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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: SONO UN VAMPIRO MA PROVO ANCORA SENTIMENTI UMANI.
Genere: Fantascienza, Fantasy, Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Autore: luni94 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/12/2008 15:12:22

Demon sorrise, un sorriso senza gioia, pieno di solo di malvagità credo, non saprei definirlo
 
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CAPITOLO 1.
- Capitolo 1° -

"30.11.2008
Non ricordo bene cosa successe quel giorno...
Le mie memorie si fermano al momento in cui sentì un dolore lancinante al collo, poi basta:non vidi o sentì altro.
Mi sembra solo che per tanto tempo la mia mente vagò distante dal corpo, lontana dalla terra, sola, in un pozzo nero senza fondo, in cui il dolore si alternata alla felicità, un cui non esisteva il tempo, o il giorno. Esisteva solo il buio e forse un'angosciante sensazione continua di paura e infelicità...Una sensazione che non appertenva solo a me, ma alla miriade di anime morte che mi facevano compagnia. Non le vedevo, ma potevo sentirle in quel preciso istante.
Poi, non so dopo quanto, riuscì a riaprire gli occhi, ma non furono feriti dalla luce del sole come credevo io, come leggevo nei libri che tempo prima mi avevano appassionato, per quanto negli ultimi anni della mia vita di quattordicenne pernsavo più ai miei sogni che alla lettura. No, ero al buio. Ancora una volta. Ma ero in una stanza, una stanza che ai miei occhi appariva nuda e vuota, senza la minima traccia di vita:solo il letto su cui stavo distesa io e una sedia in un angolino scuro, da cui sentivo provenire il respiro di qualcuno. Non distinguevo nulla sulla sedia, ma doveva esserci qualcuno:io lo sentivo.
-Ben svegliata.-Un sussuro provenire dalla mia destra e io mi voltai di colpo, ignorando il lancinante dolore al collo.
Ricordo i suoi capelli, neri come la notte, lungi fino alla schiena e incredibilmente puliti e lucenti, poi i suoi occhi, rossi come il sangue ed il fuoco che brucia tutto ciò che incontra e infine la loro espressione:fredda, ma divertita, distaccata, ma in qualche modo vicina. Non saprei in questo momento spiegare che effetto mi fece, so solo che rimasi molto tempo ad osservare affascinata quella carnagione chiara e quei lineamenti dolci, ma maschili. Solo poco dopo mi ripresi, accorgendomi di essere con uno sconosciuto, in un posto che non conoscevo, con il collo che emetteva un male incredibile, mentre nell'aria respiravo l'odore di sangue. Mi ci volle un po' per distinguerlo, forse perchè ancora incapace e all'oscuro di miei poteri, sinceramente non lo so, ma non appena compresi riuscì a prendere coraggio e a porgere qualche domanda allo sconosciuto, che pazientemente e con una luce di divertimento negli occhi, rispose tranquillo a tutte le miei richieste.
Scoprì di essere in un vecchio edificio abbandonato, dove ci trovavamo solo io e lui, il cui nome era Demon, mentre l'odore proveniva dai vari topi o animali morti nei dintorni...Rimasi a dir poco disgustata, ma tentai tuttavia di controllarmi, quell'uomo cominciava a spaventarmi e non potevo permettermi la minima distrazione, dovevo apparire fredda e distaccata come lui, senza alcuna preoccupazione.
-Qualcos'altro?-Aveva una voce suadente, quasi adulatoria, ma io scossi la testa, poi mi venne in mente la domanda più importante, quella che mi avrebbe chiarito molte cose, quella che avrebbe cominciato la mia nuova vita.
-Come mai sono qui?-La mia voce era un sussurro, sembravo quasi spaventata di saperlo, perchè in fondo avevo un bruttissimo presentimento, come se qualcosa di male stesse per succdermi, qualcosa di terribile, qualcosa che non avrei potuto fermare.
Demon sorrise, un sorriso senza gioia, pieno di solo di malvagità credo, non saprei definirlo, troppo spaventata in quel momento e ora me ne ricordo a mala pena, ma in quel momento mi colpì molto, tanto che per una settimana, oltre ai pianti vari e al dolore che mi straziava, ogni volta che chiudevo gli occhi rivedevo quello spaventoso sorriso tormentarmi per tutta la notte.
-Sei qui perchè da adesso in poi sarai sola.-Fece una pausa di pochi secondi, ma che mi risulta essere la più lunga di tutta la mia esistenza:-Tu ora sei diventata come me. Tu ora sei un vampiro.-
Rimasi interdetta, ferma, immobile come una statua, poi di colpo, non so dove trovai tale incoscienza, mi venne voglia di ridere, risi tanto e a lungo, anche quando capì dalla sua espressione che quella sarebbe stata una delle rare volte in cui avrei potuto ancora ridere. E allora risi ancora più forte, fino a che le risa non divennero singhiozzi e le lacrime delle risate non divennero lacrime di disperazione.
Quell'uomo, quel vampiro, aveva ragione, lo sentivo dentro di me, per quanto non ne avessi ancora avuto la conferma, io lo sapevo. Anche io ero come lui. Sentivo tutti i rumori e gli odori amplificati, come mi sfondassero i timpani e mi invadessero tutto il corpo, entrando dalla bocca e dal naso.
-Ma come è successo?-Domandai, mentre piano tentavo di calmarmi, mentre sentivo la sua mano, fredda e bianca come quella di un cadavere, raggiungere una delle mie lacrime e portarsela alla bocca:-Le lacrime di un vampiro non ancora completo sono buone quanto il suo sangue.-Disse:-E comunque sono stato io.-
Mi avventai su di lui, non appena udì quelle parole;la mia era una forza sovrumana, sfondai il pavimento della malandata casa e finimmo al piano di sotto, mentre io continuavo a picchiarlo e a colpirlo con tutta la mia forza, mentre lui non faceva nulla per impedirmelo:stava fermo come una statua, guardandomi con quei suoi occhi tranquilli e spaventosi. Alla fine mi calmai da sola, se si poteva chiamare calmarsi il susseguirsi delle lacrime e delle imprecazioni sussurrate con un filo di voce. Rimasi ferma, immobile, seduta con le spalle al muro, mentre Demon si alzava e si ripuliva un po' del sangue che gli avevo fatto uscire colpendolo in viso, ma tutto in lui era normale:le ferite, i piccoli tagli che gli avevo provocato, erano completamente spariti dal suo viso, come se non lo avessi mai toccato.
Mosse lentamente qualche passo verso di me, per poi piegarsi e scoccare una ciocca dei miei capelli castani dal viso, accarezzandole con quelle mani gelide e cadaveriche;i miei ricordi si interruppero lì:mi addormentai, probabilmente presa dal calore del suo abbraccio, nonostante di calore non ce ne fosse per niente, ma in quel momento mi sembrava la cosa più normale da fare o da sentire...Anche negli anni che passarono divenne un'abitudine sentire calore laddove non c'era. Sono passati quattro anni da allora...Ora ne ho diciotto e il mio fisico non cambierà più, rimarrò con questo aspetto per l'eternità. Vivo con Demon, con il tempo il mio odio nei suoi confronti è mutato, ma ancora non capisco bene cosa provo per lui...Mi chiedo cosa succederà. Ho diciotto anni, ma non capisco i miei sentimenti e sono diversa da qualsiasi altra ragazza della mia età:non ho mai avuto il primo amore, non sono andata a scuola per un sacco di tempo, non ho incontrato ragazzi o ragazze della mia età se non per ucciderli e nutrirmi. La mia vita si svolge all'interno delle mura della vecchia casa in cui tutto è cominciato. Non esco mai, se non per la caccia, passo intere giornate sui libri o ascolto musica...I vestiti me li prende Demon, jeans e felpe per lo più, non vuole che segua la moda di quelle ragazze che vanno in giro mezze nude, come dice lui. Che io non gli piaccia?Mi sa proprio che è così, ogni volta che torna a casa è sempre accompagnato dalla stessa ragazza...Bella, con i capelli biondi lisci e sfilati, gli occhi verdi, il fisico perfetto. Io per caso non reggo il confronto?Ho i capelli castani scuro, con le due ciocche davanti un po' più chiare, particolare appena distinguibile, gli occhi azzurro mare, il fisico slanciato. Ma forse non sono il suo tipo...Mi piace combattere, lei ama la poesia, io sono un maschiaccio, lei è molto femminile. Siamo completamente diverse, ma io la invidio molto...Lei è tutto quello che vorrei essere io. Almeno credo.
Non ci ho mai parlato, Demon me lo impedisce e..."

-Scendi ragazzina!-Una voce chiamò la ragazza intenta a scrivere su un foglio di carta la sua vita, le sue memorie, i suoi pensieri:-Andiamo a caccia.-
-Arrivo!-
"Devo smetterla forse di farmi questi pensieri...Magari anche io troverò qualcuno...Ma forse voglio Demon. A questo punto mi dovrò accontentare di quei pochi momenti, ormai sempre più rari a causa della bionda, che passiamo insieme. Spero che tutto vada per il verso giusto.
Kira."


-Eccomi, Demon.-Era scesa velocemente per le scale, avvolta nel cappotto nero che il suo mentore le aveva regalato qualche tempo prima per il suo compleanno, il diciottesimo, l'ultimo che avrebbe festeggiato.
Un uomo con i capelli neri legati, gli occhi rossi, vestito con una camicia bianca e dei calzoni di pelle nera, il viso da ventitreenne e lo sguardo divertito l'attendeva sulla soglia di una vecchia, disabitata e malmessa casa:-Grazie di avermi onorato con la tua presenza.-Disse scherzosamente, avvolgendosi in un cappotto nero da uomo:-Dai andiamo. Ho fame.-Cercò di concludere, ma l'ultima parola Kira la voleva spesso avere:-Sei un ingordo.-Gli fece una linguaccia e corse fuori, mentre l'altro scoppiava a ridere e seguiva la ragazza sotto la pioggia insistente di fine Novembre.
 
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COMMENTI:
Trovati 3 commenti
emy-ed 01/12/08 17:52
oh si..
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luni94 01/12/08 16:06
Mi dispiace non l'ho mai letto...Ne ho sentito parlare..è bello?
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emy-ed 01/12/08 15:58
nn è che è 1 storia simile a twilight?
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