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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: CLESSIDRA
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, OOC, What if? (E se...), Shounen Ai
Autore: 100km galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 21/10/2008 18:01:43

Sentì il ticchettare sommesso del dado che si infrangeva contro l'asfalto irregolare e da quel preciso istante il tempo parve rallentare [...]
 
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IL DADO
- Capitolo 1° -

Sentì il ticchettare sommesso del dado che si infrangeva contro l'asfalto irregolare e da quel preciso istante, come in una tetra immersione lisergica, il tempo parve rallentare.
Gli sembrò che ogni oggetto intorno a loro stesse sparendo - i contorni sfumavano e perdevano colore - inghiottiti da un nero dissimile dalla comune oscurità. Niente, escluso quell'oggetto di forma cubica, meritava d'essere preso in considerazione. Nulla aveva più senso.
Per un momento dimenticò perfino di respirare, a causa della tensione che gli contraeva dolorosamente le viscere interrompendo sul nascere ogni impulso nervoso e ogni pensiero razionale. Solo quando sentì che l'aria rarefatta, masticata già troppe volte dai suoi polmoni avidi, premeva per uscire, si ricordò di insiprare.
Nell'atmosfera atipica che si era creato intorno a sé - un mosaico temporale distorto - percepiva la presenza immota di Sasuke mentre osservava l'oggetto roteare in terra, ticchettando, ticchettando, ticchettando ad ogni rimbalzo.
Poi tutto tacque.
Ciò che a lui parve un'eternità altro non fu che il trascorso di pochi secondi, dilatatisi fino a creare una sequenza di immagini contorta e puntigliosamente particolareggiata. Non fu altro che la fantasia di un fugace attimo troppo vissuto nel vivo, dal finale troppo - spaventosamente - imprevedibile.
Il tempo tornò a scorrere improvvisamente, colpendoli con tale violenza da far vacillare le loro precarie certezze, da renderli succubi di quell'inevitabile gioco d'azzardo di cui quel dado altro non era che un complice inconsapevole.
Fu con tale consapevolezza che i loro sguardi, distoltisi dal dado esanime, s'abbracciarono silenziosamente in una muta, accondiscentente, richiesta rivolta al tempo stesso di dilatarsi solo un po' di più - un secondo, un minuto, un'ora - perchè non ne ebbero mai un così urgente bisogno; perchè tutto ciò che fino a quel momento era rimasto adagiato sul fondo vacuo dei loro cuori riusciva a trovare sfogo in frasi che non sarebbero mai uscite dalle loro bocche.
Naruto sorrise. I suoi grandi occhi azzurri si sciolsero fra le lacrime, che fuggirono lungo gli zigomi e giù, giù, sempre più giù. Fino a sparire.
La sua mano si chiuse intorno al dado, tremante, decretando la fine di quell'idilliaco quanto eloquente silenzio, esponendo ciò che effettivamente era palese, ma aveva bisogno d'una voce che lo pronunziasse per dargli una concretezza: "E' uscito sei".
Le parole si persero nell'atmosfera satura di elettricità come esalazioni effimere e nessun eco le rese al mittente.
Le loro labbra si sfiorarono lente, godendo di quegli ultimi attimi a loro concessi con la calma che avevano consumato in quell'atto tanto sconsiderato quanto, come seguitavano a ritenere - e nessun ripensamento li avrebbe deviati -, indispensabile.
E lì, dalla vetta del mondo, le luci soffuse che coloravano il nero della notte sembravano gli ingranaggi guasti di un orologio stridente, le cui lancette, troppo lunghe per stabilirne l'origine e la fine, segnavano un punto morto.
Con le mani strette fecero il passo - dopo tanti fatti in direzioni giuste e sbagliate - che li avrebbe condotti alla fine dell'itinerario che loro stessi avevano tracciato su un foglio impalpabile di gas tessuti insieme e quel poco di fantasia che ancora permetteva loro di sognare.
E poi precipitarono giù, giù, sempre più giù.
Fino a sparire.


***


Questo testo nasce come racconto originale (è palese XD) , ma l'ho riadattato su modello Narutesco per far felice la mia bocciUola.
Spero di aver fatto un buon lavoro (almeno decente, suvvia) e di aver reso bene l'idea dell'angoscia provata dai personaggi.
Fatemi sapere.

 
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