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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LE ORME DEL DRAGONE.
Genere: Avventura, Fantasy
Rating:
Autore: luni94 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 15/12/2008 21:21:02

Riadattata e rivista...Oltre che modificata.Che ne dite di leggere quello che succederà a Viola, capitano della marina, adesso figlia di un pirata?
 
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INIZIO.
- Capitolo 1° -

Le orme del dragone.
Capitolo Capitolo 1:Inizio.

Viola tentò di scivolare in casa senza produrre il minimo rumore:non era tardi dal punto di vista serale, ma per quanto riguardasse l'orario in cui sarebbe dovuta tornare a casa...Bhè, allora sì:era in ritardo e anche molto. Ma non era colpa sua se uno di quei mostriciattoli di campagna l'aveva attaccata e lei, troppo stanca a causa dell'allenamento, non era riuscita a difendersi.
Si bloccò di colpo, non appena udì il respiro regolare della madre provenire dalle sue spalle;si voltò lentamente, cercando di sfoderare un sorriso che le avrebbe fatto evitare la ramanzina.
Incrociò subito gli occhi nocciola della madre, infuriati, coperti dalle ciocche ricce e bionde, che le ricadevano sulle spalle nude, nonostante il lungo vestito del tutto comune nel loro territorio.
-Che ti è successo?!-Esclamò, notando che gli abiti della figlia erano ridotti a un misto di stoffa, sangue e pelle di mostro.
-Hai presente quando hai uno scontro non troppo amichevole con un mostro o con una persona?-Domandò la figlia cercando un modo per scampare al guaio che aveva combinato: -Ecco...Questo è quello che mi è successo.-
Attese qualche secondo, mentre la donna, mettendosi una mano sulla faccia, sospirava sconfitta, poi lo scatto:-VAI SUBITO IN CAMERA TUA A CAMBIARTI!TRA POCO IL MIO COMPAGNO E I SUOI FIGLI SARANNO QUI PER CONOSCERTI!MUOVITI!-
-Corro!-Rispose Viola, andando veloce in camera sua, felice di non aver avuto troppi problemi con la donna.
Salì velocemente le scale, chiedendosi perchè avrebbe proprio dovuto incontrare quella gente...Sì, è vero che era il nuovo compagno della mamma che veniva, ma era un...Pirata. Quella parola la suonò strana, cioè, la sentiva tutti i giorni, ma era strano pensare che proprio lei, un ufficiale maggiore della marina di Porto Verde, sarebbe diventata la figlia di quell'uomo e soprattutto avrebbe preso il mare con lui...No, non c'era nulla di normale. In nessun caso.
Aprì la porta della sua camera, pulita al massimo, dopotutto non ci stava quasi mai, se non la sera, quelle poche volte che dormiva a casa, invece di condurre qualche spedizione o di preoccuparsi di affari esteri con i vari porti vicini.
Si levò velocemente gli abiti sporchi e ormai del tutto inutilizzabili, per poi indossare una camicia nera molto più grande di lei e un paio di jeans vecchi e alquanto logori, con ai piedi un paio scarpe nere, chiuse tramite delle cinghie. Non le era mai importato dell'aspetto e adesso, guardandosi allo specchio, riconobbe perfettamente il suo carattere, alquanto anomalo per una ragazzina quindicenne:i capelli castani con qualche ciocca rossa, spettinati e con un taglio mascolino, gli occhi azzurri seri, che si illuminavano di una strana luce ogni qualvolta aveva l'opportunità di combattere, infine il fisico. Alta un po' più della norma, slanciata, con un aspetto davvero mascolino. Ma quella dopotutto era lei.
Prese le due adorate spade che il padre le aveva donato prima di sparire:due katane, una con l'impugnatura rossa, Akamoko, l'altra con l'elsa blu, Aomoko, bellissime, di ottima fattura che, per quanto fossero vecchie, mantenevano una strana aura, da esse proveniva sempre, Viola ci avrebbe giurato, una strana smania di vincere, come avessero vita propria.
Legò la cintura con le spade ai jeans, poi prese un libro e si sedette sulla poltroncina di pelle rossa, vecchia e rovinata, mettendosi a leggere qualcosa sulle facoltà dei veleni, argomento che la interessava quanto quello del combattimento.
Passarono pochi minuti, quando la voce della madre le fece capire che era arrivato, insieme al pirata e alla sua famiglia, il momento di scendere;trasse un profondo respiro:-Coraggio.-
Aprì la porta della sua stanza, decisa a mostrarsi forte, senza alcuna paura, ma mentre scendeva le scale il coraggio piano scemava, accompagnato dalla sua voglia di conoscere le persone che si trovavano nella sala.
Posò lentamente la mano sulla maniglia e sempre lentamente esercitò una leggera pressione, cosicchè quella si spingesse verso il basso, poi tirò, facendosì che la porta di legno rivelasse tutte le persone della stanza.
Non vide nessuno di sua conoscenza, nemmeno sua madre, ce n'erano così tanti da far venire il mal di testa, ma non appena ebbe messo piede nella stanza, il silenzio più cupo diventò padrone della situazione, poiché tutti la conoscevano di fama. Viola delle due lame, o anche Lilith, lama della vendetta. Non faceva differenza:ufficiale maggiore di Porto Verde, rinomata per la sua intelligenza, ma anche per la sua forza, senza eguali per una ragazzina della sua età.
Sospirò, chissà cosa dovevano pensare di lei...
-Viola, eccoti.-La voce di sua madre la distolse per qualche attimo da quei cupi pensieri, ma mentre scivolavano velocemente verso la cucina e il brusio di voci di sottofondo si faceva sentire, quei pensieri tornarono ad assediare la mente della ragazza.
La donna la condusse in cucina, dove quattro persone erano tranquillamente sedute a conversare tra di loro, ma si interruppero non appena le due apparirono davanti a loro:due uomini adulti, un ragazzino e una ragazza dell'età di Viola.
-Drake, questa è Viola, mia figlia.-Uno dei due uomini si alzò sorridendo:era di una decina di centimentri più alto della ragazzina, capelli corvini lunghi, tenuti legati in un'elegante coda che gli scendava giù per la schiena, gli occhi verdi, allegri e sorridenti, il fisico perfettamente scolpito dagli anni dedicati alla dura vita del mare, coperto da una canottiera nera e da un paio di calzoni larghi dello stesso colore. Ai piedi portava dei semplicissimi sandali.
Girò un paio di volte attorno alla ragazza, fino a che lei non lo fermò:-Pirata o avvoltoio, Drake?-Domandò, dopotutto, in un certo senso e non di persona, loro due si conoscevano di fama...Lei della marina, lui uno dei più famosi pirati in circolazione. E avrebbero dovuto convinvere sulla stessa nave. Chissà cosa sarebbe successo.
Lui ridacchiò:-Chiedo scusa, ma è comunque un piacere conoscere te e i tuoi famosissimi modi maschili, Viola.-Si guardarono un istante, poi la voce della madre li richiamò tutti e due:-Non voglio che cominciate subito a litigare. Viola, non farmi arrabbiare e tu Drake, fai la persona adulta.-Li sgridò tutti e due e loro si girarono velocemente verso di lei:-La colpa è sua.-Dissero all'unisono, indicandosi a vicenda, mentre tutta la sala li fissava sconcertati.
La ragazza sospirò, passandosi una mano sul viso, già stanca di quella che sarebbe dovuta essere probabilmente la sua nuova vita:-E loro sono?-Domandò alla fine, cercando di apparire anche solo minimamente interessata all'identità delle altre tre persone.
-Lui è Typhoon, il mio secondo.-Disse Drake, indicando l'altro adulto, dai capelli rossi spettinati, la carnagione chiara, gli occhi neri scuro e qualche lentiggine sul viso, con il corpo coperto da un lungo mantello. Il rosso fece un segno con il capo a cui Viola rispose allo stesso modo.
-Invece loro sono Mikoto e Izumi.-Indicò prima la ragazza, poi il ragazzo.
Lei era bionda, occhi azzurri, carnagione davvero pallida, magra, vestita come andava di moda secoli prima tutta di un solo colore:vestito lilla, lungo fino alle ginocchia, con la gonna pieghettata, stivaletti non troppo sportivi per la vita di mare dello stesso colore. Tra i capelli un cerchietto rosa con il fiocco:a Viola ricordava un uovo di Pasqua. Il ragazzo invece er a albino, capelli bianchi e occhi rossi, carnagione non troppo pallida, almeno non quanto la sorella. Indossava una giacca troppo larga per lui e un paio di calzoni simili a quelli di Drake, padre suo e della ragazza. Aveva un'aria malaticcia, a parere della castana, che tuttavia tentò di tenere il suo parere per sé.
-Piacere.-Disse, dopo averli squadrati per qualche secondo e viceversa.
Silenzio. Ancora.
Gli occhi azzurri di Viola vagavano da un capo all'altro della cucina, decisi a non focalizzarsi su nessun punto che comprendesse le persone mamma, Drake, Mikoto, Izumi o Typhoon, poi andarono a posarsi sull'orologio:-Io devo andare. Ho un appuntamento con Auron e Cecily.-
-Anche noi dobbiamo andare, Lucy.-Disse Drake, rivolgendosi alla madre della ragazza, schioccandole un leggero bacio sulle labbra, per poi passare la mano destra a scompigliare dispettosamente i capelli già malmessi di Viola, beccandosi un'occhiataccia da parte della ragazzina stessa:-Sinceramente...-Cominciò lei seria:-Tu non mi sei simpatico. Per niente.- Concluse, autoconvincendosi che quella fosse la verità e lui rise ancora:-Imparerai a sopportarmi. E a sopportare i miei figli. Ma andiamo, non siete contenti?Sarete fratelli.-
-Yuppi.-Disse la castanza sarcastica, simulando con le braccia una sottospecie di mal riuscito ballo della vittoria, mentre i due ragazzi di fronte a lei si scambiavano un'occhiata contrariata:-Ma comunque non mi cambia molto avere fratelli o meno. Non mi vedranno praticamente mai:a casa, fino a che non partiremo, ho intenzione di lavorare, continuare fino a che posso, mentre quando saremo sulla nave...Bhè...Lì credo che mi chiuderò da qualche parte a studiare quello che ho evitato durante i primi due anni di accademia.-
-Non so perchè, ma mi dai l'idea di una combinaguai.-Disse Drake pensieroso e questa volta furono Lucy e Viola a scambiarsi una strana occhiata, da che il pirata dedusse di aver colto nel segno;prese la ragazzina sulle spalle, sorridendo sghembo:-Che hai combinato?-
Lei deglutì, sapeva che sua madre avrebbe vuotato il sacco subito e si preparò meglio che potè a sentire la sua reputazione di grande guerriera venire calpestata dai guai che aveva combinato qualche anno prima.
-Da dove cominciare?-Si chiese retoricamente sua madre:-Da quando hai scambiato le teste degli dei al tempio, facendo ammalare il sacerdote?-
-Quella è stata colpa di Auron...Io non ho fatto niente. Anzi no:allora, ho messo la testa del dio Tigre al posto del dio Cane e ho nascosto la freccia d'oro sacra all'interno di un sacco di farina.-Disse Viola, più a se stessa che agli altri, pensando ad alta voce.
Lucy continuò:-Poi ha colorato le mura di marmo bianco del tempio con dei colori quasi indelebili...Ci sono volute settimane per mandarlo via.-
-Andiamo!Quel tempio era troppo triste!Un po' di colore a questo paesucolo dimenticato dagli Dei!-Esclamò la ragazza menttendosi sulla difensiva, continuando a sostenere qualcuna delle sue idee di anni prima.
-E infine tu e i tuoi due amici avete fatto precipitare il Sacerdote di Porto Verde giù per la scogliera, grazie al cielo non si è fatto nulla.-Concluse la donna, incrociando le braccia al petto.
-Ci tengo a sottolineare che è stato un incidente!Noi stavamo solo giocando e lui ci ha tolto i giochi e noi per riprenderli lo abbiamo accidentalmente spinto giù per la scogliera. E comunque è ancora vivo!-Ribattè l'altra, ma la madre sapeva il fatto suo:-I vosti “giochi” erano delle reliquie del tempio.-
-Sottigliezze e dettagli inutili.-Disse Viola, agitando la mano.
Drake scoppiò a ridere:-Hai davvero fatto tutte queste cose?-
-Anche di più.-Disse Lucy, lanciando un'occhiataccia alla figlia:-Quando era piccola era davvero una peste.-
-Non stento a crederlo.-Ridacchiò Drake:-Ha la faccia da malandrino.-
-Scusate...-Viola richiamò la loro attenzione:-Perdonate se interrompo il vostro duetto su cosa ho fatto di male, ma io sono qui.-
Il pirata le tirò un leggero pugno sulla spalla:-Non ti volevamo offendere.-
Lei lo guardò male:-Ma io mi sono offesa.-Disse mettendo un finto broncio:-Va bè...Io devo andare che sono già in ritardo...-
-Già la puntualità non è il tuo forte.-Le ricordò la madre, scatenando l'ilarità di Drake e beccandosi un'occhiata non troppo amichevole della figlia.
-Ciao a tutti.-Disse poi, dirigendosi verso la porta, afferrando il mantello e uscendo.
Fuori si appoggiò qualche secondo al muro, le gambe non la sorreggevano più:era davvero una strana situazione quella che si era venuta a creare...Ufficiale della Marina, pirata...Pirata, Ufficiale della Marina...
Sospirò, mentre si decideva a dirigersi verso il mercato di Porto Verde per incontrare i suoi due migliori amici.
Sapeva che sarebbe stata una lunga e diffile convivenza, ma che ci poteva fare?Quello lo voleva sua madre, non lei...Questo era sicuro.
Non voleva abbandonare la sua casa, il suo lavoro, i suoi amici. Perchè doveva?
Si tolse dalla testa quei pensieri, desiderosa di passare una bella giornata in compagnia di Auron e Cecily.
 
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