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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: One Piece
Titolo Fanfic: SOTTO LE STELLE.
Genere: Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Yaoi
Autore: haku-4 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 21/11/2008 14:52:56

' “E’ ancora presto” Mi dici sollevando una palpebra ancora annebbiata dal sonno.Sorrido,tornando a stendermi sul tuo petto osservando il cieloSmo/Ac
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

Sotto le stelle.



Note1: Esperimento! Ennesimo esperimento, più di narrazione che di scrittura.
A voi decidere se riuscito o meno ^.- Mi inchino al vostro giudizio…^__^
Note2: Tutto ciò che è scritto in corsivo si riferisce come sempre ormai, al PV di Ace.^^

Buona lettura!



Mi agito tra i mille granelli di sabbia che sento sotto la pelle,abbandonando il mio corpo tra le tue braccia che mi avvolgono in una stretta dura e calda come l’acciaio incandescente.
Ti voglio.

“Smoker…”
Il mio non è altro che un sussurro lamentoso, mentre sento le tue mani e le tue labbra eseguire sul mio corpo una danza fatta di carezze e baci provocatori; incandescenti, come la mia pelle sotto le tue dita.Una danza proibita, la più dolce e sensuale tra le torture, con la tua bocca avida che mi divora ancora, ancora e ancora.
Mai sazio, mai stanco di sentire il mio corpo tendersi e tremare sotto di essa.
Inarco la schiena tendendo il mio corpo quando decidi di tormentarmi fermandoti nei punti dove sono più sensibile giocandoci crudelmente, strappandomi ansiti silenziosi e gemiti soffocati, per poi tornare sulle mie labbra ormai ebbre del tuo sapore soffocandomi in un altro bacio carico di bramosia.
Ti cingo le braccia al collo, e mi lascio invadere dal tuo profumo assaporando il tuo sapore, mentre sento il dolce solletico dei tuoi capelli tra le mie dita.
Vorrei che notti come questa non finissero mai.
Scivoli leggermente da me per farmi riprendere fiato, fissando i tuoi occhi nei miei.Quegli occhi chiari come i tuoi capelli, accompagnato da quel tuo sguardo da brivido capace di infiammarmi con un solo sguardo…


[Grand Line, 4 ore prima]

Inspiro profondamente l’aria salmastra di un mare pigro, accarezzato da una leggera brezza che cercava inutilmente di scompigliare i miei capelli troppo corti, mentre mi gusto un meritato caffè sulla mia poltrona situata a prua, crogiolandomi nel calore del sole pomeridiano.

Chiudo gli occhi sprofondando a fondo nella poltrona in completo relax; e , ora che ci penso, raramente mi capitava di passare una giornata tranquilla come questa…Mi distendo maggiormente, più che intenzionato a godermi quella tranquillità quasi surreale, quando la voce di Tashigi mi riporta alla mia ormai non più tranquilla realtà.

“Capitano Smoker, le ho portato i nuovi avvisi di taglia!”

Mi informa iniziando a salire le poche scale che portano al ponte superiore di comando, dove con sguardo rassegnato mi preparo alla ormai più che certa caduta dei fogli oltre a quello di Tashigi.
Il tonfo alle mie spalle che conseguì pochi istanti dopo mi conferma ancora una volta le mie aspettative, mentre guardo il foglio girato giunto fino ai miei piedi;lo fisso un attimo, prima di raccoglierlo e guardare laddove un viso più che conosciuto svettava su un autentica taglia da duecentoventimila milioni di Berry.

Inarco un sopracciglio di fronte a quell’aria forte e decisa da giovane uomo sicuro e sprezzante del pericolo, con il solito ghigno pieno di sfida e l’aria di divertirsi un mondo.

Portgas D Ace.
Un ragazzino,
Un Pirata,
Il suo tormento…
E al contempo l’angolo di pace più insperato del suo mondo.


Alzo gli occhi al cielo, pensando a quali bravate stesse combinando questa volta prima di deporre l’avviso di taglia in cima all’alto cumolo di fogli appena riordinato, leggendo intanto distrattamente il nome del ragazzo prima di soffermarmi all’avviso: “vivo o morto”
Sbuffo sonoramente prima di ringraziare la mia vice afferrando la pigna di fogli e dirigendomi poi verso la mia stanza.

“capitano, un momento!”

Mi giro un attimo in silenzio, prestandogli attenzione.

“tra un ora dovremmo raggiungere il porto di Long-Iland”

“mh. avvisami quando arriviamo” Dico soltanto prima di ritirarmi.


***

[Città di Long-Iland, 1 ora Dopo]


Cala la sera mentre svolgo le ultime manovre di sbarco, nascondendo la mia barca da occhi indiscreti prima di avviarmi verso la città sul lungo mare più lunga della rotta maggiore. Long-Iland, detta la città sul mare, non manca molto prima che io arrivi nel cuore della città confondendomi in mezzo alla folla per cercare un buon posto dove sfamarmi e dormire finalmente su un letto vero.
Non mi ci vuole molto per trovarlo in effetti, come non mi ci vuole molto per prenotare una stanza e spuntare il prezzo migliore, prima di entrare nella stanza principale dove un irresistibile odore di carne arrosto mi cattura inchiodandomi alla sedia….


**

Appendo l’avviso al muro davanti alla scrivania affiancandolo dall’avviso di taglia del fratello.Mi concedo solo un attimo a guardare immobile quei lineamenti e quegli occhi di fuoco che non vedo da settimane prima che la voce di Tashigi mi riporti alla realtà trascinandomi via dalla nave sostenendo che cambiare aria mi avrebbe fatto bene.
Stranamente non sono molto contrariato.
Infondo per una volta non morirò di certo….vero?

Non passa molto prima che raggiungiamo una locanda seguiti da alcuni marines a cui va, come me, di avere un buon bicchiere di rum tra le mani, mentre il tipico chiacchiericcio da locale mi arriva ovattato alle orecchie dalla porta chiusa che presto apro.
Mi ci vogliono che un paio di secondi per scandagliare l’intero locale, prima di raggelarmi sulla porta.Sul tavolo alla mia destra e a qualche metro da me, c’è qualcuno che si nasconde dietro una pila di piatti spaventosa, e penso anche di sapere di chi si tratta.
Mi avvicino in silenzio sperando vivamente che tra tutti i posti in città non sia proprio questo il luogo dove potevo incontrarlo, ma le mie speranze vengono incenerite in un secondo.

“Portgas!?!” dico sorpreso spostandomi un po’ per fargli notare che non sono solo.
Lo vedo alzare lo sguardo dal piatto e fermare a mezz’aria un cosciotto di pollo per poi sorridermi.
Poi li nota.
Lo vedo guardarmi un attimo inarcando un sopracciglio riservandomi una risata nervosa prima di afferrare le sue cose, alcuni pezzi di carne e scappare via.
In pochi secondi si scatena un putiferio generale con marine che corrono per le strade della città mentre cammino con tutta tranquillità fuori dal locale. Pochi secondi ancora e una voce attira la mia attenzione.

“Ehy, capitano!” Bisbiglia nell’ombra di una stradina attigua ridacchiando.

Lo raggiungo.

“20 minuti al molo” Sussurra con un sorriso furbo prima di rubarmi un bacio fugace per poi correre via.

“Portgas!!”

é/////è

Corro a perdifiato per le vie lievemente affollate verso il molo, mentre sento l’urlo di rimprovero di Smoker alle mie spalle. Sento comparire un ghigno sulle mie labbra mentre l’indistinto vociare di un sacco di persone va ad affievolirsi sempre di più man mano che mi avvicino al porto.
Mi fermo bruscamente un attimo, appiattendomi su un muro aspettando che i marine che mi stanno cercando, mi sorpassino senza vedermi. Pochi minuti ancora e avrò raggiunto la mia meta.

Non c’è anima viva quando giungo al molo, osservando la grande nave della marina con il nome di Smoker sulla vela maestra, ripensando a quante volte mi ero intrufolato in quella camera che ormai posso dire di sapere a memoria.


“ma quanto sei furbo pirata”

La sua voce…potrei riconoscerla tra mille….

Mi giro sorridendo nella penombra in risposta al suo sarcasmo,mentre l’ osservo coprire con tranquillità la poca distanza che ci separa.
“Sapevo di trovarti qui”
Mi dici portandoti due sigari alle labbra…
“permetti..?” ti dico suadente facendo comparire una piccola fiammella sulla punta di un dito.
Mi ringrazi con un grugnito aspirando una profonda boccata di fumo prima di farlo galleggiare pochi secondi dopo nell’aria.

“passeggiata?”
Domando, mentre si alza una brezza leggera iniziando ad avviarmi verso le spiagge lontano dal porto, lontano dalla città e dai suoi rumori.

La sua domanda mi sorprende leggermente mentre senza aspettare la mia risposta mi precede verso le spiagge. Inarco un sopracciglio borbottando leggermente contrariato dalla sua mancanza di prudenza. Ma comunque, decido di seguirlo lo stesso.

Il buio sembra inghiottirci mentre ci allontaniamo sempre di più dal molo camminando per la spiaggia deserta.
Lo vedo saltellare contento sulla sabbia girandosi di tanto in tanto per vedere dove sono, per poi tornare indietro camminando al mio fianco.
Sento solo il fragore delle onde infrangersi sul bagno-asciuga mentre il suo profumo mi circonda facendomi dimenticare che tutto il mio equipaggio anche se per motivi diversi ci sta cercando entrambi.
Sicuramente lo stanno ancora cercando e nel frattempo probabilmente si stanno chiedendo dove sono sparito.

“Smoker?”

Lo chiamo inarcando un sopracciglio vedendolo, stranamente, più silenzioso del solito. Osservo il rossore sulla punta dei sigari concentrarsi ed illuminargli il viso, prima di intravedere una nuvola bianca disperdersi nell’aria.
“uh?”
“a cosa stai pensando?”
Chiedo girandogli intorno mentre camminiamo.
Poi c’è qualcosa che mi urta una gamba e mi fa sbattere faccia a terra nella sabbia.

“blach!” sputacchio, sentendo ancora qualche granello in bocca
“che schifo!” mi lamento poi scrollando la testa tirandomi a sedere cercando poi la causa della mia caduta senza trovarla. Ma la mia ricerca dura molto poco perché vengo distratto dalla tua risata mentre osservi la mia figura dall’alto in basso sogghignando.
Anche se non lo vedo chiaramente so che sulle tue labbra è comparso un sorriso di scherno.


“che c’è? già non riesci più a reggerti in piedi? Eppure non mi sembra poi così tardi…”

“ah ah…spiritoso….”

Ti rispondo mettendo il broncio leggermente seccato della mia caduta.
“invece che stare lì a deridermi, perché non mi aiuti ad alzarmi?”
Chiedo mentre un sorriso cattivo anima le mie labbra pericolosamente piegate all’insù.
Lo vedo chinarsi, tendendomi una mano sbuffando, prima che io l’afferri e poi capisce.

Troppo tardi.

Mi ci vuole una manciata di secondi per farlo sbilanciare tirandolo a terra con me e mi ci vuole altrettanto per inchiodarlo sulla sabbia mettendomi poi a cavalcioni su di lui.Lo sento borbottare qualcosa sulla stupidità degli adolescenti prima che gli tappi la bocca con un bacio, mentre un vento leggero si alza portandoti via un gemito di sorpresa.


Rimango qualche secondo immobile, sorpreso, prima di rispondere a quelle labbra che sembrano divorarmi calde e morbide mentre seducenti mi invitano a farle sue.
Non me lo faccio ripetere due volte.

Pochi secondi ancora ed inverti le nostre posizioni immobilizzandomi sulla sabbia. Rido leggermente osservando il tuo viso in contrasto con cielo stellato sopra di noi dove una luna troppo timida ha deciso di non uscire stanotte. Sorrido, pregustandomi già quello che sta per succedere mentre sento l’adrenalina scorrermi veloce nelle vene mentre un leggero ansito si perde tra le nostre labbra appena separate.

Ti stringo a me sentendo il tuo profumo avvolgermi come le tue braccia che stringi intorno al mio collo, mentre sento le tue mani scorrermi tra i capelli e la tua voce perdersi in ansiti leggeri quando mi soffermo sul tuo collo, pizzicando la pelle sensibile succhiandola appena.
Mi distogli dai miei intenti, guidando la mia bocca sulla tua baciandomi ancora rotolando ancora una volta nella sabbia trascinandomi con te, facendomi ritrovare ancora sulla sabbia.
“Ti va di giocare stasera?”
Domando ghignado in risposta al tuo, che so, che sta svettando trionfante sul tuo viso. Non rispondi, mentre lasci scorrere sulla mia pelle nuda lasciata scoperta dalla giacca aperta una mano leggera in una carezza languida facendola morire al ridosso dei miei pantaloni.
Chiudo gli occhi sospirando, concentrandomi sul tuo lento lavoro sull’addome, mentre scivoli sensuale sulla mia pelle, come il tuo respiro che mi accarezza leggero al pari dei suoi baci.

Rimango immobile godendomi il momento, allungando solo una mano andandola a tuffare in quella massa nera come il cielo sopra di noi cosparso dai mille puntini luminosi, unica fonte di illuminazione quaggiù a dispetto delle luci della città ormai troppo lontana.
Ti lascio giocare con me ancora per poco, prima di riprendere il comando; mentre il rumore delle onde ricopre ogni cosa…

***

Apro leggermente gli occhi notando un leggero schiarimento del cielo.
Sta albeggiando.
Mi muovo piano sbadigliando sonoramente mentre tento di alzarmi in silenzio per cominciare a vestirmi, ma una tua mano mi distoglie dai miei intenti mentre mi fai ritornare sulla sabbia.

“E’ ancora presto”
Mi dici sollevando una palpebra ancora annebbiata dal sonno.
Sorrido, tornando a stendermi sul tuo petto osservando il cielo ancora cosparso di stelle mentre il tuo braccio torna a cingermi la vita....


[End]

Eccomi, spero che il risultato di questo piccolo esperimento sia stato gradito^^
Ringrazio tutti coloro che mi seguono e che mi aiutano a completare una dopo l’altra tutte le mie piccole storielle, GRAZIE A TUTTI!

Ma ringrazio in particolar modo: Midnight_erin , Yusaki, Shirlyn Majere, nina-nobodyxiii, kei87, Stateira , Darcy, Ladyhellsing(Crow),rosina87, koorime, red queen, kikka91, eruannie87, Imma, HelenaAvenged, Selenegatto ed Ale_2
Per i commenti e per il sostegno datomi, grazie a tutte!^.^







 
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