- Capitolo 1° -
finita la pioggia. Pioveva da giorni, e, finalmente, il sole ha deciso di fare capolino dai nuvoloni grigi. E' un sole stanco, un pugile stremato da decine di colpi, che faticosamente si rialza dall'angolo...ma è sempre meglio di niente. Fuori,sulla strada, bambini con impermeabili colorati giocano fra le pozzanghere nell'aria tersa ancora profumata di pioggia. Dentro, in un appartamento disordinato che puzza di chiuso, tra posacenere intasati e bicchieri scompagnati, mi preparo un caffè con una moka scassata. La radio ronza qualcosa, forse una vecchia cover dei Ramones. Da qualche parte, fra lenzuola sudaticce e biancheria gettata, dovrebbe esserci una ragazza. Com'è che si chiama? Bah,e chi se lo ricorda, forse iniziava per S. L'amore, d'altronde, è come una sbronza, dura una notte e al mattino, pur con qualche acciacco, passa tutto, e si tira avanti. ... gia...si tira avanti... Forse non è giusto che io pensi solo ad arrangiarmi... potrebbe, dovrebbe esserci qualcosa di meglio, di più profondo, qualcosa che somigli ai miei sogni d'adolescente. - And I think to myself...- Sarebbe bello smetterla di fregarsene, e trovare qualcosa di cui mi importi davvero. - what a wonderful world...- Perchè ho un taglio sulla mano? Guardo fuori da una finestra, scheggiata forse da una pallonata, un sasso... o forse da un pugno troppo forte al vetro... ...è come vedere il cielo a pezzi e illudermi che, da qualche parte, ce ne sia un frammento anche per me.
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Perchè non scrivi il continuo?