...È SERA...
- Capitolo 1° -
Salve! Sono Eleonora, questa one shot è la mia prima pubblicazione, (siate clementi cn me), spero vi piaccia. Buona lettura! :*
È sera.
Chissà se la luna è uguale anche da dove sei tu.
Chissà se la starai guardando. Se pensi a me. Se ci hai mai pensato.
È buio. La strada è vuota.
Due passanti camminano ignari del mio sguardo; ed io penso che saremmo potuti essere noi.
I ricordi si confondono, vengono contaminati al punto da non distinguere la realtà dal sogno. Ero io?
Un bimbo piange, riesco a sentire i suoi lamenti attraverso il vetro della mia finestra.
Mi vengono in mente tutte le lacrime che ho versato pensando a te. E tutte quelle volte che mi sono ripromessa di non farlo più.
Inutile. Inutile illudersi di essere andata avanti, di aver superato la delusione. La sfiducia è ormai la mia compagna.
L’amore ha perso la sua purezza. Il bacio provoca in me ripugnanza, forse non è la persona giusta, perché quel bacio era destinato a te, le mie labbra sono rimaste in attesa delle tue, pur sapendo che non le otterranno mai. E il desiderio è così forte da bloccarmi, e le sue catene provocano resistenza, mi soffocano, mi stringono al punto da farmi male, ma io in silenzio sopporto.
Non pensarci. Non pensarci, è questo il segreto.
Quante volte ho ripetuto fra me e me questa frase. Quante volte ho pianto lacrime amare su queste parole, e la consapevolezza di non farcela mi abbatte, come solo può atterrare un colpo inferto da una lama ben addestrata. Fa male.
Annego i miei pensieri in parole scritte da altri. Sfoglio pagine e pagine di libri, bagnati da inchiostri sconosciuti, mi annullo in essi.
Riesco a dimenticarti, ma è solo per poco tempo. Non passa giorno che io non pensi a te. È stato poco tempo, quello trascorso al tuo fianco , ma non ti sei mai accorto della tua importanza per me.
Non il solo pensiero ti ha mai sfiorato. L’immagine di me e te mi tormenta. Chissà come sarebbe potuto essere. L’attesa delle conseguenze mi logora. Ho paura.Temo di non riuscire ad andare avanti.
Sono felice. Sono soddisfatta della mia vita. Nulla traspare della mia debolezza per la dolcezza che non ho mai provato.
Sono circondata da affetti, ma mi manca l’amore. Il mio amore è andato via con te, quel giorno. Ti ha seguito, ha camminato per strade che io non conosco.
Forse un giorno incontrerò qualcuno di altrettanto importante che mi farà battere forte il cuore in petto. Un giorno forse.
La mia vita prosegue. Rido, scherzo come non mai. Quando poi chiudo la porta di camera mia, a sera, quando sono sotto le coperte appena prima di addormentarmi, mi assale la malinconia per ciò che sarebbe potuto essere, mo non è.
È difficile esternare i sentimenti.
Un turbinio di emozioni ma assale. Centinaia di pensieri, di immagini mi scorono in mente come spezzoni di film, come una storia che non mi appartiene, ma che vivo in prima persona.
E accade tutto. E non accade niente.
Sono io, solo io, in questa stanza. Sono una sola identità in mezzo ad altre mille. Unica, come altre come me. Non importa il mio nome, la mia immagine mi ha tradita. Forse è proprio questa che non riesco ad accettare, e gli altri non potrebbero comprendere.
Ho deciso. Oggi è una nuova settimana. Come sempre decido di cambiare, dovrei essere più impulsiva, riflettere meno ,ma la ragione ha la meglio, l’analisi di ogni mio pensiero è costante.
A scuola ho incontrato il ragazzo che mi piace, ma non posso fare a meno di pensare che non è come l’attrazione per te. Mi arrabbio. Dopo anni, non riesco a scordarmi di te.
Non è successo niente. Sono stata una sciocca. Mi accorgo che gente intorno a me ha vissuto esperienze che forse io stessa, con la mia introversione, ho precluso.
No, quel tipo che ho incontrato non mi piace. Non mi provoca alcuna emozione.
Non ti vedo da un po’ in giro. Perché sei andato via? Ho cercato il tuo nome sull’elenco telefonico, un senso di terrore mi ha attanagliata quando non ti ha visto. Ho controllato. L’ho fatto di nuovo. E ancora. E ancora. E ancora.
Il dubbio mi assale; sei forse partito? Il mio sguardo incrocerà ancora il tuo?
Sapessi cosa darei per poter parlare con te ancora una volta, ascoltare la tua risata, gioire al suono della tua voce che pronuncia il mio nome.
Il mio nome. Ma che cos’è in fondo un nome.
Giulietta dice che una rosa conserverebbe il suo profumo anche se non fosse tale, e allora perché ogni volta che sento pronunciare il tuo, la nostalgia dei tuoi occhi mi assale inesorabile? Perché a quel nome tu non ti volti? Dove sei? Ho bisogno di te, ma tu non lo sai. Forse a quest’ora mi avrai già dimenticata. Sono probabilmente una parentesi della tua vita ormai chiusa. Forse non ricordi neanche il mio volto. È triste pensarlo.
Allora forse quel tipo mi piace. Forse non è giusto provare emozioni tali per una persona che non ricorda neanche la tua esistenza. Dovrei dunque concentrarmi sul ragazzo che ho incontrato a scuola, anche se non è te. Nessuno sarà mai te, nessuno rappresenterà mai per me quello che sei stato tu.
Il nostro addio ha lacerato il mio cuore. L’ha diviso in piccoli pezzi ed a fatica li ho rimessi insieme. Uno fra i tanti lo hai portato via con te. Chissà forse lo conservi ancora, in un angolo remoto della tua anima. Forse la tua coscienza ti parla di nascosto della mia esistenza. Chissà. Io non so più nulla di te. Se dovessi incontrarti probabilmente non ti riconoscerei. E se invece riuscissi a riconoscerti?
La consapevolezza che tu mi abbia abbandonata in un cantuccio mi blocca. Mi hai rubato il sorriso, amore: rendimelo. ti prego. Addio.
Spero vi sia piaciuta, lo so la storia è un po' triste ma spero abbia fatto riflettere. Aspetto i vostri commenti xsapere i pro e i contro...
A tutti, grossi baci... Ele :)
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ti meriti il voto pieno.. un bacione.. anna :*
mi fa molto piacere che vi sia piaciuta!! grazie di cuore
ele :)
comunque è davvero triste,ma anche profonda..in una parola stupenda!!!