torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: MEMORY OF A COLOUR
Genere: Sentimentale, Drammatico, Autobiografico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: toru89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/10/2008 19:02:31

semi autobiografico,scritto di getto e così me lo voglio tenere^^
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
ONE SHOT
- Capitolo 1° -

È la prima volta che mi capita di scrivere una storia con questo stile;o meglio:più che occuparmi,come ho sempre fatto,di descrizioni sentimentali abbastanza accurate,ho voluto soffermarmi di più ,nella conclusione, su una visuale poetica.Ok non so bene neanchio se mi piaccia o no,ma sicuramente mi sono divertita nello scriverla.
scusate gli errori di scrittura e x le poche descrizioni,ma come ho già scritto..era solo una bozza.

Dedicato alle mie adorate ragazze.




Capther onez(volans_volantis(*-*))


Settembre 2008


Le Volanti si erano sciolte.

Eppure qualcosa nell’aria era rimasto,si avvertiva,quasi si poteva afferrare con la mano.
I muri,i pavimenti,e persino le finestre lasciavano trasparire una lontana nostalgia,una calda essenza.

Lo sapeva.

Il signor Satoshi si sfilò lentamente gli occhiali e posando una mano sugli occhi sorrise tristemente.Doveva abituarsi.
La casa era vuota. Le persiane di legno delle finestre da poco abbassate,rendevano l’atmosfera buia,fredda.Eppure quella calda essenza era ancora lì,la percepiva,ne era sicuro,nonostante il parquet accuratamente lucidato e i mobili ricoperti con bianchi e tristi teli impolverati.

-signor Satoshi!Ne vuole un paio?-
L’uomo si girò.
Davanti a lui una ragazza sorrideva felice con in mano un vassoio di pasticcini e di biscotti appena fatti in casa.
Il dolce profumo della pasta frolla calda appena sfornata aveva riempito tutta la stanza.In sottofondo invece,si sentiva la televisione accesa su qualche canale di musica e poi..
bisbigli e risate femminili.
La stanza era così viva,piena di colori caldi.Una dolce luce biancastra penetrava dalla finestra sulla quale lei era seduta sul davanzale di legno.
-signor Satoshi?guardi che i biscotti di Fabi non sono avvelenati!- rise una voce richiamando la sua attenzione.
L'uomo si girò,guardando nella direzione del soggiorno dove cinque ragazze erano tranquillamente stravaccate su un divano nero e l’osservavano.
Divertite.


Una casa vuota.
Il signor Satoshi si rimise gli occhiali sospirando.
Per quanto gli riguardava forse il silenzio non sarebbe più tornato,
il silenzio forse non ci sarebbe più stato nell’ appartamento sopra il suo.
I ricordi avrebbero scavalcato per sempre la realtà e i suoni si sarebbero riprodotti.
All’infinito.

Le Volanti si erano sciolte. Ma era proprio così?

Sorrise.
Da sempre facevano una gran confusione,spesso aveva anche provato a minacciare di cacciarle di casa.
Ma era solo per spaventarle un po’,effetto tra l’altro mai riuscito,perché lui stesso non c'aveva mai provato seriamente.
La realtà era un altra.
La realtà era che si era innamorato di quell'atmosfera allegra e vivace e ora così malinconicamente lontana.
si era subito affezionato a quel gruppo di ragazze così unite.

Se qualcuno cercava la normalità in quel gruppo non l’avrebbe sicuramente mai trovato.
Ma andava benissimo così.

Erano Sette.

Volanti



Capther ciu( chiuchiuuuf)



27 giugno 2007


Nell’appartamento 7-A in una via abbastanza frequentata e non lontano dal centro della città, i signori Satoshi dormivano beati.
O almeno il marito dormiva profondamente, la moglie un po’ meno a causa del forte russare del suo compagno,anche se alla fin fine bastava solo qualche pacca sulla spalla per farlo smettere.
Per una decina di minuti naturalmente.

L’orologio a cucù appeso al muro segnava le 6.29 del mattino e ,russare a parte,l’unico rumore che si sentiva nel silenzio della prima mattina era il ticchettio delle lancette che rimbombavano fra le fredde pareti delle casa.
5-4-3-2-1

6.30

Tre sveglie al piano superiore iniziarono a suonare contemporaneamente facendo sobbalzare i coniugi sul letto per lo spavento,il volume era talmente elevato e acuto da far quasi perdere l’uso dell’udito
e loro erano al piano di sotto!

Da manicomio.

> se no non le sentiamo<
Avevano spiegato quelle quando per la prima volta si erano svegliati con tutto quel baccano.
Che ci potevano fare? Avevano tutte il sonno pesante.
Non erano molto normali comunque.

>strano che siano già sveglie quelle cinque scalmanate,sono pure in vacanza< borbottò sbuffando la signora Satoshi rigirandosi nel duro materasso.

Alle volte,in effetti non ne poteva davvero più.
Si erano trasferite solo da una settimana e già malediva il giorno in cui il marito aveva affittato a loro il piano superiore.
Non aveva proprio alcun dubbio,quelle avrebbero portato un sacco di guai.

Ne era sicura. Al cento per cento.
Eppure suo marito le trovava divertenti.
Divertenti!
Forse si era del tutto rimbecillito pure lui.

Alcuni minuti di silenzio (il marito aveva smesso di russare,destandosi a causa delle sveglie) il soffitto parve tremare.
La signora Satoshi stava proprio aspettando quello prima di rimettersi a dormire:se aspettava il “terremoto” evitava di spaventarsi inutilmente dopo.
Come ogni mattina infatti sembrava che una mandria di bufali stesse correndo lungo il corridoio.

Al piano di sopra le ragazze si erano appunto svegliate.

Per loro quello era un giorno davvero importante,memorabile.
Ire,che fino ad allora aveva abituato in Liguria, sarebbe giunta a Milano proprio quella mattina e si sarebbe trasferita con loro nell’appartamento 7-B.

Non stavano più nella pelle di rivederla e di fare un casino mostruoso.
Avevano deciso con una buona,anzi ottima forza di volontà di raggiungerla alla stazione;
se fossero riuscite ad alzarsi tutte naturalmente.

E ce la fecero.

Glenda fu l'ultima a gettarsi giù dal letto,si era svegliata con fatica.
beh diciamo che si svegliava sempre con fatica,perché la mattina era il momento più traumatico della sua giornata;abituata tra l’altro poi com’era durante le vacanze ad alzarsi almeno 6 ore dopo quell’orario.

Scese dal letto spostando una ciocca di capelli castano chiaro dagli occhi azzurri e si avviò come una sottospecie di zombi rimbambito lungo il corridoio, barcollando e ogni tanto anche inciampando nei pantaloni del pigiama,forse un po’ troppo lunghi,decisamente un po’ troppo lunghi per la verità.
Ma d’altronde per qualche strano motivo nessuna delle 6 Volanti era in grado di accorciarli decentemente.

Poco più avanti di lei,lungo il corridoio,tre delle sue coinquiline correvano e si spingevano con forza a vicenda per il possesso dell'unico Pacikko della casa ovvero il bagno della casa così soprannominato da non si sa più chi.
Glenda un po’ le invidiava dopotutto. Spesso si chiedeva dove trovassero tutte quelle energie di prima mattina e soprattutto senza aver ancora mangiato!

Anche se beh…

Con ovviamente uno scarso successo per ognuna di loro,stupidamente tutte e tre si erano incastrate sullo stipite della porta,cercando di bloccarsi e di superarsi a vicenda.Nessuna delle tre riusciva ad entrare.

Se Gle_Gle avesse avuto un po’ di forza le avrebbe sicuramente derise,ma non era proprio il caso,era troppo rimbambita e stordita in quel momento.Desiderava solo mangiare.
Si chiedeva se una calda cioccolata e una doccia fresca l’avrebbero rimessa in sesto,ma in realtà non ci contava troppo.
In fondo erano pur sempre le 6.30!!

Si avviò alla cucina barcollando sfregandosi gli occhi semi aperti, in semicoma.
una persona normale se l'avesse vista in quell'occasione,con ogni probabilità, avrebbe pensato che fosse posseduta da qualche morto tornato in vita per vendicarsi.
E coloro che stranamente,coltivavano dubbi al riguardo,sarebbe solo bastato sentire i grugniti da essere arrabbiato che ogni tanto emetteva,a darne la definitiva conferma.

Ma invece no e le Volanti lo sapevano bene.
Ne erano ben abituate. Era solo la Gle_Gle di prima mattina.

Nel frattempo nella stanza più vicina al Paciucco,la cucina appunto, Elechan era in crisi esistenziale e sbuffava irritata.

Si era appena svegliata e già la sua giornata aveva preso una pessima piega,diciamo come…i suoi capelli.
Capelli Lunghi e neri,che la mattina prima aveva curato e pettinato e che per chissà quale demenziale motivo le si erano annodati in un modo assurdo.

In realtà aveva la vaga sensazione che potesse centrare qualcosa il terribile incubo che aveva fatto durante la notte:le sembrava di essere stata costretta a fare del banjee jumping da un potenziale assassino,in seguito rivelatosi solo un suo folle ammiratore e arrestato infine da un poliziotto molto affascinante,(dal fondoschiena perfetto)acorso in suo aiuto come un perfetto principe azzurro.Che eroe.

Cmq sia tornando ai suoi capelli ne era decisamente seccata.
>sono la fashion del gruppo non posso essere così conciata!< sbottò tra sè e sè.

MA il problema più grave era un altro.

La sua maglietta preferita si era stropicciata la sera prima e quindi per andare a prendere Ire avrebbe prima dovuto risolvere un grave dubbio.
>quale delle 305 magliette posso indossare?<
Ah quanti problemi,troppi per essere soltanto le 6.30 del mattino.


Nella zona Pacikko invece c’erano finalmente delle novità, Sissi aveva conquistato la vittoria per il bagno sbaragliando le sue migliori amiche che ora si lamentavano accasciate entrambe sullo stipite della porta.
Ascoltavano stanche(per via di tutte quelle energie consumate),la vittoriosa del Pacikko che dall’interno canticchiava contenta mentre consumava bombolette e bombolette di spuma Garnier sui suoi bellissimi ricci appena tinti di rosso fuoco.
>Chissà per quanto tempo rimarrà dentro?< si chiedevano sconsolate.
Con ogni probabilità per qualche anno.


Agosto 2009


Giuls chiuse gli occhi.
Il battito del suo cuore rimbombava nella sua cassa toracica.

>perché?perchè era successo?non ci poteva credere…<

Una lacrima le cadde vicino all’anello nero che portava al dito.
Non ce la faceva più.
Si sentiva soffocare.
Si sentiva soffocare.
Accanto a lei Silvia piangeva silenziosamente.
Giuls voleva gridare,ma non le usciva neanche un suono.

Giugno 2007


-Elena,possibile che devi essere sempre in ritardo?- sbuffò Glenda additando l’amica con un atteggiamento severo.

Erano uscite mezzora dopo l’orario che si erano prefissate ed ora,ovviamente in ritardo,non riuscivano a trovare Ire nella stazione.

Che senza essere riuscita a vederle si fosse avviata per i fatti suoi verso casa?D’altronde la conosceva bene la via.
Ma Glenda non riusciva a comunicare agli altri la sua ipotesi,non voleva proprio neanche immaginare che si fosse svegliata ad un orario indecente per nulla.

Oh se solo quel maledettissimo cellulare avesse un pò di campo!
Oh se solo tutte le persone nella stazione sparissero in un colpo in questo modo avrebbero almeno evitato di perdere continuamente tra la folla Giuls e Meg ,attirate da qualunque cosa di stupido e sberluscicante.

Senza contare che i marocchini continuavano a raggiungerle o per provarci o per provare a vedere loro qualche strano braccialetto o gingillo vario e se c’era una cosa che Glenda non sopportava era proprio questa:Essere disturbata da gente rompiballe nel momento più inopportuno.

-insomma mica è colpa mia se la maglietta si è stropicciata sai?!- ribattè l’amica scuotendo i bellissimi capelli neri.
-bastava prenderne un'altra..-
-è esattamente quello che ho fatto non vedi?Mica sono in reggiseno..no?-
-si,ma c’hai messo 65 minuti Ele-chan-

L’amica tentò di ribattere ma non fece in tempo.Sobbalzarono nel sentire una voce che gridava in lontananza alle loro spalle.
Naturalmente,dal casino non poteva che essere una Volante.
Si girano.Ichan già correva verso di loro sena ritegno dando spettacolo nell’agitare le braccia.

-RAGAZZE!!sono arrivata,sono arrivata!!- gridava lei entusiasta.
Le sue amiche le erano mancate da morire E finalmente le aveva ritrovate.
Le Volanti era di nuovo tutte insieme.


Gennaio 2008


Meg era seduta sul davanzale della finestra della cucina.
Immobile.
Amava sedersi lì, sentire il vento soffiare debolmente,osservare il panorama lontano,
davvero,lo trovava piacevole e rilassante,ma a quanto pare la sua amica non era della stessa opinione.

-va tutto bene?- le chiese Giulia avvicinandosi alla finestra con passo veloce.

Era davvero preoccupata per Meg in quei giorni.
Passava davvero troppo tempo su quel davanzale e non stava neanche tanto tempo al computer a fare lavori grafici,cosa a cui non avrebbe rinunciato mai.

Però sedeva lì, e continuava a guardare fuori,non sembrava pensierosa o preoccupata per qualcosa.
Solo guardava fuori.

Spesso la vedeva fissare la città illuminata,o i cartelloni pubblicitari e ancora la folla di persone che camminava per la strada,altre volte invece si fissava sul cielo e amava anche fotografarlo,sorridendo con aria spensierata.

Ma Giuls sapeva che non era il bel tempo,il dolce color Blu d'oriente ad incuriosire l’amica,perchè sedeva li anche quando pioveva e il cielo era rannuvolato con le tristi sfumature del grigio.

In realtà temeva che Meg potesse avere qualche problema o potesse essere in qualche modo triste o forse semplicemente fosse annoiata.

-si,va tutto bene,vatuttobene,perché?-rispose canticchiando l’amica.

Meg si girò verso Giulia sorridendo con la solita aria sbadata e un po’ rimbambita,ma sembrava anche che avesse un aria profondamente serena.

Giuls si tranquillizzò.

-ah così…mi sembri un po’ strana…beh comunque allora io tra poco esco con Filippo- disse ricambiando il sorriso.
-ma io sono sempre strana Uhuhuhuh–

Giuls rise, in effetti su questo non poteva aver certamente torto e pensandoci attentamente:“uhuhuhuh”,Sembrava l'imitazione di un gufo.

-… e si, hai avuto un idea straordinaria a voler uscire con lui!-concluse Meg.
-ci divertiremo!-

L’appuntamento tra i due si prospettava mooolto divertente.



Gennaio 2008


Gle e Giuls avevano preparato e pensato a tutto.
Avevano convocato tutte le Volanti nel salotto e avevano iniziato anche a distribuire i nuovi dolcetti preparati da Yaya secondo una nuova ricetta.

-ecco in realtà noi vi avremmo comprato un regalino qualche giorno fa...-disse ridendo Glenda.
-un regalino?uao!grazie girl! -esclamò Elechan entusiasta di vedere di cosa si trattava.
Se si voleva parlare di difetti il suo era quello di essere una donna molto curiosa e decisamente un pò impaziente:si mise a saltellare mentre Giuls distribuìva ad ognuna di loro un minuscolo pacchettino con una carta rossa.

Poichè erano identici in larghezza e forma era ben facile intuire che dovevano essere qualcosa dello stesso tipo.

Le volanti potevano entrare nel G.dei Primati per la velocità in cui sapevano scartare i regali,anche se nessuno avrebbe mai battutto Elechan,che appena lo ebbe in mano,già era scartato.

Un grido d’entusiasmo generale fu il commento più appropriato del momento:

Si trattava di un anello nero su cui erano incise due alette di angelo.

-ci piacerebbe se lo portasse spesso con voi,come simbolo delle Volanti- spiegò Gle felice del successo avuto.

Fabi,essendo nuova,però aveva un dubbio.
-.. esattamente non ve l'ho mai chiesto prima,ma perchè avete scelto come nome proprio Volanti?-
-Inizialmente avevo pensato a Pettegole e poi Meg aggiunse il nome di Volanti così divenne Pettegole Volanti- spiegò Gle.
-si ma perchè?-
-semplicemente perchè in quel momento stavo spiegando a Gle-Gle che noi ci tufferemo nel blu del cielo insieme a delle mucche vestite da pecore-
- ah capisco.era davvero ovvio-

naturalmente.


Dicembre 2007


-Sissi!!Sissi!!C’è lui al telefonooo!-gridò Ire entusiasta dalla Sala brandendo il cordless come una specie di mazza da baseball.

-non sono in casa!sono partita e mai più tornerò!!- rispose La Riccia quasi tirando delle testate al tavolo di legno della cucina.
Non ne poteva davvero più di Filippo.
Non faceva altro che corteggiarla ,nonostante continuasse a ripetergli che non era interessata a lui.

Non le dispiaceva ma non era decisamente il suo tipo..

-secondo me è carino!-sorrise Giuls dopo aver osservato la reazione dell’amica alla chiamata.

Sissi la fulmino con lo sguardò.
Era diventata cieca forse?
La guardò di sott’occhi e dall’espressione sognante sul suo viso doveva essere proprio così.

-…e poi è gentile!!ti ha regalato anche dei fiori!non è romantico?Dove lo si trova uno così in giro?-esclamò Glenda dall’altra parte del tavolo.
-si,talmente romantico che non ho più spazio sul balcone,è sommerso di rose rosse!ti pare possibile?..e poi caspita siamo in dicembre!!dove diavolo troverà tutti questi fiori?-

-ah quanto vorrei avere un ragazzo che mi riempisse di rose…- sospirò Giulia sempre con aria sognante.

-oh sissi ritieniti fortunata!neanche a me hanno regalato così tante rose!!-rise Elena anche se infondo,ma molto infondo ne era un po’ gelosa.Amava le rose rosse.

Sissi sbuffò, era stufa di sentirsi così richiesta da un ragazzo che non le provocava alcun sentimento.
Chiuse gli occhi continuando a sorseggiare il suo tè verde mentre la porta della cucina si aprì con uno scatto rumoroso ed Ire entrò nella stanza tutta baldanzosa.

Concordava pienamente con le Volanti riguardo i commenti su Pippo al quale tra l’altro, aveva detto che Sissi era solo MOMENTANEAMENTE occupata.

-secondo me è simpatico!- disse mostrando un sorriso splendente.

Ora Sissi ne era certa.

Il mondo era impazzito.



Settembre 2007


-mi sembra solo una a cui piace fare de vittimismo-spiegò Meg seccata.
Ultimamente era spesso nervosa e non riusciva a guardare le cose con lucidità.

-non è vero. Fabi è una persona fantastica!non ti permetto di parlare in questo modo di lei!Non è come le altre persone- ribattè Glenda.

-esatto,non la conosco ma non mi piace che ti faccia così soffrire,dice che non vuole avere più alcun amica ma allora perché ti sta accanto?-

-forse ha solo paura. è rimasta ferita e non riesce più a fidarsi degli altri.Gle ci ha sempre parlato così bene di lei,deve essere una persona davvero speciale,Meg- azzardò Ire timidamente.

Era una ragazza molto accorta e riusciva facilmente a capire le persone,ma aveva sempre fatica a spiegare certi sentimenti,non era brava con le parole.

-ma per favore- sbottò invece Meg.

Non voleva sentire nulla.Non ce l'aveva in realtà con Fabi,non ce l'aveva con nessuno,era solo nervosa e voleva rimamenere così.
Ire odiava tutta quell’aria così dannatamente tesa. Non era normale.
Non era da Volante.

-..ma che ne sai tu,Meg? Sei sempre stata circondata da amici che non ti hanno mai tradito che non ti hanno mai voltato le spalle!.. e Fabi è diversa da noi, è una ragazza molto fragile!!!- ribattè Glenda.

Più ne parlava più capiva quanto profondamente si stava affezionando a quella ragazza,era gentile e lei,lei le voleva bene. Non voleva perderla.

-nessuno può davvero desiderare di non avere neanche un amico,non si potrebbe vivere se no.-

La voce di Elena fece calare un lungo silenzio nella stanza.
Non era suo solito dire certe frasi,tranquillamente continuava a mettersi lo smalto come se nulla fosse e senza notare la reazione a scossa che aveva provocato.Aveva detto qualcosa di ovvio ma vero.
Meg si alzò dal tavolo e sconfitta,senza aggiungere altro,si andò a sedere sul davanzale della finestra. Sembrava arrabbiata.

Ma Glenda sorrise.

Era sicura di aver sentito bene.

>scusami<Aveva sussurrato.

Era pur sempre una persona mooolto orgogliosa non poteva mica dirlo a voce alta.
Era tornata la Meg di sempre.



Dicembre 2007


Elena si vestì in fretta e furia.
Era in ritardo.
Ma quel giorno non poteva proprio permetterselo.
Proprio no.

Corse verso la Sala lasciandosi scivolare sul freddo pavimento e infilandosi una maglietta rosso Magenta intravide Giuls al tavolo della cucina insieme a Fabi.

Ovunque attorno a loro erano sparpagliati fogli e matite di grafite,residui di gomma e di tempera;sembrava una battaglia della creatività,ah quanto avrebbe voluto parteciparvi!
Giuls disegnava con aria serena mentre Yaya la osservava contenta,più che contenta.
Elechan riuscì ad intuire che dalla sua espressione sognante che con ogni probabilità era riuscita a convincere l'amica a farsi disegnare qualche sexy immagine yaoi.

si doveva proprio essere andata così.

Elechan sorrise tra sé e sé.

All’inizio aveva pensato che la sua Giuls non fosse proprio portata per disegnare immagini di manga,ma con il tempo aveva proprio dovuto ricredersi.
Migliorava con una velocità sorprendente,ma soprattutto,la cosa più importante si vedeva che ci metteva l’anima in ogni schizzo,in ogni particolare che la punta della matita scaturiva.

Giuls aveva trovato il suo piccolo mondo di luce.

-buona fortuna per i provini Elechan! - le gridò Ire dal balcone della cucina distrandola dai suoi pensieri.

Agitava felice una mano mentre l’amica correva da tutte le parti come una furia.

Era in ritardo!E Non aveva proprio molto tempo..ma nella confusione della corsa Elena comunque sorrise gentilmente a Ire come ringraziamento alle sue parole.

Era felice che Volanti la sostenessero.

Era un po’ il suo sogno.
Desiderava profondamente diventare un attrice,forse poteva sembrare un ambizione infantile o irrealizzabile ma..
Era il suo sogno.
Ed era questo ciò che contava.
Desiderava diventare più ricca dei suoi genitori,voleva diventare indipendente e cercare la sua Libertà.
Doveva farcela. Credeva in se e nelle sue capacità.
Si.

Non voleva più essere la bambina viziata che tutti consideravano,Le Volanti le avevano sempre detto che era una persona straordinaria, la capivano, l’accettavano e le volevano bene.Seriamente.
Ma ormai voleva mostrare a tutti,proprio a tutti
che fashion Volante era.

Percorse il corridoio verso la porta salutando le proprie coinquiline mentre le chiavi di casa girarono nella toppa con un rumore assordante ancora mentre lei si infilava le ballerine nere.Qualcuno stava rientrando.

- hei Elechan!stai andando?- le chiese Meg lanciandosi in casa con si sacchetti del suxmercato,come lo chiamava Giuls.Se non davano soprannomi a tutte le cose non erano contente .

-si!-le rispose brevemente.

Il tempo scarseggiava.Il tempo scarseggiava.

Fece per superarla in gran fetta ma dovette fermarsi di colpo.
Meg stava per perdere di nuovo equilibrio e di conseguenza quasi schiantarsi contro il pavimento.

Se non era Baka quella donna…
Con ottimi riflessi l’afferrò sostenendola prima che cadesse.

-grazie- Borbottò lei ridendo,distratta.

Elechan scosse la testa uscendo di casa.La normalità in quella casa non esisteva proprio e la cosa non le dispiaceva per nulla.

-ma come fai ad inciampare sempre così Meg?..superi il livello di sbadataggine di Giuls- ridacchiò Sissi dal divano,interrompendo x un breve istante la lettura del suo libro “Memorie di una Geisha”.
Meg rispose facendo la linguaccia,finse poi un atteggiamento altezzoso,ma non riuscendoci,scoppiò a ridere. Giuls,dalla cucina protestava.

Naturalmente.Protestava. Non era una distrattona.Lei.
...
...
...
Forse.


Gennaio 2008



Sissi era seduta in solitudine sul tavolo della cucina e beveva la sua quotidiana tazza di Te Verde.
Fissava nel frattempo con concentrazione il telefono bianco posto davanti a lei.

>squilla,squilla,squilla, eddai ,squilla!!<

si ripeteva nella sua mente,ma esso non pareva avesse la minima intenzione di accontentarla
Poco più in là,Ire era stravaccata sul divano a mangiare patatine.La televisione era accesa su un programma molto interessante,ma lei non lo guardava:osservava l’amica come se fosse un interessante telenovela.

E ne era sicura.
Era giunta a quel risultato dopo un intensa analisi della coinquilina.

Era sicura che Silvia

...stesse cercando di ipnotizzare il telefono.

Non staccava gli occhi di dosso da quell’aggeggio neanche per pochi secondi.
Faceva quasi paura.Si,decisamente stava cercando di ipnotizzarlo.

Non c'era altra risposta.

Dopo una quindicina di minuti,per Sissi il momento atteso giunse e la fantastica suoneria -drin drin piri piri piri pu pam ciuf ciuf- che qualcuno aveva istallato e che non erano più riuscite a cancellare ,la fece quasi capottare dalla sedia.

Afferrò il cordless con le mani tremanti e fece un respiro
profondo.
- pro_ pronto?Sono Sissi-

Una voce squillante ed entusiasta le fracassò l'orecchio destro.

-Tesoro!! Sono la mamma!! -
-ah.-

Ecco lo sapeva.
Ogni sua minima speranza,ogni sua lunga attesa frantumata.
In un attimo.Come un bicchiere lanciato dall’ultimo piano.
Di un grattacielo.

-è da tanto che non ci sentiamo,mi mancavi!!- continuò la voce.
-si mamy anche tu.-
-oh cos’è questa voce giù di morale,non stai bene?-
-no mamy sto benissimo.-

Al diavolo.Non riusciva a smettere di ticchettare con le dita sul tavolo.

-ci sono molte novità interessanti ,sai?-
-ah si?-
-Si!specialmente per la questione del cane dei vicini- -
-cane dei vicini?-

Non le stava prestando una gran attenzione,ma ora si stava chiedendo di che diavolo stesse blaterando.

-ma si,lo sai!Il cane dei vicini!Quello che “scacazza ovunque”!L’altro giorno l’ho beccato tra i miei fiori in giardino!!-
-deve pur farla, mamy- sospirò.
-si,ma capisci,sul prato!sui miei fiorellini di campo!-
-… perché hai mai sentito parlare di un cane che la fa in bagno?-

La conversazione stava prendendo una strana piega,come al solito d'altronde.

-beh che ne so io,comunque allora sono andata dall’amministratore perché non si può più andare avanti così.. e ..-

Sissi Alzò lo sguardo verso l’alto,ormai non l’ascoltava più.
Le lancette dell’orologio appeso alla parete bianca continuavano a muoversi facendo un ticchettio assurdo.
Com'era lungo un secondo.E se chiamava e avesse trovato occupato?E se offeso per una lunga attesa non avesse più alzato la cornetta per chiamarla?
Il dubbio le si insinuò nella mente con orrore.

Non poteva permetterlo.
Non poteva!

-… allora ho pensato che un procione e 1iguana avrebbero potuto fare al caso nostro..-
-mamy-
- e quindi..-
-mamy!- Sissi si stava spazientendo.
-si tesoro?-
-ti devo salutare perché devo uscire e sono in ritardo.- mentì.
-ok richiamami però eh?-le chiese un po’ delusa.
-certo-Per parlare di un iguana?

Sissi scosse la testa sconsolata.
Salutò la madre e mise a posto il telefono e tornò a fissarlo.

>squilla,squilla,squilla,eddai!squilla!<

Ma alla porta di casa il campanello iniziò a suonare.
Due volte.

-Ichan!! Aprì tu per favore!!-gridò in direzione del divano,ma la Volante era sparita.

Dove erano finite tutte?
Si alzò sbuffando.
E se il telefono avesse iniziato a squillare mentre andava ad aprire la porta?
E se non avesse fatto in tempo a prendere la chiamata?
Tutto ciò la terrorizzava.Girò di fretta la chiave mentre sentiva in sottofondo dei passi correrle incontro.
Spalancò la porta e lo vide.

Lui.Il biondino dagli occhi neri.
La persona che tanto sperava che chiamasse.

Filippo.
Divenne bordeaux. Aveva aperto in camicia da notte!! cheidiotacheidiotacheidiota!! Perchè non si era svestita cioè vestita?

Ah già perchè era rimasta ore davanti al telefono.
E poi cosa ci faceva lui li?
non che non ne fosse felice ma…

-Ah.ciao.- la salutò lui senza indugiare troppo a guardarla.
Il suo sguardo vagava dietro di lei. Poi sorrise.
-hei!sei pronta?- le chiese.

>cosa?<Silvia balbettava confusa ed imbarazzata.
Cosa stava dicendo?
Ma dietro di Lei Giuls la superò sorridendo.

-si,andiamo!Ciao Sissi ci becchiamo più tardi- le disse.
I due uscirono alla velocità della luce.
Nella stanza di Elena le alte cinque Volanti osservavano la scena,spiando dalla porta semi chiusa.La guardavano.
Sissi rimase immobile e impalata per 35 minuti davanti alla porta,poi con tutta la sua buona volontà fece spallucce.

-ho voglia di pizza- commentò Elena seguita dall’ approvazione di Meg.
Certe volte sapevano essere davvero indelicate.



Fine Giugno 2008


Un gatto gironzolava lungo il corridoio e la punta della sua coda,di color bianco puro a differenza del resto del pelo completamente nero, si muoveva a destra e sinistra facendo una sottospecie di tip tap con il freddo pavimento.
Sembrava a suo agio in quel posto e si muoveva con sicurezza come se fosse stato consapevole che nessuna persona l'avrebbe mai disturbato.
Eppure tutto ciò non aveva molto senso.Cosa ci faceva una palla di pelo in un ospedale?

-dottore,dottore,ma qui c'è un gatto!è normale?- gridò Ire.
Forse si sbagliava e nella sala d'attesa potevano gironzolare come se nulla fosse.

Il dottore in questione non si girò e ignorando senza prolemi la ragazza si allontanò diretto a qualche reparto.
Che gran maleducato!Però in effetti forse aveva di meglio da fare che starla a sentire.

Ire non fece neanche in tempo a sbuffare tra sè e sè che la sua attenzione fu attirata dal risolino di un infermiera qualche metro più avanti di lei.

- hai forse qualche parente malato gravemente?-le chiese dolcemente dopo aver smesso di ridere.
-certo che no!-le rispose indignata.

Glenda aveva avuto un incidente con una lente a contatto:le si era rotta e aveva avuto la sensazione che un pezzo le fosse rimasto nell’occhio.
Una cosa quindi da nulla,anche se Gle era un pò spaventata,ma a Meg era successo già un paio di volte,quindi non c'erasi cui preoccuparsi,.Allora perché tutte le Volanti si stavano precipitando lì di corsa.

-ah allora lui non serve. Non temere,sta solo qui nella sala d'attesa se non viene chiamato altrove,ormai fa praticamente parte del personale-
-prego?-
-il gatto!il suo nome è Oscar,non hai mai sentito parlare di lui?Ne hanno discusso tanto i media-
-ah si?no,non ho sentito nulla,perchè?-
-è una specie di gatto sensitivo,prevede la morte-
-cosa?mi prende in giro?- rabbrividì,di solito credeva a certe cose.

-ha due anni,prima viveva in un ospizio, da poco è stato portato qui. Quando qualcuno sta per morire si siede con la coda dritta davanti a quello e qualche tempo dopo questa persona muore davvero.
Qualcuno dice che sia maledetto,comunque ha già predetto 25 decessi-
Glenda la guardò con sospetto,ma non sembrava una che raccontasse delle balle e poi ora che ci pensava forse aveva già sentito da qualche parte questa cosa.


Osservò con timore il gatto e quasi sobbalzò spaventata un paio di volte quando questo si avvicinava troppo a lei.Era veramente suggestionata
Eppure il gatto non sembrava minimamete intenzionato a sedersi.
La porta della clinica si aprì ed entrarono le Volanti al completo cicalando e facendo una gran confusione.

-allore?Gle sta bene?-
-si,si,deve completare solo qualche modulo e adesso arriva- rispose Glenda
-e la lente a contatto?-
-non aveva nessun pezzo,ma l'occhio era un pò irritato e per quello che le dava fastidio-
Fabi si guardava attorno con aria un pò irritata.Odiava terribilmente gli ospedali ,il loro odore di candeggina e disinfettante.

-che ci fa qui un gatto?- chiese stupita Elena attirando l'attenzione di tutte.
Ire si guardò attorno perchè l'aveva perso di vista per un attimo.
Lo vide davanti alle Volanti che ancora erano praticamente spiaccicate sulla porta d'ingresso.

Il gatto le scrutava con interesse,poi si sedette con la coda leggermente alzata.
Ire sobbalzò sulla panchina mentre di corsa nell'ospedale erano entrati dei medici trascinando una barella su cui un paziente sanguinava.Da come si agitavano e correvano sembrava una cosa gravissima.
Ire tirò un mezzo sospiro di sollievo.
Stupido gatto.


Dicembre 2007



Elena riaprì gli occhi.
Fece sbattere la porta con un forte tonfo e si precipitò sul balcone spalancando la finestra.
Aveva bisogno di stare un po’ fuori casa,per i fatti suoi,come a prendere una boccata d’aria fresca.

Non fumava,ma in quel momento se avesse avuto una sigaretta probabilmente l’avrebbe accesa senza alcun indugio.
Elena era arrabbiata.Era delusa.

Era profondamente ferita nell’orgoglio e si sentiva una perdente perché non era riuscita a superare i provini.
Forse non si sarebbe sentita così se non avesse promesso a tutti che ce l’avrebbe fatta.

Forse si sarebbe sentita meno stupida se non avesse dovuto dirlo alle sue amiche,ma le aveva avvisate via sms mentre loro erano al cinema e ora tremava dall’idea di dover essere presa in giro o temeva il momento in cui sarebbero tornate a casa e le avrebbero chiesto come stava.

Non voleva sentirsi più penosa di quanto già, pensava di esserlo.
Le veniva voglia di piangere e ciò che la faceva stare più in colpa era che era stata solo colpa sua,sua e del suo stupido errore.
Si sedette sul pavimento gelido del balcone osservando il cielo.
Faceva freddo,sembrava quasi che stesse per nevicare,le piaceva l’aria frizzante di quella sera, i dolci rumori della notte e le insegne luminose dei palazzi.

Era strano,ma non c'aveva mai fatto caso, era rilassante rimanere lì,iniziava forse a capire perchè Meg andava così spesso sul balcone, anche se il suo fondoschiena non era del tutto entusiasmato all’idea di essere sul pavimento gelido.

Alcuni rumori la insospettirono e distraendosi,con la coda dell’occhio intravide appunto Meg che come al solito si era appollaiata sul davanzale,che guardava verso l’alto.
Perché non era uscita insieme alle altre?Nessuna delle due disse nulla,i loro sguardi si incontrarono solo per un breve istante.Non chiese nulla del provino, Elena aveva capito che con ogni probabilità dalla sua espressione si intuiva molto facilmente il risultato.
Chiuse gli occhi.

>in fondo come aveva potuto anche solo pensare che sarebbe andato bene?<

Meg si spostò avanti e accese il suo ipod bianco perlato attaccato delle casse.
Una canzone vigorosa e al contempo dolce iniziò a risuonare verso il balconeElena la sentìva distintamente e curiosa alzò lo sguardo verso l’amica.
Era colpita. Di solito non amava tantissimo la musica giapponese ma quella era davvero orecchiabile anzi era proprio bella.
Sentimenti opposti le nascevano nell’animo e aveva una strana sensazione come un’improvvisa voglia di libertà.
Voleva cantare.

-è davvero bella – sussurrò.
-si!!è una delle tante mie preferite!é di Erika! –disse entusiasta
-Erika?mi insegneresti le parole?-
-certo!-

Meg scavalcò la finestra.
Scese sul balcone con uno specie di balzo e sorridendo si sedette affianco all’amica,alzando il volume e insieme si misero a cantare senza ritegno.
La gente per strada di tanto in tanto si fermava alzando lo guardo per guardarle con occhi stupiti.
Si stavano divertendo da matte.

Nee Kikoeru?kono koe ga
Furitsudzuku you ni Kmi ni made tooku Todoku kana?
Mou ano basho ni wa Kaerenai
Kaze ni kieru negai
Kimi ga iru dake de Boku wa toberu yo
Hikari sasu basho e Dokomademo
Tsunaideitai Tsunaideitai
Mada aenakutemo
Inori nagara Hibiki wataru Sora e
Aa koko kara kakedaseru Chiara ga hoshii yo
Te no hira no mirai Sore dake de
Ushinatte kit amono Te ni shita mono
Zenbu daite Hashiru
Kotae ga aru kara Ima wo ikiteru
Mamoritai mono ga Koko ni aru
Tatoe ima ga Kioku no naka kara Kiesattemo
Kimi no koto wa Koko de Oboeteru yo…
Itsuka Deau hi ga kite
Sono te ni Furerareru no nara
Yasashiku Kono te wo Rigiri kaeshite yo
Kimi ga iru dake de Boku wa toberu yo
Kienai itami nara Sono mama de
Tsunaideitai tsunaideitai Itsuka aemasu you ni
Inori nagara Hibiki wataru Koe de
I wanna be free..
I wanna be free..

-Ele lo sai che hai proprio una bella voce?-
-eh?-
-non sto scherzando!- disse ridendo mentre la porta della casa si apriva con il solito cigolio rumoroso.
Le Volanti erano tornate.Prandivano un sacchetto pieno di cornetti.
-hei belle,abbiamo portato gelato a volontà!!- gridarono all'unisono .
Ele sorrise. Era proprio quello che ci voleva.



Agosto 2008


>dovete assolutamente trovarla<
>cercate anche fuori,presto,non c'è tempo da perdere!<
>nell'ala B non c'è<
>cercate bene mi raccomando non può essere andata lontana<

Che cosa le era venuto in mente?perchè?

Fabi aveva paura.Il suo corpo era scosso da tremiti e il terrore era comparso sul suo volto.
Si alzò immediatamente dalla panca gelata e si mise a correre lungo le scale di marmo della porta antincendio,correva senza sosta mentre a poco a poco il fiato cominciava lentamente a mancarle
Ma non poteva smettere,doveva arrivare in cima,doveva arrivare in cima a qualunque costo.

L'afa aumentava ad ogni gradino,non c'erano finestre,solo scale bianche e un caldo insopportabile.
Sentiva i suoi passi rimbombare tra le bollenti pareti, e lei saliva,
saliva e sembrava che i gradini non avessero mai fine.

No,In lontananza vedeva la fine,
in fondo,come se stesse correndo lungo un tunnel vedeva una luce biancastra farsi largo negli angoli e negli spiragli di una porta bianca

Doveva raggiungere quella porta,doveva raggiungerla
Continuava a salire ma ad ogni passo compiuto con sforzo le sembrava di non avvicinarsi di neanche un centimetro
era così lontana,era così lontana..!

>oh te ne prego,per favore,per favore!!<

Fabi si ritrovò in cima alle scale.
Tremolante e ansimante afferrò la bollente maniglia di ferro della porta e la spinse,aprendola.



Gennaio 2008


Erano le 21.00.
Sissisdraiata sul letto nella penombra della sua stanza,osservava incrociarsi sul soffitto fili di luce,filtrati delle tapparelle di legno abbassate.

In realtà li osservava senza vederli.

Sissi era completamente immersa nel suo mondo,lontana dagli altri,lontana da qualunque cosa potesse distrarla.Non riusciva,non voleva pensare ad altro per quanto la cosa la facesse star male.
Filippo l'aveva corteggiata negli ultimi mesi con una dolcezza inaspetta e in modo veramente ammirabile visto che di continuo ,più e più volte l’aveva rifiutato .

Poi improvvisamente aveva smesso.
Per due settimane aveva continuato a sperare e ad aspettare.
Aspettare e sperare in una sua visita,una sua chiamata,un sms,uno squillo.Niente.

come se si fosse volatilizzato,come se avesse fatto ciò che lei per mesi aveva sperato.Dimenticarla.

E ora?Ora le mancava.Terribilmente.

Non faceva altro che provare un sentimento di vergogna verso se stessa .Con il passare dei giorni aveva capito sempre di più quanto in realtà quel ragazzo l'aveva colpita e lei,lei si era comportata come una bambina,rifiutandolo.E ora ne pagava le conseguenze.
Si,e ora per quanto aveva tentato di nascondere e respingere quel sentimento, continuava a bloccarle il respiro.

Le sembrava di essere in una di quelle soap_opera che tanto odiava
ora stava accadendo a lei.

Si,lei era stata colpita.Colpita e affondata.

E ora Lui era tornato.Il suo sorriso,i suoi occhi,i suoi gesti erano riapparsi davanti a lei,ma questa volta non per lei.
Si sentiva come se il mondo le fosse crollato adosso e ciò la faceva sentire ancora più sciocca .
Sissi sorrise;d’altronde Giuls aveva visto bene, fin dal principio.
Un pò l'invidiava;riusciva sempre a scorgere il buono delle gente,riusciva immediatamente a vedere la loro luce,anche se piccola,anke se nascosta.
E su Filippo aveva ancora una volta visto bene e ora?
ora erano fuori, insieme.Era felice per loro,ma dentro,
da qualche parte dietro quella porta che conserva solo per sé,qualcosa rischiava di frantumarsi in silenzio.

Quanto si sentiva sciocca e imbranata e non riusciva a immaginarli!Loro due,mano nella mano;loro due abbracciati al cinema o sotto la pioggia.Non ci riusciva.
Eppure,continuava a pensarci mentre una morsa le stringeva lo
stomaco.

>tic toc tic toc<

Il loro amore sarebbe cresciuto ad ogni ticchettio dell'orologio in cui passavano insieme.Le sembrava già di sentire le lancette del tempo che si muovevano e il loro amore che aumentava.

-tic tic tic tic tic-

Sissi sobbalzò sul letto con un gridolino e Meg si girò a guardarla con gli occhi dilatati al massimo.

-sei impazzita a gridar così?-

Al diavolo,le era venuto un infarto!Meg era sul Papaki, il computer a lavorar.
Il rumore dei tasti premuti le era sembrato quello del tempo.Si era spaventata a morte.

-si,va tutto bene-rispose abbozzando ad un sorriso.

L’amica l’ osservò per qualche secondo con un sopracciglio alzato,aveva avuto la nuova quotidiana conferma che la sua coinquilina non era del tutto sana di zucca.

Poi come se nulla fosse, si rigirò verso il Papaki e tornò a fare i suoi lavoretti di grafica.
Con la coda dell'occhio Sissi,ormai distratta dai pensieri, vide che non stava lavorando ad un nuovo Template ma che stava modificando una fotografia.

Si avvicinò alla scrivania perchè le parve di riconoscerla.

Volanti.

Sissi sorrise.Dove l'aveva ripescata quell'immagine?

L'avevano scattata il giorno in cui erano andate tutte insieme a Parigi.Si ricordava ancora arrivate all'Hotel grondavano d’acqia,fradice dalla pioggia.Tutto il personale si era voltato a guardarle.Ma quando raggiunsero le loro stanze l'acqua aveva smesso di ticchettare sul suolo e dal balcone,il tramonto aveva tinto le nuvole con le calde gradazioni del rosa.

Ma qualcosa non le tornava.Era stata Meg a scattare la foto alle Volanti e ora era li,seduta sulla ringhiera dietro di loro,con le braccia estese in un abbraccio generale.

-ma non l'avevi scattata tu questa foto?-chiese dubbiosa.
-si!ma Volevo una foto in cui ceravamo tutte quindi ne ho sovrapposte due e ho fatto qualche modifica qua e là-
-è venuta davvero bene,complementi!ma perchè invece di mettere una tua foto dietro di noi che ci abbracci non ti sei affiancata a noi?sarebbe stato anche più facile-

Meg sorrise e fissò l'mmagine con espressione felice,poi con voce vivace si girò verso l'amica.

-rimarrò sempre dietro di voi.-
-eh?-
-vi ho sempre osservate di schiena.le splalle delle Volanti sono sempre state.. luminose-


Sissi non afferrava del tutto quello che l'amica le stesse dicendo ma non indagò oltre.Il campanello alla porta stava suonando.
Due volte.

Lasciò la stanza,correndo verso l’ingresso,Giulia doveva essere tornata.
Ma nell’aprire la porta non si trovò l’amica,ma un ragazzo che dai vestiti sembrava uscito dalla copertina di una rivista femminile e I capelli biondi sembravano invece materializzati da un manga di cantanti rock.

-Filippo!- balbettò imbarazzata,distogliendo lo sguardo.

Ma era proprio lui?Cosa gli era successo?Non era con Giulia?Che ci faceva li?Perchè era conciato in quel modo?e perché la stava fissando?

Tutte quelle domande le stavano mandando in fumo il cervello.

Il ragazzo la guardò a lungo.Poi appoggiando una mano sulla spalla di lei,la baciò.


Gennaio 2008



Giulia si mise a ridere di gusto >come faceva ad essere così divertente?era sicuramente un tipo più unico che raro<

Si domandava se Sissi non fosse del tutto impazzita,insomma lasciarsi scappare un ragazzo simile era assolutamente una pazzia!

Forse doveva retrocederla a un criceto svizzero,invece che lasciarla a spagnolo che era già di livello superiore,ma alla fine mica poteva metterla al livello della Meg,no?

A Giuls,Filippo piaceva davvero molto,aveva un bel sorriso e degli occhi neri profondissimi.Diciamo che sarebbe stato proprio il suo tipo,ma in quell'occasione non aveva molta importanza,sicuramente non c'avrebbe provato!Era già sicura che a Sissi piacesse molto,solo che lei era troppo baka per capirlo da sola.

Aveva consigliato a Filippo di non farsi sentire per un po’,così l'amica avrebbe iniziato a far funzionare il suo cervellino e convincendolo ad uscire con lei,era sicura che Sissi avrebbe compreso una volta per tutte che cosa stava perdendo!

E poi a dir la verità voleva cambiargli anche un pò il look,era sicura ce un ragazzo così potesse diventare bellissimo se faceva qualche cambiamento qua e là.

-hum,Giuls insomma,come dire,ma ne sei sicura?io mi sento un pò..stano vestito in questo modo-
-oh non ti preoccupare,sei davvero cool,sono orgogliosa di come tiho sistemato ,cadrà senza dubbio ai tuoi piedi,anche perché lo farebbe lo stesso-
-sono molto scettico,fin ora non ha mostrato neanche un pò di essere interessata a me-
-oh non preoccuparti di questo-rise Giuls.

Pippo le sorrise. Comunque fosse andata era contento di quella uscita.Era certo che se non si fosse innamorato prima di Silvia lo sarebbe stato di Giuls.

-su adesso vai però,sono quasi le sei,non vorrai mica aspettare a mezzanotte vero?-
-eh?e tu?-
-non preoccuparti devo controllare una cosa e poi non mi sembra proprio il caso di tornare a casa insieme.-

Pippo la guardò ancora un pò dubbioso,ma ormai la ragazza si stava allontanando con passo veloce.

Giuls era sicura di averla vista e desiderava raggiungerla al più presto.Girato l'angolo e si fermò davanti ad una gioielleria molto rinnomata nel quartiere:Gle che stava facendo acquisti e sul bancone il cassiere stava incartando 7 anelli neri identici su cui due piccole ali erano state incise.


Agosto 2008



dovete assolutamente trovarla<
>cercate anche fuori,presto,non c'è tempo da perdere!<
>nell'ala B non c'è<
>cercate bene mi raccomando non può essere andata lontana<
Che cosa le era venuto in mente?perchè?



Fabi aveva paura.Il suo corpo era scosso da tremiti e il terrore era comparso sul suo volto.
Si alzò immediatamente dalla panca gelata e si mise a correre lungo le scale di marmo della porta antincendio,correva senza sosta mentre a poco a poco il fiato cominciava lentamente a mancarle

Ma non poteva smettere,doveva arrivare in cima,doveva arrivare in cima a qualunque costo.

L'afa aumentava ad ogni gradino,non c'erano finestre,solo scale e scale.un caldo insopportabile.

Sentiva i suoi passi rimbombare tra le bollenti pareti, e lei saliva,
saliva e sembrava che i gradini non avessero mai fine.

No,In lontananza vedeva la fine,
in fondo,come se stesse correndo lungo un tunnel vedeva una luce biancastra farsi largo negli angoli e negli spiragli di una porta bianca

Doveva raggiungere quella porta,doveva raggiungerla

Continuava a salire ma ad ogni passo compiuto con sforzo le sembrava di non avvicinarsi di neanche un centimetro
era così lontana,era così lontana..!

>oh te ne prego,per favore,per favore!!<

Fabi si ritrovò in cima alle scale.
Tremolante e ansimante afferrò la bollente maniglia di ferro della porta e la spinse,aprendola.

Una folata di aria fresca entrò nel momento stesso in cui spinse la porta.Yaya tirò un respiro di solievo,tutto quel caldo la stava facendo impazzire.

La porta si affacciava su un lungo perimetro pavimentato con grandi blocchi in pietra e i bordi l'edificio erano circondati e protetti da un alta ringhiera di ferro verniciata di bianco.

Trattenne il fiato.Ne era proprio certa e ora era riuscita a raggiungerla

Meg,al bordo dell'edificio, le dava le spalle.Guardava verso il basso sulla la città illuminata nella notte.La tunica bianca dell'ospedale svolazzava sospinta dal vento,le mani tenevano saldamente la ringhiera.

-che cosa ci fai qui?torna da basso!ti stanno cercando tutti lo sai?-le gridò Yaya in controvento.

Aveva paura. Terribilmente.

Meg si girò verso l'amica,il suo viso era stanco e sofferente,come se fosse improvvisamente invecchiata di parecchi anni.Sembrava che l'intero suo corpo emanasse debolezza.

Fabi la guardava.Dentro di se credeva che avesse fatto anche solo un passo a terra,Meg sarebbe potuta caduta,senza forze nelle gambe.
Ma Meg camminò verso di lei con passo leggero,quasi non sentisse il peso del corpo.

Anche le laguardava.Notava sul volto dell'amica una profonda sofferenza a vederla in quello stato pietoso.

Fabi socchiuse gli occhi e le corse incontro.
corse incontro all'amica che ora sorrideva.

Yaya lo riconobbe.

il solito sorriso della Volante,era
un sorriso felice,era un sorriso sereno
ma era anche un sorriso pieno di gratitudine.

Quasi senza neanche accorgersene si mise a piangere mentre Meg scandiva la parola come se fosse stato uno splendido dono

-VOLANTI-


Agosto 2008



Giuls rigirava la lettera fra le mani.Non aveva in realtà il coraggio di aprirla.
Il suo sguardo si posò sull'anello nero e sorrise tristemente.
Scartò con lentezza la busta e l'aprì.
C'erano scritte solo poche righe e questo la deluse parecchio.

La cosa che temo di più è il nulla,il non sapere cos' ho davanti.
Così è la morte,che ci sia solo il nulla dopo?
Ho paura,però.. questo sentimento non occupa tutto il mio animo,anzi per la verità è che sono immersa da un sentimento di gratitudine.
Io sono stata felice.Più di ogni altra cosa.Lo so,sapete?
La mia vita senza Le Volanti non avrebbe alcun senso.
Grazie. La verità è che vi voglio bene. Profondamente
Continuerò a guardarvi di spalle,se vi girerete mi troverete sempre dietro di voi.Lo sono sempre stata,sempre lo sarò.
Grazie,è incredibile come si possa essere felici,ma ora tocca a voi,che la vosta felicità sia qui o in un luogo più vasto raggiungetela,non abbiate timore perchè voi siete delle persone fantastiche e non sarete mai sole.
p.s. Prendetevi cura del mio Papaki,arigatou uhuhuh*-*




Capter trois (mi è venuta fame U_U’’)



Agosto 2008

-da quanto tempo sei malata?-
-molto,non mi rimane tanto tempo ormai-


“secondo le sue coinquiline è svenuta improvvisamente”
“non sapevano che stava per morire?”


Penso che se quel mattino avessi smesso di respirare sarebbe stato meglio.

“ non mi lasciare da sola,Meg”
Me l’hai sempre detto Giuls ma ormai non posso più farci nulla,per lungo tempo ho gridato al destino
-ho diciotto anni e sto per morire.-

Avanti per quanto tempo ti dovrò invece ancora aspettare? Sono stanca..
Tu che pianti sulla Terra i semi della distruzione cosa aspetti a venirmi a prendere?

“fuori sta nevicando…”
“che dici,siamo in estate”

Come a perdonare questo incerto mondo
Pian piano la neve continua a cadere
Silenziosamente.
I miei ricordi si stano cancellando come sommersi dal bianco
Non portarmeli via.
Non portarmeli via.
Indistinti ricordi si gelano come tasselli nel mio cuore
Come dei frammenti
che, esplodendo, sono caduti in volo
ora stanno risplendendo da qualche parte,lontano da qui

Sono stanca,
sono stanca di camminare.
E anche nella notte, sono seduta come se fossi morta
com’è che sono diventata così debole senza neanche accorgermene?
Una me stessa così miserabile
La figura bianca allo specchio non è la mia.
La figura bianca allo specchio non è la mia.

Fingo di non preoccuparmi neanche del fatto che non mi reggo in piedi
non ci sono possibilità.
Eppure perché ogni giorno devo aprire gli occhi?
Tanto vale se avessi smesso subito di respirare
Inizio ad odiare quell’immagine riflessa nello specchio

Io.
Sono stanca.
Io vorrei solo..
vorrei solo poter vedere il mondo come l’ho sempre guardato.
Ora ovunque sui miei occhi è sceso un velo malinconico e grigio
Io vorrei solo poter vedere il mondo come l’ho sempre guardato
Dove sono quei colori che invadono la terra di luce?

Com’è che sono diventata così debole senza neanche accorgermene?
Tenevo in mano un sogno ormai sbiadito,
tenevo in mano un sogno
ma ormai non ho più la forza di chiudere il palmo.

più,non posso cercarlo
sta svanendo,la mia vita sta svanendo
Mi sta scivolando fra le mani.
Che almeno i miei ricordi volino via in un luogo luminoso
Che almeno i miei ricordi volino via immersi nei colori

-hai paura?- una bambina mi guarda attentamente,
una me stessa del passato.
-qui non esiste l’eternità.-

-nessun auto è senza freni,sai?però..-
-perché sorridi?stai morendo..-

Preziose-
ci sono cose preziose che non si possono cancellare o dimenticare.
Il palmo della mia mano è lentamente vuoto ma..
Il sole non smetterà mai di sorgere no?

-perché sorridi?-

La vita mi sta scivolando
Ai confini della Terra degli uccelli si alzano in volo
“prima o poi anche la neve finirà per cadere” mi sussurrano

Continuavo a cercare
“prima o poi anche la neve finirà per cadere”

-dobbiamo andare-
La bambina mi tende la mano.

La gente è silenziosa,il respiro è bianco,
in lontananza sento soffiare un vento malinconico
“non mi lasciare,Meg”

“si,e così anche quella neve prima o poi si scioglierà”

Nella Terra che si sgela
La Vita mi sta scivolando fra le dita

“ciò che hai tanto sognato sarà ora per te,sempre”

È la libertà ciò che ho tanto desiderato
È la libertà ciò che ho preso per mano,
Ora


Settembre 2008

-ho solo diciotto anni.E sto per morire.-

Il signor Satoshi si lasciò sprofondare sulla sedia con un tonfo.
Per quanto tempo le Volanti sarebbero rimaste unite?Nulla è eterno a questo mondo.Neanche l'amicizia.
Le Volanti non erano più tali se ne mancava una.
Se non se ne fosse andata le cose sarebbero state diverse?

-è inutile indugiare su ciò di cui non potremo avere mai una risposta-

Forse qualche cura speciale all'estero avrebbe potuto salvarla.

Le Volanti si erano sciolte.
Il signor Satoshi chiuse gli occhi.Era amareggiato e triste.Quella casa era talmente silenziosa..
Era vero.Non esistono cose eterne.

Le Volanti si erano sciolte.

-chi l'ha deciso?-Il signor Satoshi aprì lentamente gli occhi.Davanti a lui ,Meg lo guardava sorridendo.
-tu sei morta.Questo per prima cosa.-
Le Volanti si erano sciolte.

-chi l'ha deciso?-
-le loro strade si divideranno e le Volanti si scioglieranno-
Alla fin fine non esistono cose eterne.

-chi l'ha deciso?-
-le hai lasciate sole.-
-..ero qui,sono qui,sarò qui.Volanti sarò sempre dietro di voi.-
-tu sei solo un ricordo.-
-hai paura?-
-..e di che cosa?-
-le persone temono le cose eterne.Le temono talmente tanto che hanno preferito non crederci più.-
-cosa?-
Meg lo guardò sorridendo. “ciò che è stato rimarrà in eterno,da qualche parte dentro di noi”Satoshi alzò lo sguardo.

La ragazza sorrideva,ma piangeva.Piangeva silenziosamente.

-è tutto okey.ero qui,sono qui,sarò qui.Volanti sarò sempre dietro di voi.-



Settembre 2010

Davanti a lei la tomba era immersa nel silenzio.
Quel posto era silenzioso. Troppo. Non era adatto a Meg..
Giuls chiuse gli occhi,

Sai Meg
Ormai, non esiste più.Non esiste più la strada del tempo in cui camminavamo insieme
e tuttavia ho continuato a camminare per tutto il tempo e mi chiedo se prima o poi riuscirò ad incontrarti,di nuovo.
Mi manchi.
Sai,ancora oggi continuo a vedere la neve cadere benevolmente sulla città anche se capisco che non potrò raggiungerti
Il mio corpo è avvolto da un vento lontano
Non riesco a raggiungerti
Anche se provo a mettere in ordine le parole, il mio sguardo è di nuovo
da qualche parte fuori dalla finestra
Sai,continuo a vedere la neve cadere benevolmente sulla città anche se capisco che non potrò raggiungerti
Alla finestra, da sola, fisso la neve mentre mi ricordo di te
appari oltre il vetro,salutandomi con la mano
Dai, sorridi, non piangere più
da ora in poi ti guarderò sempre"


Sai, anche se è impossibile continuo a vedere la neve cadere benevolmente sulla città e capisco che non potrò raggiungerti

il tuo colore è ormai svanito
La luce tingeva quietamente di bianco la città
tu guardavi il colore dell'ultima stagione,la tua
La realtà che ci ha fatto piangere è crudele
il tuo colore è ormai svanito
La neve si è sciolta e agli angoli delle strade sono sbocciati i fiori
Li hai visti "che bei colori"

l'ultimo giorno di neve di quest'anno, all'angolo della strada un fiore
“guarda sembra quello che mi avete regalato voi”
se alzo gli occhi al cielo l'ultima neve cade nel palmo della mia mano.

“sarò sempre dietro di voi”Giuls aprì gli occhi.

-ci diceva sarò sempre dietro di voi- bisbigliò Sissi all’amica
-non c’è più ormai.-
-forse.- la ragazza si allontanò sorridendo.Era inutile indugiare ancora

“sarò sempre dietro di voi,se vi girerete mi ritroverete sempre.”


Fine*-*

+rotola via+

 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
blu-angel - Voto: 17/10/08 10:46
era da un pò che nn la rileggevo!in effetti meg nn sei solita scrivere così,sei più precisa e più interessata nel descrivere i sentimenti.Questa è più schematica,ma a me piace cmq molto,specialmente la parte finale.
p.s. nn vedo l'ora di leggere quella nuova u_u dv ess di una bellezza assurda
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: