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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto Shippuden
Titolo Fanfic: QUELLA LETTERA MALEDETTA
Genere: Sentimentale, Romantico, Comico, Azione, Drammatico, Avventura, Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler
Autore: rumicfan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/11/2008 16:06:59 (ultimo inserimento: 31/07/09)

Hinata e Naruto, un amore agrodolce. “perché non si può essere felici in questo mondo?”. Per una spiegazione dettagliata leggete l’intro.
 
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LA LETTERA VOLANTE
- Capitolo 1° -

Il destino di Naruto è gia scritto? Oppure può cambiarlo? Magari con l’aiuto di una persona speciale? Questa storia sarà una Naru-hina, condita con: mistero, dolcezza, battaglie per la difesa del paese, intrighi, complotti; ma anche gelosie, amori proibiti, avventura, e un pizzico di comicità.
Avviso tutti che ci saranno degli spoiler. Anzi non continuate a leggere.

Io sono arrivata alla puntata in cui l’akatsuki attacca il villaggio della foglia. La storia invece l’ho ambientata a qualche anno dopo, ho modificato qualche piccola cosa. Non è un cambiamento radicale, ma ho cercato di immaginarmi una sorta di continuo. I nostri protagonisti hanno 18 anni.
Adesso vi lascio alla lettura sperando che qualcuno mi seguirà.

Capitolo 1
La lettera volante

Sul davanzale di una finestra, una ragazza osservava la gente che passeggiava per le vie di Konoha.
Dall’alto della sua camera si poteva vedere una grossa fetta del villaggio della foglia; da quel angolo riusciva a vedere la piazza centrale, e le vie che portavano al tempio principale.
Spaziando con lo sguardo, innanzi a se, si stagliavano le enormi sculture di pietra dei vecchi Hokage, e sotto di essa i tetti dell’accademia per i giovani ninja.
Hinata però non osservava quel bellissimo panorama, che conosceva ormai da molti anni. Lei osservava i bambini correre per le vie e giocare allegramente. La gente rideva e scherzava, raccontandosi le novità. Hinata ascoltava con nostalgia il cicaleccio quotidiano del suo quartiere.
Aveva preso il raffreddore, e a causa della febbre era costretta a rimanere in casa. Quando invece avrebbe voluto vedere i suoi amici, e magari vedere suo cugino Neji e confidarsi con lui, oppure semplicemente parlargli del più e del meno.
Sospirò annoiata, poi sollevò lo sguardo al cielo limpido.
<<Ha lo stesso colore dei suoi occhi.>> Disse sospirando, ma questa volta di nostalgia romantica.
Hinata sentiva dentro di se i sentimenti gonfiarsi sempre più. E nonostante fossero già passati anni e lei era già diventata una giovane donna di diciotto anni, sentiva che l’ammirazione per Naruto non era scemata neanche un po’. Anzi, quando seppe che aveva persino sconfitto il capo dell’Akatsuki, sentiva di volergli anche più bene e si sentiva fiera di lui; tanto che voleva uscire e raccontare a tutti che grandi progressi aveva fatto il suo idolo, nonostante avesse ancora il titolo di Genin.
Si morse il labbro, pensando che non avrebbe mai avuto il coraggio di esprimere i suoi sentimenti, sopratutto di fronte a lui. Quali sentimenti provava per lui? Sapeva che non era solo ammirazione. Sua zia le diceva che quando una persona era innamorata, lo capiva perché stava bene con quella persona, e si aveva sempre voglia di vederla. Pensandoci bene, lei invece, stava male quando c’era lui. Le batteva sempre forte il cuore e aveva un nodo fastidioso allo stomaco. Però aveva sempre voglia di vederlo. Continuava a sospirare alimentando la voglia di vedere Naruto.
Si allontanò dalla finestra, accomodandosi alla scrivania della sua stanza.
Il letto, con vari peluche adagiati sopra, era situato all’angolo destro della camera, accanto al quale c’era un comodino bianco decorato con fiori viola. Su di esso c’erano due foto: una con sua madre e l’altra con sua sorella e suo cugino Neji. Sul lato opposto c’era la scrivania in mogano e al centro della stanza vi era un soffice tappeto bianco. Mentre accanto alla porta c’era il suo armadio, pieno di vestiti, ma lei usava sempre le sue grandi felpe.
Hinata aprì il cassetto della scrivania, e dentro vide una foto. Vi era ritratto Naruto: dalla bocca penzolavano dei spaghetti, e dall’espressione era chiaro che era stato sorpreso in quella posa.
Era stata Sakura a scattargliela, con la sua nuova polaroid. Ricordava che si sbellicava dal ridere a guardarla. In effetti Naruto aveva un espressione buffa. Ma a lei piaceva, le trasmetteva allegria, e poi, in quella foto si vedevano bene i suoi occhi. Sakura aveva capito da tempo che a Hinata piaceva Naruto; così un giorno incontrandola in biblioteca, lei gliela aveva regalata, dicendole che non le piaceva come era venuta.
Si portò la foto al petto, maledicendosi di non riuscire a essere se stessa di fronte a lui.
Riguardò la foto <<Che ci vuole…. Naruto tu mi piaci.>> Seguì un lungo minuto di silenzio.
<<Non ce la farò mai!>> disse. “ e se mi esercitassi?” pensò.
Così decise di sfogarsi, prese carta e penna e iniziò a scrivere, trascinata dall’ispirazione che gli suscitava il suo grande idolo.
Quando finì di scrivere, si sedette sul davanzale della finestra, con il foglio in mano e sospirava per ogni verso che aveva scritto. Peccato che poi una folata di vento le strappò via di mano il foglio, spingendolo in alto verso il cielo, sempre più su. E lei non fu in grado di recuperarla.
<<Oh no!>> esclamò disperata. Non voleva che qualcuno la trovasse, specialmente perché l’aveva firmata con il suo nome.
Si vesti in fretta e scese in strada sperando di rintracciare il foglio, prima che lo trovasse qualcun altro. Se fosse stata in piena salute sarebbe stato uno scherzo da ragazzi rintracciarlo, ma in quelle condizioni era come una normalissima ragazza, incapace di usare il byakugan.
Nello stesso istante Naruto camminava per le vie, stringendosi in se stesso per proteggersi dal forte vento che soffiava per le vie di Konoha. Era guarito da poche settimane dalle ferite della battaglia contro l’Akatsuki. Aveva avuto una lunghissima riabilitazione, che gli rubò 2 anni, tra cure ed esercizi riabilitativi.
Sakura gli aveva raccomandato, a suon di cazzotti sulla testa, di non prendersi il raffreddore.
In quel istante sentì il profumino di ramen arrivargli alle narici. Decise di rifocillarsi per benino: doveva recuperare un po’ di energie d’altronde.
Non appena mosse i primi passi verso il Chiosco fu investito da un oggetto cartaceo che gli coprì il volto. Lo prese infastidito <<Che diavolo è?>> esclamò mentre si liberava il viso dal rifiuto.
Stava per stracciarlo e buttarlo quando notò una scritta che portava il suo nome.
C’era scritto: “Caro Naruto…” incuriosito decise di leggerselo con calma mentre assaporava i ramen. Dopo aver ordinato una porzione tripla di ramen si sedette all’angolo più solitario del locale.
Aprì il foglio scrutandolo prima sul fronte e poi sul retro: era scritto su entrambi i lati, ma si capiva da dove iniziava grazie alla data.
“Caro Naruto,” recitava la lettera
“mi sento ridicola nello scrivere questa lettera che non leggerai mai, ma almeno posso sfogare quello che mi preme dentro da anni ormai. Da quando ti vidi per la prima volta in classe. Eri un bambino così carino, ricordo che la prima cosa che mi colpì furono i tuoi grandi occhi azzurri, come il cielo di giorno. Avevi il viso che sprizzava di gioia, scommetto che eri felice di iniziare l’accademia per Ninja. Peccato che quell’espressione abbandonò il tuo viso quando notasti che i genitori raccomandavano ai figli di non darti confidenza. Anche la mia tutrice fece lo stesso con me; non capivo perché non potevo esserti amica. Ma io sono sempre stata troppo timida per prendere l’iniziativa e così mi limitai a seguire le lezioni osservandoti. Ero curiosa di sapere cosa avevi di tanto brutto per doverti stare alla larga. Ma più iniziavo a conoscerti, più mi accorgevo che mi piacevi. Al contrario di me, tu hai sempre saputo cosa volevi fare. E ogni volta che fallivi, rialzavi la testa e iniziavi da capo; non ti scoraggiavi mai, eri sempre pronto a imparare cose nuove. Ricordo anche che spesso ti azzuffavi con i tuoi coetanei, e chissà perché spesso venivi sgridato, anche se avevi ragione tu. Io invece ho sempre avuto paura di litigare, come diceva mio cugino Neji, io odiavo le questioni. Aveva ragione, io amo la pace, mi piace raccogliere fiori e disegnare. Crescendo ho maturato anche una passione particolare per la cucina.
Io all’inizio non volevo essere un ninja, poi la maestra Kurenai mi insegnò che lottare significava difendere le persone che amiamo. E adesso che sono più grande capisco cosa voleva dirmi. Io ti ho sempre ammirato Naruto, in confronto a Neji o Sasuke tu per me sei molto più in gamba. Sai spesso vedevo le mie compagne che ridacchiavano e spasimavano per il tuo compagno di squadra Sasuke. Non capivo e non capisco tutt’ora cosa ci sia di tanto affascinante in lui, io lo trovo anche antipatico, e ti confesso che avvolte mi faceva paura il suo sguardo truce. Mentre tu sempre col sorriso sulle labbra, anche se soffrivi tremendamente…”
A questo punto della lettera Naruto rise, pensando che lei trovava antipatico il suo eterno rivale.
“….. Sai quando Sasuke era andato via dal villaggio, io avevo notato subito che soffrivi terribilmente. Mi è capitato di vederti da solo seduto su una panchina con un espressione talmente triste… ti giuro che avrei voluto prendere le tue mani e aiutarti; ma quando muovevo i primi passi, mi sentivo così in imbarazzo che sentivo di svenire. Ma poi arrivava sempre Sakura e tu ti rialzavi, riaccendendo il tuo viso con quel sorriso che io amo tanto. Sai invidio la tua amica, ti è sempre vicina, lei può combattere assieme a te, lei può vedere tutti i giorni i tuoi bellissimi occhi. Invidio anche i pugni che ti dà, almeno in quel modo può toccarti. Mentre io non riesco nemmeno a guardarti dritto negli occhi. E’ come se il cuore mi scoppiasse dall’emozione, quando i tuoi occhi si posano su di me, un groviglio di emozioni si impadronisce del mio cuore, il mondo attorno a me sparisce, e ci sei solo tu. Il cuore batte così forte che ho l’impressione che esca dal corpo. E allora per non perdermi nel blu dei tuoi occhi, e quindi sembrarti una scema, abbasso lo sguardo. Però ti assicuro che quello che desidero è solo parlarti, toccare le tue mani, vedere da più vicino le striature dell’iride per scoprire se è il cielo che prende il colore dai tuoi occhi o se è lui che ti ha donato un pezzo di se. Mi sono sempre chiesta come fossero i tuoi capelli, sembrano così morbidi e luminosi, chissà se lo sono davvero sotto una mia carezza.
Quando eri partito assieme al nobile Jiraiya mi sei mancato tanto, mi mancava vederti mentre ti allenavi. Ogni volta che ti vedevo in me cresceva la voglia di migliorarmi, sia come ninja che come persona. E quando sei tornato, vedendoti cresciuto, ti trovai così bello che mi emozionai e svenni….che vergogna.
Chissà cosa penserai di me? Ti ricordi che ai primi anni di liceo, quando ci hanno assegnato a una squadra? Non riuscivo nemmeno a guardarti negli occhi. Avevo paura che tu leggessi la mia agitazione, mi vergognavo e non riuscivo ad avvicinarmi a te spontaneamente. Mi sentivo morire di vergogna, pensando che ai tuoi occhi ero la ragazzina sfigata che tutti allontanavano perché troppo timida. In quel senso ero molto simile a te. A te ti estraniavano per qualche strano motivo, e oggi so di cosa si tratta. Mentre me mi estraniavano perché non ero in grado di divertire. E chissà magari anche tu non ti avvicinavi a me per quel motivo. Ma io so che tu sei diverso, per te essere amico di qualcuno, non significa per forza starci sempre assieme o scherzarci. E l’ho capito il giorno in cui fui sconfitta da mio cugino. Ti sei preoccupato per me, e anche se non dovevo ero strafelice di questo. Peccato che poi la mia timidezza non mi aveva aiutato ad avvicinarmi ancora a te.
Io caro Naruto so cosa porti dentro di te. L’avevo scoperto per caso, so che porti il kyubi in te. E quando l’avevo saputo, credo di essermi innamorata ancora di più di te. Si caro Naruto io sono innamorata di te, credo di amarti dal primo giorno in cui ti vidi. Adesso capisco perché la tutrice mi disse di non darti confidenza. Ma io invece credo che tu sia il migliore al mondo. Ho sentito dire che spesso chi porta uno di quei cosi che hai tu, si lascia influenzare dal male di cui sono composti questi dei. Ma tu invece nonostante hai dentro di te quello più malvagio, sei rimasto puro e di gran cuore. Io sapevo che eri speciale, ma dopo aver scoperto ciò, ho capito che sei il ninja più forte del mondo. Io sono sicura che diverrai Hokage e farò il tifo per te, anche se tu non te ne accorgerai.
Beh alla fine mi sono lasciata trasportare dai ricordi e ho scritto di tutto, ma quello che in sostanza voglio dire è che nonostante ci siamo frequentati pochissimo: io ti amo Naruto. E non mi importa se mi dicono che tu di me non sai nulla, o che io e te siamo come due estranei. Io conosco il tuo cuore e ti amo per come sei. Anche se tu, probabilmente, non conosci nulla di me.
Chissà cosa penseresti di me leggendo questa lettera. Mi prenderai per una sciocca? Penserai ‘ma se ti piacevo così tanto perché non me lo hai detto?’ perché certe cose che senti dentro di te, poi non riescono a uscire, e ogni volta che provo a parlarti mi sento morire. Il cuore mi batte a mille e ho paura di incasinarmi con le parole. Quando sono vicino a te mi sento male, e mi sento bene allo stesso tempo. Accidenti sto scrivendo un sacco di cose che non capisco nemmeno io.
Oh Naruto avvolte desidero essere come Ino, sfacciata ed espansiva. Allora forse tu ti accorgeresti di me? Ma purtroppo sono quella che sono, e ti amo in silenzio, sperando che un giorno anche tu possa provare qualcosa per me.
E a proposito di sentimenti caro Naruto, ultimamente ti vedo turbato da qualcosa. Nonostante sia tornato Sasuke tu stai soffrendo ancora. E non credo sia per Sakura, l’avrei capito subito. Vorrei tanto poterti aiutare e vederti sorridere allegramente, come quando hai superato l’accademia.
Se fosse possibile, vorrei che il dolore che ti tieni dentro passasse in me, se servisse a farti sentire meglio. Vorrei che tu fossi davvero felice. Non so cosa posso fare, e soffro per questo, perché ti vedo triste e io non riesco a fare nulla per aiutarti. Sappi che se non fisicamente, almeno con il pensiero ti starò accanto.

Il mio cuore sarà tuo per sempre
Hinata Hyuga”

<<Sei l’unica…>> disse Naruto stupito, poi sorrise amaramente <<sei l’unica che se ne è accorta.>>
Subito dopo sollevò il viso verso il cielo sospirando preoccupato. Aveva ottenuto ciò che desiderava: far tornare Sasuke, e vendicare il suo maestro Jiraiya. Però aveva una strana sensazione riguardo Sasuke. Anche se lui si era fidanzato ufficialmente con Sakura, non sembrava sereno.
Aveva la sensazione che il suo migliore amico stesse complottando qualcosa di nascosto.
Ma non aveva nessuna certezza, la sua era solo una sensazione che non lo lasciava ogni volta che Sasuke diceva qualcosa di strano sugli anziani.
Ricordava che un giorno di festa Sasuke si era ubriacato e in preda all’alcool gli aveva detto:
<<L’Hokage non è altro che una figura manovrata dagli anziani.>>
Aveva barcollato <<Ma quando sarai tu l’hokage, non ci sarà più nessun anziano che romperà le palle.>>
All’inizio era felice perché il suo amico credeva in lui, ma poi pensò a quelle frasi.
Cosa voleva dire con “non ci saranno più”? Temeva che Sasuke stava pensando di uccidere gli anziani, ma non sapeva per quale motivo. Di certo non poteva essere per divenire più forte o prendere il potere. Sapeva che a lui non interessava il potere o cose del genere. E di sicuro non era per un capriccio personale. Sasuke anche se era più cupo di prima non era cambiato. O meglio ai suoi occhi è diventato più fico, come se fosse una star. Perché anche se aveva vissuto anni con Orochimaru, non si era fatto influenzare dalla malvagità.
Ma quello che preoccupava Naruto era che nonostante Sasuke aveva sconfitto suo fratello Itachi, nei suoi occhi era rimasto il desiderio di vendetta. E non capiva di cosa o chi. Forse voleva vendicarsi degli anziani per qualche motivo? Ma quale?
Naruto si alzò irritato: era stufo di tormentarsi con i dubbi, doveva chiederglielo direttamente. Almeno si metteva il cuore in pace.
Così si alzò deciso di mettere fine ai suoi dubbi. Si mise a correre di gran carriera, verso il vecchio quartiere Uchiya. Quando arrivò a destinazione, fu costretto a fermarsi qualche attimo per riprendere fiato. Si piegò sulle gambe respirando affannosamente. Dopo un po’ sentì dei fruscii e dei strani rumori. Stava per suonare il campanello quando sentì la voce di Sakura.
<<Sasuchan che fai?>> disse.
Naruto incuriosito si avvicinò ad una finestra e aprì piano le persiane: voleva vedere cosa diavolo stavano facendo.
Vide Sasuke, che da seduto, afferrò la sua spada e spostò un tavolino di legno su cui c’era del cibo.
<<Non ho fame.>> Disse Sasuke. Sguainò la spada. Lì Naruto voleva agire, ma notò che Sakura era tranquilla. Allora Sasuke avvicinò la punta della spada al ventre di Sakura e le tagliò la cinta di cuoio.
Poco dopo lui si avvicinò a lei e la bacio sulle labbra, con passione, spingendo Sakura al suolo.
Lui insinuò le mani nella camicia di Sakura, scoprendo il suo petto avvolto in un candido reggiseno. Lei sembrava così imbarazzata, timidamente fece scivolare il kimono bianco dalle spalle del ragazzo. A quel punto Naruto, imbarazzato, richiuse adagio la persiana lasciando soli i due amanti.
“Accidenti a lui, ha perso la verginità prima di me!” pensò.
Sospirò e prese in mano la lettera che aveva trovato. Ripensò a tutte le volte che Hinata distoglieva lo sguardo da lui, e lui crudelmente l’aveva presa per psicopatica. Oppure a tutte le volte che arrossiva quando parlavano. Sorrise intenerito, ricordando quando lei era svenuta, dopo averlo rivisto dopo tre anni di assenza.
“Dio che stupido.” Si disse, non si era mai accorto che lei gli moriva dietro. Aveva sempre pensato che lei essendo timida, si agitava troppo con un tipo vivace come lui, e che quindi sveniva per il troppo imbarazzo. Ma pensandoci bene, si rese conto che quel giorno, quando era svenuta, non aveva ancora detto o fatto niente che potesse metterla in imbarazzo. E poi quel commento che aveva fatto Kiba? Cosa aveva detto? <<Hinata, perché svieni sempre quando c’è Naruto!>> si se lo ricordava bene, anche perché gli era sembrato assurdo.
<<Basta mi sta scoppiando il cervello!>> esclamò a voce alta. Si alzò e a passi lenti, si avviò verso la propria dimora.
Per strada, notò una figura incappucciata che camminava lenta tra le vie buie di Konoha. Si aggirava in cerca di qualcosa: era chiaro, poiché si guardava in giro. All’improvviso la figura barcollò, e come se presa da una grande fatica, si poggiò con la schiena al muro. Sollevò la testa e in quel momento, Naruto, riconobbe il volto di Hinata. Era pallida e respirava affannosamente.
Prima ancora che potesse raggiungerla, lei cadde a terra bocconi.
<<Ehi!>> esclamò Naruto preoccupato. Si avvicinò a lei e la sollevò poggiando la testa sulle gambe.
Aveva la fronte corrugata dal dolore. Hinata socchiuse gli occhi stordita, non riuscendo a distinguere bene la figura di colui che la stava aiutando. Poi si sentì sollevare da terra e si arrese alla febbre, scivolando sfinita in un sonno profondo.
<<Ehi Hinata cos’hai?>> chiese Naruto preoccupato, le toccò la fronte e notò che la sua temperatura era più alta del normale.
“Merda che faccio?” pensò in preda dal panico.
L’unica cosa che gli venne in mente, era che doveva metterla su un letto e farla visitare da Sakura.
Avrebbe dovuto accompagnarla a casa sua, ma non aveva la più pallida idea di dove si trovasse.
Così vagando fra le vie di Konoha, si ritrovò accanto alla propria casa.
Hinata gemette nel sonno, e Naruto preoccupato, decise di farla coricare e la portò in casa sua. La fece sdraiare sul suo letto e la coprì con le coperte.
Si mise una mano tra i capelli, cercando di calmare la gran confusione che aveva in testa.
La cosa più logica da fare era chiamare Sakura; ma considerando cosa aveva visto pochi minuti prima, non poteva mica disturbarli sul più bello. Se chiamava l’ospedale, ora che aveva portato la ragazza in casa sua, sicuramente avrebbe rovinato la sua reputazione di ragazza per bene.
Decise di arrangiarsi, almeno per alcune ore, poi sarebbe andato da Sakura.
Si recò nella cucina, preparò una bacinella piena di acqua fresca. Poi, prese delle pezzuole, quelle più pulite che aveva. Adagiò il fazzoletto bagnato sulla fronte della ragazza.
Si accorse che il pallore era sparito, e al suo posto c’era il solito colorito arrossato.
Indugiò qualche minuto ad osservare la ragazza.
“devo dire che Hinata è diventata piuttosto carina.” pensò mentre le spostava una ciocca di capelli dal viso. Quando si sedette su una sedia li accanto, gli venne in mente la lettera.
La prese e se la rigirò fra le mani, pensando a cosa dirle quando si risvegliava. Non sapeva neanche lui cosa provava, dopo aver scoperto quello che aveva letto. Non che poi si fosse stupito più di tanto; infondo una volta parlando con Jiraiya, avevano dedotto che Hinata fosse attratta da lui. Ma poi non ci aveva più pensato, preso come era da Sasuke e dal suo desiderio di vendetta.
Non avrebbe mai immaginato che un fratello, perché tale considerava Sasuke, potesse dare tante preoccupazioni. Però doveva ammettere che allo stesso tempo era orgoglioso di lui e del suo enorme potere. Forse era lui il ninja più forte di Konoha. Ma adesso non doveva pensarci, aveva una ragazza nel letto.
“O mamma, ho una ragazza nel mio letto” pensò Naruto, considerando la situazione in un punto di vista che si addiceva più al suo maestro.
Si immaginò per un attimo Hinata, mezza nuda, sul suo letto intenta a coprirsi. E poi immaginò se stesso, che la raggiungeva e la baciava, proprio come prima Sasuke aveva fatto con Sakura.
”Di,o sono un idiota, perché vado a pensare a certe cose?” pensò andando nel panico.
Respirò a fondo rilassandosi.
“Mi sono sempre chiesta come fossero i tuoi capelli” questa frase riecheggiava nella sua mente, mentre osservava i capelli corvini della ragazza. Incuriosito ne afferrò una ciocca, e si accorse che erano lisci e morbidi, come se fosse seta.
Ne sentì il dolce aroma di balsamo, e l’annusò inebriandosi del suo profumo.
“Lavanda” constatò. Improvvisamente si sentì zozzo, si guardò in giro: la casa era in disordine, c’erano dei calzini sporchi in giro, addirittura delle mutande. C’erano delle bottiglie vuote di acqua sparse per la casa e alcuni pesi sul pavimento, senza alcun ordine logico.
”Oddio non posso far stare una ragazza in un porcile del genere.” pensò, mentre sollevandosi le maniche iniziò a pulire tutto quanto.
Quando finalmente finì, si sedette esausto sul pavimento. Hinata non dava nessun segno di risveglio, neanche con il baccano che aveva fatto per rassettare.
Iniziò a preoccuparsi sul serio e decise di chiamare Sakura immediatamente. Così uscì di casa in fretta, correndo il più velocemente possibile.
Arrivato a casa di Sasuke, piantò il dito sul campanello, suonando ripetutamente. Fino a quando dal campanello non partì una scossa che lo costrinse a raggomitolarsi su se stesso dolorante.
Subito dopo la porta si spalancò.
<<Ma sei impazzito? Potevi uccidermi sai?>> si lamentò Naruto cercando di riprendersi.
<<Così impari a fare casino a quest’ora di notte!>> lo rimproverò Sasuke.
<<Che diavolo vuoi ero occupato!>> aggiunse visibilmente seccato.
<<Sto cercando Sakura ho bisogno del suo aiuto.>> Disse e subito dopo fissò Sasuke stralunato.
Aveva i capelli arruffati, e vari segni di succhiotti sul collo. Per non parlare della sua espressione appagata.
<<Che c’è?>> chiese Sasuke infastidito.
Sulla porta lo raggiunse Sakura, anche lei con i capelli arruffati e con un sorriso a trentadue denti.
Chissà perché in quel momento, Naruto, ebbe una strana sensazione di ribrezzo. Come quando un bambino sorprende i genitori scambiarsi le coccole.
<<Che succede?>> chiese lei quando vide Naruto.
Naruto non le diede nemmeno il tempo di pensare, le afferrò il polso e se la trascinò dietro.
<<Emergenza ho bisogno del tuo aiuto!>> urlava mentre correva all’impazzata, tirandosi dietro la ragazza. Sasuke si infastidì, chiedendosi cosa diavolo voleva. Così li seguì.
Arrivarono presto all’appartamento di Naruto. Quando entrarono videro una figura femminile sdraiata sul suo letto.
Per i primi istanti, Sakura e Sasuke, rimasero paralizzati per la sorpresa.
<<C-che ci fa qui Hinata?>> chiese Sakura visibilmente sorpresa, per non parlare della sua fervida immaginazione, pensando in cosa doveva aiutare la ragazza moribonda.
Sasuke invece non proferì parola, aveva l’espressione di un ragazzo che voleva dire: <<cosa hai fatto animale!>>
Naruto ci rimase male, intuendo il filo dei pensieri dei suoi amici.
<<L’ho incontrata per strada, stava camminando quando poi è svenuta.>> Disse un pò stizzito.
”Tsk, pensano che io non sarei capace di portarmi una ragazza in casa? Al punto tale che ne tramortirei una?”
<<Cosa le hai detto?>> chiese Sakura, conoscendo bene il carattere di Hinata, e le sue reazioni di fronte a Naruto.
<<Niente, non mi ha neppure visto.>> Rispose scocciato. <<Insomma ho visto che barcollava e poi è crollata.>>
<<Testa di legno, perché non l’hai portata in ospedale?>> disse finalmente Sasuke.
<<Ehm, non ci ho pensato, ho pensato solo di metterla su un letto e casa mia era più vicina.>> Disse Naruto un po’ imbarazzato.
<<Sei un completo idiota!>> dissero in coro Sasuke e Sakura.
Per tutta risposta, Naruto incrociò le braccia sbuffando.
Sakura si occupò immediatamente di visitare la ragazza. Dato che dormiva, usò il suo chackra per analizzare il corpo. Dopo qualche minuto si voltò verso i ragazzi sorridendo.
<<Non è niente di grave, ha l’influenza. Si sarà sforzata troppo e avrà perso i sensi a causa della fatica. Deve solo riposare.>> Subito dopo aver pronunciato la frase si alzò in piedi.
<<Naruto dov’è l’armadietto delle tue medicine?>> chiese.
Naruto glielo mostrò, e lei dopo una breve ricerca diede un flacone di pillole al biondino.
<<Domani mattina dalle queste, e poi accompagnala a casa.>>
Naruto annuì, subito dopo i due ragazzi salutarono e se ne andarono.
<<Grazie Sakura!>> disse Naruto salutandoli dalla finestra.



Hinata si rigirò più volte nel suo letto, infastidita dal russare di qualcuno. Si alzò di scatto quando realizzò che a casa sua nessuno russava. Si guardò attorno e rimase sorpresa: la stanza le era sconosciuta. Si mise a sedere sul letto, pronta a scendere, ma si bloccò come congelata quando a terra vide Naruto.
Hinata tirò su i piedi come terrorizzata.
”Oddio non può essere vero sto sognando!” pensò e si diede un pizzicotto per esserne sicura. Il dolore lo sentì, suggerendole che quello era vero: si trovava in una stanza con Naruto, da soli.
Stava dormendo con la pancia scoperta, le gambe divaricate; il cuscino gli sosteneva la testa, e il viso era rivolto verso la cucina alla sua sinistra. In quel momento Hinata si rese conto di quanto fosse cresciuto Naruto, i suoi muscoli avevano preso forma, e le sue spalle erano più larghe. Stava iniziando ad assomigliare all’ onorevole Jiraiya, forse più basso. Tuttavia aveva ancora quell’aria da bambino che a lei piaceva tanto. Se non era per il russare si poteva definire grazioso.
Si guardò in giro, sembrava un monolocale, lei era sdraiata su un letto accanto ad una finestra. La stanza aveva pochi mobili: un comodino, un armadio a due ante, una libreria che lei definirebbe vuota; poi alla destra del letto, c’era una porta che conduceva ad un piccolo corridoio che collegava la camera con la cucina. Sul comodino, accanto a se, vide una foto in cui c’era ritratto il gruppo di Naruto, con Kakashi che accarezzava loro le teste, mentre Sakura sorrideva felice. Naruto aveva il viso imbronciato, così come Sasuke.
”Questa è la casa di Naruto! E lui sta dormendo accanto a me! Che è successo? Non mi ricordo.”
Hinata si sentiva sempre più irrequieta, aveva voglia di sparire. Anzi, pensò proprio di andarsene. Ma poi si rimproverò, mica poteva sparire senza spiegazioni, o aver ringraziato.
In quel istante Naruto aprì gli occhi; la vide sveglia, stretta alle coperte con il viso arrossato.
Si sollevò adagio, mentre, assonnato, si massaggiava un occhio, mettendosi a sedere
<<Oh ti sei svegliata finalmente! Come ti senti?>> chiese subito Naruto, senza evitare di sbadigliare.
Hinata lo osservò preoccupata: non ricordava assolutamente nulla, dal momento in cui il vento le aveva strappato via la lettera.
<<Mi gira un po’ la testa, ma sto bene.>> Riuscì a dire.
<<Ti ricordi cos’è successo ieri?>> chiese Naruto vedendola smarrita.
<<No, non ricordo nulla.>>
Naruto si alzò in piedi stiracchiandosi.
<<Dunque>> disse mentre si recava nella cucina vicina.
<<Ieri stavo uscendo dal Ichiraku ramen, e ti ho incontrata, ho visto che ti sei appoggiata al muro e poi sei svenuta.>>
”Perchèèè, perché tutte le volte che lo vedo sono o svenuta o talmente rimbecillita che non riesco a parlare? piagnucolò nella sua mente.
Naruto tornò da lei, le verso del latte in un bicchiere e le porse le pillole.
<<Ieri ti ho fatta visitare da Sakura, e mi ha detto che devi prendere queste pillole.>>
Hinata seguì il suo consiglio e prese le pillole.
<<Naruto-kun come mai mi trovo a casa tua?>>
<<Oh beh, non sapevo dove abitavi così ti ho portata a casa mia.>> Rispose prontamente Naruto.
Come se si fosse ricordato qualcosa, Naruto infilò la mano nella tasca posteriore dei pantaloni.
Afferrò con le dita la lettera, in procinto di dargliela, ma poi gli venne in mente una frase che c’era scritta:
“non mi importa se mi dicono che tu di me non sai nulla, o che io e te siamo come due estranei. Io conosco il tuo cuore e ti amo per come sei. Anche se tu probabilmente non conosci nulla di me.”
Era vero che lui la conosceva così poco, sentì improvvisamente il desiderio di conoscerla meglio.
Se le dava la lettera, forse lei avrebbe faticato a frequentarlo, essendo conscia del fatto che lui sapesse dei suoi sentimenti. Conoscendola, sarebbe morta di vergogna, particolarmente perché nella lettera c’era scritto che lui non doveva leggerla. Così lasciò la lettera dove era.
“No, non è il momento.” pensò. Osservò la ragazza: la luce che filtrava dalla finestra la illuminava dal retro, dando dei riflessi violacei ai capelli; i suoi occhi sembravano accendersi di luce propria: era bellissima.
All’improvviso, Naruto, sembrò rendersi conto di quello che conteneva la lettera: Hinata lo amava, e se lei fosse stata come Sakura, lo avrebbe anche corteggiato. Si sentì in imbarazzo e non seppe più cosa fare. Gli risultò incredibile avere una spasimante, proprio lui, il più sfigato fra i Ninja.
<<Hai fame?>> chiese Naruto cercando di distrarsi. Si precipitò in cucina, aprendo e chiudendo i sportelli dei mobili, in cerca di qualcosa. Si presentò con varie merendine e del latte.
<<Non ho molto in casa, ma se vuoi, vado a prenderti quello che più ti piace.>>
<<Gra grazie Naruto-kun, ma in questo momento non ho fame.>>
<< Va bene.>> Disse, e si sedette a terra di fronte a lei. Seguì un momento di silenzio, in cui nemmeno Naruto sapeva cosa dire. Infondo non aveva mai avuto a che fare con qualcuno malato, e se poi ci contava che era anche una donna, non sapeva neanche che pesci pigliare.
Vagò con gli occhi per la stanza, vide la sua sveglia che segnava le otto in punto.
<<Ti accompagno a casa allora?>> le chiese, sperando che almeno lei avesse qualche idea chiara.
<<Sì grazie, non vorrei che la mia sorellina si spaventasse non vedendomi a letto.>> Rispose.
Ma in realtà, avrebbe voluto rimanere li dentro per sempre.
<<Ok due minuti e arrivo.>> Le disse mentre in tutta fretta si tolse la maglietta, rimanendo a torso nudo. Non curandosi della sua presenza, si era tolto anche i pantaloni.
Hinata soffocò un gemito di sorpresa, tappandosi la bocca.
“Naruto non cambi mai eh?” pensò.
Il corpo di Naruto, ormai, aveva preso le forme di un uomo adulto, e chissà perché lei in quel momento lo trovava terribilmente sexy; mentre come ipnotizzata guardava il pendaglio ciondolare e battere sul petto liscio e bianco.
Naruto si rivestì in fretta, poi si preoccupò di aiutare Hinata a sollevarsi dal letto. Lei si sentiva in trans, seguiva Naruto senza protestare. Lui la fece sedere sullo scalino dell’ingresso, poi, le infilò le scarpe ai piedi. Lei continuava a guardarlo sognante. Ogni gesto e ogni smorfia la intenerivano. E vederlo così da vicino la emozionava. E quando lui incrociava il suo sguardo le sorrideva. Si sentiva in estasi, ogni volta che riusciva a vedere una sfumatura delle sue iridi. E quando sentiva le sue dita sfiorarle le caviglie, aveva voglia di svenire.
Camminarono per una decina di minuti. Quando arrivarono di fronte alla casa della ragazza, Naruto rimase spiazzato: la casa di Hinata era grande, sembrava un castello. Persino la casa di Sasuke in confronto era modesta. Le pareti erano bianche, e venivano messe in risalto dal legno scuro delle finestre, e del pavimento.
<<E’ questa casa tua?>> chiese esterrefatto.
Hinata sorrise, <<Sì, anche Kiba e Shino hanno avuta la stessa reazione.>>
<<La casa è così grande, perché ci vivono anche gli altri membri della casata principale.>> Spiegò Hinata. Naruto si avvicinò al portone, pronto ad entrare, ma Hinata lo fermò, tirandolo dalla maglietta.
<<Aspetta!>> disse, <<non posso entrare dal ingresso principale, loro pensano che io sto dormendo.>>
<<Hai ragione!>> rispose Naruto, dandosi una pacca sulla fronte. <<Allora ti aiuto a entrare nella tua stanza.>>
Aggirarono la casa, Hinata si avvicinò ad una parete bianca, con delle macchie strane: davano l’aria che qualcuno si ci arrampicasse spesso, usando il chackra.
Hinata incrociò le mani per impastare il chackra. Poi iniziò ad arrampicarsi sulla parete. Salì per un metro, poi, le venne un giramento di testa e le scivolò il piede. Per lo spavento, Hinata perse il controllo sul flusso di chackra e precipitò.
Naruto l’afferrò in volo.
<< Sei ancora debole, non puoi usare il chackra per salire.>> le disse.
Hinata intanto arrossì vistosamente, e si sforzò di non svenire.
<<Dai ti porto su io.>> dichiarò Naruto sorridendo, lievemente imbarazzato.
<<Ma, ma io..>> provò a protestare lei.
<<Non preoccuparti sei leggerissima.>>
Chiuse gli occhi concentrandosi, poi iniziò a camminare in verticale sulla parete. Hinata, per il timore di cadere, si aggrappò a lui stringendosi. Naruto arrossì, sentendo il corpo della ragazza premuto contro il suo. Strinse i denti per non perdere la concentrazione sul flusso.
Arrivarono in cima al muro, e finalmente Hinata si allontanò da Naruto. Era rossa in viso, e cercava di nasconderlo con i capelli.
Naruto rimase a bocca aperta, oltre il muro c’era un ampio giardino. Al centro vi era una fontana, rotonda, era composta da due vasche sovrapposte. Quella alla base era più grande, e al centro vi era una sorta di colonnina; sulla punta vi era una figura femminile, reggeva un anfora, dalla quale usciva l’acqua. La vasca più piccola non riusciva a contenere l’acqua e fluiva verso la vasca in basso: gli spruzzi creavano un elegante disegno, che accentuava la bellezza del giardino. Composto per lo più da siepi di rose bianche e piante di lavanda. Mentre sul muro si arrampicavano le piante di gelsomini. Naruto ebbe la sensazione di trovarsi in un castello, descritto nelle favole.
<<Quella è la mia stanza.>> disse Hinata, puntando il dito verso una finestra. Si trovava al secondo piano, ed era facilmente raggiungibile dal tetto spiovente sotto di essa.
<< Ti ringrazio per….>> non riuscì neanche a finire la frase che Naruto la afferrò, nuovamente fra le braccia, e spiccò un salto. Riuscì ad atterrare sul tetto, proprio di fronte la finestra della camera di Hinata. Lì Naruto diede un’occhiata alla sua camera.
<<La tua stanza è proprio come la immaginavo.>> disse Naruto sorridente.
Hinata non gli rispose, limitandosi ad arrossire.
<< Grazie Naruto-kun, per tutto. Ma ti consiglio di andare, se ti trova qualche guardia della casata cadetta, rischi di essere attaccato.>> disse facendo combaciare i due indici.
<< Wow, sembri una principessa.>> affermò Naruto, entusiasto.
<< Eh?>>
<< Sì, hai un giardino che sembra uscito dalle favole, una casa enorme, quasi fosse un castello; le guardie, e inoltre fai parte di una delle più antiche e importanti famiglie del villaggio. Sembri la protagonista di una favola.>> spiegò.
Hinata sorrise.
<< Allora ci vediamo. Mi raccomando curati.>> disse Naruto salutandola, come aveva visto fare al suo maestro Jiraiya: puntando indice e medio sulla tempia. Balzò in alto fermandosi, nuovamente sul muro di fronte. Si alzò e si girò nuovamente verso Hinata.
<< Dimenticavo di dirti, che sei anche bella come una principessa. D’ora in poi ti chiamerò Hime-chan.>> La parola Hime, significava Principessa. Hinata lo sapeva bene e senza proferir parola, lo salutò sorridendo. Quando ormai Naruto sparì dietro il muro, lei rientrò in camera. Rimase immobile, al centro della stanza, per qualche minuto, ancora incredula per quello che era successo.
“Mi ha detto che sono bella come una principessa!” pensò felice. Iniziò a saltellare, e a esultare.
Poi le venne un giramento di testa, e fu costretta a fermarsi e a coricarsi.
Naruto intanto si era fermato, di fronte al portone principale. Si annusò la propria maglietta.
“Mi è rimasto il suo profumo addosso.” Pensò beandosi.
Osservò l’immenso palazzo degli hyuga. Si sentì un barbone, titubando sulle sue decisioni.
Aveva pensato si frequentarla, di diventare più intimo con lei, e magari vedere se anche lui si sarebbe innamorato di lei. Non che la cosa gli sembrasse difficile. In fondo Hinata era bella e dolce. Però, lei era una persona importante del villaggio. Era l’erede della casata principale degli Hyuga. E lui invece? Il figlio del defunto Hokage, un orfano senza origini, un normale ninja del paese.
Prese la lettera di Hinata dalle tasche, osservandola malinconico.
“Qual è il problema? Io diventerò L’hokage, il personaggio più importante del paese. Quindi ho deciso. Uscirò con lei.” Si disse pieno di ambizione e speranza.


Continua….


 
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COMMENTI:
Trovati 35 commenti
Rif.Capitolo: 12
sui91
20/08/12 18:09
è molto bella la continuerai vero?
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Rif.Capitolo: 12
dark-angel-7 - Voto:
14/12/09 15:09
finalemnte posso leggere da dove avevo lasciato...cioe molti capitoli fa..mi raccomando continua presto k sn curiosa di edere cm vanno le missioni di ino e hinata!!!
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Rif.Capitolo: 10
yameta62 - Voto:
24/06/09 18:19
Interessante capitolo, continua al più presto!!
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Rif.Capitolo: 9
naruhina4ever
22/06/09 20:41
continuaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Rif.Capitolo: 9
didichan
14/06/09 08:36
w la futura dichiarazione!
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Rif.Capitolo: 9
hiname-chan - Voto:
23/05/09 20:09
e ke kakkio!!!! proprio ora neji scopre ke la sua "sorella" Tenten è innamorata di lui???? ma ke coglione!!! comunque BELLABELLABELLABELLA!!!!!!!! 0_____O ops...hh...VIVA LA COPPIA NARUHINA!!!!!!!!!!
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Rif.Capitolo: 3
naruxhina - Voto:
15/05/09 16:54
La tua parte pervertita non cessa di manifestarsi, eh? XD

Beh, contando che sto leggendo capitoli in arretrato non posso certo dire che non segui i miei consigli... Al prossimo aggiornamento salterò gli altri per vedere se migliori, perchè nella forma pecchi molto...

Chackra si scrive Chakra

<<Spero che non hai fatto merenda.>> questo è terribile O___O

Inoltre ci sono tanti errori di battitura (sottolineo tanti), sintomo che non leggi...

Inoltre il capitolo, per quanto bello, è un pò confusionario, specie nell'ultima parte: forse qualche spazio ad isolare e dar risalto alle parti importanti avrebbe aiutato, ma a me il tutto è parso un misto poco amalgamato: per dirla semplice, i cambi di scena sono stati troppo rapidi, le localizzazioni di tempo e spazio sono state vaghe ed hai parlato di tante cose diverse.
Avrai certo voluto inserirle per anticipare avvenimenti futuri ed intrigare i lettori, ma il risultato non mi soddisfa molto, mi da un'idea di disordine...
Quindi non più di due stelle...

L'appuntamento di Naruto e Hinata però mi è piaciuto, carino, dolce, approfondito psicologicamente, con scene di rilievo (anche se non approvo la camicia nera su Naruto, non ce lo vedo proprio)
Inoltre c'è la visione di Hinata... quella si che inquieta e guasta un pò il bel quadretto che si era creato O__O Che mistero! Però dovevi staccarla tra due spazi: devi stare attenta a non inserire pezzi importanti e diversi dal filo del discorso troppo rapidamente, è brutto.

Ciao!

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
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Rif.Capitolo: 2
naruxhina - Voto:
05/05/09 14:59
Letto il capitolo 2! ^_^
Urca quanto sono indietro! ç__ç Sigh, e dove lo trovo il tempo per recuperare? Speriamo di riuscirci...
Cmq, confermo il giudizio positivo del primo capitolo: questa storia è molto dolce ed anche verosimile, e non mancano spunti di originalità come la storia di Iruka e Anko, ha sopreso anche me questo singolare pairing XD

Tuttavia, voglio sperare che nei capitoli successivi a questo qualcuno ti abbia fatto notare gli errori e tu abbia potuto migliorare la forma...
Commetti diversi errori anche grossi di grammatica!
IN FONDO si scrive STACCATO!
Mi raccomando, occhio d'ora in poi, non sbagliare più in modo così banale.
Inoltre metti troppe ripetizioni: non solo hai sbagliato scrivendo questa parola attaccata, ma l'hai pure ripetuta tante volte nel corso dei righi successivi.

Inoltre, a dare ulteriori punti negativi al giudizio ci pensano certe forzature sulla trama.
Mi riferisco ad Iruka che pensa di dover fare a Naruto il "discorsetto" e all'episodio con Ino.
Non mi sono piaciuti, come detto li ho trovati forzati: ad esempio, Ino è una fioraia, e Naruto và da lei per dei fiori, ma mica và a lavoro con una scatola di cioccolatini a portata di mano!
Mi è parso che la scena fosse solo una scusa per farla comparire e lasciarle stuzzicare Naruto, male U__U
Allo stesso modo, Naruto chiede ad Iruka un semplice consiglio su di un appuntamento, come la mente gli sia volata su quelle cose non lo so... A me Naruto non è parso così poco chiaro...

Suppongo fosse una scusa per lasciar sfogare un pò la tua vena pervertita, eh? ^_°
Si è sentita sai? Voglio dire... Hinata che si cambia, uh uh uh! Meno male che non è una VM18 sennò che combinavi! XD
Occhio però a non dare troppa frequenza a questi intermezzi un pò sexy, perchè comunque ho l'impressione che non ci stiano proprio bene in una fic come questa.

Mi raccomando allora: meno forzature e più attenzione con l'italiano ç___ç In fondo...

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
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Rif.Capitolo: 8
yameta62 - Voto:
02/05/09 11:45
Wao!!! La chiaroveggenza
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Rif.Capitolo: 6
hiname-chan
01/05/09 20:55
che coglione che neji!!!!! potrebbe lasciare in pace sua cugina, e poi c'è già tenten che li fa il filo?? nn gli basta questo, o forse deve essere anke lui una testa bakata come naruto da nn accorgersi dei suoi sentimenti? (hoi io nn sono come naruto!!!! ndNeji)comunque aggiorna presto! viva NARUHINA!
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