PROLOGO
- Capitolo 1° -
Lies-Bugie:
Sanji sbuffò mentre con passo regale si dirigeva verso suo padre che lo guardava dal trono, sfiorandosi la lunga barba.
“Bene sei finalmente giunto, figliolo.”
Il biondino s’inginocchiò.
“Figliolo, ti volevo dire che stasera conoscerai il tuo futuro fidanzato: il conte Lucci.”
Gli occhi di Sanji si fecero piccoli e le sue mani si strinsero a pugno nello sforzo di trattenersi dal picchiare a sangue suo padre. Lui lo sapeva che stava con il conte Zoro.
“Padre, io sto con Zoro.” gli ricordò.
Il re lo osservò prima di rispondere: “Si certo, ma io so che in realtà lui non è affatto un conte. E’ un criminale, un assassino.”
Il cuore di Sanji prese a battere fortissimo, mentre guardava con orrore suo padre.
“Lo so che ti potrà sembrare assurdo Sanji, ma il tuo Zoro ha ucciso il vero Conte. È un assassino.”
“Non è vero, non può essere! Zoro non è un assassino.”
“Mi dispiace figliolo, ma è la verità. Il tuo Zoro ti ha mentito. Se non mi credi, perché non lo chiedi direttamente a lui. In una lettera, magari… Comunque stasera conoscerai il tuo nuovo fidanzato.”
Sanji abbassò gli occhi, per poi risollevarli. “Farò come dite padre.”
S’inchinò e poi andò a scrivere una lunga lettera indirizzata a Zoro che consegnò nelle mani esperte del suo corriere.
Sanji non fece altro che riposarsi tutto il pomeriggio mentre al castello si facevano i preparativi per accogliere il conte. Quando venne sera, tutto il popolo era stato invitato a conoscere il fidanzato del principe.
Sanji si trovava nella sua camera, sdraiato sul letto con espressione pensierosa. Non sapeva proprio che pesci pigliare!
Aveva scritto quella mattina a Zoro , ma non gli era giunta ancora alcuna risposta. Lui rispondeva sempre alle sue lettere!
Sanji comprese che, forse, suo padre aveva ragione: Zoro l’aveva preso in giro!
Arrivato a questa conclusione non aveva potuto fare nient’altro che prepararsi. In quel momento stava fissando il proprio riflesso nello specchio: indossava un vestito grigio perla, i capelli biondi erano pettinati ordinatamente, con il solito ciuffo che gli copriva l’occhio sinistro. Sospirò. Era l’ora di fare il suo ingresso nella sala da ballo.
Non appena entrò, molte damigelle e anche molti accompagnatori sospirarono deliziati nel vederlo. Lui ridacchiò. Lo sapeva di essere bello. S’inchinò davanti a suo padre che ghignò.
Pochi istanti e venne annunciato il nobile Lucci assieme alla sua famiglia. Sanji si voltò per scoprire che aspetto avesse: era un bel ragazzo, pallido con un pizzetto nero, i capelli neri erano lunghi e riccioluti. Indossava un vestito nero coordinato con un ciondolo grigio.
Il giovane Lucci, sentendo quegli occhi grigi su di se’, sogghignò. S’inchinò poi assieme alla sua famiglia, composta dai genitori, nient’altro che burattini nelle mani sue, della sua perfetta sorella Califa e del suo cugino, quasi fratello, Tom .
“Buonasera Signore!” mormorò con voce sensuale.
“Buonasera conte Lucci. È un vero piacere averla qui. Conoscete mio figlio Sanji?” domandò il re.
“No, non ho questo piacere.” E ‘piacere‘ lo disse con la voce più calda e sensuale che si potesse immaginare, mentre osservava il biondino dietro alle spalle del re. “Anzi vorrei tanto chiedere un ballo a questo affascinante ragazzo.”
Sanji arrossì e Lucci si trovò ad ammirarlo sul serio.
Era davvero carino e secondo Lucci poteva essere un ottimo “antistress”. Guardò il re felice.
“Ma certo, mio caro. Su Sanji, và da Lucci.” Il re lo trascinò dal suo nuovo fidanzato che immediatamente gli prese la mano e incominciò a farlo volteggiare, dando inizio alle danze.
Alla fine del ballo, i due ragazzi si appartarono: “Quanto sei carino, piccolo.” gli sussurrò all’orecchio. Sanji arrossì e Lucci si trovò a sorridere di quel rossore. Gli si avvicinò e gli disse, con la voce ridotta ad un bisbiglio: “Lo sai cosa vorrei farti? Ti vorrei sbattere qui e adesso, piccolo.” Si allontanò da lui, non prima di avergli lasciato un grazioso succhiotto sul collo.
“Questo è per ricordarti a chi appartieni.” gli disse con una luce maliziosa negli occhi, davanti alla quale Sanji non potè fare altro che abbassare lo sguardo.
Eh si, pensò Lucci, ci avrebbe messo d’avvero poco ad addomesticarlo.
Ma non sapeva quanto si stesse sbagliando.
Continua...
Volevo ringraziare la mia beta, Ayleen per avermi corretto gli orrori di questa ff! Ps l'ho pubblicata già su efp e lì manca un capitolo alla conclusione!
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shinciro - Voto:
BELLISSSSSIMO:)
darkjubi
saru - Voto:
molto bella sisi mo sono curiosa di leggere il continuo XD