X AGOSTO - Capitolo 1° -
X agosto
San lorenzo, io lo so perchè tanto
di stelle, per l'aria tranquilla,
arde e cade, perchè sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla...
“Matt! Vienivienivieni, preto!!”
“mh...”
“muovitii!”
“che c'è?”
“EDDAI!”
“arrivo..”
10 agosto 2000
Wammy's hause
Inghilterra
Un biondino urlava eccitato, i più grandi avevano avuto il permesso di restare nel cortile quella notte e, tutt'intorno, i bambini vociavano e correvano con plaid e cuscini per sistemarsi sull'erba umida.
Un altro più piccolo dai capelli rossicci e arruffati lo seguiva mesto, con un game boy in mano.
Il più grande, ansioso di uscire, lo prese per un braccio e cominciò a tirarselo dietro saltellando. Quello sbuffo indispettito ma si lasciò trascinare fuori senza far troppa resistenza. Poi si trovarono entrambi all'aperto, dopo aver varcato il grande portone di ingrasso, e un venticello fresco sferzo allegro il i capelli e il viso dei due bambini.
“Perfetta serata.” commentò il biondino gongolante.
“ ma che cosa..”
“ ma coooooome Matt! Oggi èil 10 agosto! La notte delle stelle cadenti! E quel vecciaccio di Roger ci ha dato il permesso di restare fuori a gurdarle!!!” esclamò esaltato mentre sistemava la coperta ai piedi di un grande albero, dove aveva trascinato il rosso. Quest'ultimo a quelle parole sbiancò e chinò il capo “ cazzo, come ho fatto a dimenticarmene....” biascicò a mezza voce..
10 agosto 1996
Una piazza di paese
Irlanda
Tre figure sono adagiate dolcamente su una panchina, una donna dai capelli castano chiaro e gli occhi grandi e verdi guardava il bambino seduto sulle sue ginocchia. Era un bel bambino dai capelli cremisi e gli occhi identici a quelli della mamma che lo ossrevava amorevolmente mentre lui si stringeva contro il suo petto. La mano del piccolo teneva stretta quella della treza figura, si trattava di un uomo bruno e robusto che, con il braccio libero, cinceva le spalle della moglie.
“vedi Mail, questa la notte delle stelle cadenti, se siamo fortunati potremmo anche riuscire a vederne qualcuna..” disse lui.
“perchè papà, le stelle cadono?”
“bhe diciamo di si”
“ come diciamo! Allora cosa sono le stelle cadenti?”
La donna intervenne dicendo:
“sono gli angeli, che una volta all'anno scendono dulla terra e raccolgono i desideri dei bambini buoni, poi ci giocano e li lanciano in cielo, ed essi ardono finchè la loro stessa forza non li consuma...”
Il bambino la guardò perplesso,
“ e una volta consumati si avverano” si affretto ad aggiungere, sorridendo dolcemente.
“ allora spero di vederne qualcuna presto” sussurrò alzando gli occhi verso il cielo terso.
Rimaresero tutti e tre così, stretti nella notte tiepida, ma stelle non ne videro. All'improvviso però un ombra uscì dal buio puntendo una pistola alla tempia dell'uomo. “le chiavi della macchina” intimò, “sono uscito senza”.
Sirene.
La donna strinse a sé il bambino, convulsamente. L'uomo tentò di reagire, ma il colpo partì. Si accasciò esanime. La donna tentò di fuggire con il bambino ma l'ombra sparò di nuovo per poi dilegursi nel buio della notte, lasciando solo il bamino. Piangeva.
“ me ne vado” disse freddo Matt, strattonando forte il braccio costringendo Mello a mollare la presa.
“EHY!” esclamò l'altro contrariato, afferrandolo nuovamente.
“lasciami ni pace!” gridò stizzito, ma Mello non accennava a lasciarlo andare e così, non riuscendo a toglierselo di dosso, si accoccolò ai piedi dell'albero,con le ginocchia contro il petto, cominciando a piangere.
“ma che diavolo hai Matt, si può sapere?” disse preoccupato chinandosi accanto a lui, in equilibrio sui talloni. Da quando lo aveva conosciuto, circa un anno prima, non si era mai comportato in quel modo e soprattutto non lo aveva mai visto piangere, mai!
Matt lo tirò a sé costringendlo a sedersi. “oggi” disse in lacrime “ sono quattro anni che i miei genitori sono morti”
Il biondo scranò gli occhi e d'impulso, lo abbracciò, lui poggio la testa nellioncavo della sua spalla singhiozzando ininterrottamente.
“mi dispiace” mormorò piano “ io..io non lo sapevo..” gli accarezzava i capelli tentando di farlo calmare.
“ noi... noi... guardavamo le stelle... e poi... poi gli spari... e loro... io...”
Mello continuava a tenerlo stretto e lo sentiva tramare tra le sue braccia “shh ora va tutto bene, va tutto bene..”ripeteva accarezzandolo.
Rimasero così per molto, nascosti alla vista degli altri bambini dal possente tronco dell'albero. Quando finalmente Matt cominciò a rilassarsi, Mello sciolse l'abbraccio. Ora entrambi erano distesi sul prato sopra la coperta che Mello aeva portato. Silenziosamente guardavano il cielo...
“sai Mel..”
“ mh?”
“alla fine non sono mai riuscito a vederla, una stella cadente”
“davvero?”
gli occhi del biondino si illuminarono quando scorse una scia luccicante che si intravedeva tra le foglie e i rami. “allora guarda lì” disse indicando la stella.
Matt gli rivolse un sorriso
“esprimi un desiderio!” continuò lui: Il rosso chiuse gli occhi e dopo alcuni secondi si ritrovò a fissare l'amico
“ che desiderio hai espresso?” chiese Mello. Lui arrossì n po' poi rispose “ non volglio restare di nuovo solo” Mello rise sottilmente, strngendogli forte la mano nella sua “ enon lo sarai mai più, io non lo permetterò, promesso!”
Ancora silenzio.
“Mel..”
“ si?”
“ ti voglio bene”
“anche io Matt “
10 agosto 2008
periferia di Los Angeles
California
Un ragazzo con i capelli cremisi do circa 18 anni* vagava per i vicoli bui della città, una sigaretta tra le labbra e un paio di occhialoni arancioni poggiati sulla fronte.
“ ti troverò Mel....”
Una stella cadente passò sulla sua testa, si fermò e alzò il viso per osservarla. Chiuse per un attimo gli occhi...
“Gli angeli una volta all'annoscendono sulla terra e raccolgono i desideri, poi ci giocano e li lanciano nel cielo... ed essi ardono finchè la loro setaa forza non li consuma..”
“ti troverò prima che la forza stessa dei tuoi desideri ti consumi...”
Strinse i pugni e riprese a camminare.
“non hai mantenuto la tua promessa Mello, ma non ti libererai di me così facilente... ti roverò. Fosse l'ultima cosa che faccio...”
E tu cielo dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
Oh, d'un pianto di stelle lu inondi
quest'atmo opaco del male
*la datazione alla quale ho cercato di attenermi è quella del manga
Note autrice: le strofe della poesia sono la prima e l'ultima che, come nel componimento originale fanno da cornica alla vicenda.
io non penso sia scritta bene assolutamente, enzi la trovo anche piùttosto patetica e melensa ma ogni volta che la leggo riecsco a emozionarmi, sarà perchè sono l'autrice, sarà prechè l'ho scritta in un momento particolare.. non so, ditemi vo che ne pensate..
Kiss by katsu |
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