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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: AS SEASONS CHANGE
Genere: Romantico, Avventura, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Autore: kai4e galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/12/2008 19:03:10 (ultimo inserimento: 05/12/08)

Ho recuperato questa ff dal lontano 2004..mi hanno fatto notare di non averla mai conclusa..e mi ha fatto ricordare quanto mi piaccia scrivere.
 
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RITORNO
- Capitolo 1° -

Come ho già anticipato, è una ff già pubblicata nel 2004.
Grazie mille a Rossana che mi ha fatto ricordare quanto mi piace scrivere..inoltre mi sono accorta di non averla mai terminata!
La versione è un po' adattata rispetto alla vecchia, ho corretto qualche errore ma niente di più.
Noterete lo stile molto "infantile" non dimenticate che l'ho scritta con una mente quattordicenne. Pregi e difetti di questà età inclusi :D

Buona lettura.
********



L’oceano.
Così grande e sconfinato, che nasconde sotto di se chissà quanti e chissà quali segreti…


Cassidy stava tornando in Giappone dopo un’assenza durata 3 anni, era dovuta tornare in Arizona da suo padre e così dovette lasciare, anche se a malincuore, tutti i suoi amici.
Quanto le mancavano…
Si appoggiò alla ringhiera del pontile della nave e leggeri spruzzi schiumosi le bagnarono il viso. Rimase a fissare i giochi di luce che produceva la luce del sole riflessa sul mare:
le ricordava tantissimo lui…così silenzioso, così misterioso ed impenetrabile…
Alzò il viso verso il cielo: due gabbiani volteggiavano placidi facendosi trasportare dalla brezza leggera, dovevano essere quasi arrivati…
Scese in cabina per prendere la valigia e, mentre sistemava le sue cose, le cadde una foto da un libretto
La raccolse, poi la guardò
Sorrise.
Era una foto che aveva scattato prima di andarsene e ritraeva anche tutti i suoi amici
“chissà se riuscirò a rivederli tutti” pensò
d’un tratto, si udì un suono indistinto, piuttosto lontano, molto simile ad un tintinnio e, presa dalla curiosità, uscì nuovamente sul ponte
grosse nubi scure si avvicinavano da ovest
forse una tempesta… ma più Cassidy guardava, più cresceva in lei uno scuro presagio ed una sensazione di terrore…quelle nuvole si stavano avvicinando troppo velocemente...
-Cassidy, svegliati, siamo arrivati- sua zia la scosse leggermente dal letto
-mmh?- aprì un occhio, che avesse sognato tutto?
Si guardò intorno e notò che in mano aveva ancora la foto
-allora? Vieni o no?- ripeté sua zia Elizabeth
-sì, sì, prendo la mia roba e vengo- disse alzandosi dal letto
decise di non pensarci, dopotutto era solo un sogno…

-Vieni, l’auto è di qua- fece cenno la zia attraversando la strada
“ci avrà sicuramente mandato qualcuno” pensò Cassidy rassegnata
si riferiva allo zio, un uomo piuttosto impegnato ma a cui i soldi non mancavano
-non abbatterti tesoro, lo so che è da tanto che non vedi tuo zio, ma…sai che ha molto lavoro…- la consolò
-sì certo zia, lo so…- entrarono in macchina e, dopo un quarto d’ora arrivarono al maniero
-lasciate pure le valige, ve le faremo recapitare direttamente in camera- disse l’autista aprendo la portiera per farle scendere.
Cassidy guardò la villa
Era così immensa e sfarzosa, non era roba per lei…ormai era abituata a vivere con il padre in una normalissima casa americana
-Puoi andare a farti una doccia, dopo potrai andare dai tuoi amici- invitò la zia entrando
-Lo so zia, non mi trattare come se avessi ancora sedici anni- rispose salendo le scale verso i bagni
dopotutto, era già maggiorenne e stava per compiere i diciannove, per cui sapeva badare a se stessa.

Dopo aver fatto il bagno aprì la valigia e si mise una maglietta ed un paio di jeans senza nemmeno guardare cosa fossero: era davvero troppa la voglia di rivedere tutti!
-esco zia!- gridò e quel richiamo riecheggiò in tutto l’atrio
corse dietro la villa e le sue labbra emisero un fischio leggero
dopo qualche minuto si udì un nitrito lontano:
-T.j.!- chiamò Cassidy (Thunder Jolt è il mio adorato cavallo!!!ndme)
un cavallo bianco come la neve uscì dalla boscaglia e si avvicinò a lei.
Gli accarezzò il muso e lo accompagnò al recinto
-ti sono mancata vero?- disse strigliando il manto dell’animale
-oh, signorina, non mi aspettavo di trovarla già qui- un inserviente le si avvicinò
-Ciao Giles! non devi chiamarmi signorina, lo sai, chiamami Cassidy- sorrise lei
-Come desidera- annuì -venga con me-
Attraversarono il cortile ed entrarono in un garage immenso, pieno di attrezzi stranissimi di ogni tipo, pezzi di motore caricati su tavoli con lenti di ingrandimento e pareti con appeso qualsiasi cosa potesse servire per costruire qualsiasi cosa fosse a motore.
In un angolo vi erano alcune moto in riparazione.
Giles alzò un telone bianco: un bellissimo hornett blu elettrico sfavillò alla luce del neon che attraversava i muri
-Giles…non ho parole!- Cassidy ci girò attorno allibita
- L’ho appena finito, immagino che vorrà provarlo subito, vero?- mostrò le chiavi sorridendo

La cancellata principale si aprì
Cassidy si infilò il casco, salì sulla moto e sfrecciò verso il paese; dallo specchietto riusciva a distinguere la zia alla finestra che agitava le braccia seccata.
Rise.
“vediamo, chi è il primo?…Momoko!” pensò
percorse una stradina asfaltata che portava direttamente a casa sua.
C’era una ragazza lì fuori, era proprio lei
-ehm, mi scusi- Cassidy si avvicinò ma non si tolse il casco in modo che momoko non potesse riconoscerla
-sì?- chiese la ragazzavoltandosi
-stavo cercando una persona..- continuò
Momoko era piuttosto cambiata, il lunghi capelli castani erano diventati più corti e leggermente più chiari
-una certa Momoko…- disse Cassidy
-Chi è che la cerca?- com'era suo solito lei si insospettì
-le dica che la cerca una vecchia amica- rispose togliendosi il casco
-tu???!- gridò momoko
-come te la passi?-
le saltò addosso in tutta risposta, era veramente felice di rivederla
-sei tornata!!! Come sono contenta! Ma ti rendi conto???!!! Tre anni senza la mia Cassy!- disse entusiasta
-ti trovo cambiata sai?- notò Cassidy
-Già sì...anche tu..e…non solo- il sorriso di momoko si spense
-che intendi scusa?-
-da quando te ne sei andata, è cambiato tutto…- continuò l'amica
-spiegati- si sedettero all’ombra di un grande albero
-ricordi le trottole con cui giocavi sempre? Beh, ora i ragazzi le usano per imporre ordini a tutti…non si è tranquilli nemmeno quando si va a fare la spesa…- spiegò
Cassidy non aveva parole, ma presto il suo stupore si trasformò in rabbia
-dimmi chi sono che li sistemo io!-
Poi le balzò in testa tutt'altro pensiero
-…e di Kai che mi dici?- la guardò negli occhi
-…- Momoko non rispose
-perché non dici nulla? Mi spaventi…-
-ha cominciato a frequentare ragazzi…come dire…-
-come dire?- la interruppe
-cattive compagnie insomma…che l’hanno portato in un brutto giro…- abbassò lo sguardo
-non mi dirai che…- cassidy sperava con tutto il cuore di aver pensato male
momoko annuì con la testa
-no..- non aveva pensato male, pareva proprio che kai si fosse messo nei guai…

********
continua..
 
Continua nel capitolo:


 
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