MONOLOGO INTERIORE
- Capitolo 1° -
QUALCOSA DI INASPETTATO
Ciao a tutti gente, rieccomi con una nuova fanfic, so bene che devo ancora terminare quella su beyblade, ma nel frattempo mi diletto con qualcosa di diverso.
In questa storia troviamo come protagonisti Kagome e Inuyasha ai giorni d’oggi divisi tra la vita di tutti i giorni e un mondo magico e pieno di misteri.
Spero davvero che vi piaccia.
Buona lettura!!
MONOLOGO INTERIORE(Kagome’s pove)
Non sono mai stata il tipo di ragazza che crede nelle fatine magiche, gli orchi cattivi, i mostri e i draghi, anzi, fin da bambina ho cercato di non farmi mai e poi mai imbrogliare da quelle ridicole e insulse storielle che mio nonno raccontava a me e mio fratello Sota per spaventarci o ingannarci per convincerci a dargli una mano nelle faccende di casa o a sistemare il tempio.
Vi sembrerò una ragazza noiosa, ma non ho un benché minimo briciolo di fantasia o immaginazione, la mia sfera visiva si limita a: scuola, amici, scuola e ancora scuola.
Lo so bene che è un’esistenza alquanto triste e buia, ma io sto bene così, non mi sono mai lamentata e la mia “non credenza” nel sovrannaturale non mi ha mai impedito di farmi nuovi amici ovunque andassi.
Sono stata cresciuta da mia madre e mio nonno nel tempio scintoista che da secoli appartiene alla mia famiglia…mio padre? Non l’ho mai conosciuto, non so nemmeno se è ancora vivo o no, mia madre mi ha detto solo che era un musicista squattrinato che aveva conosciuto ad un concerto e del quale di era follemente innamorata, non si sono mai sposati…si spiega il perché lui se ne sia andato quando ha scoperto che mia madre, allora sedicenne, era incinta di me, nessun vincolo lo tratteneva costringendolo a rimanerle accanto e a prendersi cura di me…ma non gliene faccio assolutamente una colpa, è una cosa che non mi ha mai toccata più di tanto, mia madre è stata in grado di crescermi in modo eccellente anche senza di lui, non mi ha mai fatto mancare nulla, ha sempre soddisfatto ogni mio capriccio, evitando però di viziarmi e mi ha trasmesso un affetto incredibile, cosa farei io senza la mia mamma?
Ora sorge spontaneo un dubbio…se mio padre e scappato, come posso avere un fratello?
No, mia madre non si è mai sposata e ha avuto relazioni con altri uomini…semplicemente un giorno ha incontrato mio padre ad Okinawa...non so e non voglio sapere che cosa sia successo tra di loro, anche perché è palese…fatto sta che dopo nove mesi è nato il mio fratellino, che nonostante tutto, io adoro con tutta me stessa.
Avevo due anni, quasi tre quando è nato Sota, ma sebbene fossi stata piccola, capivo tutto molto bene e riuscivo a notare particolari di quella situazione, che nemmeno un esperto adulto come mio nonno è mai riuscito a cogliere.
La mamma ha sofferto molto e continua ancora adesso, ma è forte e non ha mai fatto pesare su nessuno di noi il dolore per l’abbandono di mio padre nei momenti in cui aveva maggior bisogno di lui.
Sebbene l’abbia ferita, non una, ma due volte, non l’ho mai sentita pronunciare parole offensive nei suoi riguardi…lei lo ama ancora…credo proprio che se uno di questo giorni si ripresentasse davanti alla porta di casa, la mamma lo accoglierebbe a braccia aperte come se non fosse accaduto nulla.
La mamma, a differenza di me, crede nel vero amore e pensa che sia proprio mio padre la sua anima gemella, la sua metà…che sciocchezze!!
Potrò sembrare anche cinica e insensibile, ma non credo assolutamente alle belle favole come il vero amore e la magia…o almeno…non ci credevo…
Allora avevo solo diciassette anni, mi ero appena trasferita a Kangawa, avevo deciso di seguire la mamma, che aveva abbandonato la sua città natale per motivi di lavoro, non me la sono proprio sentita di lasciarla da sola, Sota e il nonno potevano cavarsela egregiamente anche senza di me al tempio, era la mamma che necessitava del mio aiuto, lo sapevo, lo capivo, lo intuivo anche se lei non me lo aveva mai chiesto, non mi ha mai sforzato nel fare nulla che non volessi, ha sempre e solo pensato al bene e alla felicità mia e di mio fratello, per questo non potrò mai ringraziarla abbastanza.
Ad ogni modo, quando arrivai in quella piccola città, non conoscevo nessuno, ero totalmente spaesata, il primo giorno di scuola a nuovo liceo era stato traumatico, eppure in qualche modo ero riuscita a superarlo con successo.
Forse sarà stato grazie al mio carattere forte e deciso, fatto sta che quel giorno, non solo superai brillantemente le sei ore estenuanti di scuola, ma mi feci anche molti amici.
Hojo, Miky, Ayumi, Nami e tanti altri, ma sebbene mi trovassi molto bene con loro, fin da quel primo giorno la mia curiosità fu subito attratta da uno studente particolare, che non poteva di certo far parte di quello strano gruppo di amici che mi ero trovata…no, dal primo momento in cui il mio sguardo si è posato su di lui ho capito che era speciale e che non apparteneva a questo modo…
E appena ho incrociato i suoi occhi…quegli incredibili occhi dorati…tutte le mie certezze e le mie convinzioni sono crollate come un instabile castello di carte, ho dovuto ricredermi su tante cose…ad esempio le leggende che mio nonno mi narrava da bambina e le epiche guerre tra umani e demoni che io facevo finta di ascoltare…quelle si sono rivelate tutte vere, dalla prima all’ultima.
Ma anche il vero amore in cui mia madre ha tanta fiducia…anche quello è reale…
Non dimenticherò mai quel momento, i nostri occhi si sono incrociati solo per pochi secondi eppure, quei pochi secondi sono stati fatali per me…quell’unico sguardo ha irrimediabilmente cambiato la mia vita…per sempre…
Ecco finito il primo capitolo, vi ho incuriosito?
Ditemi se vi piace oppure no e lasciate qualche commentuccio please!!!
A presto people!!
Ciao
Daffyna =)
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