MA DOVE SONO CAPITATA?
- Capitolo 1° -
Nuova FF! Spero vi piaccia!
Non voglio farvi aspettare oltre, quindi posso dirvi una cosa sola: “Buona Lettura!”.
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In Italia e precisamente in una città della Toscana vive una ragazza di nome Lucia, 14 anni; non molto alta, capelli neri legati con una coda bassa da un elastico per capelli bianco.
Aveva finito da tre mesi la prima superiore; stavano finendo le vacanze estive.
Qualcosa però nella sua tranquilla vita stava per cambiare perché una mattina ricevette una notizia che l’avrebbe molto cambiata.
Lucia: “Mamma, mi hai chiamata?”.
Mamma: “Si, volevo dirti che io e tuo padre abbiamo accettato un’offerta di lavoro!”.
Lucia: “Bene, sono contenta per te! Ma io cosa c’entro in questa storia?”.
Mamma: “Vedi questo lavoro è in Francia e quindi dovremmo trasferirci lì!”.
Lucia: “In Francia, ma è meraviglioso! Ma allora dovrò venire con voi!”.
Mamma: “Purtroppo l’unico appartamento che possiamo permetterci non è per quattro persone! Tuo fratello è troppo piccolo per rimanere da solo!”.
Lucia: “E quindi io? Io che faccio!”.
Mamma: “Abbiamo pensato di mandarti a Tokyo!”.
Lucia: “Tokyo!!!”.
La ragazza batté le mani sul tavolo.
Lucia: “In giappone! Ma non puoi mandarci Luca?”.
Mamma: “Lui non riuscirebbe ad ambientarsi!”.
Lucia: “Mentre pensi che io invece ne sia in grado!?”.
Mamma: “E poi hai fatto un corso di giapponese, giusto? Sei più adatta tu! E poi con tutto quello che stanno facendo là! Sicuramente troverai un ottimo lavoro! Alla fine potrai tornare in Italia e magari realizzare quel tuo sogno di cui mi hai parlato!”.
Lucia: “Ma il giappone non è la patria delle nuove tecnologie?”.
Mamma: “Si ma la cucina giapponese è arrivata anche qui in Italia e quindi sono sicura che potresti farcela!”.
Lucia: “Dici davvero?”.
Mamma: “Certo!”.
Lucia: “Ma dove andrò ad abitare?”.
Mamma: “Ti ricordi del signor Taisho?”.
Lucia: “Chi?”.
Mamma: “Ma come? Non te lo ricordi? È un amico di tuo padre! Ci venne a trovare all’inizio dell’estate!”.
Lucia: Veramente non me lo ricordo!”.
Mamma: “E di Kagome te ne ricordi?”.
Lucia: “Ah, si ora ricordo!”.
Mamma: “Vedi, il signor Taisho a saputo della nostra situazione economica e mi ha assicurato che avrebbe fatto qualsiasi cosa per darci una mano, così gli ho chiesto se poteva ospitarti a casa sua!”.
Lucia: “Andrò a casa di Kagome! Davvero?”.
Mamma: “Certo, ma Kagome non è l’unica figlia del signor Taisho! Guarda questa fotografia!”.
Disse prendendola da una lettera che le era stata spedita proprio dal signor Taisho.
La foto ritrae il signor Taisho con i suoi sei figli, due femmine e quattro maschi.
Lucia: “Caspita sei figli, ma mamma, lo sai come si chiamano?!”.
Mamma: “No, ma li conoscerai presto! Parti domani quindi prepara i bagagli!”.
Lucia: “Va bene!”.
La ragazza fece i bagagli e la mattina dopo fu accompagnata dai genitori fino all’aeroporto e di li a poco si ritrovò su d’un aereo diretto a Tokyo.
Il volo fu lungo ci arrivò i due giorni quindi mangiò in aereo ed a volte dovette pure fare la fila per andare al bagno.
Passati i giorni necessari finalmente raggiunse Tokyo.
All’aeroporto dopo aver recuperato i bagagli li mise su di un carrello ed infine prese nuovamente quella fotografia che durante il viaggio si era studiata alla perfezione cominciando a guardarsi intorno per vedere se riconosceva almeno qualcuno della famiglia Taisho.
Continuava a guardare tra la folla finche non notò quello che secondo lei doveva essere il maggiore dei sei figli dell’amico di suo padre; un ragazzo alto dai capelli platinati egli occhi ambrati, sembrava, secondo la foto il gemello di un altro dei figli del signor Taisho se non fosse per quella voglia sulla fronte a forma di spicchio di luna.
La ragazza gli andò incontro.
Lucia: “Ciao! Sei uno dei figli del signor Taisho, giusto?”.
Sesshomaru: “Si, mentre tu devi essere Dini Lucia!”.
Lucia: “Esatto! Ma potrei sapere il tuo nome?”.
Sesshomaru: “Si, il mio nome è Sesshomaru Taisho!”.
Lucia: “Piacere Sesshomaru!”.
Sesshomaru: “Vogliamo andare?”.
Lucia annuì.
I due presero il taxi che li accompagnò davanti alla casa che non era una casa, si direbbe una villa.
Mentre Sesshomaru pagava l’autista Lucia rimase incantata davanti al grande giardino, pieno di aiuole con fiori che non aveva mai visto, dai lampioni lungo la piccola stradina che conduceva alla villa e dal laghetto con i pesci rossi.
Lucia: “Caspita, si trattano bene!”.
Sesshomaru: “Forza entra che ti mostro la tua stanza!”.
Nell’ ingresso c’è un’enorme salotto con un camino molto particolare dato che era più o meno al centro della stanza e di forma rotonda acceso dato che l’inverno si stava avvicinando e cominciava a fare freddo.
Intorno al camino c’erano dei comodi divani e su uno di questi sedeva una ragazza più o meno della stessa età di Lucia.
Lucia: “Ma non è possibile Kagome!”.
La ragazza si girò e ci mancò poco che cadesse dal divano.
Kagome: “Lucia! Sei venuta infine!”.
Kagome posata la rivista si alzò e corse ad abbracciare l’amica.
Lucia: “Quando ho saputo che sarei venuta a stare casa tua non stavo più nella pelle!”.
Kagome: “Come hai passato il resto delle vacanze?”.
Lucia: “Bene! Te?”.
Kagome: “Anche per me tutto bene!”.
Sesshomaru: “Non sarebbe meglio che ti sistemassi nella tua stanza e poi metterti a chiacchierare con mia sorella?”.
Lucia: “In effetti hai ragione!”
Kagome: “Non disturbarti fratellone! Ce l’accompagno io!”.
Sesshomaru: “Fai come vuoi!”.
Kagome: “Dai, vieni Lucia!”.
Disse prendendo una delle due valige mentre Lucia prese l’altra.
Kagome sempre chiacchierando accompagnò l’amica nella sua nuova camera.
Kagome: “Lucia, ora ti devo lasciare! Mi voglio fare una bella doccia! Ci vediamo più tardi!”.
Lucia: “Ok!”.
Kagome andò a prepararsi per il suo bagno mentre Lucia si sistemò nella sua nuova camera.
Ad un certo punto si sentì uno strano rumore provenire dal grande cuscino di piume che c’era sopra il letto.
Si avvicinò e vide un grosso gatto che ronfava.
Lucia: “Ehi, tu esci di lì!”.
Il gatto non si mosse.
Lucia: “Esci dal mio letto!”.
Disse smuovendo il cuscino, alla fine il gatto si alzò e dopo essersi stirato uscì dal cuscino e stava per scendere quando notò la catenina di Lucia posata sul letto, la prese con la bocca e uscì fuori dalla stanza.
Lucia: “Ehi, fermati!”.
Il gatto non le diede retta.
Lucia cominciò ad inseguirlo ma quando le pareva di averlo preso con un piccolo balzo il gatto si liberava e continuava a correre per il corridoio fino a che una porta non si aprì all’improvviso facendo cadere la ragazza a terra.
Lucia: “Ahi, ahi! Che male!”.
Disse massaggiandosi la testa.
Inuyasha: “Ma che? E tu? Sei quella nuova? La figlia dell’amico di mio padre?”.
Lucia: “Si!”.
Quando la ragazza, che non aveva ancora alzato la testa per guardare con chi stava parlando, la alzò vide un ragazzo più o meno della sua età dai capelli platinati e dagli occhi ambrati che la fissava con un’espressione un po’ confusa; Lucia sia alzò chiedendosi <<Ma dove sono capitata!>>.
Koga: “Ehi, che succede qua? Ho sentito un colpo!.... E quella ragazza? E quella che dovrebbe stare da noi? Rispondi Inuyasha sto parlando con te!”.
Chiese un ragazzo che a prima vista sembrava di un anno più grande; con i pelli neri legati in una coda con una fascetta elastica che gli teneva su la frangia e dagli occhi azzurri.
Inuyasha: “Si Koga, è lei!”.
Lucia: “Scusate se non mi sono presentata! Io non mi chiamo quella o quella ragazza!”.
Koga: “Ed allora potremo sapere il tuo nome?”.
Lucia: “Ah, già! Il mio nome è Lucia!”.
Koga: “Piacere Lucia! Se ancora non l’avevi capito io sono Koga e questo è mio fratello Inuyasha!”.
Lucia: “Il piacere è tutto mio!”.
Inuyasha: “Come mai correvi su e giù per il corridoio?”.
Lucia: “Il vostro gatto si è preso una cosa a cui tengo molto e quindi…”.
Koga: “E quindi ti sei data all’inseguimento! Un classico! Ma non ti preoccupare! Non è la prima volta che succede i questa casa!”.
Kagome aveva appena finito di fare la doccia e si era cambiata ma quando aprì la porta il gatto entrò.
Kagome: “Ehi, Buyo! Cosa ci fai qui?....Cos’hai in bocca?”.
Disse togliendogli di bocca una catenina.
Kagome: “Questa non è mia e nemmeno di Rin, per cui è di... Buyo, non si fanno queste cose!”.
La ragazza uscì dal bagno ed andò a cercare Lucia ma inaspettatamente se la ritrovo davanti a parlare con i suoi fratelli.
Kagome: “Lucia, Buyo ti deve aver preso questa catenina!”.
Lucia: “Il gatto dici? Si, in effetti lo stavo rincorrendo quando tuo fratello Inuyasha non ha aperto la porta di colpo!”.
Inuyasha: “E sarebbe colpa mia?”.
Lucia: “Infatti ho aperto io la porta, no?!”.
Kagome: “Non litigate!”.
Richiamato dalle voci un altro ragazzo arrivò nel corridoio seguito da una bambina.
Il ragazzo aveva a prima vista uno o due anni di più; capelli neri legati in un codino e gli occhi scuri.
La bambina era sui sette e gli otto anni, sicuramente era in terza elementare; capelli lunghi e neri un po’ mossi e gli occhi marroni.
Miroku: “Che sta succedendo qui? E lei è?”.
Kagome: “La mia amica di cui ti ho parlato! Si chiama Lucia!”.
Miroku: “Piacere, io sono Miroku!”.
Lucia: “E lei? La vostra sorellina come si chiama? Mi sembra un po’ timida!”.
Kagome. “Lei è la nostra sorellina Rin! Ma non è timida, non vuole parlare più!”.
Lucia: “Perché?”.
Koga: “A causa di ciò che è successo a nostra madre!”.
Lucia: “Ah, si! Me lo raccontò Kagome quando mi venne a trovare!”.
Kagome: “Bè che ci facciamo tutti qui in corridoio! Forza!”.
A quelle parole tutti tornarono a fare le loro solite occupazioni.
<<<<<continua>>>>>
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Che ve ne pare?
Commentate please!
Da lucy93.
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aikochan - Voto:
Kiss Kiss ^___^
neko-chan23 - Voto:
lucy93
aikochan - Voto:
Il nostro Inuyasha è geloso..come si comporterà Lucia? Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!^^ Aggiorna presto!!!(e in bocca al lupo con lo stage!^^)
kiss kiss ^__^
niglia89 - Voto:
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...continua nelle pagine numero:
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