In città gira la voce di un concorso "alternativo" indetto da una radio: quanto si è disposti a cadere in basso per diecimila dollari?
Conclusa: No
Fanfiction pubblicata il 09/11/2008 03:03:25 - Ultimo inserimento 09/05/2009
ABCABCABCABC
CHAPTER O1;
<b>Note d'Autrice</b>: ok, le boyband hanno per me un fascino irresistibile, non lo nego. xD
Strano ma vero, questa fan fiction non è yaoi/slash/shounen - ai/quelchevolete... Chiaro segno di quanto io stia male di testa. U_U
Non me ne vogliate male, ma dopo aver letto del concorso è la prima cosa che mi è venuta in mente: o sto male io, o i miei ormoni iper - lavorano. u_ù
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Toluca Lake era un distretto non troppo grande di Los Angeles, e contava poco più di una quindicina di migliaia di abitanti: era il tipico posto dove il fruttivendolo del centro sapeva in qualsiasi momento chi tu stessi frequentando, e un minuto dopo lo sapevano anche il parrucchiere, il postino, e lo zio che viveva nella parte opposta del paese e che non vedevi come minimo dal tuo quinto compleanno. Le notizie giravano da un capo allaltro del luogo alla velocità della luce, e quando quel lunedì mattina, anziché il solito borbottare scocciato degli studenti, nei corridoio di scuola si sentivano solo cicalecci striduli e gridolini di sdegno, era piuttosto chiaro che era stata messa in circolazione qualche notizia appena sfornata.
« Hai sentito la WSNX, ieri pomeriggio? » Eleonora aveva i capelli castano chiaro, piuttosto lunghi e ricci: era italiana da parte materna, si era trasferita lì quasi una decina di anni prima. Era la tipica ragazza che non si faceva sfuggire nemmeno una news, per stare al passo con i tempi.
« No, » ammise Jasmine, che, al contrario, se ne fregava bellamente dei gossip, a meno che non ci si potesse ricavare qualcosa: non era una cattiva ragazza, era solo un po troppo ai beni materiali, e sotto ai capelli mori corti macchinava un cervello da piccola capitalista, « Che è accaduto? »
« Hanno indetto un concorso, » spiegò la riccia, aprendo larmadietto alla ricerca dei libri e di un elastico per tenere fermi i capelli, « Cè un premio per chi porta la prova di essere stata a letto con un Jonas Brother. »
« Ma chi, quei tre imbecilli? » rise la mora, infilandosi gli occhiali da vista e rubando un libro dallarmadietto dellamica, « Non sanno nemmeno che significhi andare a letto con qualcuno! »
« Io li trovo così <i>carini</i>, » Eleonora fece spallucce, sospirando con aria sognante, « Il migliore rimane senzombra di dubbio Nick. »
« Non è il più piccolo? » chiese Jasmine perplessa, « Avrà sì e no 16 anni, non è tipo <i>illegale</i>? »
« Infatti, il concorso vale solo per Joe e Kevin, » sbuffò sconsolata laltra, chiudendo larmadietto, « Anche se per diecimila dollari »
« Scusami, <b>quanto</b>?! » strillò la mora, voltandosi di scatto verso lamica e rischiando di tramortire un ragazzo nel corridoio che le stava sbarrando la strada, « Potrei pensarci anche io per tutti quei soldi! »
« Smettila, » la ammonì la riccia, mentre la campanella suonava, « Non è una cosa da prendere così alla leggera, è soltanto uno scherzo di cattivo gusto. »
« Sarà, » mormorò sovrappensiero Jasmine, fermandosi e guardando a destra, « Matematica. »
« Letteratura, » rispose Eleonora, « Ci vediamo a biologia? »
« Affermativo. »
« E non pensare alle tue idee strane! » le urlò dietro la riccia.
« Neanche tu, » la mora le fece la linguaccia, aggiungendo un <i>pervertita</i> a bassa voce.
« Allora, » esordì Jasmine, spostando la sedia e sedendosi vicino allamica.
« Oddio, » sospirò quella, preparandosi mentalmente al peggio.
« Zitta, è unideona! » la interruppe la mora, agitando la mano per scacciare via tutta quella mancanza di fiducia, « Parliamo con mia madre, ci facciamo dare due pass per intervistare i tre dellAve Maria per conto del suo giornale, e, zac, » schioccò le dita per enfatizzare la brillantezza del piano, « ce li portiamo a letto! »
« Ma tu <i>stai male</i>, » Eleonora la guardò esterrefatta, « Non puoi pensare di farlo davvero! »
« Perché no? » chiese ingenuamente laltra, « Con diecimila dollari te lo puoi comprare, Nick Jonas. »
« Ma hai presente quella piccola cosa che tu non hai e si chiama coscienza? » la riccia cercò di far rinsavire lamica, « Non solo è una cosa squallida, ma è anche una questione di moralità »
« È solo un concorso, che vuoi che sia? »
« Sei sconvolgente, » fu tutto quello che riuscì a dire laltra.
Nessuna delle due era particolarmente ordinata, ma quella sera la camera di Eleonora era stranamente più in disordine del solito: quando in un punto indefinito della stanza partì la prima strofa di <i>please be mine</i>, la ragazza non poté fare a meno di alzare gli occhi al cielo e chiedersi, imprecando, dove fosse il cellulare.
« Pronto? » rispose in quattro e quattrotto, tirando fuori il telefonino da sotto le lenzuola del letto.
« Indovina dove andiamo domani? » chiese una voce squillante che rimbombò nellauricolare.
« Qualunque cosa tu abbia intenzione di dirmi, spero che non sia quello che penso, » disse lei, anche se era già fermamente convinta che si trattasse proprio di <i>quello</i>.
« Dlin, dlin, dlin, risposta esatta! » esclamò Jasmine, fischiando. « Abbiamo unintervista di lavoro con i signori Jonas! »
« Tu scherzi, » boccheggiò Eleonora, sedendosi sul letto.
« Io non scherzo mai, » la corresse la mora, « non con diecimila dollari come posta di gioco. Vestiti bene, dobbiamo fare colpo! »
Dallalto capo della cornetta, Eleonora aprì bocca per replicare, ma prima ancora che potesse dire qualsiasi cosa, laltra le riattaccò il telefono in faccia.
Il quartiere dove abitava Eleonora era piuttosto tranquillo, e questo non era un segreto: quando, alle otto di mattina, una piccola smart arancione malandata si fermò sul marciapiede di fronte a una delle tante villette a schiera della via e cominciò a strombazzare con il clacson, era chiaro che volesse attirare lattenzione. Dopo quasi un minuto buono di <i>beep beep</i> che disturbavano la quiete pubblica, la porta della casa davanti alla quale era parcheggiata alla belle meglio la macchina si aprì e si chiuse velocemente, ed Eleonora si affrettò lungo il vialetto, lanciando allautista unocchiataccia che minacciava morte nel caso in cui non lavesse immediatamente smessa di fare casino.
« Hai intenzione di svegliare il mondo intero con questa betoniera? » chiese la riccia, salendo in macchina.
« Buongiorno anche a te, » sorrise Jasmine da dietro gli occhiali da sole dalla montatura rosa shocking eccessivamente appariscente.
« Eh, buongiorno, » bofonchiò laltra, chiudendo la portiera e allacciandosi la cintura.
« Suvvia, stiamo andando dai mitici Jonas Brothers e tu ti presenti con quella faccia e quei vestiti? » domandò la mora, squadrando il dolcevita bluette e la gonna di jeans dellamica, prima di mettere in moto.
« Ma se fino a ieri erano tre imbecilli, » sospirò Eleonora, accendendo la radio, « Sarei molto più esaltata se li incontrassi senza sapere dellemerita stupidata che vuoi combinare, » si fermò per un attimo nel guardare i pantaloni rosa chewing gum dellamica che facevano pendant con gli occhiali e la maglietta bianca dai disegni del medesimo colore, « Conciata così, poi. »
« Invidia, invidia. E non preoccuparti, » la rassicurò Jasmine, « per me sono ancora tre imbecilli, solo che ora sono tre, anzi, due, imbecilli che valgono ventimila dollari. »
« Smettila, » la zittì la riccia, « sto ancora pregando che tu non attui davvero i tuoi piani malefici. »
Un quarto dora più tardi, trascorso tra i tentativi di Eleonora di dissuadere laltra dai suoi piani malefici, così come li aveva ribattezzati lei, e i progetti di un futuro da donna ricca di Jasmine, la smart si fermò nel parcheggio di un piccolo studio di registrazione, presumibilmente lo stesso dove, una volta finite le prove, i Jonas Brothers avrebbero concesso loro lintervista.
« Su, su, il tempo è denaro, » Jasmine si sbrigò a scendere dalla macchina, sistemandosi gli occhiali da sole a mo di cerchietto e aspettando che anche Eleonora fosse scesa, prima di chiudere la macchina, sebbene la tentazione di lasciare chiusa dentro la piccola moralista era abbastanza forte.
Lo studio di registrazione, in sé, non era nulla di eccezionale: era un edificio abbastanza modesto che contava appena un paio di piani, e sicuramente non dava affatto nellocchio. Una volta entrate, latmosfera non si smentiva, rimanendo abbastanza semplice: tirando le somme, tutto quello che la mora si sentì di mormorare allamica fu un <i>che pezzenti</i> a bassa voce. Mostrati poi i pass alladdetto alla sicurezza, trovare la strada per la sala prove fu una passeggiata: la parte divertente veniva adesso.
« Oh. Santo. Cielo, » boccheggiò Eleonora, lo sguardo fisso oltre al vetro di plexiglas che insonorizzava la saletta dove i tre ragazzi stavano provando, « Quello è <b>davvero</b> Nicholas Jerry Jonas. »
« Sì, ma non sbavare, » le sussurrò Jasmine, mentre la musica sfumava -
« Oddio, stanno uscendo, » la riccia trattenne il fiato, « Sento di stare per svenire. »
« Non addosso a me, » laltra le lanciò unocchiataccia, giusto un secondo prima che la porta della sala prove si aprisse ed Eleonora sbiancasse del tutto, « Salve, ragazzi! » si voltò di colpo, sorridendo ai tre fratelli.
« Salve, » esordì educato uno dei tre, il tamburello in mano, mentre il suo sguardo interdetto altalenava tra la ragazza mora che mostrava un sorriso a trentadue denti e quella castana che, invece, sembrava sullorlo di un collasso cardiaco. « Ah, lintervista, vero? » si ricordò improvvisamente un attimo dopo.
« Vero, » annuì Jasmine. « Io sono Jasmine, lei è Eleonora, » accennò allamica, « E voi siete Joe, Kevin e Nick, no? » chiese mentre indicava i rispettivi membri del gruppo.
« Esatto, » confermò Kevin, che si affrettò a stringere educatamente la mano alle due ragazze, dando lesempio ai fratelli minori, che fecero lo stesso, « Piacere di conoscervi. »
« Oh, il piacere è <i>tutto</i> nostro, » assicurò la mora con un sorrisone melenso, « Non preoccupatevi, non andrà tanto per le lunghe, possiamo sederci anche lì, » aggiunse indicando due divanetti in un angolo del corridoio.
« Per noi non cè problema, ma sei sicura che la tua amica stia bene? » chiese preoccupato il più piccolo dei tre, mentre si sedevano.
« Credimi, non è mai stata meglio di così, » assicurò Jasmine tirando fuori carta e penna, « Quando si riprenderà abbastanza da ricominciare a parlare, rimpiangerai questo momento. »
« Dunque, » la mora si schiarì la voce, « Direi che possiamo cominciare. »
Lintervista li tenne occupati per ben più di quella mezzoretta che la ragazza aveva assicurato, anche se risultò essere piuttosto banale: le domande erano quelle che i tre conoscevano oramai a menadito, e le risposte erano quasi studiate da un copione. Perfino Jasmine dovette ammettere che il motivo per cui era passato così velocemente il tempo erano i tre fratelli: al contrario di tante altre stelle dello spettacolo, non erano dei montati, né tanto meno dei viziati; anzi, era chiaro che erano ragazzi perfettamente normali, e sembravano quasi dei bambini di fronte ai regali di Natale quando si fermavano a pensare a dove erano arrivati. Non cera da stupirsi che fossero unesca per le ragazze, erano una combinazione a dir poco esplosiva: tra le battute improponibili di Joe, i tentativi di rimanere serio di Nick e limmancabile diplomazia di Kevin che cercava di riportare i due allordine, erano impeccabili.
« E lanello? » chiese Jasmine, indicando con la penna lanello allanulare sinistro di Joe.
« Sono sposato, » rispose lui ridendo, guadagnandosi così uno scappellotto sulla nuca da Kevin.
« Oh, che ragazza fortunata, » osservò candidamente la mora, sembrando seriamente alloscuro della storia degli anelli: i tre fratelli si scambiarono uno sguardo perplesso, domandandosi se la ragazza fosse seria o no, mentre Eleonora, rassegnata, le lanciò unocchiataccia, « Ok, unultima domanda ed abbiamo finito. »
« Ci dica, » le diede il via libera Joe.
« Avete tempo per un caffè dopo - intervista? »
commentare ad ogni capitolo non mi sembra più necessario ma devo dire una cosa: joe è un vero... (posso dire una parolaccia?) continua... ps: se mi rispondete di sì, scriverò un altro commento col finale di questo
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27/04/09 23:13 Yachiru -Autore- Chibilucre [commentare ad ogni capitolo non ...]
devo trovare un modo per entrare nella tua mente e sapere come continua!!! XD
quella tua maledetta testolina è geniale!