CAPITOLO PRIMO
- Capitolo 1° -
a/n i primi capitoli sono a carattere generale, mentre per quelli più spinti metterò un avvertimento speciale.
buona lettura.
*+*+*
Ed era come se mai prima d'ora avesse mai sentito qualcosa di così travolgente.
Qualcosa di così dolorosamente reale, qualcosa che potesse indurlo alla pazia.
Diventava inutile illudersi, vane erano le speranze richiuse dietro le sue false parole.
Voleva saltare, buttarsi, scoppiare.
Dimenticare il resto, lasciare che quella sensazione lo avvolgesse fino a renderlo succube.
Voleva... sì.. voleva esplodere.
Non lasciare traccia di sé.
Non poteva piangere, ormai si erano del tutto seccate, e quelle rimanse ostinate dentro lui.
Per quanto cercasse di raggiungere l'altro, cadeva, a ritmo insostenibile
Non riusciva a capire.
Non voleva capire.
La testa gli doleva.
Non sapeva che cosa gli stava succedendo.
Però--
Non voleva chiedere aiuto.
Attendeva, il sangue che ribolliva nelle vene, bruciava, come fuoco liquido..
Voleva avere la forza, la forza di urlare, di mandare tutto al diavolo.
Infine--
Si buttò.
Alzò le braccia, spalancò gli occhi, e .. rise.
Era troppo presto.
Troppo tardi.--
-
Ma.. si svegliò.
Scostò le lenzuola ansimante, cercando l'aria, premendo forte il petto con i pugni, tossendo.
Gl parve che l'aria nella stanza non bastasse, raccogliendo le ultime forze si buttò verso la finestra, spalancandola, lasciando che un vento gelido lo trapassasse.. e dentro lui ancora quelle noti feroci..
Ancora quel requiem incompiuto che lo divorava famelico.
Non riusciva a parlare, traeva sollievo da quell'aria a grande boccate, appoggiandosi a malapena allo scaffale alla sua destra, spostando incurante con il gomito alcuni libri che caddero con un tonfo rumoroso sul pavimento. Non li raccolse, ci avrebbe pensato più tardi.
Respirare diventava sempre più difficile, non voleva cadere nel panico, era uno dei suoi soliti attacchi.
Non c'era bisogno di chiamare nessuno.
Sarebbe passata. Sarebbe tornato a letto, lasciato la finestra aperta, rifugiato sotto le lenzuola e addormentato.
Non aveva bisogno dell'aiuto di nessuno.
Anche perché, non ci sarebbe stato nessuno. Era solo, ed era folgorosamente consapevole di ciò.
Nascose il viso sudato tra le lenzuola macchiate, abbassò le palpebre, schiuse le labbra, ispirando lentamente.
Il ticchettio nella stanza lo cullò come una dolce ninna nanna, tuttavia non poté più riprendere il filo di quel sogno.
*+*+*
" Ohi, Naruto, sicuro che sia tutto okay? "
il ragazzo alla sua sinistra lo guardò con una punta di apprensione, aspettando la risposta.
" Oh.. me la sono cavata, come al solito... egregiamente, oserei dire! " sorrise lanciandogli un'occhiata di finta modestia. " Dopo tre ore mi è uscito alla perfezione, peccato che fosse ormai freddo. " sussurrò amaramente.
L'altro annuì, sviando lo sguardo, fingendo di concentrarsi sulla lavagna e sulla scritta.
" Sono contento. "
bisbigliò con un piccolo ghigno. Il biondo si trattenne dal sorridere quando a loro si avvicinò il professore, con l'espressione sospettosa.
Kiba venne chiamato alla lavagna, gli venne ordinato di risolvere un complicato esercizio, mentre il professore con la scrupolosità di un detective finiva di guardare tra le sue cose per qualcosa fuori posto o fuori luogo.
Deluso tornò alla scrivania, aprendo il registro e sfogliandolo con una lentezza esasperante.
Naruto notò che il castano era parecchio in difficoltà, così si spinse in basso sul sedile, allungò il piede quel tanto che gli bastava per sfiorare il banco davanti.
Sbuffò, rendendosi conto che molto probabilmente la persona che gli stava seduta davanti si era allontanata di proposito.
" Ehi... " lo chiamò, a bassa voce, picchiettando piano sull'appoggio della sedia. " Ehi, tu.. " nessuna reazione.
Il ragazzo alla lavagna stava cadendo nel panico.
" Ehi, genio! "
azzardò di alzare la voce, guadagnandosi le occhiate dei suoi compagni, al che fece finta di niente.
Stava per dargli veramente un calcio quando il ragazzo spinse indietro la schiena, quasi si stesse stiracchiando o simili e rispose, infastidito. Naruto era troppo preoccupato per l'esito dell'interrogazione dell'amico per prendersela, così calmandosi gli domandò un favore.
" E perché dovrei aiutarlo? C'è sempre quello lì, il vostro amico fidato. "
indicò una testa a spazzola che sonnecchiava sul banco infischiandosene di tutto.
Se non era ovvio il motivo poi..
" Io distraggo il professore e tu gli .. beh, mimi la risposta, dovrebbe essere facile per te, no? Puoi risolverlo ora? "
" Questo è un vecchio argomento, lo stiamo solo ripassando per gli idioti come voi. "
soffiò acido, il biondo fece una smorfia ma non volle demordere.
" Meglio ancora, vuoi dire che abbiamo già fatto quell'esercizio? "
l'assenza di risposta fu un sì abbastanza convincente, così cercò un'ultima volta, guardando davanti a sé, il professore che prendeva la penna in mano, pronto ad emettere il suo giudizio, il dito che picchiettava seccato sul tavolino.
Brutto segno, pensò.
Lo chiamò, sussurrando appena.
" Cosa vuoi in cambio..? Ti porterò la cartella se vuoi, farò le commissioni al posto tuo, qualcosa. Non voglio che la sua media sia rovinata per una sciocchezza simile. Non merita di perdere tutto per non aver prestato attenzione a qualche lezione, ha altri problemi a cui pensare. "
lo sorprese che l'altro lo stesse ascoltando, fingendosi concentrato alla lezione, e molto di più ciò che gli chiese.
" Perché prendi le sue difese? Non ha studiato, adesso deve affrontare la cosa. " il biondo deglutì.
In effetti, non se lo era mai domandato, solo, era normale pararsi tra di loro, aiutarsi e resto. Lo facevano da sempre, loro due, insieme, da quando erano bambini.
E poi, Kiba aveva fatto molto per lui in passato, e anche adesso gli stava spesso vicino, lo aiutava.
" E' il mio migliore amico. "
esalò infine, stringendo la gomma da cancellare nella mano. Stava per aggiungere qualcosa, ma tutti i suoi propositi crollarono quando il ragazzo raddrizzò la schiena, per poi abbassarsi appena sul banco. Come se non si fossero mai parlati.
Un brivido gli passò sulle braccia, la gomma non si ruppe, tuttavia gli rimase un segno rosso nel palmo, mentre il sangue riprendeva a circolare.
Il professore smise improvvisamente di ticchettare con la base della penna su banco, cliccò e si apprestò, sospirando, a scrivere qualcosa . Kiba lo guardò tra lo speranzoso e il rassegnato, abbassando le braccia. Non era riuscito ad aiutarlo, per una sciocchezza simile, per uno stupido esercizio..
Il castano si era veramente impegnato nelle altre materie, solo in questa aveva delle grandi carenze, tuttavia voleva evitargli corsi di recupero durante le brevi vacanze. Avevano deciso di passarle insieme, lui con la famiglia di Kiba, come sempre.
Erano diventati loro la sua famiglia. Internamente, sperava che potesse essere così , anche se sapeva che non avrebbe mai potuto sostituire un figlio vero, infondo, era solo l'amico d'infanzia al qualche erano molto affezionati.
Magari essere venuti a conoscenza che non aveva nessuno li aveva inteneriti, ma, tutto qui.
Perso in quei pensieri notò a malapena il ragazzo davanti che si alzava bruscamente, spostando la sedia con la mano, limitando il rumore.
Naruto notò nella sua mano chiusa un fogliettino, spostando lo sguardo distrattamente sul banco davanti vide che l'aveva strappato da un angolo del quaderno.
Non seppe cosa pensare, una piccola speranza c'era, forse?
L'uomo alla scrivania, un tipo tozzo e scorbutico, guardò interrogativamente il ragazzo, poi cambiò la sua espressione. Era una metamorfosi stupefacente, e non faceva quell'effetto solo a lui.
Li vide sparlocchiare qualcosa riguardante un affare dell'istituto, poi la mano del ragazzo si spinse indietro, sfiorando il gomito del castano.
Kiba fraintese il gesto e si accigliò.
Dananzione, Kiba! pensò. Doveva fargli capire di prendere il foglietto. Non sapeva come mimare, rapidamente fece il calcolo mentale delle mosse e si rese conto che sarebbe risultato qualcosa di osceno.
Superò l'imbarazzo iniziale e attirò la sua attenzione, spezzando la gomma in tre parti, e per quanto fosse piccola sperò che gli bastassero.
Buttò la prima, colpendo il pavimento accanto. L'uomo alzò gli occhi posandoli immediatamente sul biondo che aveva già assunto una posa stravaccata come al solito, giusto per non insospettirlo; non poteva fingersi interessata per la prima volta quell'anno, giusto?
Kiba guardava con occhio truce il gomito, poi scese verso la mano il cui pugno si schiuse lentamente.
Naruto sospirò sentendo il cuore battere, si sentiva quasi fosse un ladro.
Alla seconda riuscì ad attirare solamente gli sguardi dei suoi compagni, erano divertiti e preoccupati, si domandavano forse che cosa avesse in mente di fare quella volta..
Non volle arrendersi, dannazione! Se solo quello stupido si fosse girato!
O per lo meno, se la campanella suonasse con dieci minuti in anticipo..
" Allora signorino Inuzuka. "
chiamò atono l'uomo, dopo che il ragazzo si era allontanato. " Ne deduco che non ha seguito i miei consigli. "
alludeva al fatto che non aveva ripetuto, era l'ultima interrogazione prima delle vacanze, quelle precedenti non erano andate malaccio, solo perché Naruto aveva insisito che rimanessero svegli durante la notte per studiare, ultimamente avevano altro per la testa e non si erano visti molto spesso a parte la scuola, dunque niente.
Bastava una sufficienza e la sua media sarebbe stata un via tra il normale.
Il biondo trattenne la voglia di abbassare la testa sul banco e sbatterla forte quando vide il ragazzo tornare al proprio posto. Un'espressione indecifrabile ornava quel viso. Qualcosa gli fece tornare un brivido sul braccio e istintivamente se lo toccò. Quando rialzò lo sguardo il ragazzo era con la schiena rivoltagli, pacato come sempre.
Il suono del gesso che screziava frenetico la lavagna scura lo destò dai suoi pensieri e quasi non gemette sorpreso quando vide Kiba completare l'esercizio con estrema facilità.
Lo vide posare attentamente il gesso ne contenitore in basso, sorridere furbo e rivolgersi all'uomo.
" Mi ero emozionato. "
confessò ghignando.
L'uomo lo guardò per qualche interminabile istante, poi gli fece segno di tornare al proprio posto.
" Sappia che dal prossimo semestre mi aspetterò molto di più da lei, Inuzuka. "
lo congedò. Il castano gli sorrise in rimando, salutando con una posa militaresca.
" Sissignore! " tutto okay, come previsto.
*+*+*
Non se lo aspettava davvero. Era oltre la semplice euforia. Era oltremodo estasiato.
Il biondo non seppe che fine avesse fatto il foglietto, non che gli importasse tanto poi. Al momento si concentrava sull'espressione di assoluta felicità dell'amico che divorava con gli occhi il manifesto con gli esiti delle varie materie. L'avevano passata entrambi.
Dopo due settimana a pregare come due pazzi, a non dormire le notti, a chiamarsi al telefono l'un l'altro per tenersi svegli..
Non aveva fatti incubi.
Non seppe se esserne felice o cosa, però..
Ce l'avevano fatta, e ora potevano concedersi quella benedetta vacanza.
" Ah, Naruto! " fece il castano in tono casuale. " Oggi mi ha chiamato mia sorella, sai, giusto un paio di giorni fa alcuni miei parenti lontani sono venuti a farci visita. Tra noi non è mai corso buon sangue, però hanno deciso di seppellire l'ascia di guerra ... ' temporaneamente'.. "
Dove voleva andare a parare? Lo spinse a continuare con un gesto del mento mentre si appoggiavano alla finestra aperta del corridoio.
Naruto si tolse la giacca beandosi del calore del sole.
" Dunque..? " sbadigliò come una gatto. Erano due giorni che non prendeva sonno.
" Beh, come dire.. mi ha chiamato e mi ha avvertito che quest'anno partiremo per le montagne un po' più tardi del solito. Significa che devo stare rintanato a casa per la prossima settimana, fare finta di essere il bravo figlio maschio della famiglia, e intrattenere i miei cuginetti e i loro cuccioli.... "
Ah, ecco. Il biondo incassò il colpo piuttosto facilmente, chiudendo gli occhi e abbassando indietro la testa per far scladare la faccia.
Era prevedibile, anche loro avevano impegni familiari.. A forza di stare solo se ne era dimenticato, perciò non gli fu difficile sorridere e dargli una pesante pacca sulla schiena come incorraggiamento. Non era molto pratico di certe cose, ma sapeva per certo che i bambini, specialmente del ramo genealogico degli Inuzuka, non erano facili da trattare.
"Ti chiamerò... credo.. "
si accigliò dopo aver soppesato la propria affermazione.
" Non ti preoccupare, tesoro. Non morirò se mi tradirai. " lo schernì con gusto.
" Pensa un po', sono io quello che è minacciato da un tuo tradimento... "
la risposta doveva avere un senso assolutamente ironico, tuttavia il castano l'aveva detto con uno sbuffo quasi serio.
Che cosa era cambiato nell'atmosfera? Fino a poco fa stavano tranquillamente chiaccherando sul più o sul meno.
Loro.. non erano mai seri, non prestavano troppa attenzione alle cose dette. Ma, questa pausa forzata metteva stranamente a disagio.
" Ohi, Kiba..? "
Il ragazzò trasalì e come ripresosi liquidò la faccenda rapidamente, spingendosi via dal muro.
Volevano tutti e due tornare improvvisamente in classe, desiderosi di trovare un diversivo alla conversazione. Stava diventando qualcosa di troppo complicato, se l'amico non rispondeva voleva dire che qualcosa per forza non andava, ma che non doveva indagare finché l'altro non sarebbe stato disposto a parlargliene.
La campanella segnò la fine delle lezione, le ultime ore gli erano sembrate le più lunghe di tutto l'anno, ma era solo un'impressione comune. L'agitazione, la voglia di scappare al più presto..
Salutò il castano con il palmo e gli augurò buona fortuna con le pesti, dopo di che attese calmo che l'aula si svuotasse..
Gli tornò in mente il sogno di quella sera. Si era forse sentito un piccione?
Rise piano a quel pensiero coprendosi discretamente la bocca con il pugno chiuso. Espirò un'ultima volta e col sorriso sulle labbra spostò la sedia di lato per alzarsi.
Quando fece per prendere la cartella ne trovò dal nulla un'altra accanto.
Alzò gli occhi per trovarsi davanti la solita espressione del compagno di classe, di quello che gli dava sempre le spalle.
Perché la cartella..?
" Avevi detto che mi portavi la cartella in cambio, ricordi? "
" Oh, sì.. certo! "
non gli aveva parlato da allora, ed erano passate due settimane, se ne era dimenticato perché l'altro non aveva reclamato niente per l'aiuto.
In fondo era giusto, sebbene fosse l'ultimo giorno, doveva comunque ricambiare in qualche modo.
Sorrise ampiamente e sistemò la propria cartella su una spalla e fece per prendere l'altra quando gli scappò di mano. La mano tremò impercettibilmente, la stanchezza si faceva viva nel momento meno opportuno.
" Era solo per controllare. "
Naruto sgranò gli occhi. Una pallida mano aveva afferrato la cinghia della cartella prima che cadesse a terra.
" Ricambierai l'aiuto in un altro modo. " disse semplicemente, maneggiando la cartella con il polso poggiandola sulla spalla. " Come sei messo ora non sei molto d'aiuto comunque. "
Il biondo non seppe se doversi arrabbiare, optò per annuire solamente. Si rivelò la scelta più giusta, così che quando il ragazzo davanti gli diede un fogliettino lo accettò senza tanti complimenti.
Per un attimo pensò che fosse 'quel' fogliettino, invece notò che c'era un indirizzo.
" Verrai ad aiutarmi. " disse, poi gli voltò le spalle. " Ah, e.. "
Alzò il viso incerto mentre riponeva il folglietto con cura nella tasca della giacca. " Sì? "
" Ho un nome, sai? "
Sasuke Uchiha.
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To be continued..
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mi piace troppo sta ff!!!!!!
Se all'inizio ti avevo dato quattro stelline, beh, ora mi sono ricreduta! Ho toppato alla grande! Te ne meriti assolutamente 5!Insomma, questa fic è parecchio innovativa: il teme che sorride, Kyubi alias Fuffy che fa le fusa (XD), il teme he si confida con Nacchan e gli racconta il suo passato...
Insomma, devo dire che mi intrigano tutte queste "anormalità"(XDD)
Inoltre, non vedo l'ora di scoprire il passato di Naruto...Insomma, cosa gli sarà mai potuto accadee di così grave??
Beh, è inutile che non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!Ciao!
chappy carinissimo!!!!! nn mi sarei mai aspettata 1 Naruto pasticcere e 1 Sasuke cuoco!!!!! geniale!!!!!
il nome Fuffy poi mi piace molto!!!^^
nn farmi aspettare così tanto x il prossimo!!! ciaooooooo
Non vedo l'ora di leggere il seguito!!!! ti prego aggiorna presto!!!!!kiss
Sero che tu aggiornerai presto!
Aspetto il continuo!!!!^_^
mi piace il tuo stile è scorrevole e ordinato...anche se la parte iniziale era così complicata che ha reso la storia intrigante!
spero che aggiornerai presto!! :)
...continua nelle pagine numero:
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