torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Kuroshitsuji
Titolo Fanfic: SOLO UN BACIO...
Genere: Sentimentale
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: Shounen Ai
Autore: ita-rb galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 15/12/2008 19:34:53 (ultimo inserimento: 12/10/09)

cit. A volte mi domando cosa si nasconda dietro quell'increspatura lieve e forse maliziosa di labbra fini e delineate... (Sebastian/Ciel)
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
CAPITOLO AUTOCONCLUSIVO
- Capitolo 1° -

Note iniziali:
Se il mio professore lo sapesse mi ucciderebbe. Invece di passare il mio 'tempo libero' scrivendo i capitoli del libro che desidera farmi pubblicare o alla stesura della sceneggiatura del cortometraggio sono qui che mi impegno in una nuova fan-fiction. Adoro scrivere delle storie auto-conclusive poiché esse cattureranno ogni mio stato d'animo in un batter d'ali tramutandolo in tangibile realtà.
Di sicuro ne il mio libro ne la mia sceneggiatura riguarderanno certi temi, che posso farci... la popolazione li apprezza poco.
Non mostrare la propria indole nel momento in cui ci si presenta.
Questa frase ogni volta la rendo mia, perché chi potrebbe mai amare o semplicemente affezionarsi ad una persona come me?
Oh beh su questo ora non mi spiego sarebbe un monologo troppo lungo e darebbe fastidio anche a me stessa.
Buona lettura.

****


“A volte mi domando cosa si nasconda dietro quell'increspatura lieve e forse maliziosa di labbra fini e delineate, cosa è celato da quell'intenso colore del sangue che tinge iridi decise e taglienti.”

Silenzioso declino del mattino appena iniziato. Eccoli i tenui raggi solari, dispettosi e guizzanti nella stanza appena illuminata, precedentemente al riparo da tanto splendore; fastidioso e soffuso buongiorno quello del Sole.
Dei passi risuonarono tra le pareti calde della stanza da letto, lenti ed equidistanti, morbido avviso dell'arrivo del mattino. Come al solito il padrone di casa veniva destato dal suo sonno grazie a quei dolci e gentili suoni ancor prima che dell'astro nascente al di fuori della grande vetrata.

“Buongiorno signorino.”

Lenta e sensuale, senza mai accenni di cedimento, senza mai alcun tono fuori posto. Quella voce aveva la capacità di insinuarsi -come sempre- al disotto delle pesanti coperte che, una dopo l'altra, avevano il compito di celare il piccolo corpo di un ragazzino con troppe responsabilità.
I suoi occhi si aprono senza far storie e mostrandosi blu come l'oceano più puro si mossero nella stanza sino a posarsi sulla figura slanciata del maggiordomo.
Nessuna parola come al solito fuoriuscì da quelle labbra sottili dal taglio un po' cupo, alzandosi a sedere il conte si accinse a seguire il solito ritmo impostogli dalla vita stessa.
Attese che le lunghe dita affusolate del demone furono sulla stoffa leggera che copriva il suo corpo e ne seguì i lenti movimenti attorno ai bottoni chiari. Ben presto venne privato di quell'unica difesa che, come ogni mattino cadeva seguendo una propria piega sul pavimento freddo, simile a un petalo appena appassito.
L'aria fredda incontrò la sua pelle diafana e nuda per un breve istante così come lo sguardo attento e serio del suo servitore che, in breve tempo, coprì con seta e velluto quella preziosa creatura.

“Oggi avevo intenzione di prepararvi il vostro dolce preferito.”

I dolci preparati da Sebastian erano sempre di ineguagliabile bontà, preferito o meno si trattava pur sempre di un capolavoro di pasticceria, perciò il conte si limitò a scuotere la testa affermativamente mostrando di aver recepito il messaggio e mascherando il proprio interesse al riguardo.

“E per pranzo...”

Altre parole seguirono, una dopo l'altra come un fiume in piena ma nessuna di esse venne ben assimilata dal più piccolo, il quale stava pensando a ben altro in quel momento. Aveva già deciso di scendere in città per delle compere, un cappello nuovo di certo non gli avrebbe creato alcun danno, anzi. Esso sarebbe dovuto essere rigorosamente a cilindro -poiché quelli più bassi erano usati solo dalla borghesia, e lui di sicuro non aveva intenzione di essere confuso con persone di così basso livello-.

“Ho capito. Sebastian... fa preparare la carrozza.”

Disse interrompendo la presentazione del pranzo del maggiordomo.

“Voglio che mi accompagni in città per degli acquisti.”

“Certamente.”

Fortunatamente per lui, quella mattina non vi erano impegni che richiedessero la presenza del conte così da compromettere i desideri del suo padrone e Sebastian non si trovò affatto in difficoltà ad accontentarlo.

**


Il blu era un colore che donava particolarmente al giovane erede dei Phantomhive, la sua ragazza lo diceva spesso con convinzione e ben presto, Ciel, se ne era reso conto da se notando come tale colore si sposasse alla perfezione con i suoi occhi, o quantomeno con l'unico reso visibile a terzi.
Indossava un completo del colore appena citato in velluto a coste e su di esso un sobrio mantello nero per ripararsi dal freddo mattutino.
Seduto nella carrozza dagli interni porpora carezzava lievemente con la punta delle proprie dita la superficie del cappello a cilindro che voleva sostituire. Esso si trovava alla sua sinistra, nello spazio libero per un viaggiatore inesistente.

“A volte mi domando cosa si nasconda dietro quell'increspatura lieve e forse maliziosa di labbra fini e delineate, cosa è celato da quell'intenso colore del sangue che tinge iridi decise e taglienti.”

Il pensiero di quella stessa mattina tornò ad affacciarsi nella sua memoria, le parole che aveva sentito pronunciare dalla propria voce -ancor prima di rendersi conto che il sonno senza sogni era terminato- tornarono a far capolino.
Parole pungenti in fin dei conti, non doveva affatto curarsi del suo maggiordomo, lui aveva solo il compito di proteggerlo in quanto termine stesso del contratto che avevano stipulato, null'altro.

”Un demone... come posso io farmi delle domande che lo riguardano?! Non credo che avrò mai alcuna risposta, tanto vale che non me ne curi proprio.”

A quel punto, credendo di aver rinunciato alle proprie curiosità scostò il tessuto ricamato della tendina -abbinata perfettamente con il restante della tappezzeria interna della carrozza- e vide finalmente le strade della città, riconoscendo poco distante la sartoria alla quale doveva recarsi.
Ben presto dunque la carrozza si fermò e Sebastian comparve al di fuori dello sportello per aprirlo e far scendere il suo piccolo padrone.
Le labbra del demone erano come al solito tese leggermente in una posa simile ad un ghigno.
Quell'espressione faceva pensare molto Ciel. Non ne conosceva la natura ed era convinto che fosse senz'altro causata da strani pensieri di cui ignorava l'esistenza. Un'espressione indecifrabile che non riusciva a tranquillizzarlo.

“Chissà forse si tratta semplicemente della sua espressione...”

Si disse infine abbassando lo sguardo ai gradini di metallo che l'avrebbero aiutato a scendere dal mezzo di trasporto.

**


la vita dopo breve diventa monotona. Quando si acquisiscono le consapevolezze riguardanti il mondo e la società tutto diventa più faticoso da essere sopportato. L'apatia è un grave male...
Lo sguardo vacuo ed assente dell'individuo, un atteggiamento annoiato e distante e il mancato riconoscimento della propria voce sono i segni peggiori.
Un tuono scosse il cielo che fino a poco prima non aveva presentato segni di imperfezione dell'infinita chiazza azzurra che lo componeva, in men che non si dica era stato oscurato dal grigio e lampi dai variopinti colori tingevano le nubi.
Forse tutto ciò riusciva ad esternare quello che alcuni animi tenevano per sé. Tuoni e lampi che l'uno dopo l'altro si presentavano come domande tormentate.
Nonostante tutto l'impegno, la paura di rimanere solo era sempre presente nel suo animo.
Presente fino alla nausea.

“Signorino, è tardi.”

Ancora quella calda ma fredda voce richiamava la sua attenzione, sembrava che tutta la sua esistenza non fosse altro che un gioco da tavola, là dove era costretto attualmente a saltare dei turni.
Posò le mani sui braccioli della poltrona e si voltò verso la porta d'ingresso dello studio.

“Si.”

Mormorò alzandosi subito dopo. Sapeva bene che quella sera era rimasto sveglio più a lungo del solito. Non aveva avuto occasione di riposarsi un attimo, solo di fissare scartoffie e firmarne altre.

“Signorino...”

Fortunatamente i riflessi non dovevano affatto mancare al servitore della famiglia Phantomhive.
Sebastian era riuscito ad afferrare il corpo del suo padrone prima ancora che toccasse terra, la stanchezza a quanto pare si era già affacciata sulle sue membra causandogli un piccolo svenimento.
Un altro suono seguì quel piccolo inconveniente, un fulmine squarciò il cielo tingendolo come mattino ed un sorriso leggermente malizioso si dipinse sull'espressione solitamente immutabile del demone.
Ci volle poco per prendere in braccio quell'esile corpo, un abile gesto deciso ed ecco che mollemente Ciel si trovava al sicuro, con la testa leggermente reclinata all'indietro sporgendo dal forte arto del servitore.
Subito venne trasportarlo nella propria stanza già prontamente illuminata e preparata per il sonno dell'erede dei Phantomhive.
Le coperte fredde erano state scaldate da uno scaldino appena rimosso e l'ambiente illuminato da alcune candele poste su tre candelabri nella stanza.
Fece stendere il suo padrone sul letto e gli tolse la benda che copriva il suo occhio destro, carezzando inconsciamente la palpebra chiusa con la unta delle sue dita coperte dai guanti di raso.
Quando prese a slacciargli gli abiti però notò uno sguardo blu puntato sul proprio, indubbiamente Ciel si era appena ripreso.

“È tardi...”

Si limitò a dire Sebastian per giustificare al posto dell'interessato il capogiro di poco prima.

“... e stranamente questa sera non avete mangiato molto signorino. Devo dedurre che la mia cucina non è stata di vostro gradimento quest'oggi.”

“No, affatto Sebastian. Era tutto buonissimo.”

La sera, chiuso tra quelle mura fredde di una stanza tanto lontano da occhi indiscreti, Ciel appariva spesso fragile a quel del demone, il quale non poteva fare a meno di risultare divertito da tutto ciò nonostante tendesse a non mostrarlo.
La sua espressione era tornata normale nel momento in cui il conte si era ripreso. Di certo non avrebbe potuto mostrarsi divertito verso quello svenimento o quella debolezza mostrata nei suoi confronti.

“Sebastian... perché mi guardi sempre così?”

“Perdonatemi ma temo di non capire.”

“Il tuo sguardo è freddo e quell'espressione non mi piace.”

L'aveva detto, si era mostrato ancora più debole di quanto non avesse fatto in precedenza.

“È la mia espressione.”

“Cambiala.”

Cambiare l'espressione di un demone che assurdità, non avrebbe di certo potuto fare una cosa del genere. A quel punto Sebastian sorrise appena, espressione che risultò simile ad un ghigno incuriosito.

“Non così... un'espressione diversa.”

Tentò di sorridere più normalmente come gli veniva richiesto e continuò a spogliare il suo piccolo padrone.

“Non importa. Sono io ad aver chiesto troppo questa volta.“

“Non chiedete mai troppo signorino.”

Non vi fu risposta a quelle parole, solo un lieve sospiro, aveva freddo.

“Sbrigati a spogliarmi. Ho freddo.”

Mormorò tirandosi a sedere e lasciandosi spogliare più velocemente da quelle abili mani, chiudendo gli occhi per rilassarsi e godere di quelle piacevoli sensazioni che le dita veloci di Sebastian gli causavano.
Una volta privo degli abiti pesanti indossò la leggere veste da notte intrufolandosi nel letto velocemente cercando lì il calore delle coperte che lo scaldino gli aveva donato.

“Rimani qui Sebastian.”

Disse, non era la prima volta che gli chiedeva una cosa del genere era normale per lui cercare un certo tipo di compagnia da parte dell'unica persona che gli era in un certo senso vicino -almeno fisicamente-. Certo, si trattava di una vicinanza forzata ma di sicuro proprio per questo non avrebbe potuto abbandonarlo. Il contratto gli aveva assicurato la sua vicinanza, la sua 'fedeltà', solo che era terribilmente brutto pensare che Sebastian, l'unica persona in grado di stragli vicino lo faceva solo per dei segni incisi nella sua iride e per un'anima oramai corrotta.

“Rimani qui tutta la notte.”

Disse ancora notando il sorriso leggero del demone che tornava accanto a lui, avvicinandosi al letto.

“Come desiderate.”

“Bene.”

Si sedette subito dopo aver posato sul comodino il candelabro ancora acceso che teoricamente avrebbe dovuto portar via con illuminando il proprio tragitto sin nella sua stanza. Ciel socchiuse gli occhi quando sentì il peso del corpo di Sebastian posarsi accanto a lui e creare una piccola conca sul materasso.

“Ho freddo.”

Disse appena con voce leggermente arrochita dal sonno, allungando una mano dalle dita gelide verso quella di Sebastian, carezzandone il dorso prima che questo la alzasse lasciandola afferrare da quella più piccola del suo padrone.

“Porti sempre i guanti, le tue mani saranno calde Sebastian.”

la sua voce era quasi ovattata, persa in un mondo ideale e parallelo, aveva sonno e si poteva ben sentire. Tirò via quel guanto di raso e liberando la mano di Sebastian la carezzò con la propria, seguendo lentamente con un dito le linee scure che formavano lo stesso simbolo che caratterizzava l'iride del suo occhio destro. Sospirò appena prima di stringere forte quella mano, cercando di rubarne il calore.

“Sono calde abbastanza?”

“Si...”

Mormorò flebilmente prima di chiudere del tutto gli occhi, avvicinando quella mano più a se stringendola nella propria e cercando di prendere sonno. Ben presto difatti il respiro di Ciel si fece regolare e rilassato, ciò stava a simboleggiare che finalmente le sue membra stanche potevano riposare, cadendo nel solito sonno senza sogni -cosa che avveniva molto di frequente negli ultimi tempi-. Silenziosamente aveva sperato che avendo qualcuno al suo fianco potesse riuscire ad addormentarsi con più facilità sognando qualcosa.
Il suo respiro era caldo e lentamente si infrangeva sulla mano di Sebastian come il suono dolce del flauto.
Il demone non poté far altro che sorridere divertito, sopprimendo una risata dovuta alla terribile dimostrazione di debolezza del suo giovane padrone, subito dopo decise di andarsene, lasciando riposare Ciel -anche perché non riteneva necessaria la sua vicinanza-.
Nel momento in cui tentò di allontanarsi il più piccolo si destò rinserrando la presa sulla sua mano ed alzandosi di scatto a sedere.

“Insomma non era difficile! Dovevi solo rimanere qui tutta la notte Sebastian!”

Lo rimproverò puntando i suoi occhi attenti in quelli dal taglio felino del suo servitore. Quasi ringhiò quelle parole, domandandosi perché un ordine tanto sciocco non venisse ascoltato.

“Devi rimanere qui.”

“Perdonatemi.”

Disse appena era rimasto sorpreso da tanto ardore dimostrato per una cosa così piccola ed insignificante.
Un'unica parola ebbe il potere di mandare Ciel in frantumi. Piccoli e macabri frammenti di una mente troppo cresciuta in un corpo non ancora maturo.

“Baciami.”

Una voce che nonostante provenisse da quel piccolo corpo, lo stesso Ciel non riconobbe come propria. Un bacio della buona notte come quello che era stato costretto a dare a Lizzy -la sua fidanzata- quando era rimasta a dormire li dopo l'improvvisato e personale ricevimento.
Ricordava quelle labbra rosee e dolci forse anche più morbide delle sue che fugacemente si erano posate sulle sue prima di andare a dormire.
Che strana richiesta aveva fatto al suo servitore.

“È... è una punizione.”

Disse cercando di giustificare quanto aveva detto seguendo l'impulso. In realtà voleva sentire la presenza di Sebastian più vicina a se, infrangendo i suoi pensieri riguardanti la fredda espressione del demone.
Un bacio tenue gli sarebbe bastato.

“Perdonatemi signorino.”

Mormorò eseguendo gli ordini forse con un po' di titubanza, chiedendosi quando mai avesse maturato quell'idea. Lui stesso non se ne era accorto, stranamente. Un bacio lieve sulla fronte e poi sulle labbra, con la stessa docile intensità di un petalo che sfiorava l'acqua di un laghetto.
Ciel chiuse gli occhi lasciandosi andare, dopo avrebbe dormito in tutta tranquillità ne era certo.
Il bacio dapprima lieve venne approfondito da Sebastian e tutto ciò fece arrossire il suo padrone, il quale non si sarebbe mai aspettato un simile risvolto della situazione.
Tenne gli occhi chiusi, attento a non aprirli per non imbarazzarsi ulteriormente e lasciò fare al maggiordomo seguendo quei movimenti nuovi. Quello era un bacio?

“Basta.”

Non riuscì a trattenersi oltre e lo spintonò via forse in parte infastidito da non poter gestire quella nuova situazione. Notava quanto l'aria gli mancasse nel petto ma più che altro a causa dell'emozione.

“Va bene così... dormo da solo Sebastian”

“Come volete.”

Fu l'unica risposta che ebbe l'erede dei Phantomhive prima di vedere allontanarsi il demone e voltandosi su se stesso diede le spalle alla slanciata figura che da due anni lo affiancava con 'lealtà' -parola incomprensibile per i demoni-. Chiuse gli occhi con infinita agitazione ed avvicinò due dita alle proprie labbra umide, arrossendo ancora una volta. Ci avrebbe messo un po' quella notte per addormentarsi.

****


Note finali:
Bene, alcuni di voi si saranno fatti qualche domanda in merito al bacio di Ciel e Lizzy, ebbene non vi ricordavate male non c'è mai stato ma mi andava di modificare qualcosina -w-
 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (7 voti, 11 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 11 commenti
fan3000 - Voto: 11/08/10 00:31
sn arrivata al 4 cap
è 1 ff bellixximaaa !!! mi piacerebbe tanto saper scrivere cm te ! e poi Ciel e Sebastian sn così dolci, anke se pure a me dispia quando Ciel skiaffeggia Seb, poverino ! *spupazzo* *spupazzo*
è da leggere davvero tt d'1 fiato ! i neffetti il 4 cap si conclude in modo 1 po' forzato . . . !
spero che la pubblicazione del libro vada a buon fine !
kisu kisu !
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 4
axelle
25/10/09 22:15
sono io o questo capitolo s'interrompe in modo un po' strano ??
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 4
d-d - Voto:
13/10/09 12:00
Respiro... una contrazione dei polmoni. senso. toccare. il tatto. i giochi sono una cosa seria, perché ci fanno essere fragilmente forti, dicotomia dell essere umano, che cerca la cipria per essere buffone, o regina di se stesso. E molto spesso non si capisce, che non c'é bisogno di fard per essere amate, o di potere per essere fatuamente puri. Essere se stessi sembra non bastare mai. Ma capisci che gli angeli, sono coloro che s sporcano le ali, e i veri demoni sono coloro che pensano di avere la verità in tasca. io credo nell irretire senza ferire, e nell addomesticare senza soggiogare... grazie.. di cio' che oltre le righe mi hai regalato... un abbraccio
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 3
d-d - Voto:
13/10/09 11:52
bianco e nero. su una scacchiera che é semplicemente un terreno comune. pedine. e una partita. Troppo semplice, o forse complicato, se si pensa che la facilità é un ossimoro che coesiste col caos, perché creativo. Allora si ricorre a uno scambio: equivalente. A un alchimia. Dove il bianco e il nero, diventano seta o velluto, sensualità o azione. E dove le pedine, sono solo la cornice, e diventa importante come le muovi...perché non cerchi un avversario, ma un alleato. Ed ogni singolo bacio, parola, movimento, prende valore, come fosse un astrazione del contesto, e i personaggi vanno oltre la carta, perché il complesso, dona personalità, e la personalità é spesso un vetro prismatico a molte faccie. Ma la verità é che la sfida sta proprio nel non tradire se stessi. mai. Perché solo se ti perdi, ti ritrovi, e solo se ti ritrovi non sei sola... un abbraccio...
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 1
axelle - Voto:
12/10/09 23:00
mmh. sei davvero brava.
ci sono alcuni errori di battitura che mi suggeriscono che non hai riletto molte volte questo capitolo prima di postarlo, dunque non posso che restare ammirata... io scrivo racconti, e produrre una cosa del genere ad un primo o secondo tentativo per me è praticamente impossibile. Andrò a divorare qualche altro capitolo adesso ^^
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 1
ita-rb
18/08/09 17:29
Grazie infinite **
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 1
ita-rb
18/08/09 17:29
Sono contenta che ti sia piaciuta fin'ora, spero che continuerà ad interessarti giacché ho voluto tramutarla a capitoli ^^ comunque anche io tempo addietro mi sono resa conto che era stata la prima ff su Kuroshitsuji in italiano XD fortunatamente ora non lo è più ** ah, volevo leggere le altre pubblicate ma non ci sono riuscita poiché molte hanno la protezione ed anche dopo il log in mi da pikke *mumble* mah.
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 1
ita-rb
18/08/09 17:27
Grazie mille, per accontentarti ecco qui il secondo capitolo, alla fine ho deciso di prolungare la ficcy *w* ah, questi capitoli che aggiornerò li avevo già scritti tempo addietro ma non trovavo la password dell'account °° ora l'ho ricordata finalmente, perdonate le note dunque, sono un po' vecchiotte.
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 1
zorbaelisuccia - Voto:
14/04/09 21:33
so che probabilmente sarà un commento stupido, ma, dato che sto facendo anche io una ff su le loro signorie sopra citate, non posso trattenermi dal farlo:
Non ci sono parole.
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 1
mairie - Voto:
20/01/09 18:30
Ho appena scoperto Kuroshinsuji e sono rimasta affascinata da questo manga. Purtroppo ff in italiano in giro non se ne trovano, anzi questa è la prima che ho letto! E mi è piaciuta davvero davvero molto. Devo dire che il rapporto tra Sebastian e Ciel, oltre alla complessità dei singoli personaggi, è una delle cose che più mi ha intricato. Può parere semplice, scontato, ma credo ci sia qualcosa che vado molto più in profondità. Tutto questo non era per esporti le mie malsane idee su questo manga, ma per dirti che in questa ff sei riuscita a ricreare la stessa ambiguità, la stessa atmosfera presente nell'opera originale. Spero davvero che oltre al tuo libro (che a questo punto dovrò assolutamente leggere quando uscirà!) e alla sceneggiatura tu riesca a trovare il tempo di scrivere qualcos'altro su Kuroshitsuji. Un bacio, Vale.
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

...continua nelle pagine numero:
| 1 |  2
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: