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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: AMICIZIA FRA I DUE SESSI?
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: mya-kitsune galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/06/2003 18:39:18

ahah e adesso abbiamo a che fare con il nostro vecchio maki! come se la caverà con una ragazza come amica?e senza cadere nel demenziale...c riuscirò?
 
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ATTO PRIMO
- Capitolo 1° -

Mya: Cccciaooo! Eccomi di nuovo qui, davanti al computer, con un’altra fic in mano, come se non ne avessi di fan fic da finire e da pubblicare! Che volete farci, sono così un po’ matta, o un po’ scema se preferite.
Tutti: Un po’ tanto diremmo noi.
Mya: Nessuno vi ha chiesto un opinione. Torniamo a noi, e alla ffc che avete pensato di leggere…
Tutti: Rinunceranno anche, se non tagli!
Mya: >_<… leggere. Qui andremo a fare un bel giretto a scoprire i segreti della scuola del Kainan e dei suoi studenti, e ovviamente della sua spettabile squadra di basket! Non vi anticipo proprio niente, spiacente.
Ospite: Ahem…
Mya: Sì, sì, schiarisciti pure la voce. Non sono cretina, so che ci sei, ma se ho detto che non anticipo proprio un bel niente tu sei compreso nel NIENTE! Vi auguro una bella lettura, spero che vi piaccia^^

Amicizia fra i due sessi?

Era il 20 di giugno e Maki stava sudando come una bestia da soma, nella palestra del Kainan. Maki era l’unico che d’estate si allenava come e più che in inverno ed era per questo che quel giorno era tutto solo. Tutti gli altri erano in panciolle ad ingrassare a casa, fuori con gli amici o da qualche altra parte del globo (in Italia soprattutto) a fotografare monumenti da bravi giapponesi. Dopo aver fatto un po’ di volte il giro del campo stava facendo qualche tiro a canestro. Da soli era più faticoso specialmente perché non c’era nessuno che gli raccattava le palle [devo specificare da gioco o posso fidarmi della vostra serietà? ND Mya]. Stava tirando il fiato mentre la palla rotolava fuori, quando alzò gli occhi e vide nella penombra della palestra qualcuno che, fermo sull’entrata, aveva preso la palla. “Bene Kiyota, vedo che hai deciso di venire ad allenarti quest’estate.” disse Maki. “Ahaha! Cosa scusa?!” disse ridendo con una voce argentina la ragazza, perché di una ragazza si trattava, facendosi avanti. “ Mi scusi se sono entrata nella sua palestra così di sorpresa, ma…”si scusò la ragazza dando del lei a Maki. “Oh, non serve che tu mi dia del lei! Sembro davvero così vecchio come tutti dicono?” la interruppe Maki. “Ah. Mi stavo giusto scusando ma, sai, ho sentito da fuori i rumori della palestra e non ho potuto fare a meno di entrare.” disse lei, restituendogli la palla. Maki la guardò curioso. “Bè devi sapere che io amo il basket. L’ ho praticato per qualche anno, ma pur essendo piuttosto portata, l’ ho abbandonato, perché credo che per quanto brava io possa essere…eh, sospiro… non farò mai molta strada. O forse a dirla meglio potrei anche diventare la più grande giocatrice di basket, ma…io sono una femmina e a chi interessa il basket femminile al giorno d’oggi? Oh, mi dispiace, sono entrata qui senza essere invitata e ti vengo addirittura a raccontare i miei sogni che non potrò realizzare!”disse la giovane con occhi malinconici. “Bè, non mi dispiace per nulla che tu sia qui. A me comunque piace il basket femminile e non credo di essere l’unico al mondo! Più che altro non ci siamo nemmeno presentati! Io sono Sinichi Maki, e sono il capitano del Kainan, quest’anno prima squadra qualificata nelle regionali.” La ragazza lo guardò con occhi sgranati: “Tu sei quel grande Maki che è stato anche nominato come uno dei cinque migliori giocatori? Caspita!”
Poi lo guardò con sguardo malizioso: “Non è che ti va di fare uno contro uno? O disturberei i tuoi allenamenti?” disse lei buttando indietro la testa. Maki la squadrò dalla testa ai piedi: era piuttosto carina e non gli sembrava di averla mai vista in giro. Pelle calda, abbronzata, lineamenti morbidi e delicati, una sottile figura aggraziata. I capelli erano raccolta da una mollettona e quindi non riusciva a vederli bene. Indossava dei pantaloncini neri e bianchi aderenti che lasciavano benissimo notare le belle gambe e le forme sinuose [Maki, Maki, ma cosa guardi! Questi uomini tutti uguali! ND Mya – bè mica tutti siamo così! Okay, è vero i sederini son belli da guardar, ma mica tutti importuniamo le donne ^^ ND Ospite – Ah, tu no di certo… Me ne stavo dimenticando, questo tizio qui occhialuto è il mio ospite – Hey! ND Kogure – Sapete com’è ero a corto di personaggi, questi qui mi domandano anche le ferie che credete! E lui era l’unico sfigato libero. ND Mya], e una canottiera annodata in modo da scoprire il ventre piatto. Ma la cosa che attirava sicuramente di più l’attenzione erano gli occhi: nerissimi, dolcissimi e grandi. Erano truccati perfettamente, con delle lunghe ciglia finte, l’ombretto sfumato in più zone con le diverse tonalità dell’azzurro che creavano un effetto davvero hollywoodiano. Un profondo e più volte segnato tratto di matita blu sottolineava lo sguardo, così intenso che sembrava racchiudesse lo spirito della ragazza. Sopra la palpebra un segno nero stile egiziano allungava l’occhio oltremodo ed a completare il tutto era un minuscolo brillante a farfallina appiccicato appena in parte alla linea nera di ogni occhio. Maki, che dell’arte del curare il proprio corpo è un intenditore, capì subito che quella tizia col trucco ci sapeva fare. Un po’ esagerato, però. Era un vero peccato che gli uomini non abbiano l’usanza di truccarsi, chissà che piacere e quale soddisfazione doveva essere vedere il proprio viso tramutato e abbellito dalle proprie mani. Bè da grande poteva sempre fare il chirurgo plastico. Naaa, a Maki non interessava il corpo degli altri, solo il suo meritava. Tornando alla tizia, i cui occhi in quel momento scintillavano del piacere della sfida [Che Maki si era dimenticato, da quanto annegava nei lussuriosi pensieri narcisisti ND Mya], Maki pensò che probabilmente quella non ci teneva solo ad abbellire i suoi occhi, ma anche il resto del corpo. Infatti notò che questo era piacevolmente modellato dall’attività della palestra, per l’appunto si potevano benissimo osservare gli addominali molto sviluppati, ed era abbronzato in modo uniforme, da quanto ne poteva vedere lui. Doveva ricordarsi di domandarle se faceva le lampade lì al centro di Kanagawa, dalla tizia occhialuta che gli faceva sempre delle sfrontate avances o se andava dal grassone giù in periferia, che momenti una volta se lo dimenticava in cabina ad arrostire. Comunque si capiva che era una tutto pepe ed era uno di quelle, avrebbe osato dire, sciupa-uomini, o ragazzetti come sarebbe meglio precisare. Da un certo lato si sentiva un attimino offeso che una ragazza le rivolgesse così apertamente una sfida, ma d’altra parte l’ammirava perché non gli piacevano le ragazze delicate che dipendono dai maschi e credono che questi ultimi siano nati per fare i protettori delle tosette oppresse. Alla fine, dopo lo sguardo che sembrava superficiale ma raccoglieva tutte le informazioni raccolte in un attimo [Tsk, tsk, le tecniche dei maschi…ND Mya] , Maki disse: “Okay, come hai detto che ti chiami?Avrai l’onore di batterti con il “grande Maki”, come mi hai definito tu, nomignolo che di fatto non sdegno…eh eh.” “ Io sono Mutsumi Aoyama. Comunque no, non l’ ho mica detto io, questo è quello che mi ha riferito mia cugina Ayako e voglio infatti provare se è la verità.” disse la Aoyama provocante. Aveva puntato sull’orgoglio di Maki, ma lui non si lasciava offendere così facilmente da una donna, anzi sorrise pensando al caratterino che gli faceva ricordare veramente la cugina Ayako, che probabilmente era quell’Ayako che era manager dello Shohoku.
“Ayako mi aveva detto che Maki oltre ad essere un valente giocatore era anche piuttosto carino. Il che è vero: è alto, abbronzato [appunto come fa un giapponese ad essere così abbrunito? Boh, meglio così! ND Mya - Ah ehm! (qualcuno si schiarisce la voce) ND Aya Oh, arriva! Che cosa vuoi mia carissima amica/ collega? ND Mya - Ah, nulla ironizzavo sulle allusioni che stai facendo su Maki *-* ND Aya - Ah ah ah hai qualcosa in contrario? Solo perché i miei personaggi mi badano mentre i tuoi non ti degnano di uno sguardo? ND Mya - Sì, certo cara. Probabilmente o li paghi o…bufh!Non mi abbasso a discutere per un vecchio giocatore incallito! Intanto vado a bere un caffè col mio Jin, dato che non mi caga…°-* ND Aya - Scusa cos’era quella merdolina sul monitor del mio computer? Sto tentando di pulirla via, ma non viene! ND Mya - Ah, spiritosa! Era un occhiolino! Basta me ne vado, la mia agendina elettronica sta squillando, bye! ND Aya – Che gente depravata esiste a sto mondo… torniamo a noi, và! ]ha uno bello sguardo e soprattutto quel neo sotto l’occhio che lo rende molto sexy… ma adesso devo pensare a giocare!” pensò Mutsumi. “ Ok. A te la palla. Prima le signore” Disse Maki lanciandole il pallone. Che gentleman! Ma le odiava i privilegi riservai alle donne, che nascondevano un forte maschilismo, l’idea convinta di essere superiori. Palleggiò un po’ e poi corse verso il canestro. Si girò per vedere se Maki la stava seguendo ma non lo vide; guardò avanti a sé e s’accorse che si era già portato più avanti a lei. “Caspita, com’è veloce!” pensò colpita. Ma senza scoraggiarsi palleggiò davanti a Maki e poi fece qualche passo falso per distrarlo, poi fece per spiccare un balzo, ma lui si accorse con formidabile intuito che era una finta e non saltò. Mutsumi allora risaltò ma portando il busto all’indietro. La palla però non entrò nel canestro, ma ne toccò l’anello. “Non è entrata, però questa tattica l’aveva eseguita con molta astuzia, non me lo sarei mai aspettato! Praticamente mi ha fregato!”pensò il capitano del Kainan stupito.Ora la palla era in possesso di Maki che dovette impegnarsi più del previsto a portare la palla sotto canestro e a schiacciarla sotto gli occhi abbattuti di lei. Adesso Mutsumi stava facendo rimbalzare la palla fra le gambe molto abilmente. “Però, ci sa fare. Faccio difficoltà a seguirla, ma le dimostrerò che saprò tenerla a bada. Sono o non sono il miglior giocatore di Kanagawa?”pensò Maki con orgoglio. E prese la palla, mentre la Aoyama lo marcava con visibile fatica. “E adesso cosa mi invento per stupirlo?” rifletté la ragazza mordendosi il labbro con preoccupazione. “E va bene Maki, non mi resta che la mia ultima carta”pensò fra sé con decisione. Maki si stava giusto sbrigliando con una punta d’impazienza di lei, quando parandosi davanti a lui Mutsumi si alzò la magliettina, lasciando intravedere le forme [Occultate, occultate, non esageriamo! N.D.Mya]. Maki diventò fermo come un lampione e la palla rotolò giù dalla mano immobilizzata dallo stupore, mentre la bocca rimaneva aperta senza dare segno di chiudersi. “Grazie. Questa volta ti insegno io qualcosa: mai lasciarsi distrarre dagli avversari. Neanche se sono femmine.” disse sorridendo la sfacciata Mutsumi mentre segnava un bel canestro da sotto. “In ogni caso hai vinto tu. Forse sarebbe ora di spostarti da quella posa poco decorosa, non credi?” rise la ragazza buttandosi la testa all’indietro. Così facendo, però, la molletta che le raccoglieva i capelli cadde a terra, scoprendo una chioma lunghissima. “Uffa, questo mio vizio di ridere come un gallo cedrone!” sbruffò la ragazza raccattando i pezzi per la palestra della molletta che, purtroppo, si era rotta. Maki passava da uno stupore all’altro. Non aveva mai visto dei capelli più lunghi e belli di quelli di Mutsumi: le dovevano arrivare qualche dito sopra le caviglie. Le cadevano in lunghi, morbidi boccoli, e lo strano colore, di un rosso ramato profondo, scintillava nella penombra della palestra.“Belli, ma non possono essere naturali” disse sottovoce Maki, mentre si ricomponeva e riacquistava la sua flemma. “Certo che sono naturali, nella mia famiglia…” incominciala Aoyama, con una lieve nota di petulanza. Maki aggrottò le sopracciglia: “Bè, scusa, vacci piano. Hai un bel caratterino, cara mia. Comunque sei brava, per…” disse mentre cominciava a radunare i palloni e li sistemava nella cesta. “Sì, lo so, per essere una donna. Era un bel po’ che non giocavo. Aveva ragione mia cugina: sei veramente bravo.” disse Mutsumi, buttandosi i lunghissimi capelli all’indietro. “Bè, adesso devo andare. Andrò a dare un’occhiata alla città, anche se doveva portarmi Ayako, ma sai con il suo nuovo ragazzo Miyagi ha dovuto ritrattarsi! Mi ha detto che questo Miyagi è ritenuto uno dei più bei ragazzi della provincia, ed ha infatti tutte le caratteristiche per esserlo: è alto, abbronzato, ci sa fare con le ragazze, bla bla” A questo punto Maki non poté che fare a meno di scoppiare a ridere. “Allora è proprio l’Ayako che credevo io! Anche se Miyagi non è proprio il tipo che ti ha descritto, ma…l’amore è cieco, cosa vuoi che ti dica!”disse il giovane con uno sguardo provocante e alquanto ammiccante. “Ah! Credi che ad una ragazza basti uno sguardo malizioso per far sì che cadi fra le tue braccia? E dopo dicono che sono le donne pateticamente romantiche! O hai visto troppi film d’amore, o letto troppi Harmony o tutte le ragazze che hai avuto erano delle stupide e banali ragazzette!Sono stata troppo cattiva?” aggiunse poi l’istintiva ragazza. “Oh, no scusa me.” Mormorò Maki disorientato dall’inaspettata dritta. “Perché invece non vuoi che ti accompagni io a fare un bel giro turistico per la città? Sono un bravo Cicerone, sai?”esclamò Maki. Aveva giocato la carta che funzionava sempre con tutte le giovanette della scuola: una bella occhiata da sospiri… Ma con lei non attaccava. Allora aveva preso in mano un altro asso che gli avevano suggerito alleate l’orgoglio e la furbizia, e cioè di non cedere alle tentazioni, essere imperturbabile e a pensare a quella ragazza, che era entrata così bruscamente nella sua vita, come una amica. Non aveva mai avuto una ragazza come amica e sarebbe stato curioso e divertente scambiarsi confidenze. Sempre che lei avesse accettato. Come per confermare quell’ultimo pensiero la Aoyama disse con enfasi: “E va bene, mi faresti un grande piacere!” “Okay, in un attimo vado a cambiarmi.” disse Maki e scomparve nel corridoio dello spogliatoio.

Mya: Mhm, l’ho appena riletta. È da un bel po’ che l’ho scritta e non l’ho mai pubblicata. Okay, sembra un po’ banalotta rispetto alle altre, ma vi prometto che nel prossimo capitolo ci metterò un pizzico di piccante…come dire?
Koggy: Demenzialità… s’, voglio dire quella che puntualmente spunta nel 2° capitolo?
Mya: Ah! Non voglio essere prevedibile… si vedrà, si vedrà. A proposito di prevedibilità, sapete che sto scrivendo una fic che sia chiama appunto PREVEDIBILE?
Tutti: e cominci come al tuo solito già a sponsorizzarla?
Mya: ok, basta con le discussioni. Ci sentiamo for the aggiornament!



 
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