ALI
- Capitolo 1° -
Bah, l'avevo postata ma è sparita nel nulla informatico... Se ricomparisse avvisatemi e ne cancellerò una delle due!
Grazie
Anna
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In piedi su una ringhiera arrugginita, osservo il vuoto sotto di me: finalmente guardo in faccia ciò che mi ha tormentato in questi anni! Quel senso d’inadeguatezza, di solitudine, di… assenza di materia, fisica o affettiva che fosse… Eccolo lì, ad un passo traballante da me…
Devo scegliere: avere il coraggio di affrontarlo, una volta per tutte? O fuggirlo, come in ogni altro momento della mia vita?
Sento una porta aprirsi e nemmeno mi volto: so già che sei tu.
Non ti chiedo come hai fatto a trovarmi. In qualsiasi momento, vicini o lontani che fossimo, abbiamo sempre saputo dove fosse l’altro.
Avverto che ti stai avvicinando, ma non mi giro: non voglio incontrare ancora una volta i tuoi occhi.
Voglio decidere con serenità, senza il senso di colpa per la preoccupazione che sicuramente vedrei dipinta sul tuo viso.
Almeno questa, tra tutte le mie scelte, non deve dipendere da te!
Forse dovrei voltarmi e dirti “ciao” per l’ultima volta… Quasi sicuramente dovrei… Ma detesto gli adii!
La tua mano cerca la mia e la stringe, senza bisogno di dir nulla.
Lo so, mi vuoi bene.
Lo sai, anche io te ne voglio.
Vorresti che venissi giù da qui, che smettessi di fare l’idiota.
Vorrei avere il coraggio di abbracciarti ancora per un istante.
Credi che andrà tutto a posto, che tutto si risolverà se ti ascolterò.
Spero che una parte di me rimanga sempre vicino a te…
- Perché? –
Una sola parola, una domanda così semplice… Così ovvia…
- Per non scappare più… -
Perché così il vuoto dentro di me smetterà di tormentarmi…
Basta un unico, piccolissimo, movimento delle gambe… Anzi, è sufficiente sbilanciarsi appena appena in avanti…
- Stai fuggendo da tutto, così. -
Sorrido, un sapore dolce e allo stesso tempo amaro sulle labbra: non si scappa da sé stessi, per quanto disperatamente si cerchi di farlo!
Lasciami andare, per favore!
È un sussurro… O forse solo una preghiera bisbigliata alla tua anima. Ma tu la cogli.
La tua mano abbandona la mia.
- Fallo allora! –
Sgrano gli occhi nel sentire la tua voce così decisa: addio.
Mi fa tanto male il cuore…E la schiena, come se mi avessi pugnalato…
Eppure tra un attimo non sentirò più nulla, nemmeno il vento sulla pelle.
Chiudo gli occhi e salto.
Ma…
La terra non arriva più…
E la mia caduta si è rallentata…
Riapro gli occhi e mi rendo che sto galleggiando a qualche metro da terra, mentre, sotto di me, alcune piume nere stanno precipitando sul freddo asfalto. Dalle mie spalle spuntano due ali picee che, lentamente, mi riportano in alto, verso te!
Te, che mi aspetti oltre quella ringhiera, sollevato nell’aria da ali candide!
Ti raggiungo e ti getto le braccia al collo.
- Sei di nuovo qui. - constati con serenità. Forse stai anche sorridendo… Di sicuro mi stai stringendo forte a te.
- Non so se volare è ciò che voglio… - mormoro, mentre la paura aleggia ancora sulla mia pelle e l’indecisione mi scorre nelle vene.
- Le tue ali hanno scelto per te. -
Ridacchio, finalmente in pace, alzando scherzosamente gli occhi al cielo: possibile che, ancora una volta, tu abbia ragione?!
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