1°
- Capitolo 1° -
salve a tutti ragazzi di manga!!! scrivo qui un piccolo pezzetto della mia vita. è reale non è una fanfic inventata...spero vi piaccia.
avevo già previsto che quell'estate sarebbe stata peggiore delle tre precedenti. sarei dovuta rimanere un mese e mezzo in una località di mare sperduta, dove per trovare una gelateria fornita dovevi farti minimo due km. così mi preparai la mia valigia con tutte le cose che tenevo di più e misi anche una buona dozzina di libri, giusto per scacciare la noia. dovevo andare con la mia famiglia a stare in un campeggio e la cosa rendeva il periodo estivo ancora più detestabile. ma che potevo fare? sedici anni e due genitori severi e possessivi. fui costretta a seguirli fino al mare.
i primi giorni decisi di non scendere in spiaggia e mi gingillavo passeggiando nelle colline che sovrastavano il campeggio poi passai alla lettura dei mattoni che mi ero portata appresso: la monaca di diderot, storia di una capinera, per poi passare al signore degli anelli e tutti i romanzi antecedenti, per poi ricadere nella letteratura sfigata come la coscienza di zeno, la condizione umana e via dicendo. naturalemente non li lessi. ne sfogliavo le prime cinquanta pagine e poi pensavo che sarebbe stato meglio passare ad altri libri. passarono i primi quindici giorni in cui non lascia per nulla il campeggio, io odiavo il mare, preferivo avventurarmi in montagna come alcuni anni prima, quando eravamo andati in trentino.
ma cominciavo sul serio ad annoiarmi. così un giorno decisi di scendere sola soletta in spiaggia, di mattina presto. misi il mio bell'ascigamano nella sabbia e mi ci coricai. stranamente mi addormentai cosa che in spiaggia non mi era mai successa. passo qualche tempo non so quanto ma nel bel mezzo di un sogno che non ricordo per nulla un dolore lacerante mi colpì alla testa. mi svegliai si soprassalto e capii che era stata una pallonata di un piccolo gruppo di ragazzi e ragazze a svegliarmi. la testa mi doleva un pò per il troppo sole e un po per la pallonata arrivata sulla mia testa alla velocità della luce. un ragazzo con i capelli dorati, molto lunghi mi si avvicinò scusandosi e riprendendo la palla. si assicurò che stessi bene. gli risposi di si abbastanza seccata e quando se ne fu andato lasciandomi finalmente i pace con il mio dolore potei andarmene velocemente e con molta rabbia. non era modo di trattare la gente quello.., pensai così, ma ammettiamolo: a chi non capita una pallonata in spiaggia?? diciamolo, ero parecchio irrascibile.
da lontano sentii nuovamente: scusa!! ma non mi girai nemmeno. ero troppo furibonda.
lo so, i fatti sono molto differenti dalla fic precedente. però li avevo voluto tralasciare molto perchè non avevo gran voglia si scrivere. ma adesso metto su tutta la storia.
p.s: grazie a una certa enedore che mi ha dato l'idea per questo nik.
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