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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: One Piece
Titolo Fanfic: LO SAI, MAMMA?
Genere: Sentimentale, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: shainareth galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/05/2003 20:44:52

lettera di una figlia... dedicata a tutti i lettori di ``piece main`` e a chi mi sostiene e mi sosterrà sempre... grazie a tutti...
 
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- Capitolo 1° -



Gettando un occhio al passato, tutt’oggi mi chiedo come tu ci sia riuscita…
“Sogni”… che bella parola… me l’hai insegnata tu, lo sai, mamma? Quando ti vedevo lì, china su quelle bozze, la boccetta d’inchiostro sepolta da schizzi e appunti, il compasso disperso chissà dove, il calamo che ormai pareva diventato una delle tue dita per l’abilità e la velocità con cui lo lasciavi scorrere su quei fogli bianchi, dando così vita ai tuoi sogni. Una passione che sentivi tua già da bambina, il grande amore per il mare, il tuo innato talento: hai saputo stringere i denti per otto lunghi anni, mentre quei maledetti sfruttavano queste tue doti fino a farti sporcare il tuo lavoro col sangue… Come ci sei riuscita, mamma, a non odiare quello che amavi con tutta te stessa e che ti si era rivoltato contro per così tanto tempo? Come facevi a non piangere davanti agli altri? Come riuscivi a mascherare le tue sofferenze?
Mamma… conoscevi la speranza, vero? Era l’unica cosa che ti rimaneva, la disperata voglia di salvare chi amavi, di non dover più veder morire nessun’altro. Bellmer… Era lei che ti aveva insegnato che la vita è bella, vero? Doveva essere una donna straordinaria ed una madre anche migliore… Mi spiace non averla potuta conoscere. Avrei voluto sentirmi raccontare dalle sue labbra quanto vi amava… Gen lo ripeteva sempre: voi eravate un’unica cosa. Quando non era impegnato ad urlare contro te e papà di essere dei pessimi genitori ogni qual volta mi beccava a combinar marachelle giù al villaggio, ti guardava con infinito amore, lo vedevo bene quanto era affezionato a te e alla zia, si sentiva come un padre per voi, e tale lo avete considerato fino all’ultimo, anche quando poi, un padre, lo hai trovato per davvero.
Lo sai, mamma? Quella notte finsi di dormire per non darti altri pensieri, sapevo che stavi piangendo stretta al petto di papà, ti sentivo chiedere perdono… A chi lo dicevi, mamma? Non l’ho mai capito realmente, ma sapevo che stavi soffrendo, ed io piangevo con te. L’ho fatto tante volte di nascosto, lo sai, mamma? Come te, anch’io sapevo trattenermi dalla voglia di scoppiare in lacrime, nonostante il mio animo esplodesse di dubbi e inquietudini… e lo sai perché non cedevo? Per lo stesso motivo che spingeva te a non farlo: l’amore. Se io avessi pianto, ti si sarebbe spezzato il cuore, e questa era l’ultima cosa che volevo accadesse.
Sorrido… perché in questo, però, somiglio tanto a papà, musone, irascibile, apparentemente menefreghista e imperturbabile… e invece… Invece ti amava come non ho mai visto amare nessun’altro, sempre lì pronto a sorreggerti quando stavi per crollare, sempre lì pronto ad asciugarti le lacrime, sempre lì pronto a strapparti un sorriso…
Come facevo ad esser così cieca? Come potevo starmene chiusa nel mio guscio in balia delle mie insicurezze, e non accorgermi di nulla? Che vi volevate bene, lo sapevo sin dall’inizio, ma quanto… quello, l’ho capito solo molti anni dopo…
Eppure, avrei dovuto rendermene conto dal modo in cui mi guardavi, anche se l’affetto di una madre ben celava ogni cosa…
Lo sai, mamma? Ora lo capisco cosa intendevi, e soprattutto cosa provavi, nel momento in cui mi dicesti che ero la cosa più bella che vi era capitata, perché adesso anch’io sono madre, anch’io provo quello che provavi tu, anch’io sento quella forza immensa che avevi tu, e che, prima di te, aveva Bellmer.
Lo sai, mamma? Nonostante lo scorrere del tempo, come te, non ho mai smesso di sorridere alla vita, di rinunciare ai miei sogni. Il saper sorridere: ecco cosa mi hai insegnato a fare sopra tutto il resto, importante assai più dell’imparare a camminare. Ed io voglio esser come te, forte della mia fragilità, per poter trasmettere ai miei figli tutto il mio amore per la vita. Le lacrime passano, mentre il sorriso resta e scalda i cuori, anche adesso che tu non ci sei più, quando mi perdo in lontani ricordi, rivivendoli come fossero freschi di pochi giorni.
Gli anni volano, invece, e se mi guardo indietro, io stessa mi stupisco di cosa un piccolo essere umano come me, sia riuscito a fare. E credi che mi sia fermata? No, questo mai. Ricordi cosa dicevano quei matti dei tuoi “fratelli”? “Avanti sempre e comunque!”, perché nella vita bisogna sempre guardare avanti, perché nella vita non si finisce mai di dare se stessi.
Ed io sento di poter dare ancora molto, fino alla fine, così come hai fatto tu per noi due…
Lo sai, mamma? Non te lo abbiamo mai detto, e anche se sussurrare “ti voglio bene” pareva bastare, in realtà non abbiamo mai pronunciato quella semplice parola, un “GRAZIE” che ci viene dritto dal cuore… per averci donato la vita, per averci donato il calore di una famiglia, per averci donato te stessa per tutti questi anni…
Lo sai, mamma? Ti abbiamo amato, ti amiamo, e ti ameremo per sempre, e anche quando ti raggiungeremo lassù non smetteremo mai di farlo… Sei stata la nostra guida, la nostra luce. Sei stata tutto per noi.
Grazie, mamma…
Silk


 
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