Harry.."

"Non farlo più difficile, adesso lasc-"

"Sono passati tanti anni." soffiò con voce tremante il biondo.

Harry raccolse le ultime briciole di autocontrollo per non rigirarsi nell'abbraccio e baciarlo e rispose, fingendo un tono sicuro.

"Esattamente, Malfoy. Sono passati dieci anni. Mi avevi promesso, ricordi, quella notte? Avevi promesso di non lasciarmi mai, di starmi sempre accanto..quella notte mi diedi a te completamente.
La mattina dopo mi ritrovai solo nel letto." i ricordi gli inumidirono gli occhi ma si rifiutò di farglielo sapere, continuando,"ti ho cercato, ho passato settimane tra i cadaveri dei mangiamorte dopo il coma per convincermi che non eri tornato perché avevi perso la vita.. ma mi avevi lasciato, dopo che mi ero fidato totalmente di te.. non avrei potuto vivere, se non fosse stato per i gemelli." la stretta aumentò e il moro percepì la sua spalla inumidirsi.

"Harry..non--"

"Ho aspettato, e aspettato, i gemelli crescevano.. poi, quando avevo ormai perso la speranza, eri tornato da non si sa dove, perfettamente in salute..e.. felice.. "

"Harry.."

"Rimasi per un anno intero in attesa, Draco, ma non sei mai venuto.. non.. " si rese conto di aver singhiozzato durante tutto il tempo, ma oramai non poteva più importargliene di meno.

Sentì le labbra del biondo baciargli i capelli, la nuca, il collo, le spalle..

"Harry.. Harry.. perdonami.. Harry.."altre lacrime, mischiate alle sue.

Il moro si beò del suono delicato del suo nome venire pronunciato dalle labbra del biondo, ma s'interruppe, sentendosi carezzare le mani dall'uomo.
Non poteva tornare tutto come prima, era troppo tardi.

"Pensavo di averti perso per sempre." mormorò Draco d'un tratto, catturando l'attenzione del moro.

"Come..?" chiese arreso.

Sentì le labbra baciarlo un'ultima volta poi la voce continuare.

Senza volerlo si era rilassato contro il petto solido del suo amato ma non ebbe la forza di scostarsi, approfittandone finché ne aveva il modo.

"Severus mi aveva nascosto, dopo la sua morte non potei più lasciare la villa. Rimasi intrappolato per tre mesi, lavorai sempre, feci ricerche, feci il possibile, finché un giorno non riuscii a spezzare l'incantesimo Fidelius e abbandonare la villa. Quando tornai nel mondo magico, Voldemort era stato sconfitto, i miei amici morti, mio padre non c'era più.. mia madre era distrutta.. le stetti vicino.
Non riuscii a trovarti, eri come scomparso. Ti cercai dovunque, provai persino dai Weasley, ma a quanto pare quel posto aveva una specie di incantesimo che impediva l'entrata agli estranei. Scoprii in seguito che eri tornato dai babbani. "

Harry si morse il labbro per non dire niente.

"Tornasti dopo un anno, ti vidi un giorno.. avevi due bambini con te. Uno dei quali nelle braccia della Weasley. Mi sentii tradito, umiliato, distrutto."

Il moro non rispose, conscio che se avesse aperto bocca, avrebbe sicuramente detto qualcosa che avrebbe cambiato totalmente il suo mondo.

"Non ho mai avuto nessuno dopo di te, Harry. Ti amo talmente tanto che quando ti ho visto prima, stavo per stringerti a me, rapirti e portarti lontano. Poi ho visto i due bambini, sai,ci avevo anche fatto caso che Scorpius somigliava tantissimo a un Malfoy, mentre Albus era la tua copia ma mi sentii tradito, accecato dalla rabbia, pensando che loro fossero il frutto del tuo amore con qualcun altro.."

Harry si lasciò sfuggire un gemito, con gli occhi ancora chiusi, mentre le lacrime continuavano a scivolare lungo le guance scurendo il tappeto.

" Draco, non possiamo dimenticare tutto quello che è successo."

"Harry.."

"Non fingeremo che questi anni non siano mai passati."

"Harry, ti prego..ti amo così tanto..."

Non poteva tornare tutto come prima.

Non era possibile far sì che..

Non..

"Ricominciamo, Harry, lasciami provare, fammi conoscere i nostri figli.. lasciati amare.. ti prego.."

Tutto il dolore e la sofferenza.. si sciolsero in quel bacio disperato e amaro.


"Non lasciarmi mai più."


Forse valeva la pena scoprirlo.

*'*'*



Fine.


a/n: commentino piccolino? =).. almeno finisce bene.
beh, in realtà l'idea era per una fic a più capitoli, ma so già che se inizio non finirò mai, quindi ho sintetizzato il tutto in una piccola shot.
inizialmente volevo farla molto angst, ma so che la cosa dispiace a molte persone, tra cui me.. che quando leggo qualcosa di mooolto lungo, e alla fine scopro che o il personaggio muore, o si lasciano.. cado in depressione. l'idea era questa, ma essendo una scansafatiche mi sono rifiutata di ampliare la shot. spero vada bene anche così..
 
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VOTO: (2 voti, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
minimeo - Voto: 21/03/09 19:14
oooh che bella!! Non ne ho mai letta una così...e poi che carini i gemelli!!
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elfa-nihal - Voto: 31/01/09 22:30
stupendo, mi piace come storia, diversa dalle alte che ho letto. continua così
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