CAP. 1°
- Capitolo 1° -
La solitudine dei numeri primi.
Fiorenzo è solo. E' un numero primo.
Fiorenzo scalpitava con uno zoccolo della zampa anteriore sul terreno umido dei primi alberi della foresta.
Era nervoso.
Continuando a grattare il terreno si mordicchiava il labbro inferiore, indeciso se tornare indietro o inoltrarsi nelle profondità di quella che gli sarebbe piaciuto definire "casa sua", ma in cui da un po' di tempo non poteva mettere più piede, o, per meglio dire, zampa.
Ma ora era solo.
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Un numero primo è un numero che può essere diviso solo per se stesso e per uno.
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Fece per voltarsi e andarsene, quando qualcosa si mosse dentro di lui.
Capelli neri. Occhi blu. Labbra calde sulle sue.
- Cassandro... - mormorò il biondo.
Prese la sua decisione.
Doveva dirglielo.
Si impennò e corse a perdifiato nei luoghi a lui familiari, fino alle loro grotte, dove dimoravano i suoi simili.
Si fermò solo quando avvertì il suono del fiume e vide i giacigli che lo riportarono alle notti passate col suo amore.
Sorrise dolcemente a quei ricordi così teneri.
- Che ci fai qui? - una voce profonda e triste lo fece voltare.
- Conan! Io... sono tornato... - la voce gli si spezzò quandi vide alle spalle del centauro rosso i suo compagni, gli archi in pugno, le espressioni di puro disprezzo sul volto.
- Non dovevi farlo! Sei un lurido traditore! Ritornatene a scarrozzare i tuoi umani! - un centauro castano diede voce ai pensieri di tutti.
- Ganimede... per favore... fammi spiegare! - esalò Fiorenzo con voce implorante.
- No! Per l'ennesima volta: hai preso la tua decisione? Sono affari tuoi! - l'urlo di Magorian trovò molta eco.
- V-vi prego... voglio tornare con voi... mi mancate - Fiorenzo era sull'orlo delle lacrime.
Gli altri centauri scoppiarono in risate sguaiate, alcuni caderono in ginocchio, battendo i pugni per terra.
Un dolore lancinante trafisse il petto del centauro, un dolore che non aveva nulla a che fare con il corpo, e nonostante il calore estivo un freddo intenso gli salì su per la schiena, e, chinando il capo, una lacrima gli scese sulla guancia.
- Oooh... poverino... si è messo a frignare! Visto che femminuccia avevi al tuo fianco, Cassandro? - un centauro giovane, dai corti capelli biondi, lo guardava con fare sprezzante e crudelmente diverito.
Fiorenzo alzò lo sguardo con fare disperato, e incontrò gli occhi blu profondo di Cassandro.
- Amore... - disse dolcemente, ma il sorriso speranzoso si spense quando il giovane centauro si avvicinò a Cassandro, baciandolo sulla bocca.
Il suo Cassandro.
Fiorenzo non riusciva a capacitarsene.
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Il suo fascino sta nell'eterna solitudine, nel freddo che regna intorno a lui.
La sua bellezza e la sua maledizione.
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- No... - non voleva credere a quello che i suoi occhi gli mostravano.
Chiuse gli occhi violentemente, li riaprì, ma l'immagine non era svanita.
Anzi, Cassandro era coinvolto in quella passione, e non sembrava minimamente conscio della presenza della persona che lo amava e lo venerava come un dio.
Ma evidentemente per l'altro non era importante.
Scostò il suo giovane amante, e lo fissava negli occhi, congendogli la vita.
- Vai nella grotta. Arrivo subito. - il tono con cui parlava era quello che di solito usava con il centauro palomino: dolce e autoritario allo stesso tempo, con negli occhi una luce pacata e paterna.
- Ti aspetterò con ansia, amore mio... - rispose con fare malizioso il biondino.
Quando se ne fu andato, volse lentamente lo sguardo verso l'insieme di dolore, tristezza e rabbia che un tempo era fatto di luce e di felicità.
- Che vuoi? - chiese feroce.
- Sono tornato per te... per fare pace - le sue parole erano quanto mai infantili, lo sapeva... ma non riusciva a formulare un pensiero coerente in quello stato di stordimento.
- Non mi importa un accidente di te. Come vedi, ora ho trovato un nuovo compagno con cui passare le mie notti! Ed è molto più capace di te, in certe cose... - tutte quelle parole erano superflue, Fiorenzo ormai si sentiva valere meno di nulla, insignificante come un granello di sabbia nel deserto, come un'insetto.
Per Fiorenzo, Cassandro era come l'acqua, come l'aria, il nutrimento... era la vita.
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Con qualsiasi numero si confronterà, non potrà mai essere compatibile, se non con il numero uno: la sua unica ancora di salvezza, nel suo mondo di inquietudine e indifferenza.
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- Preparati, perchè non sarà piacevole come al solito - ma Fiorenzo non ha bisogno di prepararsi.
E' solo uno dei tanti numeri primi.
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- Stai bene? - una voce familiare tolse il centauro al sonno.
Il sonno è bello.
Nessuno ti può disturbare, i tuoi sogni sono reali.
Ma quando ti svegli, si dissolvono come fumo.
- Hagrid? - chiese incerto.
- Si... ma non alzarti. Continua a riposarti e... aspettiamo il professor Silente, va bene? - Fiorenzo annuì senza aver capito.
L'avevano picchiato e violentato.
Ma a lui non importava.
Non gli importava più nulla.
La sola cosa importante era stata Cassandro.
E lui non aveva alzato mano per fermare la violenza. Anzi.
Ne aveva preso parte attiva, perlomeno nelle botte, più violente e rabbiose degli altri.
- Come sta? - la voce di Albus gli fece aprire gli occhi.
- Stai tranquillo, non muoverti - il tono era compassionevole e tenero. - Ti capisco... anche Gellert mi ha abbandonato... non sei solo - Fiorenzo poggiò la testa sulle sue gambe, piangendo senza frenarsi.
- Piangi... bravo... ti aiuterà - il centauro chiuse gli occhi, scosso dai singhiozzi e, mordendosi il labbro, stringeva la veste del Preside.
- Ti accoglieremo alla scuola... ti va di insegnare ai nostri ragazzi? - chiese dolcemente - Ti aiuterà tenerti occupato... sarai molto utile ai nostri puledri... -
Ma Fiorenzo non è utile... è solo un numero primo.
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La guerra è finita.
Fiorenzo è in un angolo a riprendersi.
Cassandro è a pochi metri da lui, vicino al cadavere di Apollonius, il giovane centauro dai corti capelli biondi.
Con uno sforzo immane si alza, e gli si avvicina.
- Cassandro... io... - ma le parole non gli escono dalla bocca, non riesce a dirgli quanto sia importante per lui, di quanto abbia bisogno del suo amore.
- Vattene... non lo capisci? Sei stato solo un trastullo! Un passatempo! Sei come tutti gli altri! - le parole non colpiscono più l'anima di Fiorenzo.
Lui lo sa. Non può amarlo.
Non esiste il numero uno per Fiorenzo.
Ma a lui non importa.
E' solo un numero primo.
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I commenti dell'autrice.
E' tristeeeeee! Terribilmente triste!!!
Sono un mostrooo!!! Doveva finire bene, invece... l'ho fatta finire male! Mi sento terribilmente in colpa!
I commenti dei personaggi.
Fiore: - Sniff... sob... sigh...
Au: - Ehm... Fiore... tutto bene?
Fiore: - Sniff... sob... sigh... CASSANDRO NON MI VUOLE PIUUUUU!!!
Cassandro: - Invece ci terrei a sottolineare che io amo Fiore!
Fiore: - Cassy!
Cassandro: - Fiore!
BACIOOO!!!
Apollonius: - E io? Chi mi monta adesso?
Magorian: - Ehehm...
BACIOOO!!!
Au: - Tutto è bene quello che finisce (con il) peneeee!!!
Alla prossima!!!
Commentino please!
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