torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto Shippuden
Titolo Fanfic: FALLIMENTO
Genere: Erotico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Lemon, Yaoi
Autore: g87boy galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/10/2008 09:33:51

Fanfiction yaoi partecipante al contest sui vizi capitali indetto da zaza-chan
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   

- Capitolo 1° -

Peccato: Ira


Pairing: ItaxSasu


Al mio risveglio vidi due punti rossi sfuocati; mi fissavano e sembravano voler qualcosa da me. Lentamente cominciarono a incorniciarsi di un viso, da capelli, da un corpo. Itachi.
Rimasi paralizzato, ma presi gradualmente coscienza dell’opportunità capitatami. Lui continuava a fissarmi senza dire o fare niente, ed io non ero da meno. All’improvviso la mia rabbia esplose, gli infilai le dita tra gli zigomi e la mascella; lo spinsi al muro e gli intimai di darmi una spiegazione.



Fallimento


Il mio corpo era teso come un violino, ogni volta che ci pensavo, sforzavo i muscoli fino allo spasmo. Tutte le sere rotolavo nell’agonia, ma, ogni fitta provocata a causa tua, sarà compensata, e, mi sarò reso conto, che ne sarà valsa la pena.
Hai capito Itachi? Avevo pensato sempre a te e, anche quando non ho voluto, i tuoi ricordi hanno permeato la mia mente.
Perché proprio tu? E perché proprio io dovevo subire tutto questo? Mi hai obbligato a vivere alle tue condizioni, ma io ho cercato di non farmi pilotare da te.
Quando ho deciso che Naruto non doveva morire, è cambiato qualcosa. Quel giorno, alla fine dello scontro, l’ho visto svenuto, lì, per terra, e mi ha fatto pena… Sembrava stesse sorridendo, sfidandomi ad ucciderlo. Aveva ragione, l’avrei risparmiato. Ma non perché mi faceva pietà; no, io avevo deciso di intraprendere un’altra strada. La mia strada. Tu mi hai quasi imposto di eseguire i tuoi ordini, per raggiungere i tuoi fini. Per questo motivo so di essere cambiato radicalmente, ogni allenamento, ogni goccia di sudore, sarà ripagata con la tua morte, Itachi.

Anche quella sera il mio credo mi rimbombava nella testa – Uccidere Itachi – Uccidere Itachi – UCCIDERE ITACHI!
Dovevo essere spietato, dovevo odiare, dovevo diventare forte almeno quanto lui, per poterlo sfidare apertamente, altrimenti sarei rimasto qui, aspettando il momento giusto. Quel momento arriverà presto, sento che la mia forza aumenta giorno dopo giorno.

Ogni colpo inferto al muro ha un prezzo
Tud
Quando mi toccavi la fronte con le tue dita e mi dicevi “Domani, Sasuke”, mi hai preso in giro
Tud
Raccoglierò tutto il rancore che ho per ucciderti
Tud
Lo vedi il dorso delle mie mani? E’ ridotto così perché l’hai voluto tu!
Tud Tud Tud
Mamma
Tud
Papà
Tud
Itachi
Tud
Ti ucciderooooooo

“Sasuke, basta per oggi”
“Vattene Kabuto”
“Guarda come hai ridotto il muro, così demolirai la stanza”
Lo fulminai con lo sguardo “Non me ne frega un cazzo; adesso vattene, ho un obiettivo da raggiungere”
“Ma…”

“Sasuke, cos’hai fatto a Kabuto?”
“Niente, Orochimaru-Sama”
“Eri in preda alla collera?”
“Ero concentrato, mio signore, lui non meritava la mia attenzione”
“Capisco, ma non è un buon motivo per aggredirlo”
“Orochimaru-Sama; io le ho spiegato qual è la mia situazione, devo assolutamente conseguire il mio scopo; non accetto intromissioni”

Quello fu il giorno in cui mi sentii più afflitto.
Da quella mattina mi stavo preparando per il nostro incontro, che sentivo vicino. Molto vicino. Ormai avevo raggiunto un livello di preparazione simile al suo. Mi mancava solo un po’ d’esperienza, ma si poteva rimediare. Creai apposta quella stanza per poter distruggere tutto e compensare l’odio che ho per lui. Ma, in quel momento, fu impossibile soddisfare la mia sete di vendetta. Cominciai a rompere tutto ciò che mi capitava, a mani nude; distrussi tutto, pensando che un giorno ci sarebbe stato lui al posto dei bersagli.
Il sudore colava dalle mie braccia, dal mio viso. Gocce salate umidificano la mia vista… Mi chiesi se fossero mischiate con il mio pianto, con le mie sofferenze. Allo stremo delle forze crollai per terra, chiudendo le mie palpebre come se fossero state un sipario.

Al mio risveglio vidi due punti rossi sfuocati; mi fissavano e sembravano voler qualcosa da me. Lentamente cominciarono a incorniciarsi di un viso, da capelli, da un corpo. Itachi.
Rimasi paralizzato, ma presi gradualmente coscienza dell’opportunità capitatami. Lui continuava a fissarmi senza dire o fare niente, ed io non ero da meno. All’improvviso la mia rabbia esplose, gli infilai le dita tra gli zigomi e la mascella; lo spinsi al muro e gli intimai di darmi una spiegazione. Ma non era sufficiente, non mi bastavano le scuse, così cominciai a picchiarlo con il sangue agli occhi, rischiando di spaccarmi le mani, ma non una parola uscì dalla sua bocca. Muto.
Rimaneva sempre fisso sui miei occhi, non li staccava mai. Forse cercava di penetrare nei miei sentimenti, invocando la mia pietà, ma non gliel’avrei mai concessa.
“Cosa ci fai qui?” Lo dissi a voce alta.
Ancora niente. Ormai la mia ira era giunta al culmine, quindi lo presi dal collo, infilandogli il pollice nel pomo d’adamo. Lo guardai con tutta la rabbia che avevo in corpo e compresi che la violenza fisica non era la soluzione adatta. Gli strappai via la tunica, lasciandolo in mutande; rimasi allibito mentre guardavo il suo membro già eretto. Spavaldamente cominciai ad accarezzarlo, facendolo rabbrividire. Finalmente qualche sua emozione era trapelata, ma non positiva. Disprezzava ciò che gli stavo facendo, lo si leggeva nei suoi occhi. Allora mi calai i pantaloni e lo feci chinare davanti al mio pene; lo costrinsi a succhiarmelo finché non divenne bello duro. Vedere la sua faccia eseguire quel movimento mi soddisfò, non sessualmente, ma era una parziale rivincita per tutto ciò che mi aveva fatto in passato. Lo sollevai, costringendolo a staccarsi; dopo averlo girato, lo piegai a 90 gradi e gli abbassai le mutande. Con il mio membro ormai completamente eretto, iniziai ad accarezzare la sua rientranza tra i glutei, eseguendo un movimento che andava dal basso verso l’alto e viceversa. Prima della penetrazione, presi il suo pene e lo tirai verso di me, strusciandolo sul mio. Le sua reazione di dolor-goduria mi fece accapponare la pelle; ero fermamente convinto che lui voleva essere punito a quel modo, ma era troppo imbarazzante ed il suo orgoglio ne risentiva. Allora decisi di chiederglielo. Però prima roteai la punta della mia verga intorno alla profondità delle sue natiche.
“Allora sei qui per la tua redenzione?”
Non rispose; forse voleva farlo, ma a quelle condizioni no. Il suo sedere era contratto, godeva, quindi non voleva toccare il fondo rispondendo alla mia domanda mentre provava piacere. Invece, io volevo che fosse così, quindi gli riproposi la domanda gridando. Da allora cominciai ad infilarlo, procedendo lentamente con la punta, ed uscendo. Pian piano iniziò a risucchiarlo ed alla fine conclusi con la penetrazione completa. La mia andatura aumentava sempre più e, ogni volta che gli davo la botta sulle natiche, gli gridavo di rispondere alla mia domanda.
“No!” Gridava ad ogni mia richiesta; ed ogni tanto sollevava la testa, segno di resistenza al dolore, fisico no di certo… Stavo urtando il lato di cui andava più fiero, la sua superbia era stata intaccata dal suo fratellino insignificante. Ma questo era accaduto anni addietro. In quel momento io mi sentivo superiore, stavo sfruttando quel suo attimo di debolezza per colmare la mia ira. Ma mancava ancora qualcosa per potermi ritenere soddisfatto a pieno. Una brillante idea punzecchiò la mia testa… Attivai le lame di chakra e gli lacerai la superficie cutanea, strappandogli un lamento. Continuai a cavalcarlo e, mentre gli squarciavo la pelle, finalmente cominciai a provare un leggero appagamento. Finalmente urlava di dolore e dopo un po’ il piacere mi invase, sentivo l’orgasmo pulsare dentro il suo sedere; aumentai ancora la velocità finché raggiunsi il culmine del piacere, terminato con lo scarico del succo al suo interno. Mi accasciai a terra, ero tutto sudato e mi tremavano le mani, anzi, tutto il corpo. Lui si era sdraiato con il ventre in giù e la testa di lato che guardava il vuoto. Dalla bocca gli uscì un rivolo di sangue e mi resi conto che non volevo più ucciderlo. Mi interessava ricucire il rapporto, nonostante tutto il dolore che mi aveva fatto provare. Inaspettatamente si rialzò come se non fosse successo niente; mi avrebbe sovrastato anche se fossi stato in piedi, ma così com’ero, sembrava ancora più imponente. Un ghigno comparve sul suo viso, che mi paralizzò.
“Rialzati, Sasuke”
Seppur con malavoglia, mi rialzai. Eravamo nudi, l’uno di fronte all’altro.
“Sciocco!” Disse tirandomi uno schiaffo “Così non mi batterai mai”
Non risposi, ormai mi ero reso conto che mi aveva preso in giro.
“Tu, Sasuke, mi hai perdonato. Non sei abbastanza forte, non puoi battermi ancora. Se mi avessi ucciso, allora, forse, avresti avuto qualche possibilità. Adesso devo andare; tornerò quando sarai pronto” Si voltò, pronto ad andarsene.
“No! Itachi, io ti ucciderò!”
Si girò con le due dita alzate, pronte a toccarmi la fronte.
“Domani, Sasuke”

Quella volta mi risvegliai davvero, vidi Kabuto trafficare vicino alla borsa medica, con Orochimaru accanto. Ero ancora sudato, quel sogno forse era premonitore… Alla fine avevo ceduto; lui era entrato nei miei pensieri proprio quando mi sentivo più forte, al culmine della mia rabbia. Mi aveva messo alla prova, ed io avevo clamorosamente fallito. Prima della sua intromissione non avevo avuto dubbi, quindi avrei dovuto aumentare ancora il mio spirito di sacrificio, allenandomi tutti i giorni fino allo svenimento e, nel caso fosse ritornato, sarei stato pronto ad affrontarlo.
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
kiacchan - Voto: 02/07/09 16:50
Che dire? E' scritta davvero molto bene, introspettiva e mi ha fatto emozionare... certo, Sasuke come seme (soprattutto con Itachi) è bizzarro, tuttavia ci sta, dai! XD
Complimenti
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: