L’aria mi accarezzava i capelli biondi e trasportava con se un profumo inebriante che mi fece bruciare la gola dalla sete. Un profumo intenso che sapeva quasi di ferro. Il vento spingeva da est, quindi vagai con l’udito verso quella direzione: l’erba che frusciava, l’acqua che scorreva in un ruscello, il trotto spaventato di qualche cervo, il tonfo di una scarpa sul terreno, il “clik” di un grilletto ed… un rumore minaccioso che irrompeva, era solo un attimo e questo sarebbe bastato per far spaventare a morte una persona qualunque… che non aveva assistito alla scena del cervo che scappava terrorizzato mentre un cacciatore era intento a sparargli col fucile. Quel cacciatore non immaginava minimamente che dopo qualche secondo sarebbe diventato la preda di un predatore in grado di contrastare persino un proiettile… se questo fosse stato in grado di difendersi… o almeno di accorgersi di essere in pericolo…
I miei occhi, che fino ad allora erano rimasti chiusi, si aprirono di scatto e in ugual modo il mio corpo si alzò dalla roccia sulla quale era seduto, aspettando il momento di agire. Cominciai a correre verso est, sfrecciando fra gli alberi e schivandoli di colpo grazie ai miei portentosi riflessi. In pochi secondi arrivai nei pressi della sparatoria appena avvenuta. Con un balzo felino ed elegante mi preparai a sorprendere il cacciatore che stava per sistemare il fucile dietro la spalla, incurante del pericolo. Mi avvinghiai a lui, perfettamente. Il mio peso, aggiunto alla spinta della rincorsa fece si che l’uomo cadde, ed io con lui. L’uomo non fece tempo ad emettere nessun suono, nemmeno a pensare che fu vittima del mio assalto, cibo della mia sete. Addentai il suo collo, proprio nel punto in cui la vena pulsava, e il sangue scorreva. Succhiai, veloce come la luce. Il pover uomo era in preda a convulsioni, la sua gola era smorzata dal respiro e il suo cuore pulsava sempre di più per mandare il sangue rimasto nel punto in cui io lo portavo via. Il poco sangue che rimaneva finì la sua corsa nella mia gola, e lo mandai giù deglutendo. Scaraventai la carcassa dell’uomo morto per terra e mi alzai in piedi. Spostai i capelli dagli occhi con un movimento veloce del capo e osservai il cadavere. Ecco il suo predatore, ecco la minaccia che incombeva su di lui, ecco l’essere in grado di contrastare il proiettile, ecco l’essere più veloce persino della mente umana, ecco l’essere che si nutriva di sangue umano: <i>Rosalie</i>…
FINE
Lo so, Rosalie è vegetariana, ma mi è piaciuto di più mettere lo zampino del sangue umano. Per le fan di Twilight: spero non mi malediciate!!
beh che dire...la storia non è male..non ha errori di grammatica e ortografia, ha un senso logico ed è scritta bene!!! mi è piaciuta particolarmente la fine dove si capisce chi è il predatore(ovvero Rosalie), ma sono d'accordo con antostella e ankoku-cross... sarebbe stata meglio in una storia più lunga con magari anche gli altri personaggi...ma comunque non è male!!!^^
Ciao,visto che la tua critica mi ha incuriosito,ho deciso di leggere le TUE di storie.Senti da che pulpito partono le critiche,per fortuna ammetti di non essere una scrittrice.Vorrei dirti che so che si capisce che non sono brava come una scrittrice,ma non ho mai preteso di esserlo o anche di spacciarmi per tale.
Secondo me invece è molto carina, anche se do credito a antostella... Inserita in un contesto più ampio sarebbe molto più apprezzabile. Cmq devo dire che, a mio parere, hai saputo descrivere questa caccia molto bene, perchè ad ogni modo le sensazioni di Rosalie rispecchiano indubbiamente la "realtà" (che ovviamente realtà non si può definire! XD).^^
ciao...secondo te il tuo micro-raccontino è scritto benissimo...sei proprio brava a scrivere, e secondo me dovresti sfruttare bn qst tua dote in ff + lunghe....messa così nn ha tantiximo senso, xò inserita in un contesto sarebbe stupenda!! a presto kiss
